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METTERE LE MISURE SULL' ELABORATO PLANIMETRICO |

ilfotocane
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27 Agosto 2007
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Sto' procedendo alla divisione di un resede i resedi fanno parte adesso del BCNC a comune di tutti gli appartamenti, ma dopo diventeranno in parte resede esclusivo di alcuni appartamenti. (adesso è tutto di un unica ditta catastale) Ponendomi il problema di come verranno riposizionati i confini in futuro, qualche collega mi ha suggerito di inserire le misure nell'elaborato planimetrico e di rappresentarlo al 200. La cosa vi sembra corretta, lo avete mai fatto il catasto lo accetta ? Grazie a tutti ..
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robertopi
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NAPOLI
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Io la ritengo una cosa corretta, ma i soliti burocrati non la vedono allo stesso modo, qualche anno fa nella rappresentazione di un F5 che di fatto non aveva divisioni, ma c'erano 3 sub e quindi tre proprietari, tentai di mettere le quote, ma i soloni respinsero più volte, non ne vollero sapere, pur facendo capire l'utilità che ne sarebbe conseguita. Se ritieni che siano utili, prova magri dall'altro lato trovi persone intelligenti (esistono ancora). saluti
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EALFIN
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Le misure sull'elaborato planimetrico non sono previste dalla norma nè si risultano nemmeno indirettamente da esempi nei grafici esplicativi delle varie Circolari, ecc. Le uniche misure valide per Legge (quanto meno nei casi di non redazione di frazionamento catastale ordinario sulla mappa il quale sarà firmato da parti interessate e tecnico) sono quelle determinate dall'azione di regolamento di confini e da quella di apposizione di termini. Quindi quando capitano casi di frazionamenti tramite elaborato planimetrico, piuttosto che limitarsi solo a segnare delle linee divisorie sull'elaborato planimetrico stesso, sarebbe opportuno redigere un verbale con allegata planimetria quotata in cui si stabilisce l'esatta posizione dei confini. Dopo di che una copia di detto verbale, con firme originali ivi apposte, verrà consegnata a ciascuna parte interessata, oltre che un'altra copia sarà conservata dal tecnico. Altra soluzione, forse migliore, è quella di allegare all'atto una planimetria quotata con l'esatta posizione dei confini e/o ove possibile, descrivere sull'atto stesso la posizione dei confini. Esempio: "il confine fra il sub 10 ed il sub 11 inizia a partire da 30 cm. dallo spigolo nord del fabbricato...... ecc."
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SIMBA4
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Salve Mi sembra che la norma in casi specifici, salvo che mi confonda, parli di sviluppo quotato da allegare assieme al E.P.. Sicuramente non è vietato, almeno io non vedo un divieto in tal senso, io personalmente quando faccio aree urbane identificate solo ai fabbricati metto sempre sviluppo quotato 1:100 1:200. Nella mia Agenzia non hanno mai fatto storie a recepire, comunque se hai preoccupazioni future esiste sempre la possibilità di frazionare anche ai terreni. Notte
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totonno
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È consentito inserire quote nell'elaborato planimetrico. Saluti
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CESKO
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"EALFIN" ha scritto: Le misure sull'elaborato planimetrico non sono previste dalla norma nè si risultano nemmeno indirettamente da esempi nei grafici esplicativi delle varie Circolari, ecc. mi riallaccio a questo post di alcuni anni fà! Se non erro la Circolare del 29/07/1985 n. 15 a pagina 4 recita testualmente: "Non sono richieste misure per la definizione delle pertinenze esclusive o comuni, ma, qualora il professionista per sua scelta lo ritenga opportuno, possono essere indicate" Qualcuno mi può dare conferma se l'EP può essere quotato o meno? Grazie
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carlocinelli
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"CESKO" ha scritto: "EALFIN" ha scritto: Le misure sull'elaborato planimetrico non sono previste dalla norma nè si risultano nemmeno indirettamente da esempi nei grafici esplicativi delle varie Circolari, ecc. mi riallaccio a questo post di alcuni anni fà! Se non erro la Circolare del 29/07/1985 n. 15 a pagina 4 recita testualmente: "Non sono richieste misure per la definizione delle pertinenze esclusive o comuni, ma, qualora il professionista per sua scelta lo ritenga opportuno, possono essere indicate" Qualcuno mi può dare conferma se l'EP può essere quotato o meno? Grazie Ciao Cesko Si, si possono mettere. Non è vietato. E aiutano la ricostruzione di linee diversamente riconducibili solo alla grafica dell'EP. Così hanno sempre detto i vertici dell'Agenzia a tutti i Convegni ai quali ho partecipato. Poi sono intervenute le varie linee guida Regionali e qualcuno di questi riporta che non si possono riportare le misure sull'elaborato. Non so in base a quale norma o prassi. Vengono riportate le prassi: circolari 2/1984 - 15/1985 - 9/2001 - 4/2009 - 2E/2016 ma, a meno che non abbia le allucinazioni, non ho mai trovato nessun passaggio a conferma delle linee guida. Cordialmente Carlo Cinelli
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CESKO
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"carlocinelli" ha scritto: "CESKO" ha scritto: "EALFIN" ha scritto: Le misure sull'elaborato planimetrico non sono previste dalla norma nè si risultano nemmeno indirettamente da esempi nei grafici esplicativi delle varie Circolari, ecc. mi riallaccio a questo post di alcuni anni fà! Se non erro la Circolare del 29/07/1985 n. 15 a pagina 4 recita testualmente: "Non sono richieste misure per la definizione delle pertinenze esclusive o comuni, ma, qualora il professionista per sua scelta lo ritenga opportuno, possono essere indicate" Qualcuno mi può dare conferma se l'EP può essere quotato o meno? Grazie Ciao Cesko Si, si possono mettere. Non è vietato. E aiutano la ricostruzione di linee diversamente riconducibili solo alla grafica dell'EP. Cordialmente Carlo Cinelli altra cosa.... molti Uffici insistono sul fatto che l'Elaborato Planimetrico deve essere rappresentato in scala 1:500, se viene rappresentato in scala 1:200 al 90% la pratica viene respinta! ma la Circolare n.9/2001 non diceva anche: La rappresentazione grafica può essere eseguita nella scala ritenuta più opportuna dal tecnico presentatore, preferibilmente 1:500 o 1:200 Ecco perchè non vedo l'ora dell'approvazione automatica dei docfa (dovrebbe essere il 01-07-2022) almeno non si perde più tempo con le paranoie degli Uffici. Cordialmente Cesko
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carlocinelli
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"CESKO" ha scritto: altra cosa.... molti Uffici insistono sul fatto che l'Elaborato Planimetrico deve essere rappresentato in scala 1:500, se viene rappresentato in scala 1:200 al 90% la pratica viene respinta! ma la Circolare n.9/2001 non diceva anche: La rappresentazione grafica può essere eseguita nella scala ritenuta più opportuna dal tecnico presentatore, preferibilmente 1:500 o 1:200 Ecco perchè non vedo l'ora dell'approvazione automatica dei docfa (dovrebbe essere il 01-07-2022) almeno non si perde più tempo con le paranoie degli Uffici. Cordialmente Cesko Infatti. Sono d'accordo. Ho modificato il post precedente CESKO ampliandolo. Ciao Carlo Cinelli
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carlocinelli
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Il nostro della Toscana per esempio riporta: b) Elaborato planimetrico Rappresenta lo schema del fabbricato con l’indicazione di tutti i subalterni che lo compongono, sia unità immobiliari che beni comuni. E’ composto sia dall’Elaborato Planimetrico che costituisce la rappresentazione grafica e sia dall’Elenco Subalterni che costituisce la parte descrittiva. La redazione dell’Elaborato planimetrico e relativo Elenco subalterni deve essere conforme a quanto stabilito dalla normativa catastale (circolari 2/1984 - 15/1985 - 9/2001 - 4/2009 - 2E/2016 ). b1) Obbligo di presentazione L’Elaborato planimetrico con l’elenco subalterni deve essere redatto nei casi di: - costituzione di due o più u.i.u. dotate di beni comuni non censibili; - costituzione di una o più u.i.u. censibili nelle categorie fittizie F; - costituzione di beni comuni (censibili e non censibili); - costituzione di nuovi subalterni nel caso di Elaborato planimetrico già presente agli atti; - variazione per “ultimazione di fabbricato urbano”. b2) Elaborato planimetrico L’elaborato deve rappresentare, anche in più schede, tutti i livelli di piano che compongono il fabbricato. La rappresentazione può essere eseguita, in un'unica scala, ritenuta più opportuna dal tecnico presentatore, preferibilmente 1:500 o 1:200. La rappresentazione grafica deve contenere: - il simbolo dell’orientamento (Nord), preferibilmente disegnato all’interno del riquadro in basso a destra; - la rappresentazione della sagoma del fabbricato con l’indicazione dell’accesso alle u.i.u., tramite una freccia ed il numero corrispondente del subalterno; - la divisione interna tra tutte le u.i.u (comprese le u.i.u. in categoria F); - rappresentare interamente, senza interruzioni di linea, le corti comuni ed i beni comuni non censibili (vani scala, lavanderie, centrali termiche ecc…); - riportare, ai confini del lotto, il numero di almeno due particelle o la denominazione delle strade. Nel caso di denuncia di variazione, la rappresentazione dei perimetri delle unità immobiliari può essere limitata alle unità oggetto di variazione. Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Toscana Pag. 36 Nell’elaborato planimetrico non devono essere rappresentati: - lo spessore dei muri; - le quote planimetriche o altimetriche di nessuna natura, fatto salvo altri orientamenti in uso presso alcuni uffici; - indicazioni di ogni tipo all’interno della rappresentazione. E' il fatto salvo altri orientamenti in uso presso alcuni uffici che mi fa scompisciare dalle risate. Carlo Cinelli
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CESKO
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"carlocinelli" ha scritto: Il nostro della Toscana per esempio riporta: b) Elaborato planimetrico Rappresenta lo schema del fabbricato con l’indicazione di tutti i subalterni che lo compongono, sia unità immobiliari che beni comuni. E’ composto sia dall’Elaborato Planimetrico che costituisce la rappresentazione grafica e sia dall’Elenco Subalterni che costituisce la parte descrittiva. La redazione dell’Elaborato planimetrico e relativo Elenco subalterni deve essere conforme a quanto stabilito dalla normativa catastale (circolari 2/1984 - 15/1985 - 9/2001 - 4/2009 - 2E/2016 ). b1) Obbligo di presentazione L’Elaborato planimetrico con l’elenco subalterni deve essere redatto nei casi di: costituzione di due o più u.i.u. dotate di beni comuni non censibili; costituzione di una o più u.i.u. censibili nelle categorie fittizie F; costituzione di beni comuni (censibili e non censibili); costituzione di nuovi subalterni nel caso di Elaborato planimetrico già presente agli atti; variazione per “ultimazione di fabbricato urbano”. b2) Elaborato planimetrico L’elaborato deve rappresentare, anche in più schede, tutti i livelli di piano che compongono il fabbricato. La rappresentazione può essere eseguita, in un'unica scala, ritenuta più opportuna dal tecnico presentatore, preferibilmente 1:500 o 1:200. La rappresentazione grafica deve contenere: il simbolo dell’orientamento (Nord), preferibilmente disegnato all’interno del riquadro in basso a destra; la rappresentazione della sagoma del fabbricato con l’indicazione dell’accesso alle u.i.u., tramite una freccia ed il numero corrispondente del subalterno; la divisione interna tra tutte le u.i.u (comprese le u.i.u. in categoria F); rappresentare interamente, senza interruzioni di linea, le corti comuni ed i beni comuni non censibili (vani scala, lavanderie, centrali termiche ecc…); riportare, ai confini del lotto, il numero di almeno due particelle o la denominazione delle strade. Nel caso di denuncia di variazione, la rappresentazione dei perimetri delle unità immobiliari può essere limitata alle unità oggetto di variazione. Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Toscana Pag. 36 Nell’elaborato planimetrico non devono essere rappresentati: lo spessore dei muri; le quote planimetriche o altimetriche di nessuna natura, fatto salvo altri orientamenti in uso presso alcuni uffici; indicazioni di ogni tipo all’interno della rappresentazione. E' il fatto salvo altri orientamenti in uso presso alcuni uffici che mi fa scompisciare dalle risate. Carlo Cinelli certo come dicevi tu in precedenza questa linea guida è alquanto contraddittoria poichè prima si dice "La redazione dell’Elaborato planimetrico e relativo Elenco subalterni deve essere conforme a quanto stabilito dalla normativa catastale (circolari 2/1984 - 15/1985 - 9/2001 - 4/2009 - 2E/2016 )" e poi successivamente si afferma che " le quote planimetriche o altimetriche di nessuna natura non devono essere rappresentate" Ecco perchè a questo punto c'è bisogno di un Unico VADEMECUM a livello Nazionale, ogni Ufficio non può fare quello che cavolo gli pare!
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carlocinelli
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Le linee guida della Lombardia riportano pressapoco lo stesso passaggio: Si precisa, infine, che nell’EP: - non deve essere rappresentato lo spessore dei muri; - non devono essere indicate le quote né le altezze dei locali; - non deve essere presente alcuna indicazione all’interno del cartiglio (quali, ad esempio, il protocollo del tipo mappale, elementi del rilievo topografico, commenti, scritte o diciture non pertinenti e non previste dalle istruzioni). Qui sono più decisi......non hanno il fatto salvo. Ma se qualcuno mi indica in quale prassi o normativa è vietato gliene sarei grato. In caso contrario io, nella necessità, ce le metto. Poi vedremo cosa mi dicono dall'altra parte. Per un mese solo però. Cordialmente Carlo Cinelli
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carlocinelli
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CESKO Ti mando una chicca in anteprima (mi ero scordato che un amico me l'aveva mandato qualche giorno fa): VADEMECUM DOCFA NAZIONALE a supporto del futuro DOCFA Al contrario, l’EP non deve contenere: - la rappresentazione dello spessore dei muri; - l’indicazione delle altezze dei locali; - l’indicazione, all’interno del cartiglio, di elementi grafici e/o informazioni aggiuntive non richiesti (ad esempio: protocollo del TM, elementi del rilievo topografico, commenti, scritte o diciture non pertinenti e non previste dalle istruzioni) Magicamente sono scomparse le misure planimetriche e però hanno inserito altre discriminanti più ambigue in stile Lombardia (uguali?!?). Mah... Vorrà dire che ci aggiungeranno una infrazione al contatore del gas ma però avremo la soddisfazione di aver salvato delle vite. Carlo Cinelli
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CESKO
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"carlocinelli" ha scritto: CESKO Ti mando una chicca in anteprima (mi ero scordato che un amico me l'aveva mandato qualche giorno fa): VADEMECUM DOCFA NAZIONALE a supporto del futuro DOCFA Al contrario, l’EP non deve contenere: - la rappresentazione dello spessore dei muri; - l’indicazione delle altezze dei locali; - l’indicazione, all’interno del cartiglio, di elementi grafici e/o informazioni aggiuntive non richiesti (ad esempio: protocollo del TM, elementi del rilievo topografico, commenti, scritte o diciture non pertinenti e non previste dalle istruzioni) Magicamente sono scomparse le misure planimetriche e però hanno inserito altre discriminanti più ambigue in stile Lombardia (uguali?!?). Mah... Vorrà dire che ci aggiungeranno una infrazione al contatore del gas ma però avremo la soddisfazione di aver salvato delle vite. Carlo Cinelli non poteva essere diversamente (per la stesura definitiva del Nuovo Vademecum - Nazionale), perchè se vediamo la Slide "Evoluzione dei servizi di consultazione ed aggiornamento catastale nel Sistema Integrato Territorio (SIT)" a cura dell'Ing. Cantisani/Ing. Angelini a pagina n.ro 82 viene formulato il seguente quesito: "E' possibile indicare quote per l'individuazione di dividenti in elaborato planimetrico? Non si può mettere una tabella con dati per polari angolo e distanze?" La RISPOSTA è stata: Quotare un elaborato planimetrico è sempre stato possibile sin dalla circolare n. 15 del 1985. Allegare una relazione con eventuali integrazioni è tuttora possibile. Quindi la tesi della Circolare 15/1985 è ancora tutt'oggi valida e non fa una piega contro la fantascienza e l'interpetrazione dei vari Uffici - Provinciali e non credo che la Direzione Centrale a questo punto si butta la zappa sui propri piedi Saluti
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SIMBA6464
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Salve Sostenere che non é possibile inserire quote nel E.P., specialmente per le F1, è scrivere solo delle anomalie grandi come una montagna. L'ufficio vuole delle F1 solo con E.P, addirittura annulla i frazionamento al C.T. delle stesse F1 perché sostiene che vanno costituite solo con E.P., e poi allo stesso tempo non vuole quote. Siamo al ridicolo più assoluto, più che altro siamo allo sfascio totale. Io le quote le metto sempre sulle F1 identificate solo con E.P.. cordiali saluti
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