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duplicazione foglio e subalterni |

luigi_iozzolino
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02 Febbraio 2006
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cropalati (CS)
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Gent.mi forumiani, salve a tutti. Ringrazio sin da adesso chi presterà un po’ di attenzione alla presente e, spero, sarà disposto a darmi un parere/suggerimento. Questo il caso. Devo presentare un DOCFA per NC relativamente ad un fabbricato ricadente nel fg. 28 NCT del mio comune. Evidentemente detto fg. corrisponde anche all’urbano, nel senso che quando avrò costituito la nuova unità immobiliare si leggerà fg. 28 (come per i terreni) più la particella (in questo caso 122) e i vari subalterni. (1,2,3,ecc……). Succede però che all’impianto del catasto il centro urbano del mio comune, di fatto ricadente sul fg. 16, nella sezione “urbano” viene rappresentato sul fg. 28 (sinceramente non me ne spiego il perché). Sta di fatto cheo ho avuto approvato il “mappale” (mod. 51 e 3SPC) giustamente per come è nella realtà sul fg. 28 del catasto terreni (tra l’altro zona lontanissima dal centro urbano, addirittura a confine con altro comune) che ha il torto di corrispondere a quella sorta di fg. virtuale, ma non tanto (considerato il fastidio che dà!!!!) , che è il fg. 28 dell’urbano. Vado per presentare docfa e il sistema dà errore, aggiungo ancora giustamente, perché i subalterni che io costituisco sono preesistenti (ma in un’altra zona fisica del territorio comunale e in un’altra zona censuaria). Insomma niente da fare. Colloquio col dirigente che mi dà due suggerimenti operativamente possibili: 1°) partire con l’attribuzione dei subalterni dal primo libero. Quindi esistendo già il 1° e il 2° , attribuire il numero 3,4, ………..e così via fino alla bisogna. Mi sorge una perplessità legata alla piena bontà della idea: non essendo lo stesso cassone di immobile, tra l’altro per come ho detto ricadenti in fg. effettivamente diversi, è davvero una soluzione questa? Forse per me potrebbe andar bene…….., domani quando di questi casi se ne verificheranno ancora il catasto forse farà bene a rettificare il fg. di tutte le unità ricadenti nel fg. 16 rimuovendo la duplicazione che oggi il sistema segnala.n In fondo il problema è degli intestatari dell’immobile che riporta il fg. errato (certo non per colpa loro) e non dei miei clienti. Egoisticamente potrebbe andarmi bene ma avverto la cosa come di “poco professionale”. 2°) chiedere in alternativa al punto precedente una rettifica preventiva con una segnalazione da parte mia della situazione descritta e far rettificare il fg. errato (che non riguarda l’unità che devo accatastare ma quella che già esiste) Quindi una volta che il fg. 28 (quello reale sul quale opero io) con la nuova particella è libero in tutti i subalterni attribuire i sub. a partire dal primo e così via alla NC. Personalmente reputo più oculata ed opportuna, nonché professionalmente ineccepibile, questa seconda ipotesi che, però, sconta il ritardo che l’operazione richiederà. Cosa ne pensate? Potrei presentare il docfa secondo la prima ipotesi e sbrigarmi subito senza che i miei clienti abbiano poi danni futuri dei quali risponderei quanto meno in termini di immagine e quindi di professionalità (in quel caso davvero scarsa)? Aspetto un cortese riscontro che valuterò con attenzione e massima fiducia ribadendo il grande valore professionale che attribuisco a questo forum. Grazie ancora sin da adesso. cordialmente Luigi iozzolino.
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giogio
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17 Luglio 2005
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quando succedono queste cose, l'unico vantaggio che si può avere è che proprio di queste rogne capiti ad un cliente che di professione faccia l'avvocato, come un mio cliente che avevano sbagliato il codice a barre nella la planimetria dell'appartamento ed avevano inserito erroneamente quella del piano di sotto notevolmente più piccolo, visto che doveva fare delle operazioni, ha chiesto come te bonariamente se potevano sistemare la pratica, ovviamente nei giusti modi, quando ha cominciato a ricevere dinieghi, aveva cmq annotato nomi, circostanze e tutto, ed ha cominciato a denunciarli, dal più piccolo chiodo sino a quello superiore e portato la pratica sino alla direzione generale a Roma, in una settimana dal polverone sollevato tutto è stato messo al posto giusto. come vedi le rogne devono capitare alle persone giuste. dimenticavo personalmente ed inutilmente avevo perso oltre 1 mese di tempo dietro ai funzionari dell'ufficio del territorio, per sistemare il tutto, poi l'avvocato mi ha accompagnato in una "sortita" per rendersi conto della situazione...... riguardo al tuo problema, uno dei 2 casi è sbagliato, e dunque è l'ufficio che deve correggerlo, oltretutto sono 2 fabbricati distanti ed è plausibile che chi abbia realizzato la mappa, all'epoca forse dormiva un poco o era distratto, cmq sono errori di ufficio e sono obbligati a correggerli. non sarebbe male contattare anche l'altro interessato, perchè il problema è di entrambi, e certamente negli atti (contratti etc etc) vi sia l'esatto numero, ma per correggerlo ovviamente ci vogliono entrambi.
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luigi_iozzolino
Iscritto il:
02 Febbraio 2006
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192
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cropalati (CS)
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grazie per l'attenzione "giogio". Ti chiedo comunque: tra le due ipotesi prospettatemi dal tecnico catastale quale pensi che sia la più giusta? grazie. Dammi cmq un riscontro, giusto per confrontarci, poi farò una scelta operativa. buon lavoro. luigi i.
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giogio
Iscritto il:
17 Luglio 2005
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parlane con chi ti ha dato l'incarico, e se è daccordo di contattare anche l'altra ditta e farli partecipe a risolvere questo problema, ovviamente con gli atti alla mano, si evince dove sia l'errore e credo sia possibile risolverlo, se tutto questo non è possibile, prospetta la soluzione del tecnico dell'Ufficio del territorio, che anche se fattibile, non fa altro che sommare agli errori un altro errore, quindi a questo punto avendo fatto partecipe la ditta che ti ha incaricato, deciderà il da farsi, e dunque non potrà dire in un secondo tempo, mi hai sbagliato la pratica e me l'hai incasinata ancor di più. in sintesi anche se facendo così il lavoro almeno sarai a posto con la coscienza. p.s. queste cose succedono spesso, facendo riferimento ad un altro caso non simile ma che si è incasinato da solo. donna sposata proprietaria immobile dove abita è deceduta, succedono marito e figli, l'immobile costruito anteriormente al 1945, negli anni aveva subito ampliamenti e sopraelevazioni, mai dichiarati, ne quanto meno sistemati catastalmente, orbene la successione redatta solo ed esclusivamente con le risultanze alla visura. dopo pochi anni muore anche il marito, e succedono i figli. figli che adesso vogliono vendere, pero' cosa vendono?? devono vendere l'immobile del 1945, sanarlo è un impresa ardua, non essendo conforme agli strumenti urbanistici, ed anche se fosse costerebbe una cifra non indifferente, quindi ancora non si rendono conto che si ritrovano un fabbricato con ampliamenti e sopraelevazioni abusivi, e che non possono dichiarare di averli realizzati antecedentemente alla morte del primo de cuius. insomma se tutto era sistemato nei tempi giusti, a quest'ora non avrebbero tutti questi casini, ed un immobile come è nella situazione attuale quasi intrasferibile.
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