L'ufficio di Brescia è uno dei più "tignosi" d'Italia e, a mio avviso, prima di lanciare strali, sulla "tendenziosità" di alcuni (direi tanti) docfa, avrebbe dovuto dimostrarlo.
Ma dimostrarlo non con le semplici sospensioni, ma con le prove che tali atti fossero infondati, con tutte le conseguenze del caso.
Ribadisco un concetto, il "catasto" è un ufficio finanziario ed è uno dei bracci armati dello Stato.
Stanno lì per far soldi, per spremere il contribuente e, ovviamente, il burocrate ci sguazza in una situazione del genere.
Riguardo all'allegazione della pratica edilizia, potrei pure condividere tale richiesta, ma se ciò rimanesse nello spirito collborativo e che non si trasformasse in un obbligo e quindi causa di rifiuto del docfa.
Ma poi, come la mettiamo con le opere abusive?
Ricordate quanti dei fabbricati fantasma, sebbene abusivi, si è dovuto accatastare per portar soldi?
In sintesi, trovo la circolare dell'UP di Brescia, la solita iniziativa burocratica del "pistolero" di turno, il quale ci tiene a far si che il suo orticello non venga infestato dalle erbacce.
Saluti