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Argomento: Scorporo cantina e soffitta da appartamento
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Manero
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"Francesco2015" ha scritto: Buongiorno, ho un problema simile. sub 1 (T) deposito sub 2 scala BCNC sub 3 (P1) abitazione sub 4 (P2) abitazione e SOFFITTA In seguito a testamento sub 1 sub 3 e sub 4 (solo abitazione) vanno ai 3 figli ognuno il suo sub, mentre la SOFFITTA deve restare indivisa a tutti e 3. Il problema è che il sub 4 non è indipendente dalla soffitta, mi spiego, per andare in soffitta il proprietario del sub 3 deve passare dall'appartamento al sub 4. Vi chiedo: è possibile scorporare la soffitta senza pratica edilizia per eseguire le disposizioni testamentarie? GRAZIE Sì è possibile e devi fare così anche se per andare in soffitta il proprietario del sub 3 deve passare dall'appartamento al sub 4. Questo per rispettare interamente le volontà del de cuius. Poi si fa sempre così quando l'accesso al tetto condominiale avviene dal sottotetto, a funzione dei comunitari, direttamente comunicante con l'abitazione sottostante di proprietà esclusiva. Si tratterà in questo caso specifico di una servitù condominiale che si crea al momento della divisione catastale e che dovrà essere specificata nel caso di compravendita separata del sottotetto dall'abitrazione sottostante. A menochè gli eredi decidano, dopo la successione, di eseguire lavori edili per modificare l'ingresso del sottotetto ed eliminare la servitù di passaggio. Ma possono farlo a comodo quando serve ma prima di vendere.
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st-topos
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Siiii.......Vedrai che il notaio costituirà una servitù di passaggio a due proprietari alieni all'interno dell'abitazione di terzi. Servitù che dovrà garantire il raggiungimento alla soffitta di proprietà di tre ditte diverse con scorporo di pertinenze senza alcuna pratica urbanistica. Tienici informati e teniamoci forte sulle sedie che su questo forum si scrive il codice civile.
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Manero
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"st-topos" ha scritto: Siiii.......Vedrai che il notaio costituirà una servitù di passaggio a due proprietari alieni all'interno dell'abitazione di terzi. Servitù che dovrà garantire il raggiungimento alla soffitta di proprietà di tre ditte diverse con scorporo di pertinenze senza alcuna pratica urbanistica. Tienici informati e teniamoci forte sulle sedie che su questo forum si scrive il codice civile. A parte il fatto che la successione testamentaria non la redige il notaio, al limite può fare da intermediario al richiedente erede. Il notaio registra e pubblica il testamento al momento del decesso.
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st-topos
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Come le costituisci le servitù con il testamento. Chi vivrà vedrà.....intanto aspettiamo la riforma del codice civile
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Manero
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"st-topos" ha scritto: Come le costituisci le servitù con il testamento. Chi vivrà vedrà.....intanto aspettiamo la riforma del codice civile Le servitù si costituiscono per atto notarile, ma qui si tratta di successione testamentaria. Il notaio non può certo impedirti di fare una successione perché non hanno tolto la servitù di fatto esistente e per volontà del testatore.
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st-topos
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Buongiorno Ieri sera avrei replicato all'ultima affermazione di Manero, ma ho taciuto certo che il "moralizzatore", colui che separa il bene dal male, fosse intervenuto nella discussione con una sua "Guida" per ricondurre la discussione sul binario della verità. Per evitare di essere additato colui che è sempre fuori dal coro (coro ultimamente alquanto stonato) ho taciuto in attesa che...... Invece, riscontro con rincrescimento, che tutto è rimasto dove l'ho lasciato ieri sera. Intervengo a questo punto e chiedo, questa volta a tutti, sapendo che il silenzio è la vostra dote migliore, vogliamo far passare per verità l'affermazione che si possa costituire una servitù (così come prospettata dal proponente del quesito) all'interno di una abitazione????? Vogliamo far passare per verità una sciocchezza detta e riconfermata con interventi successivi???? E concludo: "..... in questi casi quale ritenete sia l'atteggiamento da dover adottare su questo forum per casi simili?????......" Il silenzio???? grazie anticipatamente
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geoalfa
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"Francesco2015" ha scritto: Buongiorno, ho un problema simile: sub 1 (T) deposito sub 2 scala BCNC sub 3 (P1) abitazione sub 4 (P2) abitazione e SOFFITTA In seguito a testamento: sub 1 sub 3 e sub 4 (solo abitazione) vanno ai 3 figli ognuno il suo sub, mentre la SOFFITTA deve restare indivisa a tutti e 3. Il problema è che :..... per andare in soffitta il proprietario del sub 3 deve passare dall'appartamento sub 4. Vi chiedo: è possibile scorporare la soffitta senza pratica edilizia per eseguire le disposizioni testamentarie? GRAZIE Si è risposto di tutto e di più, senza considerare che la domanda di Fancesco 2015 riguarda: -> al problema urbanistico nel caso di scorporo della soffitta dalla sottostante abitazione sub4 . Ovviamente, la mia risposta del 13/5 ore 10.30, prevedendo che si dovranno necessariamente eseguire opere edilizie per consentire l'eventuale accesso alla soffitta dalla scala comune la pratica edilizia è necessaria per consentire la conformità urbanistica e catastale. Sono sopravvenute altre necessità che non mconosco? Cordialità
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Manero
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"st-topos" ha scritto:
Intervengo a questo punto e chiedo, questa volta a tutti, sapendo che il silenzio è la vostra dote migliore, vogliamo far passare per verità l'affermazione che si possa costituire una servitù (così come prospettata dal proponente del quesito) all'interno di una abitazione????? grazie anticipatamente Chiamato in causa, rispondo nel merito tralasciando le frasi inopportune e fuori luogo rispetto alla discussione. La servitù è già costituita di fatto, dalla proprieta' di tutto l'intero edificio, perchè l'ha costituita nel momento in cui è stato realizzato il passaggio. Non è una servitù costituita per atto pubblico perchè al tempo non serviva, visto che l'intera struttura era di unico proprietario adesso deceduto. Ora che va agli eredi questi fanno la successione riconoscendo tacitamente la servitù costituita per diritto del buon padre di famiglia che trasmette le proprietà agli eredi per testamento. Ovviemente deve essere d'accordo il soggetto a cui va il subalterno 4 riguardante l'abitazione che subisce la servitu, ma essendo i soggetti tutti i 3 eredi figli del de cuius non vedo ostacoli che sarebbero stati nvece presenti nel caso il sub 4 fosse andato ad uno dei figli, allora sì che io avrei preteso l'eliminazione della servitù che sarebbe andata tutta a carico di un singolo rispetto agli altri due fratelli. Questo potrebbe essere motivo di attrito tra gli eredi che è meglio evitare prima della successione anche con un atto impegnativo privato tra di loro. Riguardo a quanto sostiene Geoalfa, il mio pensiero è il seguente considerato quanto espresso sopra: è giusto presentare pratica edilizia per eseguire le opere interne di spostamento dell'accesso al sottotetto, ma questo lo possono fare gli eredi proprietari del sub 4 e del sottotetto, a comodo, quando decideranno di eseguire l'intervento, sicuramente prima di una eventuale compravendita separata degli appartamenti o del sottotetto in cui verrà nuovo un nuovo soggetto titolare, esterno alla famiglia, il quale acquisterà dei diritti in quota parte dei beni comuni e delle servitù attive e passive dell'edificio, (oppure semplicemente gli eredi addiveranno ad una divisione ereditaria tra loro). Adesso, a mio parere conviene fare la divisione catastale propedeutica alla successione testamentaria anche per non spendere subito soldi per eseguire l'intervento subito senza considerarlo un evento obbligatorio da fare prima della successione. Questa è la mia opinione e come farei io. L'importante è che gli eredi siano consapevoli al 100% di quello che vanno a fare quindi vanno istruiti in modo tale che possano scegliere con serenità ed in pace senza che alcuno degli eredi si veda tolto un benchè minimo diritto a favore degli altri, evitando quindi liti provocate anche da distorte informazioni da parte dei tecnici incaricati ed esperti a cui gli eredi stessi si appoggiano. A tal proposito faccio una domanda. Supponiamo che uno degli eredi non voglia pagare l'intervento dello spostamento dell'accesso al sottotetto. Oppure esistono attriti tra gli eredi e tra loro non parlandosi non sono capaci di prendere decisioni in merito. Questo bloccherebbe la successione testamentaria ? Di sicuro non bloccano le volontà del de cuius che nulla ha scritto riguardo all'accesso al sottotetto.
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geoalfa
(GURU)
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Non comprendo perchè continuate a divagare senza tenere conto che Francesco2015 desiderava conoscere se : è possibile scorporare la soffitta senza produrre la pratica edilizia per eseguire le disposizioni testamentarie? "Francesco2015" ha scritto: ..... mentre la SOFFITTA deve restare indivisa a tutti e 3. Il problema è che :.. per andare in soffitta il proprietario del sub 3 deve passare dall'appartamento sub 4. Vi chiedo: è possibile scorporare la soffitta senza pratica edilizia per eseguire le disposizioni testamentarie? A questo punto sarebbe bene che Fancesco 2015 chiarica meglio il tutto, per evitare la continuazone di questa inutile querelle e, ci confermi o meno, che per accedere alla soffitta che dovrà rimanere di proprietà di tutti e tre gli eredi, si possa accedere senza problemi dalla scala comune aprendo un accesso dalla stessa scala che già è comune a tutti. Cordialità
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Manero
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11 Agosto 2022 alle ore 12:24
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"geoalfa" ha scritto: Non comprendo perchè continuate a divagare senza tenere conto che Francesco2015 desiderava conoscere se : è possibile scorporare la soffitta senza produrre la pratica edilizia per eseguire le disposizioni testamentarie? "Francesco2015" ha scritto: ..... mentre la SOFFITTA deve restare indivisa a tutti e 3. Il problema è che :.. per andare in soffitta il proprietario del sub 3 deve passare dall'appartamento sub 4. Vi chiedo: è possibile scorporare la soffitta senza pratica edilizia per eseguire le disposizioni testamentarie? A questo punto sarebbe bene che Fancesco 2015 chiarica meglio il tutto, per evitare la continuazone di questa inutile querelle e, ci confermi o meno, che per accedere alla soffitta che dovrà rimanere di proprietà di tutti e tre gli eredi, si possa accedere senza problemi dalla scala comune aprendo un accesso dalla stessa scala che già è comune a tutti. Cordialità Cercando di non divagare, io rispondo a Francesco2015 in questo modo, effettivamente molto più chiaro e sintetico al massimo come richiesto da Geoalfa: 1) è possibile scorporare la soffitta senza pratica edilizia per eseguire le disposizioni testamentarie? Risposta: SI' E' POSSIBILE. Se qualcuno poi chiede di precisare meglio la risposta se non la capisce perchè troppo sintetica, io sono disponibile. Se mi è consentito.
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Francesco2015
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Ho scatenato un putiferio. Effettivamente la mia domanda è solo se, secondo voi, sia possibile scorporare la soffitta senza fare opere all'appartamento sottostante per isolare la scala. Lo so che dopo potrebbero avere problemi in caso di vendita, eventualmente faranno la pratica edilizia, che adesso vorrebbero evitare se non necessaria. Grazie per le risposte!
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st-topos
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Buongiorno La principale caratteristica di questo forum e che i vari intelocutori scelgano con chi poter discutere, ignorando il principio che su un forum libero tutti esprimono il loro parere e chi riprende la discussione dovrebbe, sottolineo il dovrebbe, dialogare con tutti, buoni e cattivi. L'arroganza è purtroppo la caratteristica principale di quasi tutti i frequentatori di questo forum. Fatta la dovuta premessa rispondo a Francesco2015, riscontro che hai abbondonato la problematica della servitù di passaggio e questo già è un passo in avanti. In merito alla tua sollecitazione dello scorporo della soffitta, secondo il mio punto di vista, dovresti guardarti il titolo urbanistico e verificare che tipo di parte di fabbricato è. Poi ti dovresti leggere lo strumento urbanistico per capire se la soffitta può essere "separabile" dall'uiu di cui è pertinenza. Non sempre le soffitte pertinenziali possono essere separate dalle abitazioni (nel tuo caso). Il testamento è, per rispondere anche a Manero, una volontà di parte che non sempre collima con le leggi dello stato, sono i professionisti notaio e/o tecnico che devono indirizzare gli eredi verso una separazione dell'asse ereditario corretta dal punto di vista civilistico. E' ovvio che il testamento così come è deve essere pubblicato. La fase successiva deve essere quella della ponderazione. Spero che la discussione continui per tutti.
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Manero
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"st-topos" ha scritto:
Il testamento è, per rispondere anche a Manero, una volontà di parte che non sempre collima con le leggi dello stato, sono i professionisti notaio e/o tecnico che devono indirizzare gli eredi verso una separazione dell'asse ereditario corretta dal punto di vista civilistico. Due domande 1_In cosa il testamento, questo di cui stiamo discutendo, in cui il de cuius ignora una servitù esistente, neanche apparente, non collimerebbe con la legge dello stato ? 2_In cosa gli eredi trasgredirebbero la legge se fanno una dichiarazione di successione rispettando il testamento, senza eseguire opere edili e pratica edilizia per la eliminazione della servitù esistente (considerando il fatto che gli eredi sono tutti consapevoli dei diritti, con servitù connesse, che ognuno di loro ha acquisito come erede) ? Grazie.
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st-topos
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Rispondo insieme al punto 1 e 2 Chiariamo che la servitù è un diritto reale. Il caso di specie io lo immagino così attualmente uno stabile a più piani di un unico proprietario, al secondo piano vi è un corpo scala (bcnc) un appartamento e un sottotetto non abitabile. Dove la vedi, oggi, la servitù e dove la troveresti costituita. Il De cuius utilizzava le tre parti di immobile, utilizzava le scale, utilizzava l'appartamento e utilizzava il sottotetto. Spiegami come potrebbe esistere una servitù in questa situazione. Per esistere una servitù ci devono essere almeno due soggetti. In conclusione la servitù dovrà essere costituita, al momento essa non esiste. Quindi il de cuius non ignora un bel niente. Il fatto che gli eredi siano consapevoli non significa un bel tubo. Non sempre quello che è scritto in un testamento può essere messo in pratica. Ti faccio due esempi: pensa ai fondi agricoli che non posso essere frazionati (assegnati a più eredi), hai voglia di scrivere testamenti. Fabbricati che nei centri storici non si potevano suddividere (non si potevano aumentare i carichi urbanistici) prima del decreto Renzi. Scrivevi il testamento....... embhè ti ci pulivi il c.......
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Manero
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"st-topos" ha scritto: Rispondo insieme al punto 1 e 2 Chiariamo che la servitù è un diritto reale. Il caso di specie io lo immagino così attualmente uno stabile a più piani di un unico proprietario, al secondo piano vi è un corpo scala (bcnc) un appartamento e un sottotetto non abitabile. Dove la vedi, oggi, la servitù e dove la troveresti costituita. Il De cuius utilizzava le tre parti di immobile, utilizzava le scale, utilizzava l'appartamento e utilizzava il sottotetto. Spiegami come potrebbe esistere una servitù in questa situazione. Per esistere una servitù ci devono essere almeno due soggetti. In conclusione la servitù dovrà essere costituita, al momento essa non esiste. Quindi il de cuius non ignora un bel niente. Il fatto che gli eredi siano consapevoli non significa un bel tubo. Non sempre quello che è scritto in un testamento può essere messo in pratica. Ti faccio due esempi: pensa ai fondi agricoli che non posso essere frazionati (assegnati a più eredi), hai voglia di scrivere testamenti. Fabbricati che nei centri storici non si potevano suddividere (non si potevano aumentare i carichi urbanistici) prima del decreto Renzi. Scrivevi il testamento....... embhè ti ci pulivi il c....... La servitù si è costituita nel momento in cui gli eredi mettono in pratica le disposizioni del testatore. Come fanno gli eredi ad ignorarla o non accettarla e quindi a imporsi loro stessi di eliminarla ? Se decidono di toglierla vuol dire che la servitù loro la riconoscono come legittima, come si fa a sostenere che tale servitù creata dalle volonta di un testatore è illegittima ? Riporto, a validità della mia tesi, riguardo alla costituzione della servitù sopraggiunta in questo specifico caso di cui stiamo discutendo in modo del tutto legittimo, la seguente disposizione legislativa: Dispositivo dell'art.1062 del codice civile La destinazione del padre di famiglia ha luogo quando consta, mediante qualunque genere di prova, che due fondi, attualmente divisi, sono stati posseduti dallo stesso proprietario, e che questi ha posto o lasciato le cose nello stato dal quale risulta la servitù(1) 1) Perché si abbia una servitù per destinazione del padre di famiglia è necessario che i due fondi siano oggettivamente subordinati o al servizio l'uno all'altro; inoltre, tale circostanza deve permanere quando venga meno la titolarità di essi facente capo allo stesso proprietario. Vi devono poi essere opere visibili e permanenti che palesino il rapporto di asservimento e devono mancare disposizioni sulla servitù. www.brocardi.it/codice-civile/libro-terz...
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