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ISTANZA variazione CAT_ tempi lunghi risposta |

albebrigati
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16 Agosto 2011
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Salve, come argomento credo sia ancor più soggettivo da un ufficio dell'AT all'altro rispetto all'interpretazione di una pratica Docfa ma spero mi possiate aiutare. Ben 5 mesi fà è stata presentata l'istanza per la correzione della categoria di un immobile. Al di là dell'esito negativo o positivo, dopo 4 volte che mi presento al tecnico incaricato la sua risposta continua ad essere "aspetti le giunga la nostra risposta via posta". Dato che a memoria hanno un mese per dare risposta, non mi sembra comunque corretto far attendere tutto questo tempo. Chiedevo se qualcuno ha indicazioni da darmi su come potermi muovere, e nello specifico nell'AT di Bergamo. Grazie a tutti
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alessandropalas
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18 Settembre 2012 alle ore 18:55
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Padova
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Ciao se posso darti un consiglio io prendo e vado ai piani alti dove trovi il direttore e spieghi l'accaduto (pazzesco farti aspettare cinque mesi), vedrai che dopo un paio di giorni la tua categoria sarà cambiata ciao auguri
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albebrigati
Iscritto il:
16 Agosto 2011
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Al momento ho preso appuntamento col dirigenti dell'ufficio dell'At. Non sò se aprire un altro post o che dato la domanda che pongo riguarda la medesima pratica. La situazione è questa. Terreno di proprietà di un immobiliare ma utilizzato da una ONLUS che tramite una convenzione rilasciata dal Comune per 10 anni più altri 10 anni di rinnovo ha la possibilità di installare "strutture (la convenzione parla di precarie) removibili" allo scopo di effettura attività di ippoterapia per disabili. QUeste strutture consistono nell'installazione box per i cavalli e padok formato da una tenso struttura. A suo tempo il tecnico incaricato accatasto il tutto in D4 (case cura con fini di lucro). Il passaggio se ho capito bene è stato che finchè non c'è IMU l'attività veniva esentata. dal 1° gennaio 2013 anche le attività svolte in determinati immobili, a meno che non siano prive di profitto, delle ONLUS sono soggette a pagamento dell IMU. Il fatto è che l'IMU la paga l'immobiliare la quale si fa fare fattura dalla ONLUS finchè non si risolve il problema di questa IMU da 9000 euro annui. Le soluzioni quali potrebbero esserre a vostro parere? E' giusto il tipo di categoria appicata all'immobile? Si potrebbe attuare una variazione catastale che determini una divisione tra i box dei cavalli e la tenso struttura in modo di ridurre l'IMU alla sola rendita dove al solo padok dove si svolge l'attività? Nel momento in cui c'è una convezione con il comune che dichiara che la zona e di "servizi assistenziali sovra comunali" e le strutture hanno una "concessione per strutture precarie" c'è la possibilità che la categoria catastale non sia in D4 con la qquale è presente ad oggi in Catasto? Grazie e scusate per la lungaggine
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
Iscritto il:
19 Maggio 2006
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Firenze
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"albebrigati" ha scritto:
Il fatto è che l'IMU la paga l'immobiliare la quale si fa fare fattura dalla ONLUS finchè non si risolve il problema di questa IMU da 9000 euro annui. Le soluzioni quali potrebbero esserre a vostro parere? E' giusto il tipo di categoria appicata all'immobile? Si potrebbe attuare una variazione catastale che determini una divisione tra i box dei cavalli e la tenso struttura in modo di ridurre l'IMU alla sola rendita dove al solo padok dove si svolge l'attività? Nel momento in cui c'è una convezione con il comune che dichiara che la zona e di "servizi assistenziali sovra comunali" e le strutture hanno una "concessione per strutture precarie" c'è la possibilità che la categoria catastale non sia in D4 con la qquale è presente ad oggi in Catasto? Grazie e scusate per la lungaggine Credo che in tutta questa situazione che descrivi la categoria catastale sia l'elemento che interessa di meno. Perchè a me sembra che la categoria D4 sia adeguata come destinazione all'attività che vi si svolge: Casa di cura a fini di lucro. L'immobiliare proprietaria del fondo riceve una locazione, quindi un reddito, essa è il soggetto che paga l'IMU. La somma locativa che riceve la proprietà riguarda tutta l'area non solo il paddok dove si svolge l'attività, se poi questa somma originaria dovesse essere ridotta, allora potrei pensare che questo sia dovuto ad una riduzione dello spazio necessario allo svolgimento dell'attività e può essere giustificata quindi una variazione di rendita. Ma non possiamo, a mio parere, sganciare la rendita catastale dalla somma che percepisce la proprietà, indipendentemente dal discorso dell'attività ivi svolta che ha natura socialmente utile. Saluti.
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