Piercarlo e Carlo,
ho letto con estremo interesse quanto da voi detto e, per essermi occupato molto di georeferenziazioni negli ultimi anni (Carlo lo sa bene), desidero quindi aggiungere il mio parere.
Io penso che non serva granché scervellarsi sulla genesi della deformazione subìta dalla mappa d’impianto. Per due motivi: 1) nessuno potrà mai rivelarci con certezza gli errori commessi in fase di creazione della stessa, né se questi sono stati più o meno accuratamente compensati; 2) anche ammesso che potessimo avere una qualche indicazione su questo aspetto, rimangono comunque i fattori di deformazione successivi alla creazione (dilatazioni o restringimenti causati da sbalzi di temperatura, umidità, cattiva conservazione, ecc.) e, non ultimo, l’errore di rasterizzazione. Non dimentichiamo infatti che l’AM Image, la società che ha effettuato la scansione di molte Province e che utilizza uno scanner planetario di qualità eccellente, dichiara una tolleranza di 1 mm (2 mt per scala 2000) sulla diagonale di un foglio da 100 x 70 cm.
Il punto di partenza è quindi molto semplice: noi abbiamo in mano una mappa che sicuramente ha subìto una deformazione, ma non conosciamo né le cause esatte né, di conseguenza, la sua distribuzione sul foglio. Dobbiamo quindi assumere che quest’ultima sia disomogenea.
Detto ciò, dobbiamo stabilire lo scopo del lavoro che stiamo facendo. Se vogliamo georeferenziare l’intero foglio, è corretto considerare un numero elevato di crocicchi (meglio se tutti) ed eseguire un calcolo che fornisca gli scarti per poter poi selezionare i migliori e ricalcolare solo su quelli. Questo è, del resto, quello che dice la circolare dell’Agenzia del Territorio prot. 39391 del 27/05/2008.
Se invece ci interessano solo i punti di una zona limitata di mappa, come nel caso delle riconfinazioni, non c’è dubbio, a mio avviso, che la deformazione debba essere eliminata utilizzando l’area più piccola su cui possiamo agire, ovvero il quadrato parametrico, applicando, come dice Carlo, un processo inverso alla dilatazione per farlo tornare all'esattezza di 10 x 10 cm.
Sinceramente, Piercarlo, non capisco i dubbi che ti rimangono circa l’azzeramento degli scarti e che ti portano a cercare un complesso algoritmo polinomiale per “ridurre gli scarti al minimo”. Voglio dire, se cerchi un calcolo che ti riduca gli scarti al minimo, allora l’azzeramento è “il minimo” in assoluto. Altrimenti tanto vale applicare la georeferenziazione “Catastale” sopra citata oppure quella “Baricentrica” che ti danno scarti reali e non ridotti in modo artificioso solo perché aumenti il grado del polinomio.
Hai ragione quando dici che nella parametrica esatta, se sbaglio a cliccare un crocicchio questo errore si ripercuote nei 4 quadranti adiacenti, ma questa è un’imperizia che va eliminata, punto e basta.
Ai convegni e seminari che organizzo in materia di georeferenziazioni e riconfinazioni, faccio vedere come, con il mio software Geomap (ma presumo anche con altri), si può ingrandire il crocicchio fino a vedere i singoli pixel che lo compongono grandi tutto lo schermo. Così facendo, puoi cliccare il crocicchio su frazioni di pixel, ottenendo una precisione estrema. Con queste nuove possibilità, non è più possibile dire “… ma se sbaglio a cliccare un crocicchio?”. Non devi sbagliare e basta. Gli unici errori devono essere quelli insiti nella mappa, non quelli dovuti all’imperizia dell’operatore.
Ad ogni modo, sono anch’io dell’idea che potendo utilizzare diverse tecniche di georeferenziazione, sia sempre utile confrontare i risultati dell’una rispetto all’altra. Infatti, nel software Geomap abbiamo implementato 5 georeferenziazioni: Catastale, Baricentrica, Parametrica, Omografica, Elastica (Rubber-Sheeting). Il programma ti permette di cliccare, un’unica volta, i crocicchi e i punti da rilevare per poi eseguire, se lo desideri, anche tutti e 5 i calcoli e valutare la diversità dei risultati. Questa prestazione ti consente quindi, anche nel caso della parametrica, di conoscere comunque gli scarti dei singoli crocicchi (dalla Catastale o Baricentrica) e di agire di conseguenza.
Piercarlo, visto che sei un appassionato di questa materia, se vuoi, ti do una licenza omaggio di Geomap così magari mi dai una tua opinione su come migliorare il software. Se la cosa è di tuo interesse, scrivimi un’email a g.rossi@tecnobitmail.com con i tuoi dati anagrafici per registrarti la licenza.
Ciao,
Gianni Rossi
Tecnobit S.r.l.