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Sostituzione per Errata Planimetria |

geomsp
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Salve a tutti, vi spiego il mio problema... Devo modificare una piantina catastale di un secondo piano, in quanto chi l'ha redatta prima, ha dimenticato di mettere un qudrato 3,50x4,00 che corrisponde ad una parte di sottotetto non accessibile (quindi da non poligonare), ed inoltre in pianta ha scritto piano terzo anzichè secondo. Ora io dovrei solo sostituire la planimetria e modficare l' E.P. La mia domanda è come causale potrei mettere esatta rappr. grafica però dovrei rifare poligoni e modelli N che invece io non sto modificando. C'è una procedura per sostituire la planimetria senza riempire i su citati modelli? Spuntando la causale 6 (plan. mancante) e specificando il tutto nella relazione è fattibile secondo voi? Grazie anticipate!!!
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totonno
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Se il sottotetto non è accessibile e non poligonabile, non è un locale sottotetto ma solamente una intercapedine, e quindi nemmeno identificabile e non di certa proprietà esclusiva. Questa è presumibilmente la valutazione del precedente tecnico. Saluti.
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geomsp
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La parte sotto ha una sup 14 mq circa e non è una parte condominiale, al massimo sarà il tetto condominiale ma l'area che ci sta sotto è del secondo piano, visto che il proprietario in vista del piano casa potrebbe ricavare una stanza agendo sull'altezza, per questo è importante che io lo inserisca in pianta.
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bioffa69
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BRESCIA
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..e' chiaro che devi essere sicuro che l'intercapedine non accessibile, sia di prop. del tuo cliente.... ...comunque non esiste una procedura per cambiare la scheda e basta, devi procedere alla presentazione per regolarizzazione della pratica precedente (sempre che lo sia, perche' se anche in quella prima non era rappresentata la parte interessata, non so' se l'accettano), ricaricandola plani, riclassandola come una pratica nuova, compreso i 50 euro di diritti. Accertati comunque che il cliente abbia la prop e non voglia invece fare il furbo.
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totonno
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Secondo me è proprio inutile inserire una superficie che non ha ragione di esistere se non per scopi quanto meno sospetti. Non è con la planimetria catastale che crei superficie utilizzabile per il piano casa. Non lo farei, perchè non mi cambia la possibilità di usufruire di questo sottotetto ora non accessibile ma che esiste nei luoghi e comunque non ci pago le tasse, oltretutto forzando la variazione dichiarando erronea la planimetria antecedente. Saluti.
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bioffa69
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BRESCIA
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..ciao totonno, e' un po' che non ci incontriamo..... ...io, devo dire, che rappresento sempre l'intera consistenza della proprieta', anche se cavedi intercapedini o sottotetti non accessibili, non fanno rendita ma essendo di proprieta' , considero corretta la rappresentazione. ..vero che in questo caso la cosa puzza, se pero' e' una reale regolarizzazione e l'intercapedine e' di proprieta', non vedo niente di strano a rappresentarla, a ragione in piu', se potra' essere utilizzata. ciao
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dado48
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Terzo pianeta del Sistema Solare
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"Bioffa69" ha scritto: se pero' e' una reale regolarizzazione Non a livello catastale, poichè è ininfluente nella determinazione della rendita [quote] e l'intercapedine e' di proprieta'[/quote] E' indispensabile un'indagine appropriata ed un'attenta lettura o interpretazione degli Atti [quote]non vedo niente di strano a rappresentarla, a ragione in piu', se potra' essere utilizzata[/quote] Io non vedrei niente di strano a rappresentarla, ma solo dopo l'intervento di adeguamento. Per concludere: se quella superficie è mia, la potro utilizzare in qualsiasi momento e, solo alllora, mi attiverò per la variazione in catasto. Ciao, buon lavoro a tutti.
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geomsp
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La parte sottotetto è sicuramente di proprietà del mio cliente ed è lui che vuole vedere in pianta quella parte in quanto non vorrebbe che il proprietario del piano di sotto vedendo l'elaborato plan credesse che quell'area soprastastante il suo appartamento sia sua, anche se sappiamo benissimo che la piantina non prova la proprietà di quell'area, ma ad ogni modo il mio cliente crede che sia importante inserire quella parte in pianta anche perchè se è sua chi può dirgli niente, la vuole vedere in pianta ed io l'accontento se possibile tutto qui...ad ogni modo mi pare di capire che sia necessario ricompilare i modelli N. In ogni caso la devo sistemare perchè in pianta esce la dicitura piano terzo anzichè secondo... Grazie a tutti per l'aiuto se dovessi avere problemi vi farò sapere. Ciao!!!
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dado48
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"geomsp" ha scritto: La parte sottotetto è sicuramente di proprietà del mio cliente ... non vorrebbe che il proprietario del piano di sotto ... credesse che quell'area soprastastante il suo appartamento sia sua ... Mi pongo nella posizione dell'Avvocato del Diavolo e questo quanto immediatamente trovato in rete: Mentre il tetto, ove non risulti il contrario dal titolo, si presume comune a tutti i condomini dell'edificio, il sottotetto, di regola, cioè ove il contrario non risulti dal titolo ed ove non sia dimostrata, per le sue caratteristiche strutturali e funzionali, la sua destinazione ad un servizio comune o la sua annessione alle parti comuni, sì da costituire elemento integrante di esse, appartiene al proprietario dell'ultimo piano del quale è una pertinenza in quanto assolve, rispetto ad esso, una funzione isolante e protettiva. Se invece il sottotetto assolve esclusivamente alla funzione di copertura dell'edificio, rientra nella nozione di tetto e, quindi, nella presunzione di comunione di cui all' art. 1117 c.c.. * Trib. civ. Avellino, 5 giugno 1995, n. 420, Andrita c. Siniscalchi, in Arch. loc. e cond. 1995, 866. [quote]... anche perchè se è sua chi può dirgli niente, la vuole vedere in pianta ed io l'accontento se possibile[/quote] Da dove nasce la certezza che il sottotetto appartiene al cliente??? Anche perchè, se così non fosse, ti assumeresti un po' di responsabilità nel sottoscrivere la variazione. Ciao, buon lavoro.
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bioffa69
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"dado48" ha scritto: "Bioffa69" ha scritto: se pero' e' una reale regolarizzazione Non a livello catastale, poichè è ininfluente nella determinazione della rendita Ciao, buon lavoro a tutti. ...certo, e' ininfluente a livello di rendita, pero' se e' mio e non e' rappresentato, indifferentemente se produce o no rendita, ho tutti i diritti di vederlo rappresentato, per questo parlo di regolarizzazione.... ....sempre verificata la proprieta', e' chiaro che bisogna avere qualcosa in mano per affermarlo, e l'avvocato del diavolo in questi casi e' d'obbligo.
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geomsp
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Ho parlato col cliente di questa cosa è lui mi assicura che in atto vi è scritto che ha la piena proprietà di tutto ciò che si trova al piano secondo, alla fine chi dichiara è lui io mi accerto solo che in atto non ci sia scritto che quella parte debba avere un uso condominiale.
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fuego
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"geomsp" ha scritto: Ho parlato col cliente di questa cosa è lui mi assicura che in atto vi è scritto che ha la piena proprietà di tutto ciò che si trova al piano secondo, alla fine chi dichiara è lui io mi accerto solo che in atto non ci sia scritto che quella parte debba avere un uso condominiale. MA 6 UN PAZZO!!! Il tecnico 6 tu, mica il tuo cliente. SEI TU QUELLO CHE FIRMA, E QUINDI SEI TU QUELLO CHE DEVE LEGGERSI SIA L'ATTO, SIA IL REGOLAMENTO DI CONDOMINIO e CASOMAI PURE PARLARE CON L'AMMINISTRATORE, e poi trai le TUE considerazioni (e non quelle del cliente)!!! Vatti a rileggere l'art 922 del codice civile. TU STAI GIOCANDO CON IL CODICE PENALE!!! Stai tranquillo che appena vengono fuori i casini (leggi condomini che fanno causa), il tuo cliente dirà che non è vero che "lui ti ha detto che..." E tu come farai a dimostrare il contrario? E' la tua parola contro la sua, ma lui, però non ha firmato nulla. Se io mi fossi fidato SOLO di quello che dicevano i miei clienti sarei già in galera da un pezzo. Pensaci!!! PS x dado48 Quello che dici (o che hai trovato in rete) in parte è vero, però le sentenze della cassazione non sono normative. Quindi, quel precedente lo potrà utilizzare un avvocato nel corso di una causa civile, ma non è assolutamente detto che un giudice che valuterà il caso questione sia poi d'accordo. La stessa cassazione ha detto anche il contrario.
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totonno
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"bioffa69" ha scritto: ..ciao totonno, e' un po' che non ci incontriamo..... ...io, devo dire, che rappresento sempre l'intera consistenza della proprieta', anche se cavedi intercapedini o sottotetti non accessibili, non fanno rendita ma essendo di proprieta' , considero corretta la rappresentazione. ..vero che in questo caso la cosa puzza, se pero' e' una reale regolarizzazione e l'intercapedine e' di proprieta', non vedo niente di strano a rappresentarla, a ragione in piu', se potra' essere utilizzata. ciao  Salute a te Bioffa69, a differenza di me nel forum sei un "competente iperattivo" e non è possibile starti dietro... Sono concorde nel rappresentare qualsiasi cosa che possa chiarire graficamente l'immobile da accatastare. La forzatura sta secondo me nel cercare di correggere un presunto errore di elaborazione grafica che ha finalità diverse da quelle prettamente fiscali. Il tecnico incaricato, a mio parere, non informa adeguatamente il soggetto che crede, assolutamente sbagliando, che la rappresentazione grafica dell'intercapedine faciliti la prova che sia di sua proprietà. Quello che fa fede è il contratto e questo non dice nulla sulla intercapedine. In breve vuol dire che in una eventuale e "probabile" causa, tanto è che il soggetto si preoccupa di ciò, la planimetria catastale, eseguita dalla parte interessata, non ha alcun valore si prova sulla proprietà, anzi. Nulla centra la responsabilità del tecnico incaricato del catasto, in quanto accatasta porzioni di immobile che la parte dichiara essere di sua esclusiva proprietà. Di contro poteva essere invece di fondamentale importanza l'indicazione dell'sottotetto sulla precedente scheda planimetrica i cui estremi siano stati indicati nell'atto di acquisto. Saluti.
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dado48
(GURU)
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"Fuego" ha scritto: Quello che dici (o che hai trovato in rete) in parte è vero, però le sentenze della cassazione non sono normative. Sono perfettamente d'accordo con te, ma una notevolissima mole di sentenze al riguardo può solo portare alla conclusione di essere estremamente cauti nel formulare conclusioni. Ho solo citato una sentenza, tra le tante, che anche tu nel MAIUSCOLO, in qualche modo, richiami per mettere in guardia il nostro interlocutore. Ciao, buon lavoro.
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