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Argomento: Fusione senza esecuzione di opere edili
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AntonioV
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01 Novembre 2018 alle ore 18:55
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Ringrazio tutti per le esaurienti spiegazioni. Rimangono solamente da chiarire gli aspetti relativi alla potenziale elusione fiscale. Mi spiego meglio. Supponiamo per ipotesi: - che si abbia a che fare con due u.i.u. dello stesso proprietario, autonome ma collegate da una porta - in una delle due u.i.u. vengano effettuate delle modeste opere (tipo trasformare la cucina in camera da letto) che la rendano comunque non più autonoma - che la successiva procedura di fusione (accatastamento e classamento) vada a buon fine senza intoppi (magari sarà difficile, ma supponiamo comunque che vada liscia) La mia domanda è se a distanza di tempo, magari qualche anno, un qualsiasi Ufficio (Comune, Agenzia delle Entrate, …) possa fare opposizione sostenendo che la fusione è viziata da “abuso del diritto”. Ricordo a tal proposito che “l’abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna specifica disposizione, di strumenti giuridici idonei ad ottenere un'agevolazione o un risparmio d'imposta, in difetto di ragioni economicamente apprezzabili che giustifichino l'operazione, diverse dalla mera aspettativa di quei benefici”. Nel caso in esame non dovrebbe sussistere “ difetto di ragioni economicamente apprezzabili che giustifichino l'operazione”, in quanto il proprietario, effettuando delle opere e procedendo quindi a fondere le due u.i.u,, ha comunque conseguito dei benefici effettivi. Mi chiedo però se, qualora le opere siano state tutto sommato modeste (ad es. trasformazione della cucina e fusione), i benefici ottenuti possano essere ancora considerati “economicamente apprezzabili” al punto da rendere nulla un’eventuale ipotesi di abuso del diritto. Grazie e saluti.
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bioffa69
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BRESCIA
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"AntonioV" ha scritto: Ringrazio tutti per le esaurienti spiegazioni. Rimangono solamente da chiarire gli aspetti relativi alla potenziale elusione fiscale. Mi spiego meglio. Supponiamo per ipotesi: - che si abbia a che fare con due u.i.u. dello stesso proprietario, autonome ma collegate da una porta - in una delle due u.i.u. vengano effettuate delle modeste opere (tipo trasformare la cucina in camera da letto) che la rendano comunque non più autonoma - che la successiva procedura di fusione (accatastamento e classamento) vada a buon fine senza intoppi (magari sarà difficile, ma supponiamo comunque che vada liscia) La mia domanda è se a distanza di tempo, magari qualche anno, un qualsiasi Ufficio (Comune, Agenzia delle Entrate, …) possa fare opposizione sostenendo che la fusione è viziata da “abuso del diritto”. Ricordo a tal proposito che “l’abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna specifica disposizione, di strumenti giuridici idonei ad ottenere un'agevolazione o un risparmio d'imposta, in difetto di ragioni economicamente apprezzabili che giustifichino l'operazione, diverse dalla mera aspettativa di quei benefici”. Nel caso in esame non dovrebbe sussistere “difetto di ragioni economicamente apprezzabili che giustifichino l'operazione”, in quanto il proprietario, effettuando delle opere e procedendo quindi a fondere le due u.i.u,, ha comunque conseguito dei benefici effettivi. Mi chiedo però se, qualora le opere siano state tutto sommato modeste (ad es. trasformazione della cucina e fusione), i benefici ottenuti possano essere ancora considerati “economicamente apprezzabili” al punto da rendere nulla un’eventuale ipotesi di abuso del diritto. Grazie e saluti. Nell'esempio che hai fatto, non c'è fusione, restano due uiu. L'Agenzia valuta la potenzialità, una porta che rende comunicanti due uiu, non le trasformain una. Perchè la cosa divenga possibile, una delle due unità non dovrebbe più avere accesso autonomo, in tal caso ritengo che la cosa sarebbe fattibile, altrimenti, no. Saluti
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AntonioV
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"bioffa69" ha scritto: [quote="AntonioV"]Ringrazio tutti per le esaurienti spiegazioni. Rimangono solamente da chiarire gli aspetti relativi alla potenziale elusione fiscale. Nell'esempio che hai fatto, non c'è fusione, restano due uiu. L'Agenzia valuta la potenzialità, una porta che rende comunicanti due uiu, non le trasformain una. Perchè la cosa divenga possibile, una delle due unità non dovrebbe più avere accesso autonomo, in tal caso ritengo che la cosa sarebbe fattibile, altrimenti, no. Saluti Allora ammettiamo anche che una delle due u.i.u a seguito dei lavori non abbia più accesso autonomo, così che non vi siano più dubbi e possiamo quindi concentrarci sulla mia domanda che riguardava specificatamente l'abuso del diritto. Sarei interessato a sapere se qualcuno sia mai andato incontro a problematiche di elusione fiscale come quelle che avevo esemplificato nel mio precedente messaggio. Saluti
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totonno
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"AntonioV" ha scritto:
La mia domanda è se a distanza di tempo, magari qualche anno, un qualsiasi Ufficio (Comune, Agenzia delle Entrate, …) possa fare opposizione sostenendo che la fusione è viziata da “abuso del diritto”. L'ufficio può sempre, in qualsiasi momento, agire in autotutela e riportare la situazione allo stato antecedente la fusione nel caso in cui ravvisi l'irregolarità nel docfa presentato. All'interessato verrà data notifica dopo aver ripristinato i due immobili originari in atti. Questo succede anche se l'immobile è stato trasferito ad altra ditta con tutte le ripercussioni sanzionatorie che si aggiungeranno in capo all'attuale proprietà. Quindi Antonio, come professionista devi agire con molta cautela e solo se sei sicuro al 100%, altrimenti causi un danno mica da ridere. Saluti
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AntonioV
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"totonno" ha scritto: [quote="AntonioV"] L'ufficio può sempre, in qualsiasi momento, agire in autotutela e riportare la situazione allo stato antecedente la fusione nel caso in cui ravvisi l'irregolarità nel docfa presentato. All'interessato verrà data notifica dopo aver ripristinato i due immobili originari in atti. Questo succede anche se l'immobile è stato trasferito ad altra ditta con tutte le ripercussioni sanzionatorie che si aggiungeranno in capo all'attuale proprietà. Quindi Antonio, come professionista devi agire con molta cautela e solo se sei sicuro al 100%, altrimenti causi un danno mica da ridere. Saluti Grazie ma non comprendo a pieno. Che vuol dire " irregolarità del DOCFA presentato"? Ti riferisci all'abuso del diritto o a cos'altro possa costituire irregolarità? Per quanto ne sappia, entro un anno l'ufficio può modificare il classamento proposto, ma per quanto riguarda l'accatastamento una volta che sia stato accettato rimane accettato, punto. Saluti
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totonno
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"AntonioV" ha scritto: "totonno" ha scritto: [quote="AntonioV"] L'ufficio può sempre, in qualsiasi momento, agire in autotutela e riportare la situazione allo stato antecedente la fusione nel caso in cui ravvisi l'irregolarità nel docfa presentato. All'interessato verrà data notifica dopo aver ripristinato i due immobili originari in atti. Questo succede anche se l'immobile è stato trasferito ad altra ditta con tutte le ripercussioni sanzionatorie che si aggiungeranno in capo all'attuale proprietà. Quindi Antonio, come professionista devi agire con molta cautela e solo se sei sicuro al 100%, altrimenti causi un danno mica da ridere. Saluti Grazie ma non comprendo a pieno. Che vuol dire " irregolarità del DOCFA presentato"? Ti riferisci all'abuso del diritto o a cos'altro possa costituire irregolarità? Per quanto ne sappia, entro un anno l'ufficio può modificare il classamento proposto, ma per quanto riguarda l'accatastamento una volta che sia stato accettato rimane accettato, punto. Saluti L'irregolarità è quella di fare la fusione di due unità immobiliari che rimangono con le caratteristiche di autonomia reddituale e di utilizzo. L'ufficio può in qualsiasi momento agire in autotutela per correggere eventuali irregolarità in atti anche passato un anno. La rendita, passato un anno dal suo inserimento in atti, non risulta definitiva ma solo "rendita determinata in atti con decorso il termine di un anno", questo vuol dire che non è stata verificata dall'ufficio nell'anno e quindi se si tratta di un docfa irregolare, tale potrebbe rimanere per sempre oppure l'ufficio ha tutti i poteri di legge per riprendere in mano la pratica ed eventualmente intervenire. Saluti
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AntonioV
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"totonno" ha scritto: [quote="AntonioV"][quote="totonno"][quote="AntonioV"] L'irregolarità è quella di fare la fusione di due unità immobiliari che rimangono con le caratteristiche di autonomia reddituale e di utilizzo. L'ufficio può in qualsiasi momento agire in autotutela per correggere eventuali irregolarità in atti anche passato un anno. La rendita, passato un anno dal suo inserimento in atti, non risulta definitiva ma solo "rendita determinata in atti con decorso il termine di un anno", questo vuol dire che non è stata verificata dall'ufficio nell'anno e quindi se si tratta di un docfa irregolare, tale potrebbe rimanere per sempre oppure l'ufficio ha tutti i poteri di legge per riprendere in mano la pratica ed eventualmente intervenire. Saluti Totonno, scusi se continuo la discussione ma le chiederei, se posso, qualche precisazione. Per quanto riguarda il classamento OK, nessun dubbio. Per quanto riguarda l'accastamento, certamente stiamo parliamo di fusione tra u.i.u. una delle quali a seguito delle opere effettuate non abbia più autonomia di utilizzo, per cui non dovrebbero esserci irregolarità. Però, interpretando quanto lei ha scritto, mi chiedo se lei intendeva forse dire che, qualora la u.i.u. su cui sono state effettuate le opere fosse diventata " non più autonoma ma di poco" (ad esempio se sia stata solamente rimossa la cucina e tutto il resto sia rimasto come prima) l'Ufficio potrebbe successivamente intervenire in autotutela considerando come irregolarità il troppo basso livello di non autonomia? Se fosse così sarebbe una roulette russa.... Saluti
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totonno
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"AntonioV" ha scritto:
Però, interpretando quanto lei ha scritto, mi chiedo se lei intendeva forse dire che, qualora la u.i.u. su cui sono state effettuate le opere fosse diventata "non più autonoma ma di poco" (ad esempio se sia stata solamente rimossa la cucina e tutto il resto sia rimasto come prima) l'Ufficio potrebbe successivamente intervenire in autotutela considerando come irregolarità il troppo basso livello di non autonomia? Se fosse così sarebbe una roulette russa.... Saluti Complimenti. Hai perfettamente centrato il problema. Spetta al professionista cercare la soluzione più idonea che consenta al cliente di avere l'assoluta certezza che non avrà problemi. Sulla fusione di due originarie unità immobiliari autonome, il professionista non può essere in grado di proteggere il cliente da eventuali accertamenti dell'Agenzia se non con l'esecuzione di lavori estremamente consistenti che non si limitano solo alla eliminazione di una cucina e la chiusura muraria di un accesso. Il docfa relativo può venire registrato in atti però poi dopo c'è la .... roulette russa.
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AntonioV
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"totonno" ha scritto:
Complimenti. Hai perfettamente centrato il problema. Spetta al professionista cercare la soluzione più idonea che consenta al cliente di avere l'assoluta certezza che non avrà problemi. Sulla fusione di due originarie unità immobiliari autonome, il professionista non può essere in grado di proteggere il cliente da eventuali accertamenti dell'Agenzia se non con l'esecuzione di lavori estremamente consistenti che non si limitano solo alla eliminazione di una cucina e la chiusura muraria di un accesso. Il docfa relativo può venire registrato in atti però poi dopo c'è la .... roulette russa. Scusi sempre se continuo, ma mi piacerebbe avere un suo parere se posso. Il caso in questione è relativo ad un attico + mansarda interconnessi da una scala interna in legno, che originariamente costituivano una singola u.i.u. Con il condono del 1986 fu ottenuto il riconoscimento di attico e mansarda come due u.i.u. distinte, L'unica opera fu quella di ricavare, in mansarda, una cucina dal salone. La scala interna rimase ed è tuttora indicata nelle due planimetrie Ora si dovrebbe tornare alla situazione originaria di singola u.i.u. rimuovendo la cucina e fondendo le due u.i.u. attuali Il fatto che attico e mansarda costituivano originariamente una singola u.i.u. può aiutare? Saluti.
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totonno
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"AntonioV" ha scritto: "totonno" ha scritto:
Complimenti. Hai perfettamente centrato il problema. Spetta al professionista cercare la soluzione più idonea che consenta al cliente di avere l'assoluta certezza che non avrà problemi. Sulla fusione di due originarie unità immobiliari autonome, il professionista non può essere in grado di proteggere il cliente da eventuali accertamenti dell'Agenzia se non con l'esecuzione di lavori estremamente consistenti che non si limitano solo alla eliminazione di una cucina e la chiusura muraria di un accesso. Il docfa relativo può venire registrato in atti però poi dopo c'è la .... roulette russa. Scusi sempre se continuo, ma mi piacerebbe avere un suo parere se posso. Il caso in questione è relativo ad un attico + mansarda interconnessi da una scala interna in legno, che originariamente costituivano una singola u.i.u. Con il condono del 1986 fu ottenuto il riconoscimento di attico e mansarda come due u.i.u. distinte, L'unica opera fu quella di ricavare, in mansarda, una cucina dal salone. La scala interna rimase ed è tuttora indicata nelle due planimetrie Ora si dovrebbe tornare alla situazione originaria di singola u.i.u. rimuovendo la cucina e fondendo le due u.i.u. attuali Il fatto che attico e mansarda costituivano originariamente una singola u.i.u. può aiutare? Saluti. L'accesso alla mansarda avviene solo dall'attico ?
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AntonioV
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"totonno" ha scritto:
L'accesso alla mansarda avviene solo dall'attico ? Grazie dell'assistenza. No. La mansarda ha sempre avuto, oltre alla scala interna, una porta che dà direttamente sulle scale condominiali. Sia quando attico e mansarda costituivano originariamente una singola u.i.u., sia dopo il condono quando furono riconosciute come due u.i.u. separate (come dicevo, le uniche opere fatte in occasione del condono furono la creazione di una cucina al fine rendere la mansarda autonoma) Se fosse indispensabile si potrebbe facilmente chiudere la porta che dà sulle scale applicando un pannello in muratura (senza però rimuovere la porta). Oppure, come soluzione "foglia di fico" mettere una serratura che consenta di aprire la porta dall'interno (per motivi di sicurezza) ma non dall'esterno Saluti
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kappa60
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"totonno" ha scritto: [quote="AntonioV"] Spetta al professionista cercare la soluzione più idonea che consenta al cliente di avere l'assoluta certezza che non avrà problemi. Non è mia intenzione rimescolare tutto. Fusione catastale o unione catastale sono due cose distinte. La prima a costo zero a parte la procedura docfa la seconda si paga con opere e altro. La differenza stà nel fatto che con la fusione i sub rimangono così come sono e nel riquadro note l'agenzia riporta il motivo (per ragioni fiscali) nel secondo caso si sopprime un sub. Qui potrebbe esserci qualche probema per chi ha un mutuo sul sub soppresso, ma nessuno dà informazioni su questo. Poco importa se la qualcuno dice che la banca guarda lo storico, questa se non lo fà e ti chiede il ripristino alla situazione pregressa o l'immediata restituzione dell'importo a mutuo. Saluti
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AntonioV
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"kappa60" ha scritto:
Fusione catastale o unione catastale sono due cose distinte. La prima a costo zero a parte la procedura docfa la seconda si paga con opere e altro. i A parte la terminologia, stavamo parlando di riunire due sub in un singolo sub, riportando così la u.i.u. allo stato originario Saluti
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totonno
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"AntonioV" ha scritto: "totonno" ha scritto:
L'accesso alla mansarda avviene solo dall'attico ? Grazie dell'assistenza. No. La mansarda ha sempre avuto, oltre alla scala interna, una porta che dà direttamente sulle scale condominiali. Sia quando attico e mansarda costituivano originariamente una singola u.i.u., sia dopo il condono quando furono riconosciute come due u.i.u. separate (come dicevo, le uniche opere fatte in occasione del condono furono la creazione di una cucina al fine rendere la mansarda autonoma) Se fosse indispensabile si potrebbe facilmente chiudere la porta che dà sulle scale applicando un pannello in muratura (senza però rimuovere la porta). Oppure, come soluzione "foglia di fico" mettere una serratura che consenta di aprire la porta dall'interno (per motivi di sicurezza) ma non dall'esterno Saluti Per me la fusione non è possibile attuarla. Neanche con l'opera di eliminare la cucina e murare la porta di ingresso della mansarda. Potresti pure tentare con le opere realizzate e con pratica edilizia comunale, ma se lo scopo è vendere il bene derivato dalla fusione dell'attico con mansarda, ti consiglio di lasciar stare. "kappa60" ha scritto:
Non è mia intenzione rimescolare tutto. Fusione catastale o unione catastale sono due cose distinte. La prima a costo zero a parte la procedura docfa la seconda si paga con opere e altro. La differenza stà nel fatto che con la fusione i sub rimangono così come sono e nel riquadro note l'agenzia riporta il motivo (per ragioni fiscali) nel secondo caso si sopprime un sub. Qui potrebbe esserci qualche probema per chi ha un mutuo sul sub soppresso, ma nessuno dà informazioni su questo. Poco importa se la qualcuno dice che la banca guarda lo storico, questa se non lo fà e ti chiede il ripristino alla situazione pregressa o l'immediata restituzione dell'importo a mutuo. Ti confondi kappa60 Non è corretto niente di quello che hai scritto. Leggi la discussione e troverai la risposta. Saluti
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kappa60
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"AntonioV" ha scritto: "kappa60" ha scritto:
Fusione catastale o unione catastale sono due cose distinte. La prima a costo zero a parte la procedura docfa la seconda si paga con opere e altro. i A parte la terminologia, stavamo parlando di riunire due sub in un singolo sub, riportando così la u.i.u. allo stato originario Saluti Ho letto, quello che non ho letto che non sempre è conveniente è va vagliato attentamente. Personalmente ho acquistato 3 piccoli appartamenti che in origine erano un'unico sub, poi li hanno divisi creando due sub, uno di questi è stato nuovamente suddiviso "effettuato solo ai fini fiscali" senza verifica di abitabilità, che non poteva averla per diffornità bagno. Per sistemare in base alle mie esigenze familiari, mi è stato detto di tutto, tranne quanto indicato nella circolare del 2002. unire due sub alla fine costa doppio, il primo per dividerlo il secondo per unirlo. Personalmente io lascerei le cose così come sono effettuando solo la fusione ""non si sà mai nella vita che non si diceda per dividerlo nuovamente". Stranamente due pezzi, valgono più dell'intero
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