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Argomento: Frazionamento Terreno come da progetto divisionale: vari dubbi
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picchetto_miniato
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Quesito inoltrato al Catasto e risposta già pervenuta, la riporto a seguire: Buongiorno. Se la sentenza è passata in giudicato può far firmare all’erede e dichiarare nel PREGEO che c’è la lettera di incarico per mancata sottoscrizione di tutti i titolari e specificando in relazione che con la sentenza del tribunale, passata in giudicato, è stata attribuita la quota che si va a frazionare. Per le particelle derivate va comunque inserita l’annotazione di atto di aggiornamento non conforme art. 1 comma 8 DM 701/1994. Nel PREGEO nella parte dei dichiaranti vanno inseriti tutti gli intestatari catastali (compreso il de cuius) e l’erede firmatario. Saluti
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SIMBA4
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"picchetto_miniato" ha scritto: Quesito inoltrato al Catasto e risposta già pervenuta, la riporto a seguire: Buongiorno. Se la sentenza è passata in giudicato può far firmare all’erede e dichiarare nel PREGEO che c’è la lettera di incarico per mancata sottoscrizione di tutti i titolari e specificando in relazione che con la sentenza del tribunale, passata in giudicato, è stata attribuita la quota che si va a frazionare. Per le particelle derivate va comunque inserita l’annotazione di atto di aggiornamento non conforme art. 1 comma 8 DM 701/1994. Nel PREGEO nella parte dei dichiaranti vanno inseriti tutti gli intestatari catastali (compreso il de cuius) e l’erede firmatario. Saluti Salve Il catasto con la procedura sopra descritta è obbligato ad accettare il pregeo, il problema può nascere nella lettera d'incarico dove firma solo uno sotto la propria responsabilità di fronte a tutti gli altri aventi diritto. Cosa vuol dire questo? Che se un giorno uno degli aventi diritto rileva che c'è qualche incongruenza fra la sentenza e quanto fatto da te potrebbe sollevare non pochi problemi. Tu ti devi cautelare sotto questo punto di vista. cordiali saluti
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picchetto_miniato
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Ma cosi allora, se la parte "soccombente" non volesse procedere con quanto stabilito dalla sentenza le basterebbe non firmare l atto e tutto si bloccherebbe... Il vero problema qui, secondo me. è il progetto divisionale fatto un po' alla leggera...perché se fosse stato fatto ad hoc il problema veniva meno. Ma e' pur vero che se nel frazionare si stralcia la sup indicata nella ctu, con una linea quanto più similare a quella abbozzata nel progetto divisionale....beh, c'e' ben poco da contestare in futuro. Che si tratti di stralciare una sup "nominale" e' fuori di dubbio, in quanto il ctu computa il tutto facendo sempre e solo riferimento alla metratura nominale prelevata dallaa visura. Egli infatti non ha rilevato il fondo, non poteva pertanto parlare di sup reale. Resta solo il problema della direzione /angolatura della nuova dividente...in quanto solo abbozzata con pressapochismo dal ctu...ma è pur vero che basterebbe misurare sul grafico del ctu l'angolo che si viene a creare tra detta linea dividente e la linea di un confine esistente vicino, e non vi potrebbe essere alcuna contestazione. Ovviamente tale "dividente" con tale "angolatura" andrà poi posizionata nel punto dove verrebbe a stralciarsi la predetta sup nominale indicata dal ctu. Così operando si risolverebbero tutte le problematiche: metratura da stralciare, angolatura della nuova dividente, apposizione delle firme ( come da risposta del catasto). Inoltre noto che, trattandosi di un fondo coltivato a seminativo, la linea idealmente tracciata dal ctu è sostanzialmente parallela al verso dell'aratura (il quale a sua volta è perpendicolare alla stradina che lambisce il fondo su un lato). Una linea con inclinazione differente rispetto a tali direttrici ( solchi aratura, perpendicolarità rispetto a strada) creerebbe problematiche pratiche nella lavorazione successiva del campo.
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carlocinelli
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"picchetto_miniato" ha scritto: Se la sentenza è passata in giudicato può far firmare all’erede e dichiarare nel PREGEO che c’è la lettera di incarico per mancata sottoscrizione di tutti i titolari e specificando in relazione che con la sentenza del tribunale, passata in giudicato, è stata attribuita la quota che si va a frazionare. Per le particelle derivate va comunque inserita l’annotazione di atto di aggiornamento non conforme art. 1 comma 8 DM 701/1994. Nel PREGEO nella parte dei dichiaranti vanno inseriti tutti gli intestatari catastali (compreso il de cuius) e l’erede firmatario. Benissimo Abbiamo appurato che al Catasto è sufficiente quanto sopra. Viste però le incertezze lasciate dal progetto divisionale riguardo alla posizione della dividente te la senti di effettuare il Frazionamento senza il consenso delle altre parti in causa? Perché è un po' questo il nocciolo della questione. Io ci son già passato per una cosa molto simile alla tua e sono dall'altra parte: progetto divisionale senza misure ma solo con alcune indicazioni (superficie, posizione di massima della dividente e alcune distanze tra manufatti e dividente stessa). L'altra parte ha fatto il frazionamento senza chiederci niente e a mio parere non ha rispettato alcune indicazioni della sentenza; furbamente aggiungo perché non l'ha mai accettate nemmeno nel corso di causa. Ora la mia cliente sta opponendosi al frazionamento, firmato solo dall'altra parte, e chiamerà ai danni controparte. Mi chiedo: è logico arrivare a ciò quando si può fare una lettura condivisa della sentenza evitando lungaggini e spese ultronee? Cordialmente Carlo Cinelli
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EFFEGI
f.g.
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"carlocinelli" ha scritto: ... Mi chiedo: è logico arrivare a ciò quando si può fare una lettura condivisa della sentenza evitando lungaggini e spese ultronee? Eh Carlo, sarebbe bello quanto da te affermato, ma purtroppo è solo utopia. Se fosse realtà gli avvocati avrebbero molto meno lavoro "picchetto_miniato" ha scritto: Essendo una sentenza definitiva, ed avendo gli eredi dell'assegnatario del subfondo in esame, tutti gli interessi a procedere con il frazionamento e quindi con l'intestazione in capo a loro delle particelle costituenti il sub-fondo a loro assegnato, credo si possa procedere. O ritenete necessario che sia il Giudice a dare l'incarico per l'esecuzione di codesto frazionamento ? Solo una precisazione: il fondo (subfondo come lo chiami tu) è stato assegnato con una sentenza del 1980 (come da te affermato). Se l'assegnatario del sub fondo era il dante causa degli eredi che "firmerebbero" il T.F., perchè dici: "con l'intestazione in capo a loro delle partelle"? Gli eredi sono ered', quindi dopo il T.F. devi procedere alla redazione della successione, non puoi assegnari direttamente tu agli eredi il sub fondo. Anche io, come Carlo, ci rifletterei molto sulla firma del frazionamento, poichè sarebbe MOLTO facile contestare un tipo di frazionamento redatto sulla base di una mera indicazione di una linea riportata su una mappa catastale per giunta fuori scala e con la semplice indicazione di una superficie che se non reale diventa ancora maggiormente opinabile. Io mi porrei alcune domande, tra cui: Come mai il CTU all'epoca non redisse il T.F.? La situazione dei luoghi è ancora quella che risultava ai tempi della sentenza? Sono passati 40 anni dalla sentenza, ci possono essere elementi per una eventuale usucapione? Usucapione che non necessariamente deve avvenire per l'intero fondo, ma anche per una piccola superficie oltre quella teoricamente assegnata con la sentenza. Aggiungo e termino: valuta bene i rischi, e valuta meglio il compenso, anche per poter pagare in futuro un bravo avvocato. Saluti e buona serata.
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picchetto_miniato
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Assodato quanto richiesto dal catasto per procedere, ritengo che le uniche ragioni di appiglio possano essere sulla allocazione di tale dividente, ma ritengo che l indicazione data dal ctu in merito allo stralcio di metratura che va gioco forza intesa quale nominale, appurato che egli ha ragionato sulla scorta delle sup da visura e senza rilievo alcuno metta al riparo da qualsiasi contestazione valida il lavoro. Ancor più che si va a riportare tale abbozzo di dividente sul terreno con la medesima inclinazione rispetto alla strada attigua ovvero a 90 ° e tanto al fine di farla combaciare con il grafico del ctu e con la linea dei solchi di aratura presenti in sito. Che vai a contestare ? I mq nominali son quelli, la dividente ha direzione ed angolo come quella abbozzata dal ctu, i solchi di aratura sono rispettati per agevolare la lavorazione del campo... Poi ovvio che se tutti firmassero sarebbe ancora meglio.. ma se non lo fanno e comunque si opera con tale diligenza mi chiedo davvero cosa puoi mai contestare... Percepisco stupore per i 40 anni dalla ctu... non dimentichiamo che nel mezzo ci stanno 3 gradi di giudizio e il ritorno in appello...ed ecco i 40 anni.
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carlocinelli
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Buongiorno a tutti Vero quello che sostieni in apertura, Fausto. Io però, come credo già tu sappia per frequentazione, ho un'idea ben precisa sul perché gli Avvocati lavorino tanto in questo settore. E quest'idea la riconduco al comportamento dei Tecnici che invece di moderare amplificano, a volte essendo loro la fonte e la miccia del problema. Non mi riferisco ovviamente a picchetto_miniato che se è venuto sul forum ad aprire la discussione è già dimostrazione di volontà a trovare una soluzione. Rispondo anche ad un altro tuo passaggio dicendo che normalmente in sede di progetto divisionale non si esegue il frazionamento. Sul resto condivido in pieno. Rispondo a picchetto_miniato e al suo sanissimo ottimismo. Chiaramente la situazione la conosci meglio di tutti. Mi riferisco allo stato dei luoghi, alle condizioni inserite nel progetto divisionale e quant'altro. Ma ti consiglio prudenza, soprattutto ora che hai chiarito come i 40 anni siano trascorsi in tre gradi di giudizio e spese. E dolore. I cavilli per cercare di mandare ancora avanti la lite se si vogliono trovare si trovano sempre. Ti porto un esempio: la differenza che ci può essere tra stato reale e nominale della particella. Se questa è molto differente e tu scorpori una superficie nominale a nord dove magari la differenza tra reale e nominale è quasi nulla e scarichi i problemi tutti a sud (corrispondente alla porzione spettante agli altri) questi potrebbero rivalersi. Ecco perché qui devono venire fuori altre abilità, soprattutto da parte tua. A volte siamo chiamati a fare vere e proprie partite a scacchi e qui devi dimostrare sagacia. Devi far capire alle parti come sia stato doloroso fino ad oggi questo contenzioso e come poteva essere affrontato diversamente con minori spese. E questo può almeno essere fatto da oggi in poi. Attraverso le firme su un frazionamento condiviso. Cordialmente Carlo Cinelli
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picchetto_miniato
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Concordo su tutto, certamente. Il problema di fondo è che questo preambolo connottato da positive volontà si infrange contro la non volontà, a priori, ed al netto di tutte le casistiche qui discusse, di procedere all'atto di aggiornamento. Una riflessione sulla problematica sollevata relativamente al fondo che, magari, ha grosse discrepanze nei confini, magari tutte su un lato. Anche qui, un progetto prelimare di divisione, a mio avviso, dovrebbe constatare lo stato dei luoghi e pertanto, come per una unità immobiliare, anche per un fondo agricolo, ancor più se oggetto di divisione, andava a monte verificata la corrispondenza, seppur sommaria, tra fondo reale e fondo catastale. Ciò non è stato fatto, il ctu si è limitato a chiedere lo stralcio di un tot dall'intero, intendendo il tutto come nominale. Poniamo, in astratto, che vi sia un'enorme sconfinamento a danni del fondo, tutto su un lato. Magari ciò si è cristallizato da oltre 20 anni e quindi neanche un riconfinamento potrebbe portare indietro la sup persa. Che si fa ? a coloro i quali spetta tale lato di fondo pretetenderanno di recuperare la sup persa chiedendola agli altri comproprietari a cui è stato assegnato il lato di fondo con i confini in regola ? Ripeto, a mio avviso, la ctu avrebbe dovuto verificare sommariamente i confini del fondo, misurarne il perimetro, porre rimedio all'epoca ad eventuali problematiche di confine, e disporre una divisione su sup reali, atteso che il fondo era stato rilevato. Ad oggi tutto questo non è stato fatto, e ritengo che vi fosse effettivamente uno sconfinamento su qualche lato di entità notevoli, attesa la non volontà di partecipare a definire il tutto da parte dei comproprietari, diviene alquanto arduo trovare una strada che sia differente da quanto espongo qui: frazionare stralciando la sup nominale richiesta dal ctu con dividente quanto più similare per inclindazione a quella da egli abbozzatta.
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carlocinelli
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"picchetto_miniato" ha scritto: Concordo su tutto, certamente. Il problema di fondo è che questo preambolo connottato da positive volontà si infrange contro la non volontà, a priori, ed al netto di tutte le casistiche qui discusse, di procedere all'atto di aggiornamento. Una riflessione sulla problematica sollevata relativamente al fondo che, magari, ha grosse discrepanze nei confini, magari tutte su un lato. Anche qui, un progetto prelimare di divisione, a mio avviso, dovrebbe constatare lo stato dei luoghi e pertanto, come per una unità immobiliare, anche per un fondo agricolo, ancor più se oggetto di divisione, andava a monte verificata la corrispondenza, seppur sommaria, tra fondo reale e fondo catastale. Ciò non è stato fatto, il ctu si è limitato a chiedere lo stralcio di un tot dall'intero, intendendo il tutto come nominale. Poniamo, in astratto, che vi sia un'enorme sconfinamento a danni del fondo, tutto su un lato. Magari ciò si è cristallizato da oltre 20 anni e quindi neanche un riconfinamento potrebbe portare indietro la sup persa. Che si fa ? a coloro i quali spetta tale lato di fondo pretetenderanno di recuperare la sup persa chiedendola agli altri comproprietari a cui è stato assegnato il lato di fondo con i confini in regola ? Ripeto, a mio avviso, la ctu avrebbe dovuto verificare sommariamente i confini del fondo, misurarne il perimetro, porre rimedio all'epoca ad eventuali problematiche di confine, e disporre una divisione su sup reali, atteso che il fondo era stato rilevato. Ad oggi tutto questo non è stato fatto, e ritengo che vi fosse effettivamente uno sconfinamento su qualche lato di entità notevoli, attesa la non volontà di partecipare a definire il tutto da parte dei comproprietari, diviene alquanto arduo trovare una strada che sia differente da quanto espongo qui: frazionare stralciando la sup nominale richiesta dal ctu con dividente quanto più similare per inclindazione a quella da egli abbozzatta. Concordo al mille per mille con la tua analisi ad eccezione delle ultime due righe. Richiamo e condivido invece le ultime due righe dell'intervento di Fausto: fatti pagare bene anche in previsione di dover prendere un Avvocato. Non si sa mai. Cordialmente Carlo Cinelli
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picchetto_miniato
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Ho contattato il ctu, ormai in pensione. Sarebbe disponibile a fare una nota di chiarimento relativa alla divisione ovvero, in estrema sintesi a relazionare con due righe che: la sup da stralciare era intesa quale nominale al netto della corrispondenza tra fondo reale e fondo catastale, e che la linea dividente era stata ipotizzato ed abbozzata a 90° rispetto alla strada attigua al fondo. Tale nota integrativa/chiarificatrice potrebbe essere allegata al progetto divisionale e quindi al frazionamento. Piu' di cosi posso solo rimettere il mandato
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carlocinelli
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"picchetto_miniato" ha scritto: Ho contattato il ctu, ormai in pensione. Sarebbe disponibile a fare una nota di chiarimento relativa alla divisione ovvero, in estrema sintesi a relazionare con due righe che: la sup da stralciare era intesa quale nominale al netto della corrispondenza tra fondo reale e fondo catastale, e che la linea dividente era stata ipotizzato ed abbozzata a 90° rispetto alla strada attigua al fondo. Tale nota integrativa/chiarificatrice potrebbe essere allegata al progetto divisionale e quindi al frazionamento. Lodevole e non è poco. Ma secondo me ancora non sufficiente a scongiurare eventuali azioni di rivalsa. Io spero che questa discussione abbia giovato a chi avrà incarichi di CTU su divisioni giudiziali e li spinga ad una riflessione. Sul cercare di non lasciare strascichi ed incertezze con la necessità da parte degli attori di richiedere al Giudice l'esecuzione della sentenza. Basterebbe poco: un libretto delle misure in formato Pregeo ad esempio oppure indicazioni chiare e inequivocabili circa la posizione della nuova dividente. "picchetto_miniato" ha scritto: Piu' di cosi posso solo rimettere il mandato  No. Tu non devi assolutamente mollare. Io in primis te l'ho detto quello che farei. Una bella lettera raccomandata A/R a tutti gli altri attori/convenuti con il seguente testo: "G.le Sig. Pincopalla Sono il Geometra Picchetto Miniato, tecnico di fiducia del Sig. Taddeo Lucertola che ha l'esigenza di dividere i terreni così come da sentenza passata in giudicato N. xxxxx del yyyyy. Abbiamo davanti a noi due possibili soluzioni: 1) Taddeo Lucertola mi da l'incarico di eseguire il frazionamento così come da interpretazione della sentenza che vi sarà sottoposto per la verifica di un vostro tecnico che potrà eccepire qualora la mia soluzione fosse fallace in qualche passaggio, argomentando ovviamente l'alternativa, e successivamente per la firma. Vi informo già da ora che è stata mia cura consultare l'allora CTU per alcuni chiarimenti sulla posizione della dividente. Si precisa inoltre che ogni spesa per la redazione del Tipo di Aggiornamento e per la trascrizione sarà a suo carico; 2) Taddeo Lucertola ricorrerà al Giudice per l'esecuzione della Senteza passata in giudicato. Si precisa che le spese saranno divise tra tutte le parti in causa non escludendo che il Giudice viste le volontà testimoniate anche dalle presenti lettere possa farle ricadere anche solo su di voi. Vale la pena ricordare come la Sentenza sia passata in giudicato e voi siete sempre nel possesso dei terreni oggetto di divisione quindi dovrete corrispondere al Signor Taddeo Lucertola quanto di sua competenza per l'affitto del fondo. Avete 15 giorni dalla ricezione della presente per comunicare formalmente le vostre volontà. Distinti saluti Geometra Picchetto Miniato" Questa potrebbe avere una notevole valenza davanti al Giudice caso mai....... Cordialmente Carlo Cinelli
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