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Problema Gestione BCNC in villa bifamiliare |

archigc
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Buongiorno, sto accatastando una vecchia villa liberty Con due piani fuori terra, un sottotetto accessibile e un seminterrato. Ora è censita con 2 A7 praticamente gemelle, una per piano terra e una al primo. Con unico bcnc che comprende la corte comune ed il disimpegno del seminterrato già diviso tra le due unità. Premesso ciò, in occasione della vendita sono incaricato di risistemare il tutto. E quindi devo inserire come bcnc anche l'ingresso e scale al Piano terra , disimpegno e scale al primo piano e scale al secondo sottotetto confermando anche il disimpegno al seminterrato. Poi il sottotetto mai denunciato lo accatasto come B.C.C. Deposito in comune. vorrei capire come agire sui bcnc.... devo prima sopprimere l'attuale unico con docfa specifico e poi ricrearli per ogni unità, oppure sopprimo l'attuale e ne ricreo altri due ( interni e corte) con unica pratica e relativo ep. Poi farei altro docfa per A7 e un nuovo accatastamento per il C2 BCC. Scusate è un po' macchinoso questo docfa e mi ha messo in crisi. L'immobile è attualmente cointestato a tre cugini che ricevuto per successione, ora vogliono vendere, mantenendo la suddivisione per piani . Grazie in anticipo
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archigc
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21 Giugno 2005
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Riassumendo: presenterei un docfa con 1 bcnc in soppressione e 2 in costituzione con allegato ep, ma non saprei la causale esatta un secondo docfa con i due a7 che hanno un minimo movimento alle partizioni interne e anche qui non so se mettere divisione per il fatto che le divido dai bcnc precedentemente creati un terzo docfa per creazione di BCC deposito come ampliamento in sopraelevazione afferente cosa ne pensate? grazie!!!
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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Buongiorno, perchè problema ??? Semplicemente vanno presentate due pratiche separate, la prima dove vari il B.C.N.C. usando la causale "ampliamento" (è sufficiente un solo B.C.N.C. non due etc...), la seconda dove costituisci il locale sottotetto come unità afferente (sottotetto da censire in cat. C/2). Faccio presente che il locale di deposito - sottotetto giustamente va intestato ai tre cugini, essendo gli stessi comproprietari di tutte le consistenze immobiliari del fabbricato. saluti
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Topgun
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Farei il BCC solo in caso di vendita separata del sottotetto (per questo "censibile"), altrimenti è una gabella fiscale che se l'appioppassero a me anche solo per quota, diventerei una furia. Oltretutto questo sottotetto creato catastalmente non è presente nella dichiarazione di successione e questo è un problema perchè non si sono pagate le imposte dovute al momento della morte del proprietario del sottotetto esistente ed all'epoca non censito e non gode della pubblicità dell'intestazione attuale, in una eventuale trasferimento futuro. Il BCNC può essere anche in aggiunta all'altro già esistente, non necessariamente un ampliamento dell'esistente bene comune al piano seminterrato costituito quest'ultimo dal frazionamento in più unità nel piano stesso. Per costituire il nuovo bcnc occorre sopprimere entrambe le unità abitative e ricostituirle con il bcnc a comune tra loro, con la causale frazionamento e fusione (oltre che diversa distribuzine interna). In relazione docfa specificare che si sta facendo una migliore ridistribuzione dei subalterni catastali in una villetta bifamiliare appartenente a stessa ed unica ditta. Quindi per me è sufficiente un solo docfa essenzialmente per la costituzione del bcnc che rappresenta le scale e l'androne di ingresso a comune con le due abitazioni.
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"Topgun" ha scritto: Farei il BCC solo in caso di vendita separata del sottotetto (per questo "censibile"), altrimenti è una gabella fiscale che se l'appioppassero a me anche solo per quota, diventerei una furia. Oltretutto questo sottotetto creato catastalmente non è presente nella dichiarazione di successione e questo è un problema perchè non si sono pagate le imposte dovute al momento della morte del proprietario del sottotetto esistente ed all'epoca non censito e non gode della pubblicità dell'intestazione attuale, in una eventuale trasferimento futuro. Il BCNC può essere anche in aggiunta all'altro già esistente, non necessariamente un ampliamento dell'esistente bene comune al piano seminterrato costituito quest'ultimo dal frazionamento in più unità nel piano stesso. Per costituire il nuovo bcnc occorre sopprimere entrambe le unità abitative e ricostituirle con il bcnc a comune tra loro, con la causale frazionamento e fusione (oltre che diversa distribuzine interna). In relazione docfa specificare che si sta facendo una migliore ridistribuzione dei subalterni catastali in una villetta bifamiliare appartenente a stessa ed unica ditta. Quindi per me è sufficiente un solo docfa essenzialmente per la costituzione del bcnc che rappresenta le scale e l'androne di ingresso a comune con le due abitazioni. Non sono d'accordo sulla tua "filastrocca" ...., tranne che sul fatto che dovrebbe essere inserito il sottotetto (accatastato oggi) nella dichiarazione di successione del vecchio proprietario (quale è il problema ?) Di conseguenza il B.C.N.C. sarà variato, in quanto comprendente tutte le parti comuni dell'edificio. saluti
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archigc
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Grazie, ho fatto esattamente quello che hai detto, non ho più inserito il BCC ma l'ho tarttato come locale deposito normale, ovviamente stessi comproprietari. spero vada bene! Grazie
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Topgun
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"archigc" ha scritto: Grazie, ho fatto esattamente quello che hai detto, non ho più inserito il BCC ma l'ho tarttato come locale deposito normale, ovviamente stessi comproprietari. spero vada bene! Grazie Peggio che andar di notte. Il deposito sottotetto può essere utile accatastarlo autonomamente solo se deve essere ceduto separatamente dalle abitazioni. Rimane il problema che la proprietà dovrà fare integrazione alla successione con l'inserimento del sottotetto autonomo se viene ora censito al catasto.
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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x l'autore del post (archigc) Si presuppone che il locale sottotetto (avente le funzioni di locale di deposito) sia stato edificato e/o meglio esisteva alla data di decesso del vecchio proprietario, quindi lo stesso va accatastato oggi (come unità afferente in sopraelevazione) intestandolo al "de cuius", per poi procedere alla dichiarazione integrativa e/o sostitutiva del suddetto "de cuius" (presumibilmente trattasi dello zio). Dici che sei stato incaricato per sistemare la situazione a livello catastale perchè i cugini vogliono vendere? e il sottotetto secondo te che fine fà? Ma stiamo scherzando?
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jarod
Antonino S. Cutri'
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Gioia Tauro
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Ho rimosso i messaggi che erano sfociati fuori tema e che stavano creando tensione. Da questo momento chiedo che tutte le risposte rimangano strettamente attinenti al tema del thread,mantenendo educazione e rispetto verso tutti. Evitiamo quindi espressioni colorite, commenti personali o qualunque forma di denigrazione. Come sempre, se non si è d’accordo è perfettamente legittimo: basta esprimere il proprio punto di vista portando eventuali riferimenti normativi a supporto.
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Topgun
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"CESKO" ha scritto:
Non sono d'accordo sulla tua "filastrocca" ...., tranne che sul fatto che dovrebbe essere inserito il sottotetto (accatastato oggi) nella dichiarazione di successione del vecchio proprietario (quale è il problema ?) Di conseguenza il B.C.N.C. sarà variato, in quanto comprendente tutte le parti comuni dell'edificio. saluti Io do suggerimenti, punti di vista, e non scrivo filastrocche! Si può avere un minimo di rispetto del proprio punto di vista o no? Grazie. Il sottotetto è consigliabile non accatastarlo se non per l'unico motivo di venderlo separatamente dalle abitazioni. Se all'origine è stato ritenuto il sottotetto non accatastabile, perché ora invece lo diventa? È stato considerato che il sottotetto una volta accatastato a nome del de cuius, va aggiunto in successione, pagate le imposte dovute e volturato agli eredi?
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CESKO
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Usiamo la logica (tralasciando le filastrocche), ma se i cugini comproprietari hanno intenzione di vendere tutto lo stabile, il sottotetto che fine farà ? E' normale che va censito al nome del "de cuius" e di conseguenza integrata la successione! Questo è il senso del quesito iniziale da parte dell'autore, tutto il resto sono solo supposizioni infondate prive di senso.
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Topgun
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"CESKO" ha scritto: Usiamo la logica (tralasciando le filastrocche), ma se i cugini comproprietari hanno intenzione di vendere tutto lo stabile, il sottotetto che fine farà ? E' normale che va censito al nome del "de cuius" e di conseguenza integrata la successione! Questo è il senso del quesito iniziale da parte dell'autore, tutto il resto sono solo supposizioni infondate prive di senso. Vabbè, continuiamo su questo piano irrispettoso, sei tu privo di senso e di educazione, lasciatemelo dire. Siccome devono vendere tutto l'edificio, il sottotetto sarà venduto esattamente come .un qualsiasi elemento del fabbricato, cioè come il tetto, le mura perimetrali, il vano scale. Il censimento autonomo del sottotetto avrebbe invece un senso se ci fosse il bisogno di venderlo separatamente dal resto del fabbricato, per intero o per porzioni. Ma non è questa l'intenzione e quindi non è necessario accatastarlo autonomamente. Oltretutto, l'ho già scritto, gli crea al venditore pure il problema di dover fare la successione integrativa e pagare le imposte per una procedura che non è necessaria. Ma se gli piace buttare via i soldi a me non cambia la vita.
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CESKO
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"Topgun" ha scritto: Siccome devono vendere tutto l'edificio, il sottotetto sarà venduto esattamente come .un qualsiasi elemento del fabbricato, cioè come il tetto, le mura perimetrali, il vano scale. "archigc" ha scritto: Buongiorno, sto accatastando una vecchia villa liberty Con due piani fuori terra, un sottotetto accessibile e un seminterrato Ma ti rendi conto di quello che scrivi? (mi sà tanto di provocazione la tua ......) Se il sottotetto (considerato a tutti gli effetti un locale di sgombero e/o deposito), va prima censito (come u.i. autonoma), poi riportato nella successione del vecchio proprietario e poi trasferito (venduto). Il notaio (per come la pensi tu) l'atto di trasferimento non lo farà mai.... E già per Te i sottotetti si trasferiscono così come l'aria fritta.... Non mi sembra di essere irrispettoso, ma ho solo buon senso nel modo di agire ed operare tecnicamente.
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Topgun
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Torniamo sull'argomento, visto che insisti, insisto anche io. Sarebbe preferibile che certe domande le facesse il proponente l'argomento, non dovrebbe essere una questione tra noi due. Il sottotetto accessibile non vuol dire praticabile. E' accessibile quando, ad esempio si vuole accedere al tetto e non comporta un utilizzo continuo di persone. Se non è stato accatastato vuol dire che è stato considerato solo camera d'aria per la protezione dal caldo e dal freddo. Se invece andava censito e va ora censito, vuol dire che il sottotetto è stato nel tempo reso un locale utilizzabile (mansarda) a tutti gli effetti, ed allora dobbiamo chiederci se è legittimato dal titolo autorizzativo rilasciato dal comune. Se fosse stato obbligatorio quindi censire il sottotetto, perchè non è stato fatto al momento della sua realizzazione dell'intero edificio ? Cos'è... gli è sfuggito ? Oppure è stato data priorità ad evitare un esborso ritenuto all'epoca inutile di tasse ed imposte ? Non è che il sottotetto c'è o non c'è a seconda di come gira il vento! Ci sono dichiarazioni in atto e c'è di sicuro che nella successione il sottotetto non c'è. Il notaio oltretutto, non fa l'atto se viene censito il sottotetto oggi, se non si specifica la legittimità urbanistica del sottotetto/mansarda evidentemente realizzato dopo la costruzione dell'intero edificio, non viene inserito in successione, se considerato realizzato prima della morte e oggetto di sanatoria, e non vengono pagate tutte le imposte dovute. Ne avranno parlato gli eredi prima della successione ? Avranno deciso di non inserire il sottotetto perchè tanto non è obbligatorio, perchè pagare ulteriori tasse ? Ed ora ne devono pagare quasi il doppio ? L'autore dell'argomento si deve porre queste domande e dare al committente ed al Notaio una risposta adeguata, professionale e attendibile prima di procedere alla cieca e senza considerare tutti questi fattori che sono principalmente di tipo economico oltre che di legittimità fiscale ed urbanistica e dichiarativa dell'esistenza del sottotetto. Certo che il Notaio invita il tecnico ad accatastare il sottotetto, che gliene importa a lui, tanto pagano i venditori. A me non sembra di essere irrispettoso come fai tu contro di me che sto cercando solo di approfondire l'ìargomento e considerare gli effetti che produce questo accatastamento del sottotetto che prima della successione è stato dichiarato inesistente dagli stessi eredi che oggi vogliono venderlo. Vediamo cosa precisa l'autore della domanda.
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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(*** TESTO RIMOSSO DALL'ADMIN ***) Ma se è lo stesso autore del post che sostiene di censire il locale di deposito? "archigc" ha scritto: un terzo docfa per creazione di BCC deposito come ampliamento in sopraelevazione afferente (*** TESTO RIMOSSO DALL'ADMIN ***)
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