Salve a tutti vi espongo il mio caso e ringrazio anticipatamente chi potrà aiutarmi..

Mi è stato affidato l'incarico di eseguire una variazione catastale di un immobile a seguito di una scia regolarmente depositata in comune, per cambio di destinazione d'uso e diversa distribuzione interna. Dopo aver visualizzato la suddetta scia ed i relativi elaborati grafici (comprendenti la situazione esistente e quella a realizzare) mi sono recato sul posto per effettuare il rilievo metrico; lo stato dei luoghi corrisponde pienamente al progetto consegnato. Successivamente ho pensato di accertarmi della situazione catastale dell'immobile richiedendo così una visura planimetrica.

Ed è qui che mi è sorto il problema: essendo questo un locale a pt mi sono accorto che una porzione dell' immobile (all'incirca 8 mq) è collegata come locale autoclave, all'unità immobiliare del piano superiore.

Io ora vi chiedo quali sono le responsabilità del tecnico nell'andare ad accatastare la situazione?

considerando che vado ad accatastare una situazione che oltre a corrispondere allo stato dei luoghi, corrisponde anche agli elaborati allegati alla scia presentata in comune..

Salve

Per cortesia precisare bene i quesiti:

A chi è intestato il piano primo??

Saluti cordiali

Ad un altra persona...dalla planimetria catastale si evince che questa porzione di 8 mq è delimitata da muri, non comunica con il locale a pt, confina con il vano scala dal quale è anche accessibile, per mezzo di una porta...nella realtà dei fatti invece questo locale autoclave a servizio del primo piano non esiste! La suddetta porzione di 8mq è compresa nel locale a piano terra che tra l'altro non ha nessun accesso nel vano scala.

Saluti cordiali.