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Argomento: visita sopralluogo funzionario AdT

Autore Risposta

Pippocad

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 15:15

"anonimo_leccese" ha scritto:
Lo so son passati 15 anni,..ma mi son accodato a questo per non ingolfare il sito.

Il mio dubbio è:

A seguito di sopralluogo ed accertato difformità di destinazione d'uso di un locale catastalmente denunciato ed in atti come deposito, ma che in realtà ci troviamo cucina, soggiorno, letto, ed un tv da 45 pollici, la questione si ferma con l'invito a fare variazione catastale entro 90 giorni e basta, o hanno la possibilità di continuare l'azione presso gli enti proposti, tipo ufficio tecnico comunale e procura ??!!!



Qui da me l'AdE comunica telefonicamente col Comune. Poi è il Comune che decide se procedere o no.

Da quello che scrivi suppongo che anche in Comune sia registrato come deposito. Mi sembra che la difformità sia solo d'uso dei locali, risolvibile spostando il mobilio e ripristinando la legalità. Salvo che non sia una abitazione permanente di una famiglia.

Che poi, a parte la cucina, il mobilio di per sé non fa cambio di destinazione. Posso depositare mobilio in un deposito. Ma il mio è un pour parler… bisogna vedere il caso in concreto.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 16:17

"Poi è il Comune che decide se procedere o no."

Mah, fino ad un certo punto, la segnalazione fatta per telefono chi può dire che sia avvenuta veramente? E' molto comoda ed anche ben strana questa modalità, direi molto border-line: un Ufficio provinciale dell'AdE SCRIVE al Comune, cioè comunica ufficialmente quanto ha riscontrato il funzionario catastale, non fosse altro per scaricarsi il singolo e l'amministrazione di una responsabilità comune, dato che il Catasto adesso esce di scena.


Se l'ente locale non si attiva sono c. suoi, e se non procede con i passaggi successivi diventa un'omissione: alla segnalazione deve succedere l'accertamento effettivo dell'abuso da parte della polizia locale (non si da per rato e scontato nulla, nemmeno la segnalazione dell'AdE), in caso positivo viene inviata l'ingiunzione di messa in pristino della situazione assentita e, in caso di inadempienza da parte del soggetto obbligato, il sopralluogo del tecnico incaricato dal Comune per il rilevamento dell'abuso.

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Topgun

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 16:47

Se il sopralluogo ha accertato il cambio d'uso vuol dire che non c'è solo arredo ma anche opere impiantistiche sostanziali che non sono elimibabili con semplice trasloco.

L'accertamento del cambio di destinazione, è formalizzato ed è impossibile contestarlo, neanche se l'immobile non avesse le caratteristiche di abitabilità.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 17:19

"Topgun" ha scritto:
Se il sopralluogo ha accertato il cambio d'uso vuol dire che non c'è solo arredo ma anche opere impiantistiche sostanziali che non sono elimibabili con semplice trasloco.

L'accertamento del cambio di destinazione, è formalizzato ed è impossibile contestarlo, neanche se l'immobile non avesse le caratteristiche di abitabilità.



Mah, un funzionario catastale che accerta difformità di destinazione d'uso mediante "opere impiantistiche sostanziali" ... e quali sarebbero? L'impianto elettrico (magari va anche a vedere se c'è la messa a terra), un rubinetto da cui esce acqua e un boiler per farne un pò calda sono sintomo di cambio d'uso?

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Topgun

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 18:28

"rubino" ha scritto:
"Topgun" ha scritto:
Se il sopralluogo ha accertato il cambio d'uso vuol dire che non c'è solo arredo ma anche opere impiantistiche sostanziali che non sono elimibabili con semplice trasloco.

L'accertamento del cambio di destinazione, è formalizzato ed è impossibile contestarlo, neanche se l'immobile non avesse le caratteristiche di abitabilità.



Mah, un funzionario catastale che accerta difformità di destinazione d'uso mediante "opere impiantistiche sostanziali" ... e quali sarebbero? L'impianto elettrico (magari va anche a vedere se c'è la messa a terra), un rubinetto da cui esce acqua e un boiler per farne un pò calda sono sintomo di cambio d'uso?





Dimmi gli elementi che tu controlleresti per verificare un cambio d'uso funzionale?

Comunque il cambio d'uso è accertato dal sopralluogo del funzionario catastale.

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Pippocad

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 20:10

"rubino" ha scritto:
"Poi è il Comune che decide se procedere o no."

Mah, fino ad un certo punto, la segnalazione fatta per telefono chi può dire che sia avvenuta veramente? E' molto comoda ed anche ben strana questa modalità, direi molto border-line: un Ufficio provinciale dell'AdE SCRIVE al Comune, cioè comunica ufficialmente quanto ha riscontrato il funzionario catastale, non fosse altro per scaricarsi il singolo e l'amministrazione di una responsabilità comune, dato che il Catasto adesso esce di scena.


Se l'ente locale non si attiva sono c. suoi, e se non procede con i passaggi successivi diventa un'omissione: alla segnalazione deve succedere l'accertamento effettivo dell'abuso da parte della polizia locale (non si da per rato e scontato nulla, nemmeno la segnalazione dell'AdE), in caso positivo viene inviata l'ingiunzione di messa in pristino della situazione assentita e, in caso di inadempienza da parte del soggetto obbligato, il sopralluogo del tecnico incaricato dal Comune per il rilevamento dell'abuso.



Scrivere di fretta, come ho fatto io, non aiuta certo la comprensione. L'AdE catasto (che, dalle mie parti, è il servizio Catasto della Provincia) comunica talvolta anche telefonicamente con i Comuni. Magari pone domande del tipo: “Il tecnico ha indicato nel quadro D che è stato depositato un cambio di destinazione d’uso, è corretto?” oppure: “Il tecnico ha scritto che l'immobile è stato sanato... corrisponde al vero?”. Insomma, domande di questo genere. Le segnalazioni di abusi edilizi, immagino, vengano fatte per iscritto. Ma dubito che sia l’Agenzia delle Entrate a farle: il suo ruolo, di fatto, è limitato principalmente al controllo della conformità catastale degli immobili.

Sulle "notizie di reato" (perché di questo si tratta), siano esse scritte o verbali, e sull'obbligo dell'ente pubblico di perseguirle, ci sarebbe molto da dire. Personalmente, quando svolgo delle CTU — e quindi, in quel contesto, ricopro il ruolo di pubblico ufficiale — segnalo al giudice, nella perizia, eventuali abusi edilizi. Tuttavia, non ricordo che da queste segnalazioni sia mai scaturito un procedimento penale.

Anzi, nelle esecuzioni immobiliari, è lo stesso giudice che mi chiede preventivamente: “ La verifica della regolarità edilizia e urbanistica …. e in caso di opere abusive i costi della sanatoria, delle oblazioni e delle eventuali demolizioni”.

Costi che vengono detratti dal valore dell’immobile in asta e rogne che si accolla l’aggiudicatario. Ma anche qui nessun procedimento penale a carico di chi ha commesso il reato di abuso edilizio. In generale ovviamente, con i dovuti distinguo.

Tornando al nostro caso, per come è stato descritto sommariamente, dubito che l’AdE possa aver sollecitato il Comune ed in cascata la Procura, solo per dei locali arredati in difformità rispetto alla destinazione d’uso. Forse erano affittati come abitazione? Troppo pochi elementi per capire davvero di cosa si tratta.

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Topgun

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 20:24

Pippocad, domanda :

Da dove capisci che, in questo caso è stato riscontrato il cambio di destinazione dal solo arredamento??

Anonimo puoi spiegare meglio quali sono gli elementi che hanno indotto il funzionario catastale nel sopralluogo a determinare il cambio d'uso funzionale ?



Io non ci credo che una TV, Una cucina e un divano hanno portato il funzionario catastale a constatare il cambio.



Grazie.

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anonimo_leccese

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 20:37

Anonimo puoi spiegare meglio quali sono gli elementi che hanno indotto il funzionario catastale nel sopralluogo a determinare il cambio d'uso funzionale ?


Dunque mi spiego meglio, è arrivato l'avviso del sopralluogo, ed il committente è giustamente preoccupato e nervoso per le possibili conseguenze a livello comunale e di eventuali multe da parte del comune.... tutto qui. Comunque deposito non è, possiamo dire ch'è stato cacciato di casa dalla moglie distopica ? Forse il funzionario comprenderà

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Topgun

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 1 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2025 alle ore 20:42

Ho capito.

È una abitazione a tutti gli effetti.

C'è poco da fare.

Ma non ha scelta.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2025 alle ore 09:56

"Pippocad" ha scritto:
"rubino" ha scritto:
"Poi è il Comune che decide se procedere o no."

Mah, fino ad un certo punto, la segnalazione fatta per telefono chi può dire che sia avvenuta veramente? E' molto comoda ed anche ben strana questa modalità, direi molto border-line: un Ufficio provinciale dell'AdE SCRIVE al Comune, cioè comunica ufficialmente quanto ha riscontrato il funzionario catastale, non fosse altro per scaricarsi il singolo e l'amministrazione di una responsabilità comune, dato che il Catasto adesso esce di scena.


Se l'ente locale non si attiva sono c. suoi, e se non procede con i passaggi successivi diventa un'omissione: alla segnalazione deve succedere l'accertamento effettivo dell'abuso da parte della polizia locale (non si da per rato e scontato nulla, nemmeno la segnalazione dell'AdE), in caso positivo viene inviata l'ingiunzione di messa in pristino della situazione assentita e, in caso di inadempienza da parte del soggetto obbligato, il sopralluogo del tecnico incaricato dal Comune per il rilevamento dell'abuso.



Scrivere di fretta, come ho fatto io, non aiuta certo la comprensione. L'AdE catasto (che, dalle mie parti, è il servizio Catasto della Provincia) comunica talvolta anche telefonicamente con i Comuni. Magari pone domande del tipo: “Il tecnico ha indicato nel quadro D che è stato depositato un cambio di destinazione d’uso, è corretto?” oppure: “Il tecnico ha scritto che l'immobile è stato sanato... corrisponde al vero?”. Insomma, domande di questo genere. Le segnalazioni di abusi edilizi, immagino, vengano fatte per iscritto. Ma dubito che sia l’Agenzia delle Entrate a farle: il suo ruolo, di fatto, è limitato principalmente al controllo della conformità catastale degli immobili.

Sulle "notizie di reato" (perché di questo si tratta), siano esse scritte o verbali, e sull'obbligo dell'ente pubblico di perseguirle, ci sarebbe molto da dire. Personalmente, quando svolgo delle CTU — e quindi, in quel contesto, ricopro il ruolo di pubblico ufficiale — segnalo al giudice, nella perizia, eventuali abusi edilizi. Tuttavia, non ricordo che da queste segnalazioni sia mai scaturito un procedimento penale.

Anzi, nelle esecuzioni immobiliari, è lo stesso giudice che mi chiede preventivamente: “ La verifica della regolarità edilizia e urbanistica …. e in caso di opere abusive i costi della sanatoria, delle oblazioni e delle eventuali demolizioni”.

Costi che vengono detratti dal valore dell’immobile in asta e rogne che si accolla l’aggiudicatario. Ma anche qui nessun procedimento penale a carico di chi ha commesso il reato di abuso edilizio. In generale ovviamente, con i dovuti distinguo.

Tornando al nostro caso, per come è stato descritto sommariamente, dubito che l’AdE possa aver sollecitato il Comune ed in cascata la Procura, solo per dei locali arredati in difformità rispetto alla destinazione d’uso. Forse erano affittati come abitazione? Troppo pochi elementi per capire davvero di cosa si tratta.



"Ma dubito che sia l’Agenzia delle Entrate a farle: il suo ruolo, di fatto, è limitato principalmente al controllo della conformità catastale degli immobili."


Il ruolo doveva essere solo quello il 1° marzo 1886, all'alba del catasto tuttavia, nelle varie norme che si sono succedute dal primo condono sia nell'ambito della repressione dell'abusivismo edilizio sia del contrasto all'evasione fiscale, è stato incrementato il sistema di interscambio delle informazioni fra le amministrazioni coinvolte. Sappiamo che le informazioni sugli atti d'aggiornamento catastale vengono inviate ai Comuni, sappiamo che il deposito dei tipi di frazionamento e dei mappali avviene ancora oggi dopo 40 anni dalla Legge 47/85 e che, col suo articolo 18 5° comma, creava il primo canale di interlocuzione fra catasto e comuni per consentire a questi ultimi un migliore controllo del territorio per quanto riguardava le lottizzazioni abusive, noi abbiamo accesso alle planimetrie delle u.i. dopo essere stato concesso ai comuni ed ai notai, nel primo caso per consentire la connessione fra il censimetno fiscale e gli archivi comunali per verificare la corretta imposizione fiscale, nel secondo ai fini delle dichiarazioni di conformità catastale in sede di atti notarili. Purtroppo c'è stato un totale disinteresse dei comuni, è di pochi giorni fa la pubblicazione dei dati sulla scarsissima fornitura di informazioni di interesse fiscale da parte degli enti locali all'AdE, nonostante sia previsto nell'ambito del famigerato interscambio, secondo me perchè, in ambito comunale, sollevare il coperchio dell'evasione fiscale fa perdere troppi voti, non so se l'ho notato solo io ma in nessuna campagna elettorale regionale e comunale ho sentito candidati che dicessero "farò pagare le imposte a chi non le paga". Tutto si regge e, aggiungo, tutto si può avviare e fermare.

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CESKO

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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2025 alle ore 10:14

Fermorestando quanto sopra detto.....

La Norma è chiara:

Art. 34-quinquies - Legge 9 marzo 2006, n. 80

1. Per attuare la semplificazione dei procedimenti amministrativi catastali ed edilizi, con uno o piu' decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro otto mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita la Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali, sono stabilite le modalita' tecniche e operative per l'istituzione di un modello unico digitale per l'edilizia da introdurre gradualmente per la presentazione in via telematica ai comuni di denunce di inizio attivita', di domande per il rilascio di permessi di costruire e di ogni altro atto di assenso comunque denominato in materia di attivita' edilizia. Il suddetto modello unico comprende anche le informazioni necessarie per le dichiarazioni di variazione catastale e di nuova costruzione da redigere in conformita' a quanto disposto dal regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701, che pervengano all'Agenzia del territorio ai fini delle attivita' di censimento catastale. In via transitoria, fino a quando non sara' operativo il modello unico per l'edilizia, l'Agenzia del territorio invia ai comuni per via telematica le dichiarazioni di variazione e di nuova costruzione presentate a far data dal 1° gennaio 2006 e i comuni verificano la coerenza delle caratteristiche dichiarate dell'unita' immobiliare rispetto alle informazioni disponibili, sulla base degli atti in loro possesso. Eventuali incoerenze riscontrate dai comuni sono segnalate all'Agenzia del territorio che provvede agli adempimenti di competenza. Con decreto del direttore dell'Agenzia, sentita la Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono regolamentate le procedure attuative e sono stabiliti tipologia e termini per la trasmissione telematica dei dati ai comuni e per la segnalazione delle incongruenze all'Agenzia del territorio, nonche' le relative modalita' di interscambio.



2. Al fine della razionalizzazione dei procedimenti di presentazione delle domande di nuova costruzione o di mutazione nello stato dei beni:
a) al primo comma dell'articolo 28 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 1939, n. 1249, le parole: «il 31 gennaio dell'anno successivo a quello» sono sostituite dalle seguenti: «trenta giorni dal momento»;
b) e dichiarazioni relative alle mutazioni nello stato dei beni delle unita' immobiliari gia' censite, di cui all'articolo 17, primo comma, lettera b), del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 1939, n. 1249, devono essere presentate agli uffici provinciali dell'Agenzia del territorio entro trenta giorni dal momento in cui esse si sono verificate.

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EFFEGI
f.g.

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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2025 alle ore 10:25

Tutto giusto ciò che scrivete, ma vorrei capire cosa farebbe il solerte Funzionare dell'Agenzia Entrate - Territorio quando va a fare un sopralluogo in un locale in precedenza censito come negozio, che poi il tecnico ha censito come deposito o come autorimessa dopo che sono stati eseguiti regolari lavori dichiarati e autorizzati dal comune, ma che poi il catasto lo riclassifica sempre come negozio solo perchè ha la potenzialità di poter essere un negozio.

Allora cerchiamo di mettere un freno, a queste norme disordinate. Se vale quanto autorizzato al comune, questo deve valere SEMPRE.

Saluti

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Topgun

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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2025 alle ore 10:57

Vale sempre il concetto che il catasto è una cosa e l'urbanistica è un altra.

Un immobile censito come negozio in origine, urbanisticamente potrebbe cambiare destinazione in ufficio, in conformità con il piano urbanistico con il rilascio del titolo da parte del Comune, ma catastalmente vale il principio dell'ordinarietà funzionale per cui se l'immobile è stato censito in negozio in origine ed è collocato in una strada pubblica dove ci sono tutti fondi commerciali, nei casi più eclatanti, l'Agenzia riporta l'immobile alla categoria originaria nonostante il proprietario abbia titolo legittimo ad utilizzarlo diversamente.

Quindi il catasto riclassifica l'immobile a negozio NON SEMPRE ma nei casi in cui si evidenzia che l'intervento è teso solo a pagarci meno tasse, non tenendo conto della potenzialità reddituale dell'immobile.

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CESKO

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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2025 alle ore 11:04

"Topgun" ha scritto:
Vale sempre il concetto che il catasto è una cosa e l'urbanistica è un altra.

Un immobile censito come negozio in origine, urbanisticamente potrebbe cambiare destinazione in ufficio, in conformità con il piano urbanistico con il rilascio del titolo da parte del Comune, ma catastalmente vale il principio dell'ordinarietà funzionale per cui se l'immobile è stato censito in negozio in origine ed è collocato in una strada pubblica dove ci sono tutti fondi commerciali, nei casi più eclatanti, l'Agenzia riporta l'immobile alla categoria originaria nonostante il proprietario abbia titolo legittimo ad utilizzarlo diversamente.

Quindi il catasto riclassifica l'immobile a negozio NON SEMPRE ma nei casi in cui si evidenzia che l'intervento è teso solo a pagarci meno tasse, non tenendo conto della potenzialità reddituale dell'immobile.



Veramente?

e se uno nel frattempo ha trasformato l'immobile in abitazione presentando il cambio di destinazione in Comune, perchè deve essere riclassificato dall'AdE - Territorio come negozio?

L'unica incongruenza riscontrata nel caso specifico (permessi al Comune permettendo - qualora esistenti) e che nel frattempo non è stato fatta la variazione catastale da C/2 a cat. A.

saluti

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 06 Giugno 2025 alle ore 11:36

"EFFEGI" ha scritto:
Tutto giusto ciò che scrivete, ma vorrei capire cosa farebbe il solerte Funzionare dell'Agenzia Entrate - Territorio quando va a fare un sopralluogo in un locale in precedenza censito come negozio, che poi il tecnico ha censito come deposito o come autorimessa dopo che sono stati eseguiti regolari lavori dichiarati e autorizzati dal comune, ma che poi il catasto lo riclassifica sempre come negozio solo perchè ha la potenzialità di poter essere un negozio.

Allora cerchiamo di mettere un freno, a queste norme disordinate. Se vale quanto autorizzato al comune, questo deve valere SEMPRE.

Saluti



Scrivo un esempio: m'è capitato, almeno una decina di anni fa, che un funzionario catastale andò a verificare la dichiarazione di nuova costruzione di un opificio. Trovò che nella palazzina uffici era rimasto il solaio di interpiano e le scale interne, il resto che avevo disegnato e dichiarato nelle planimetrie catastali era stato interamente demolito. Mi chiamarono dal Comune di A. perchè l'accatastamento l'avevo fatto io, ma per conto del vecchio proprietario, il nuovo non lo conoscevo e non mi ero occupato di altro. Mi dissero che il funzionario era andato dritto al Comune a comunicare la difformità rispetto alle planimetrie castastali ed era venuto fuori che non era stato chiesto nessun titolo edilizio per i lavori in corso. Potete immaginare le conseguenze.

Rispondendo al quesito, credo che in casi simili il solerte richiamato da EFFEGI quello che ha fatto doveva fare, a prescindere.

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