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Variazione docfa |

zenith
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27 Agosto 2006
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Padova
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Salve a tutti, un mio cliente mi chiede di fare una variazione catastale ad un suo immobile: la variazione consiste che ha chiuso delle porte in alcuni ambienti e ne ha aperto altre. Premetto che non ha fatto pratiche in comune...secondo voi accetto l'incarico? Il mio dubbio è sulla data da mettere nel docfa (famosa data di fine lavori)
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rossa
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Se i lavori sono stati eseguiti nella stessa unità immobiliare, se non hanno comportato variazione di destinazione o modifica della rendita catastale, ritengo non siano tali da richiedere il rifacimento della planimetria. Se comunque il tuo cliente la richiede, lavora tranquillamente ed indica come data di fine lavori quella di stampa, avvisando il cliente che si tratta di una sua dichiarazione di cui si assume la responsabilità. Saluti.
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zenith
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27 Agosto 2006
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Padova
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ok, procederò così! Grazie Rossa, a buon rendere!
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ale81
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28 Aprile 2006
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Bulåggna (Bologna)
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Marta
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Personalmente se non c'è stata pratica edilizia ... non vedo l'utilità di aggiornare il catasto. Mi sembra un po' un incongruenza ... E cmq a Monza c'è l'obbligo di indicare nella relazione tecnica gli estremi della pratica edilizia con cui sono state autorizzate le opere oggetto di variazione docfa. Altrimenti non accettano pratica. Sai perchè il cliente vuole planimetria aggiornata? Deve vendere? Marta
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geocort
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Agropoli
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"Marta" ha scritto: Personalmente se non c'è stata pratica edilizia ... non vedo l'utilità di aggiornare il catasto. Mi sembra un po' un incongruenza ... E cmq a Monza c'è l'obbligo di indicare nella relazione tecnica gli estremi della pratica edilizia con cui sono state autorizzate le opere oggetto di variazione docfa. Altrimenti non accettano pratica. Sai perchè il cliente vuole planimetria aggiornata? Deve vendere? Marta Scusami, cara marta, ma dove tu operi trasmettono i docfa al comune per le verifiche? qui da me non fanno inserire gli estremi della pratica edilizia. Per quanto riguarda il topic, penso che se gli ambienti, per dimensione e per numero e destinazione siano rimasti gli stessi, quindi non cambia la rendita catastale, sinceramente, non vedo proprio l'utilità di rifare la planimetria, se poi il cliente insiste ed è una vacca grassa.........buon per te! :wink:
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geocort
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"Marta" ha scritto: Personalmente se non c'è stata pratica edilizia ... non vedo l'utilità di aggiornare il catasto. Mi sembra un po' un incongruenza ... E cmq a Monza c'è l'obbligo di indicare nella relazione tecnica gli estremi della pratica edilizia con cui sono state autorizzate le opere oggetto di variazione docfa. Altrimenti non accettano pratica. Sai perchè il cliente vuole planimetria aggiornata? Deve vendere? Marta Scusami, cara marta, ma dove tu operi trasmettono i docfa al comune per le verifiche? qui da me non fanno inserire gli estremi della pratica edilizia. Per quanto riguarda il topic, penso che se gli ambienti, per dimensione e per numero e destinazione siano rimasti gli stessi, quindi non cambia la rendita catastale, sinceramente, non vedo proprio l'utilità di rifare la planimetria, se poi il cliente insiste ed è una vacca grassa.........buon per te! :wink:
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Marta
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Ciao Geocort, sai che non saprei rispondere? Non lo so se trasmettano al Comune, so però che da circa 1 anno hanno messo in bacheca tale avviso ... e sono anche molto ligi! A Milano, sede centrale, invece non c'è tale obbligo ... Ma ormai ho preso il vizio e se sto operando alla luce del sole tendo ad inserire tale dato. Per la setie ... catasto che vai ......................... Ciaociao, Marta
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geocort
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"Marta" ha scritto: Ciao Geocort, sai che non saprei rispondere? Non lo so se trasmettano al Comune, so però che da circa 1 anno hanno messo in bacheca tale avviso ... e sono anche molto ligi! A Milano, sede centrale, invece non c'è tale obbligo ... Ma ormai ho preso il vizio e se sto operando alla luce del sole tendo ad inserire tale dato. Per la setie ... catasto che vai ......................... Ciaociao, Marta Hai proprio ragione, come ho letto su un'altro msg, in ITALIA CI SONO 101 REPUBBLICHE CATASTALI, oppure come dico io "provincia che vai catasto che trovi". Ciao Marta, buon lavoro e buona serata
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Marta
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Ihih già ... è proprio così. Buona serata anche a te, e visto che ci siamo ... anche buon week  Marta
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geoalfa
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grazie per il week, concordo con rossa e dico anche che è dovere del professionista avvisare con chiarezza il cliente che la variazione non va fatta, in base alla Legge 11 agosto 1939, n, 1249 - Art.17 la quale recita testualmente: "Il nuovo catasto edilizio urbano è conservato e tenuto al corrente...omissis...allo scopo di tenere in evidenza...omissis..., le mutazioni che avvengono: …… omissis ……… b) nello stato dei beni, per quanto riguarda la consistenza e l'attribuzione delle categorie e classi". Visto il Decreto del Ministero delle Finanze del 02/01/1998 art. 9 il quale recita testualmente: 1. In caso di variazione nello stato o nella destinazione d'uso, anche solo parziale, di una unità immobiliare iscritta d'ufficio al catasto dei fabbricati ai sensi dell'articolo 26, comma 2, secondo periodo, ovvero quando è necessario conoscerne la rendita catastale ai fini fiscali, la parte provvede al completamento dell'accatastamento con le modalità previste dal presente capo, per tutte le unità derivate. 2. Le disposizioni di cui al comma I si applicano anche per la volturazione di unità immobiliari, conseguente ad atti traslativi o costitutivi di diritti reali. Ritenendo che la ristrutturazione apportata non varia né il possesso, né nello stato e nella destinazione d’uso, quindi in virtù dei citati Legge e decreto, si desume che non corre l’obbligo delle presentazione della denuncie di variazione. tutto ciò per non appesantire la banca dati, perché la variazione non produrrà alcun beneficio all'erario. tu avrai perso un lavoro, ma al suo posto ne farai un altro e avrai acquisito una maggiore professionalità, stima e considerazione, che il cliente prima o poi ti riconoscerà. a meno che........... cordialità
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Marta
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02 Settembre 2005
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Sisi, che poi è quello che abbiano detto anche noi altri  Correttezza e professionalità ripagano sempre. Marta
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geocort
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"geoalfa" ha scritto: grazie per il week, concordo con rossa e dico anche che è dovere del professionista avvisare con chiarezza il cliente che la variazione non va fatta, in base alla Legge 11 agosto 1939, n, 1249 - Art.17 la quale recita testualmente: "Il nuovo catasto edilizio urbano è conservato e tenuto al corrente...omissis...allo scopo di tenere in evidenza...omissis..., le mutazioni che avvengono: …… omissis ……… b) nello stato dei beni, per quanto riguarda la consistenza e l'attribuzione delle categorie e classi". Visto il Decreto del Ministero delle Finanze del 02/01/1998 art. 9 il quale recita testualmente: 1. In caso di variazione nello stato o nella destinazione d'uso, anche solo parziale, di una unità immobiliare iscritta d'ufficio al catasto dei fabbricati ai sensi dell'articolo 26, comma 2, secondo periodo, ovvero quando è necessario conoscerne la rendita catastale ai fini fiscali, la parte provvede al completamento dell'accatastamento con le modalità previste dal presente capo, per tutte le unità derivate. 2. Le disposizioni di cui al comma I si applicano anche per la volturazione di unità immobiliari, conseguente ad atti traslativi o costitutivi di diritti reali. Ritenendo che la ristrutturazione apportata non varia né il possesso, né nello stato e nella destinazione d’uso, quindi in virtù dei citati Legge e decreto, si desume che non corre l’obbligo delle presentazione della denuncie di variazione. tutto ciò per non appesantire la banca dati, perché la variazione non produrrà alcun beneficio all'erario. tu avrai perso un lavoro, ma al suo posto ne farai un altro e avrai acquisito una maggiore professionalità, stima e considerazione, che il cliente prima o poi ti riconoscerà. a meno che........... cordialità Carissimo Geoalfa, io ti stimo tantissimo e leggo sempre i tuoi interventi, però vorrei sapere solo una cosa da te, ma tutte queste leggi e codicilli, li ricordi a memoria nel tuo pc portatile che è il tuo cervello (immenso secondo me), oppure ogni volta li spulci (ed in questo caso sei dopppiamente grande perchè ogni tuo intervento è puntualmete accompagnato dalla legislazione vigente in matyeria). Ti stimo tantissimo e ti ammiro, ti prego toglimi questa curiosità, che secondo me hanno molte persone del forum! Ciao e buon lavoro!
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geoalfa
(GURU)
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grazie per la fiducia, ma voglio darti un consiglio a te e a tutti gli amici del forum, per lo meno a tutti quelli che tengono in considerazione questo forum, ma soprattutto e di più la propria professionalità: ho creato una directory e l'ho chiamata dibattito, con tante sottodirectory, ciascuna per ogni materia ( con particolare riferimento alle normative), che di solito sono interessato e ad ogni materia ho attribuito tante sottodirectory quanti sono gli argomenti memorizzati dalle varie discussioni in vari forum - i migliori -. ecco come mi sto facendo la mia enciclopedia professionale. questo è quello che mi piacerebbe si facesse su pregeo.it , ecco perchè sono molto severo e critico con chi apre nuovi post senza tenere conto che magari due righe più sotto ce n'è un altro - creando uno scompiglio enorme e rendendo di fatto, vana ogni ricerca- nulla di più semplice ed attuabile, ora però c'è una utility offertaci da udino ranzato, corrente in quel di piove di sacco, che ci aiuta molto, guarda un pò qui: www.pregeo.it/modules.php?name=News&file... per ora scappo che devo andare a riscuotere ( a domicilio ), visto che i clienti, una volta che anno raggiunto il loro scopo, poi si dimenticano troppo spesso di pagare il giusto compenso
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jema
(GURU)
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in giro in giro creek
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Volevo aggiungere al già puntuale e preciso appunto di "geoalfa": [quote]la ristrutturazione apportata non varia né il possesso, né nello stato e nella destinazione d’uso, quindi in virtù dei citati Legge e decreto, si desume che non corre l’obbligo delle presentazione della denuncie di variazione[/quote] che una recente Circolare ha modificato i parametri per valutare se una Variazione catastale deve essere approntata o meno. Trattasi della Circolare 1/2006, che nell' Allegato B, precisa che " con la determinazione direttoriale 16 febbraio 2005 è stato individuato, quale indicatore sintetico e parametro di riferimento, una soglia incrementale del valore (e quindi anche della redditività) dell’unità immobiliare, eventualmente derivante dall’intervenuta variazione, in misura non inferiore al 15%". Ciò significa che bisognerà fare attenzione a tutte quelle situazioni dove, per esempio, anche per modesti interventi d'installazione impianti o per l'integrazione di servizi igienici, a seguito di un intervento edilizio, potrebbe esserci una variazione della Rendita Catastale. E' pur vero, che la norma nasce per dare la possibilità ai vari Comuni di verificare la congruità delle Rendite attribuite al patrimonio edilizio esistente, però vista l'affannosa ricerca di soldi (raschiando in alcuni casi anche i barili), è da tenere in considerazione. Saluti 8)
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