Ciao a tutti,

ho un dubbio grosso come una casa.

Devo redigere il docfa di un appartamento di Milano, piano 6 e piano 7 collegati da una scala interna. al piano settimo c'è solo un disimpegno di 10 mq che porta al terrazzo la cui altezza è di H:2.20 mt.

Nel progetto comunale già depositato e protocollato è identificato come "disimpegno", mentre nella vecchia scheda catastale come "ingresso". Dalla superficie catastale ho desunto che il tecnico precedente ha considerato il tutto come superficie a vano principale.

Il regolamento di igiene però parla della solita altezza minima di 2.40mt e io ho dei dubbi sul fatto che possa essere considerato SPP, anche se nel progetto presentato in comune non se ne trova traccia.

L'architetto che ha predisposto il progetto ha lasciato la palla della decisione a me; d'accordo che il docfa è a firma sua ma vorrei fare le cose nel giusto modo.

Si accettano consigli, grazie mille a tutte le risposte.

Per prima cosa il progetto è una cosa, l'accatastamento è un altra.

Non ho capito perché nella scheda catastale il disimpegno è chiamato ingresso.

Forse confina con il vano scala condominiale dal quale si accede/va?

Io proverei comunque:

- ad accatastare il disimpegno come sgombero (vista l'altezza inferiore a m. 2,40);

- a poligonare il terrazzo come non comunicante con i vani principali.

Grazie per la risposta EALFIN!

Si il disimpegno è chiamato ingresso perchè comunica con il vano scala condominiale.

In realtà tale disimpegno è come un normale corridoio dell'appartamento, non una cantina.

E' per intenderci come se si entrasse in casa. L'architetto si è ora espresso ed è propenso a mantenere tutto com'era (e sinceramente sotto sotto anch'io). Faremo tutto come nel docfa del 2017.

Nel caso poi sarà il tecnico catastale a sospendere la pratica. Qualora lo facesse riconsidereremo la cosa.