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Recupero sottotetto per ampliamento (con sovralzo) |

luca82xx
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Buonasera, vorrei chiedere alcune informazioni riguardo il titolo in oggetto. Sostanzialmente il progetto di recupero sottotetto mediante sovralzo è già stato approvato dal Comune (fatta Scia e tutto). Si è pensato di mantenere un'unica unità abitativa, perchè il piano superiore sarà usato come appoggio da figlio, nipote e zii, non per vendita o affitto. Inoltre il tutto cade nel campo di ristrutturazione con gli sgravi che conosciamo. Ecco il casino: pronti a pagare gli oneri, il Comune salta fuori dicendo: attenti che finiti i lavori il catasto quasi sicuramente farà due unità abitative e dovrete rifare il progetto in tal senso, cioè come se fosse una nuova unità con parcheggi etc..etc.. La mia domanda è semplice: posto che il sotto tetto sarà collegato solo da scala interna, per quale strano motivo il catasto dovrebbe fare ciò? e perchè il comune si è sbilanciato così tanto? Domanda seconda: se così succedesse, cosa comporterebbe a livello di sgravi fiscali? Grazi mille a chi mi può aiutare!
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SIMBA4
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Salve puoi allegare un disegno che hai presentato con la SCIA al Comune. cordiali saluti
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totonno
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"luca82xx" ha scritto: Buonasera, vorrei chiedere alcune informazioni riguardo il titolo in oggetto. Sostanzialmente il progetto di recupero sottotetto mediante sovralzo è già stato approvato dal Comune (fatta Scia e tutto). Si è pensato di mantenere un'unica unità abitativa, perchè il piano superiore sarà usato come appoggio da figlio, nipote e zii, non per vendita o affitto. Inoltre il tutto cade nel campo di ristrutturazione con gli sgravi che conosciamo. Ecco il casino: pronti a pagare gli oneri, il Comune salta fuori dicendo: attenti che finiti i lavori il catasto quasi sicuramente farà due unità abitative e dovrete rifare il progetto in tal senso, cioè come se fosse una nuova unità con parcheggi etc..etc.. La mia domanda è semplice: posto che il sotto tetto sarà collegato solo da scala interna, per quale strano motivo il catasto dovrebbe fare ciò? e perchè il comune si è sbilanciato così tanto? Domanda seconda: se così succedesse, cosa comporterebbe a livello di sgravi fiscali? Grazi mille a chi mi può aiutare! Prima di tutto devi capire una cosa, luca82xx. Una SCIA non è una autorizzazione approvata dal comune! La SCIA è una autodichiarazione di parte. Detto questo è inaudito che il comune salti fuori con una affermazione di cui NON ha alcuna competenza. La SCIA rimane valida così anche se il catasto dovesse creare di sua iniziativa due UIU. se contrari farete comunque ricorso al catasto. Il Comune pensi invece a controllare se i lavori previsti dalla pratica edilizia non siano in contrasto con i regolamenti edilizi, urbanistici e igienico sanitari !! Solo su questi può intervenire bloccando i lavori (nei trenta giorni) ma non può neanche revocare la SCIA, e non può soprattutto nello specifico intromettersi in argomenti che non riguardano le sue competenze, per quelle c'è l'Agenzia delle entrate ! Pertanto, niente paura e andate avanti. Saluti
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SIMBA4
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"luca82xx" ha scritto: Buonasera, vorrei chiedere alcune informazioni riguardo il titolo in oggetto. Sostanzialmente il progetto di recupero sottotetto mediante sovralzo è già stato approvato dal Comune (fatta Scia e tutto). Si è pensato di mantenere un'unica unità abitativa, perchè il piano superiore sarà usato come appoggio da figlio, nipote e zii, non per vendita o affitto. Inoltre il tutto cade nel campo di ristrutturazione con gli sgravi che conosciamo. Ecco il casino: pronti a pagare gli oneri, il Comune salta fuori dicendo: attenti che finiti i lavori il catasto quasi sicuramente farà due unità abitative e dovrete rifare il progetto in tal senso, cioè come se fosse una nuova unità con parcheggi etc..etc.. La mia domanda è semplice: posto che il sotto tetto sarà collegato solo da scala interna, per quale strano motivo il catasto dovrebbe fare ciò? e perchè il comune si è sbilanciato così tanto? Domanda seconda: se così succedesse, cosa comporterebbe a livello di sgravi fiscali? Grazi mille a chi mi può aiutare! Salve a me sembra che ci siano delle cose che non vanno sulla descrizione del proponente il quesito, che vuol dire progetto approvato dal Comune dal momento che si è presentata una SCIA? forse il Comune ha rilasciato qualche comunicazione relativamente alla SCIA? che vuol dire pronti a pagare gli oneri? forse gli oneri non sono stati pagati prima di presentare la SCIA? o il Comune ha calcolato lui gli oneri chiedendo integrazione alla SCIA? Poi in accordo con totonno, ma come può il Comune supporre cosa farà il Catasto, sulla base di cosa dice questo il Comune? (siamo alla fanta urbanistica). cordiali saluti
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luca82xx
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Buonasera di nuovo, intanto grazie per le risposte. Ricapitolo e mi scuso se mi sono spiegato male: è stata presentata una scia condizionata e tutta una serie di documenti (relazione tecnica di asseverazione, esame di impatto paesistico, cartografia, relazione tecnica, planimetria, linea vita etc etc..) a seguito di ciò il Comune si è espresso favorevolmente con l'istanza di rilascio permesso di costruire e richiesta dei contributi da pagare. Quindi tutto accolto, nessuna gabola o cose strane. Il fatto è nato semplicemente a seguito di un colloquio in comune in cui veniva chiesto come pagare gli oneri e in caso di rinuncia (si sa mai nella vita) se i soldini potessero tornare indietro. Anche qui risposta positiva. Prima di uscire l'adetto ha sparato la frase: state attenti blah blah blah... Spero di avere chiarito un pochino. p.s: oggi ha chiamato il comune dicendo che non era loro intenzione spaventarci e se potevamo pagare gli oneri a Gennaio (per vari motivi ovvi)
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totonno
(GURU)
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"luca82xx" ha scritto: Buonasera di nuovo, intanto grazie per le risposte. Ricapitolo e mi scuso se mi sono spiegato male: è stata presentata una scia condizionata e tutta una serie di documenti (relazione tecnica di asseverazione, esame di impatto paesistico, cartografia, relazione tecnica, planimetria, linea vita etc etc..) a seguito di ciò il Comune si è espresso favorevolmente con l'istanza di rilascio permesso di costruire e richiesta dei contributi da pagare. Quindi tutto accolto, nessuna gabola o cose strane. Il fatto è nato semplicemente a seguito di un colloquio in comune in cui veniva chiesto come pagare gli oneri e in caso di rinuncia (si sa mai nella vita) se i soldini potessero tornare indietro. Anche qui risposta positiva. Prima di uscire l'adetto ha sparato la frase: state attenti blah blah blah... Spero di avere chiarito un pochino. p.s: oggi ha chiamato il comune dicendo che non era loro intenzione spaventarci e se potevamo pagare gli oneri a Gennaio (per vari motivi ovvi) Secondo me se avessi ragionato da tecnico, non avresti neanche posto la domanda sulla base di un blah blah. Poi, la pratica comunale va gestita molto meglio nel senso che, per evitare che il catasto intervenga successivamente ai lavori, quando ormai è troppo tardi, si deve relazionare sul fatto che l'interessato consideri assolutamente che l'intervento anche dal punto di vista utilizzativo e fiscale non provoca alcuna separazione in porzioni. Questo deve essere anche provato successivamente quando l'immobile sarà effettivamente utilizzato. Non ci dovranno essere assolutamente elementi che di fatto possano far solo dubitare dell'utilizzo separato di porzioni dell'unica unità immobiliare. Per chiarire, questa frase che riporto di seguito, secondo me, viaggia nel senso che la separazione di fatto si stia formando. "Si è pensato di mantenere un'unica unità abitativa, perchè il piano superiore sarà usato come appoggio da figlio, nipote e zii, non per vendita o affitto." Da tecnico non è che devi "pensare" di lasciare una unica unità immobiliare come se fosse una scelta. Sono i lavori, la conformazione e l'effettivo utilizzo dell'unità immobiliare che automaticamente portano alla divisione catastale o meno, non il pensiero. Saluti
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