Salute!
per rispondere adeguatamente farò lo "spelling" del messaggio:
[quote]
problema di natura di ditte diverse :
che devo ampliare un fabbricato già censito all'urbano, ma l'ampliamento, insiste sulla p.lla contigua e la ditta proprietaria non è la stessa è diversa dalla particella su cui insiste il fabbricato ampliato con un particolare:
L'ampliamento, riguarda solo il PT,
ma dal 1P al 4P, la sagoma delle unità immobiliari, invadono regolarmente, la particella su cui ricade l'ampliamento al PT. e per dette unità si sono fatte compravendite negli anni belli quando i nostri "avi colleghi" erano considerati MAESTRI della materia!
ma aimè, oggi mi accorgo che erano semplici praticoni del solo disegno e molto ma molto "amici" dei vari uffici compiacenti ( NON TUTTI ! ).
Rischio di rinunciare all'incarico. [/quote]
Bhè, le tue conclusioni sono leggere e gratuite, e ti spiego il perché, però prima mi piacerebbe fare una indagine più accurata della questione:
1.) ci dici che c’ è un ampliamento di un fabbricato di cinque piani, quindi l’entità è abbastanza rilevante, e mi rifiuto di credere che ci possa essere stata tanta leggerezza da parte del costruttore di andare a costruire su una proprietà non sua, e questo nemmeno per sbaglio! Altrettanta leggerezza del tecnico che ha progettato l’opera su un suolo non di proprietà, del comune che ne ha autorizzato la costruzione, del tecnico che ha redatto il tipo mappale, dell’ufficio che ha accettato l’accatastamento, ci sono troppe lacune ingiustificabili, quindi l’errore se c’è è da ricercare da un’altra parte!
2.) Non dare per scontato che la particella “invasa” non sia stata preventivamente acquisita dal costruttore, e andrei a fare le opportune ricerche per verificare se esiste questo rogito, che ripeto, nonostante le manchevolezze del passato, che pure ci sono state, ( e molte! ) un comportamento così leggero da parte del costruttore, tecnico, del comune, dell’UP e del notaio, non è credibile!!!!
3.) Solo dopo aver accertato senza ombra di dubbio che l’errore di cui sopra è stato fatto in buona fede, è necessario :
3.a.) coinvolgere tutti gli interessati dal piano terra al 4° avvisarli dell’errore e suggerire il da farsi che in parole povere è
3.b.) fare un nuovo tipo mappale,
3.c.) fare nuovi DocFa
3.d.) fare l’atto di identificazione catastale o un atto di vendita, ma qui ci addentriamo in un argomento dove il notaio
saprà meglio districarsi…..
e se questa è la soluzione giusta, complimenti, ti sei ricavato uno spazio che farà molto discutere, con ovvi risultati!
Se invece, come penso, scoprirai che negli archivi catastali e non, c’è solo un errore di registrazioni e mancato aggiornamento delle mappe.…. lo stesso!
cordialità