Un saluto a tutti i gentili forumers.

Ho due distinti casi molto simili di soffitte che, sebbene edificate con l'originale fabbricato, non sono state mai dichiarate, a dispetto dei due appartamenti sottostanti, che invece posseggono subalterni ed intestatari diversi fra loro.
Sia agli appartamenti, che alle rispettive soffitte, si accede dal vano scale comune (BCNC).

Orbene, accatastando la prima ho seguito (giusto?) la causale "unità afferente edificata in sopraelevazione", segnando che le quote di proprietà erano "quote provvisorie da stabilire con rogito notarile". Il DOCFA è stato approvato.

Qui la mia prima domanda: che accadrebbe se i titolari reperissero un atto in cui veniva descritta anche la titolarità della soffitta? Come dovrei procedere? Dovrei cheidere una rettifica per l'instestazione in ragione dell'atto trovato e prodotto?

Trovandomi in procinto di accatastare anche la seconda soffitta inizio a dubitare che io possa procedere allo stesso modo, come per la prima, giacché sono in possesso di un atto che attribuisce la proprietà della soffitta (in modo descrittivo perchè sprovvista di subalterno) ad un solo specifico titolare (il proprietario dell'appartamento sottostante: al primo piano).
In questo secondo caso come dovrei comportarmi, quindi, col DOCFA nel momento in cui dovrò compilare le quote?

Ringrazio tutti anticipatamente.

Buongiorno .

1) il tecnico , se ci sono questi dubbi , avrebbe dovuto accertare prima del DOCFA la titolarità esatta con ricerche esatte di tipo ipotecario/conservatoria onde accertare il tutto correttamente e non affidarsi al cliente il quale di solito non ha mai niente e/o non trova mai niente . Non esiste "se" i titolari trovano un'atto . Comunque se dovesse uscire un'atto che dice che la soffitta è collegata solo ad un sub. si puo' fare un'istanza allegando atto per correggere l'intestazione .

2) fare il DOCFA allegando atto e costituire l'u.i. con corretta ditta .

Anche dimostrando di avere un atto in cui però non vengono citati i riferimenti catastali (subalterno) in quanto non esistenti a mio avviso va esempre inserita la riserva per errati dati catastali in atto.

L'unica possibilità per avere titolo ad accatastare a proprio nome, senza riserve, un immobile come unità afferente su un fabbricato di proprietà di altri o anche di altri è avere un atto costituivo del diritto di soprelevazione (in vita mia ovvero in merito a quanto posseduto da miei clienti ne ho visto solo uno di atto di costituzione del diritto di soprelevazione, redatto comunque negli anni '80 ovvero prima che io iniziassi la professione, pertanto non ho curato io la pratica quale tecnico di parte).

Se sei in possesso di una atto che descrive la proprietà, quello fa testo, ci sono stati anni in cui l'istituto case popolari, allegava i disegni, per cedere la prorpietà, gli atti sono probatori, evidentemente, il catasto no.



Tutto ciò che viene compravenduto, anche solo con un disegno , non denunciato in catatsao, vale, una volta spesso capitava.

La procedura , in questi casi era prorpio allegare rogiti ed allegati, la prorpietà è provata, la riserva in qusti casi è sbagliata.



P er cui fare tutte le ricerche del caso , è obbligatorio.

Saluti

Noto ci sono colleghi che riescono a farsi registrare docfa di nuove unità immobiliari senza uno straccio di titolo di proprietà trascritto, come se non ci fosse un domani, ma possibile che solo a me lo chiedano respingendomi matematicamente il documento inviato ?

Non gli è sufficiente neppure indicare in relazione che il soggetto richiedente dichiara di essere il proprietario..



Saluti