Spiego meglio.
Abbiamo un terreno intero su cui insiste un piccolo fabbricato mai censito né rappresentato in mappa. La proprietà è di un certo signor AAA.
Frazioniamo il terreno in due, ma per una "disattenzione" la linea dividente taglia in due il piccolo fabbricato sconosciuto al catasto. Per cui abbiamo un semplice e classico frazionamento di terreni, che maldestramente taglia in due un invisibile fabbricato.
Poi il signor AAA vende al signor BBB uno dei due terreni risultanti senza citare nessun fabbricato annesso alla vendita, nei suoi pensieri questo rimaneva cosa sua. Sulla mappa continua a non essere presente nessun fabbricato.
Successivamente si vuole vendere l'altro terreno rimasto col piccolo fabbricato invisibile annesso. A tal uopo si produce TM che piazza il fabbricato interamente sul terreno da vendersi, in fregio al confine, ma totalmente interno. E si censisce con Docfa il piccolo magazzino tutto di proprietà del signor AAA.
Si procede con atto di vendita del terreno e del magazzino al signor CCC che compra senza immaginare nessun problema.
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I problemi arrivano: per qualche motivo il nodo arriva al pettine. BBB e CCC hanno interesse a ricomporre la cosa senza rivendicare proprietà altrui.
CCC è disposto a cedere una parte di terreno pianeggiante in continuità col terreno di BBB in cambio di una parte più piccola, ma strategica e che ingloba anche il sedime del piccolo magazzino ex fantasma.
La domanda riguarda sia la gestione degli atti tecnici, ma soprattutto la considerazione dei diritti reali che gravano effettivamente sui beni.
Mi spiego meglio: da una parte abbiamo un signore AAA che assieme al terreno non cita nella vendita la metà del fabbricato perchè riteneva sarebbe rimasto tutto suo, dall'altra c'è un altro signore che ha comprato un terreno, e salvo diverse precisazioni tutto quello che ci sta sopra e sotto.
Da una parte abbiamo un signore CCC che ha comprato con tanto di planimetria allegata all'atto un magazzino e che lo considera suo, allo stesso modo in cui BBB non lo sta considerando suo in quanto è sempre stato cosciente di non averlo acquistato, ma ignorando di avere acquistato il terreno su cui sorge.
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All'aspetto, per così dire giuridico, si aggiunge quello tecnico.
Mi pare pericoloso ignorare la presenza del manufatto sul terreno da frazionarsi, ma al tempo stesso problematico Variare il magazzino secondo la prassi delle u.i.u. unite di fatto, intestandone metà a BBB. In fondo c'è un atto che ne attribuisce la proprietà a CCC.
Mi pare abbastanza per cominciare a ragionare sul problema.