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Autore sottotetto lo rappresento sì o no?

Pamelina

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16 Agosto 2024 alle ore 09:23

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 0 -  0 - Inviato: 16 Aprile 2025 alle ore 17:32

Buonasera,

vi chiedo, e ringrazio in anticipo chi mi risponderà, se si deve rappresentare in planimetria una porzione di sottotetto accessibile tramite "un'aperutura a parete", una sorta di porticina alta posta su un tramezzo.

Non ci sono scale retrattili o altro. Le altezze non rendono il vano abitabile, urbanisticamente non ho un riscontro trattandosi di un immobile del 1935 in archivio non c'è niente.

Grazie!

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Autore Risposta

rubino
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 0 -  0 - Inviato: 17 Aprile 2025 alle ore 06:47

Buongiorno. Il sottotetto descritto è un volume tecnico fra la copertura ed il soffitto dell' abitazione, per quanto descritto non ha nessuna autonomia funzionale e reddituale, condizioni fondamentali per definire una unità immobiliare e questa non li ha quindi non può essere censita autonomamente e nemmeno come una porzione dell' unità principale.

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EFFEGI
f.g.

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Irpinia

 0 -  0 - Inviato: 17 Aprile 2025 alle ore 08:13

"rubino" ha scritto:
Buongiorno. Il sottotetto descritto è un volume tecnico fra la copertura ed il soffitto dell' abitazione, per quanto descritto non ha nessuna autonomia funzionale e reddituale, condizioni fondamentali per definire una unità immobiliare e questa non li ha quindi non può essere censita autonomamente e nemmeno come una porzione dell' unità principale.



Condivido quanto scritto da Rubino

Saluti

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3L

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Lecce S

 0 -  0 - Inviato: 17 Aprile 2025 alle ore 12:47

Se è condivisibile quanto detto sopra dagli intervenuti, ciò varrebbe ai fini fiscali.

Mi chiedo però cosa ne penserebbe un notaio, o anche solo la parte interessata, in caso di successivi atti di traferimento.

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 17 Aprile 2025 alle ore 13:00

"rubino" ha scritto:
Buongiorno. Il sottotetto descritto è un volume tecnico fra la copertura ed il soffitto dell' abitazione, per quanto descritto non ha nessuna autonomia funzionale e reddituale, condizioni fondamentali per definire una unità immobiliare e questa non li ha quindi non può essere censita autonomamente e nemmeno come una porzione dell' unità principale.



Condivido anche io e all scopo richiamo questa GUIDA che può essere di utilità compilata dal mitico fondatore Ezio Milazzo:

www.geolive.org/guide/procedure-e-metodo...

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Pamelina

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16 Agosto 2024 alle ore 09:23

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 0 -  0 - Inviato: 17 Aprile 2025 alle ore 15:32

grazie a tutti.

sono in accordo con voi, procederò non inserendola nella planimetria

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 17 Aprile 2025 alle ore 18:40

"3L" ha scritto:
Se è condivisibile quanto detto sopra dagli intervenuti, ciò varrebbe ai fini fiscali.

Mi chiedo però cosa ne penserebbe un notaio, o anche solo la parte interessata, in caso di successivi atti di traferimento.



E che deve dire? E' una porzione chiusa che segue le sorti del fabbricato, da cui non può essere disgiunto; se c'è nel progetto, se non è in grado di produrre una rendita, posto che per definizione non ha autonomia funzionale e reddituale perchè accessibile solo per l'ispezione da botole e mediante scala a pioli, una volta che ha scritto la frase magica "il trasferimento avviene con tutte le attinenze, dipendenze, pertinenze, servitù attive e passive ecc." c'ha fatto entrare anche questa parte dell'immobile. Lui lo sa che si tratta di una zona vuota che tutti i fabbricati con tetti a falda hanno, si chiama "volume tecnico" ed è inevitabile tant'è che non non conta ai fini del calcolo della cubatura perchè l'altezza fuori terra da considerare per questo fine va dal piano di campagna alla linea di gronda, non al colmo.

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 18 Aprile 2025 alle ore 08:13

"Pamelina" ha scritto:
Buonasera,

vi chiedo, e ringrazio in anticipo chi mi risponderà, se si deve rappresentare in planimetria una porzione di sottotetto accessibile tramite "un'aperutura a parete", una sorta di porticina alta posta su un tramezzo.

Non ci sono scale retrattili o altro. Le altezze non rendono il vano abitabile, urbanisticamente non ho un riscontro trattandosi di un immobile del 1935 in archivio non c'è niente.

Grazie!





Parli di una porzione, perchè non tutto il sottotetto? di che unità si tratta? è una villetta indipendente o una metà?



Dici che è accessibile, per cui perchè non rappresentarla, personalmente le rappresento tutte, ci sono, le rappresento.



Poi o è un accessorio, con l'indicazione delle altezze inferiori a 1,50, dove lo sono, o se davvero intercapedine, superficie non rilevante ai fini catastali.

A disegnarla non sbagli mai, e eviti eventuali problemi futuri, soprattutto se non è una casa singola, e se il Notaio, non specifica la presenza del solaio, che data la conformità catastale obbligatoria, non vedendola nella scheda, non lo specificherà, allora poi sono rogne attribuirne la proprietà se non ciatta in atto, comunque tutto dipende da che tipo di fabbricato si tratta.



Il fatto che non sia urbanisticamente abitabile, non interessa il catasto.



Saluti

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 18 Aprile 2025 alle ore 09:39

"bioffa69" ha scritto:
"Pamelina" ha scritto:
Buonasera,

vi chiedo, e ringrazio in anticipo chi mi risponderà, se si deve rappresentare in planimetria una porzione di sottotetto accessibile tramite "un'aperutura a parete", una sorta di porticina alta posta su un tramezzo.

Non ci sono scale retrattili o altro. Le altezze non rendono il vano abitabile, urbanisticamente non ho un riscontro trattandosi di un immobile del 1935 in archivio non c'è niente.

Grazie!





Parli di una porzione, perchè non tutto il sottotetto? di che unità si tratta? è una villetta indipendente o una metà?



Dici che è accessibile, per cui perchè non rappresentarla, personalmente le rappresento tutte, ci sono, le rappresento.



Poi o è un accessorio, con l'indicazione delle altezze inferiori a 1,50, dove lo sono, o se davvero intercapedine, superficie non rilevante ai fini catastali.

A disegnarla non sbagli mai, e eviti eventuali problemi futuri, soprattutto se non è una casa singola, e se il Notaio, non specifica la presenza del solaio, che data la conformità catastale obbligatoria, non vedendola nella scheda, non lo specificherà, allora poi sono rogne attribuirne la proprietà se non ciatta in atto, comunque tutto dipende da che tipo di fabbricato si tratta.



Il fatto che non sia urbanisticamente abitabile, non interessa il catasto.



Saluti



Buongiorno.

1) ha scritto che non è accessibile, anzi che è: "accessibile tramite "un'aperutura a parete", una sorta di porticina alta posta su un tramezzo. Non ci sono scale retrattili o altro." Questo significa che per entrarci deve usare una scala a pioli poggiata alla parete e poi infilarsi nella porticina, questo perchè il sottotetto deve essere sempre e comunque ispezionabile per la manutenzione e questa condizione non signofica "accessibilita" ai fini dell' autonomia funzionale e reddituale.

2) il notaio non è tenuto a specificare nulla perchè il sottotetto non è un vano e non è una unità immobiliare ma un volume tecnico


3) perchè rappresentarla se non è un vano e non è una unità immobiliare? Solo per trarre in equivoco il catasto? Nella fase di verifica back-office la vedranno, la interpreteranno come un a vano e cambieranno la consistenza e la rendita, tutto questo per gli sfizi del c. di due saccenti: il notaio ed il geometra. Tanto non pagano loro.

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 18 Aprile 2025 alle ore 10:24

"rubino" ha scritto:
"bioffa69" ha scritto:
"Pamelina" ha scritto:
Buonasera,

vi chiedo, e ringrazio in anticipo chi mi risponderà, se si deve rappresentare in planimetria una porzione di sottotetto accessibile tramite "un'aperutura a parete", una sorta di porticina alta posta su un tramezzo.

Non ci sono scale retrattili o altro. Le altezze non rendono il vano abitabile, urbanisticamente non ho un riscontro trattandosi di un immobile del 1935 in archivio non c'è niente.

Grazie!





Parli di una porzione, perchè non tutto il sottotetto? di che unità si tratta? è una villetta indipendente o una metà?



Dici che è accessibile, per cui perchè non rappresentarla, personalmente le rappresento tutte, ci sono, le rappresento.



Poi o è un accessorio, con l'indicazione delle altezze inferiori a 1,50, dove lo sono, o se davvero intercapedine, superficie non rilevante ai fini catastali.

A disegnarla non sbagli mai, e eviti eventuali problemi futuri, soprattutto se non è una casa singola, e se il Notaio, non specifica la presenza del solaio, che data la conformità catastale obbligatoria, non vedendola nella scheda, non lo specificherà, allora poi sono rogne attribuirne la proprietà se non ciatta in atto, comunque tutto dipende da che tipo di fabbricato si tratta.



Il fatto che non sia urbanisticamente abitabile, non interessa il catasto.



Saluti



Buongiorno.

1) ha scritto che non è accessibile, anzi che è: "accessibile tramite "un'aperutura a parete", una sorta di porticina alta posta su un tramezzo. Non ci sono scale retrattili o altro." Questo significa che per entrarci deve usare una scala a pioli poggiata alla parete e poi infilarsi nella porticina, questo perchè il sottotetto deve essere sempre e comunque ispezionabile per la manutenzione e questa condizione non signofica "accessibilita" ai fini dell' autonomia funzionale e reddituale.

2) il notaio non è tenuto a specificare nulla perchè il sottotetto non è un vano e non è una unità immobiliare ma un volume tecnico


3) perchè rappresentarla se non è un vano e non è una unità immobiliare? Solo per trarre in equivoco il catasto? Nella fase di verifica back-office la vedranno, la interpreteranno come un a vano e cambieranno la consistenza e la rendita, tutto questo per gli sfizi del c. di due saccenti: il notaio ed il geometra. Tanto non pagano loro.





Per cui è accessibile.

Il notaio descrive sempre pertineneze ed accessori, se rappresentati nella planimetria.

Personalmente, allego sempre le foto degli accessori, per dimostrare di cosa si sta parlando, escludendo pertanto l'eventuale rischio che il catasto lo possa considerare un vano, e soprattuto per escludere che li possano considerari autonomi reddittualmente.

E per evitare che si possa considerare non compravenduto.

Chiaro che se si trattasse di un'uiu immobiliare indipendente, quest'ultimo rischio non c'è, ma non è stato specificato nella domanda originale, parlando di porzione di sottotetto, perchè porzione se unica uiu?

Problemi a dimostrare la prop. di accessori non rappresentati nelle planimetrie, ne ho avuti, per cui non vedo perchè non rappresntare , sempre, l'intera consistenza dell'uiu, la soffitta esiste, e la rappresento, descrivendo tutte le caratteristiche, compreso l'acesso,h ecc. ecc.



E' stato chiesto un consiglio, questo il mio modo di operare, onde evitarte possibili futuri grattacapi al cliente.



Saluti

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 18 Aprile 2025 alle ore 12:10

Ma nient'affatto, stai solo creando confusione con qudesto modo di operare. Il sottotetto deve essere accessibile per la manutenzione nel modo in cui è stato descritto questo, cioè mediante un passaggio a cui si accede senza nessuna scala fissa, retrattile o meno. Il notaio può non descrivere precisamente "utilità comuni, dipendenze, pertinenze, servitù attive e passive", le inserisce in atto così: hai mai visto l'atto di un appartamento in condomio in cui il notaio abbia scritto che nella vendita sono estattamente compresi il vano scala, il corridoio comune delle soffitte, la corte esterna a parcheggio libero dei condomini, il tappeto davanti al portone, la mostrina degli interruttori delle luci scale e corridoio, gli abeti ex alberi di natale piantati per disfarsene dai condomini, il cancello e la recinzione del deposito dei bidoni della raccolta differenziata, la sbarra ed il telecomando per entrare nella corte/parcheggio comune? Lui sarebbe ben felice di farlo, visto che fra le voci di parcella c'è lo "scritturato", cioè più scrive e più guadagna ma non lo fa sia perchè l'inventario minuzioso e preciso delle "utilità comuni, dipendenze, pertinenze, servitù attive e passive" non è suo compito in quella sede sia perchè dovrebbe vertificare se c'erano, esattamente quelle che scrive, negli atti di provenienza.

Per quanto alla planimetria catastale tutto quanto vi è in essa disegnato deve rispondere allo scopo catastale, cioè fiscale, altrimenti è la pianta dell'appartamento con il volume tecnico, e sono due cose diverse: se quest'ultimo è nella planimetria deve esserci anche nel calcolo dei vani e della superficie ma esso non è un vano perchè non è come lo definisce la normativa catastale.

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 18 Aprile 2025 alle ore 12:30

"rubino" ha scritto:
Ma nient'affatto, stai solo creando confusione con qudesto modo di operare. Il sottotetto deve essere accessibile per la manutenzione nel modo in cui è stato descritto questo, cioè mediante un passaggio a cui si accede senza nessuna scala fissa, retrattile o meno. Il notaio può non descrivere precisamente "utilità comuni, dipendenze, pertinenze, servitù attive e passive", le inserisce in atto così: hai mai visto l'atto di un appartamento in condomio in cui il notaio abbia scritto che nella vendita sono estattamente compresi il vano scala, il corridoio comune delle soffitte, la corte esterna a parcheggio libero dei condomini, il tappeto davanti al portone, la mostrina degli interruttori delle luci scale e corridoio, gli abeti ex alberi di natale piantati per disfarsene dai condomini, il cancello e la recinzione del deposito dei bidoni della raccolta differenziata, la sbarra ed il telecomando per entrare nella corte/parcheggio comune? Lui sarebbe ben felice di farlo, visto che fra le voci di parcella c'è lo "scritturato", cioè più scrive e più guadagna ma non lo fa sia perchè l'inventario minuzioso e preciso delle "utilità comuni, dipendenze, pertinenze, servitù attive e passive" non è suo compito in quella sede sia perchè dovrebbe vertificare se c'erano, esattamente quelle che scrive, negli atti di provenienza.

Per quanto alla planimetria catastale tutto quanto vi è in essa disegnato deve rispondere allo scopo catastale, cioè fiscale, altrimenti è la pianta dell'appartamento con il volume tecnico, e sono due cose diverse: se quest'ultimo è nella planimetria deve esserci anche nel calcolo dei vani e della superficie ma esso non è un vano perchè non è come lo definisce la normativa catastale.





Non condivido assolutamente, si vede che problemi per accessori non ne hai mai avuti, qui per dimostrare le prop. servono gli atti, altrimenti si accatasta con la ditta di impianto e poi si procede a rifare tutti i passaggi, mi è capitato non più di due mesi fa, ma tu fai pure come vuoi, e non parlo di parte comuni, non confonderti.



La volumetria che citi, discorso urbanistico, non catastale.



Esiste il poligono G, sup non rilevanti ai fini catastali, il che significa che ciò che esiste si rappresenta e se non valido ai fini catastali, non viene computato, poligonandolo come previsto co G.



La confusione la fai tu, a chi chiede un consiglio, io ho dato il mio, rappresentare ciò che esiste ed è accessibile è corretto, e poi attribuisci i poligoni corretti, che lo definiscono, se per te è più corretto omettere, fai pure, poi qualcun'altro sistemerà se dovrà.



Rimango sempre sbiadito dal tuo modo di rispondere, i consigli li possono dare tutti, non solo tu, tral'altro consigliando di non rappresentare un sottotetto accessibile, con altezze non abitabili, magari superiroi a 2,00, visto che non lo sappiamo, come fai a dire cose del genere.



Saluti

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 18 Aprile 2025 alle ore 17:31

Si accatasta ciò che ha rilevanza catastale per i fini fiscali, non per provare la proprietà; l'autrice della discussione scrive che si entra nel sottotetto "... tramite "un'aperutura a parete", una sorta di porticina alta posta su un tramezzo" questo significa accessibile? Anche in terrmini catastali? Cioè determina l'autonomia funzionale? Aggiugo: la porticina posta sul tramezzo è stata realizzata per rendere ISPEZIONABILE * il sottotetto, com'è giusto che sia per compiere la normale attività di manutenzione sotto il solaio di copertura.

Scrive inoltre?:"Non ci sono scale retrattili o altro": questo determina che il sottotetto ha l'autonomia reddituale? Certo, se lo si affitta all'uomo ragno si, se ad altri umani no perchè ci salgono con la scala a pioli appoggiata al muro.

Certo che la il termine che cito, cioè il volume tecnico, è un discorso urbanistico, al catasto i metri cubi non servono, a loro interessa: ciò che è "utile ed atto a produrre un reddito proprio" cioè un dato metrico in termini di vano o superficie catastale, un classamento ed una rendita, per questo si disegna una planimetria catastale e quello che ha descritto l'autrice della discussione non ha interesse catastale.

* da ispezionare, cioè esaminare, visitare, perlustrare, sorvegliare, supervisionare, revisionare, controllare, verificare, indagare, investigare

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Pippocad

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26 Febbraio 2011

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Località
Südtirol

 0 -  0 - Inviato: 18 Aprile 2025 alle ore 18:42

Secondo me l'utente non ha chiarito se quella soffitta ha piccole zone con altezza superiore al 1.50.

Qui da me (perdonatemi se inizio così ma non so mai se ci sono differenze) eventuali "strisce" in pianta con altezza superiore al 1,50 vanno inserite in planimetria ovviamente collegate alla UI. Non producono reddito autonomo ma integrano quello della UI.

Questo indipendentemente dal tipo di accesso, botola con scala, senza scala, finestra a parete, ecc.

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Manero

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11 Agosto 2022 alle ore 12:24

Messaggi:
823

Località

 0 -  0 - Inviato: 19 Aprile 2025 alle ore 00:11

Concordo esattamente con rubino. È sbagliato rappresentare un elemento non rilevante catastalmente solo per provarne la proprietà in una vendita.

In molti casi ho dovuto faticare a rappresentare i diritti di terzi su sottotetti di cui quello dell'ultimo piano si è appropriato solamente rappresentandolo in planimetria catastale e descrivendolo in atto senza rispettare la continuità delle trascrizioni precedenti, cioè senza averne titolo di diritto. Ergo come fa il venditore a dimostrare il diritto del sottotetto se ha acquisito l'immobile senza la rappresentazione del sottotetto che poi va a disegnare al momento della cessione?



Ci sono mille cause sulla appropriazione indebita dei sottotetti riportandoli in planimetria catastale come accessori complementari dell'abitazione sottostante, senza avere alcun titolo valido di proprietà.



Bene, infine, fa Pamelina a non rappresentare il vuoto destinato evidentemente come intercapedine o di accesso al tetto. non evidentemente utilizzabile e quindi non concorrendo al reddito dell'unità sottostante e neanche, ovviamente, come unità autonomamente capace di reddito proprio.

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