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Docfa per Permesso di Costr.In sanatoria-si puo fare? |

andrix14
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Ciao a tutti. Ho consegnato un Permesso di Costruire in sanatoria pochi giorni fa per opere mai dichiarate.Si tratta di semplicissima diversa distribuzione di una tramezza interna in un negozietto di 30 mq. Tutte queste pratiche sono da farsi in quanto bisogna rogitare il negozio. Siccome il cliente pressa ma i tempi del PDC sono intorno ai 2 mesi (e li non si scappa) mi chiedo se almeno posso fare il docfa di variazione planimetrica in modo da avere almeno il catasto apposto e cosi lui può rogitare. Nella data dell'esecuzione della variazione metto il giorno in cui presento il docfa e in relazione cito gli estremi del permesso dicendo che sono in corso i tempi canonici di controllo per legge?
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totonno
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"andrix14" ha scritto: Ciao a tutti. Ho consegnato un Permesso di Costruire in sanatoria pochi giorni fa per opere mai dichiarate.Si tratta di semplicissima diversa distribuzione di una tramezza interna in un negozietto di 30 mq. Tutte queste pratiche sono da farsi in quanto bisogna rogitare il negozio. Siccome il cliente pressa ma i tempi del PDC sono intorno ai 2 mesi (e li non si scappa) mi chiedo se almeno posso fare il docfa di variazione planimetrica in modo da avere almeno il catasto apposto e cosi lui può rogitare. Nella data dell'esecuzione della variazione metto il giorno in cui presento il docfa e in relazione cito gli estremi del permesso dicendo che sono in corso i tempi canonici di controllo per legge? Immagino tu abbia consegnato la richiesta di sanatoria non il permesso di costruire in sanatoria che invece ti rilascerà il comune dopo aver pagato la sanzione determinata dallo stesso. Il DOCFA può (se non deve) essere fatto al più presto per la regolarizzazione fiscale, indipendentemente dal rilascio della sanatoria che penso dipenda solo dal pagamento della sanzione poichè non vi saranno elementi ostativi al suo rilascio trattandosi di semplici opere interne. Per la data di fine lavori da dichiarare in DOCFA ovviamente va messa quella coincidente con l'epoca di realizzazione dell'abuso che hai indicato nella pratica comunale, non quella della presentazione della richiesta di sanatoria. Saluti.
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andrix14
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ciao..si intendevo la richiesta ovviamente...non è possibile stabilire l'abuso ed è stato specificato in relazione..non si può sapere una data esatta...è roba di 20 anni fa quasi quindi credo in prescrizione in quanto sopra i 5 anni... quindi che consigli?
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DAVE
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Ti ricordo che pena la nullità dell'atto notarile le opere devono avere la conformità urbanistica, oltre che essere accatastate, perciò se il tuo cliente che pressa quando era ora di fare le opere chiedeva prima l'autorizzazione al Comune, avesse fatto la variazione catastale e avesse chiesto l'agibilità, forse ora non avrebbe alcun problema in fase di vendita. Quindi secondo me è meglio se vai a fare l'atto notarile con Permesso in Sanatoria rilasciato, variazione catastale e richiesta di agibilità. A parte questo puoi accatastare ma secondo me devi dichiarare la data di ultimazione dei lavori EFFETTIVA e far pagare al tuo cliente la sanzione dovuta! Ciao
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bioffa69
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BRESCIA
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"DAVE" ha scritto:
A parte questo puoi accatastare ma secondo me devi dichiarare la data di ultimazione dei lavori EFFETTIVA e far pagare al tuo cliente la sanzione dovuta! Ciao che, visto che dice che le opere sono di circa 20 anni fa', e' pari a 0!! vedi circolare 4/2011
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andrix14
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infatti non c'è sanzione..tuttavia in questa famosa data o metto la data del giorno prima di consegna oppure una data a caso di chissa quando...è una stupidata diciamo xo almeno xcapire cosa consigliate?
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DAVE
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Io dieri la verità! E visto che il Docfa è una dichiarazione congiunta di tecnico e proprietario, mi fai dire da lui la data in cui ha fatto i lavori, visto che tu probabilmente non puoi saperla.
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andrix14
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ciao..guarda che neanche la proprietà lo sa. è tra l'altro intestato ad una signora anziana non si riesce a reperire al giorno in cui hanno chiuso dei lavori che non sono stati nemmeno chiesti regolarmente...non saprei, provo a sentire cosa mi dicono in catasto..
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FedericoM
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"totonno" ha scritto: Immagino tu abbia consegnato la richiesta di sanatoria non il permesso di costruire in sanatoria che invece ti rilascerà il comune dopo aver pagato la sanzione determinata dallo stesso. Il DOCFA può (se non deve) essere fatto al più presto per la regolarizzazione fiscale, indipendentemente dal rilascio della sanatoria che penso dipenda solo dal pagamento della sanzione poichè non vi saranno elementi ostativi al suo rilascio trattandosi di semplici opere interne. Per la data di fine lavori da dichiarare in DOCFA ovviamente va messa quella coincidente con l'epoca di realizzazione dell'abuso che hai indicato nella pratica comunale, non quella della presentazione della richiesta di sanatoria. Saluti.  Riesumo questa vecchia discussioine perchè mi sto trovando a gestire un caso simile. Ho presentato una cosidetta "SCIA in sanatoria" per piccole varianti interne, una di queste è il cambio di uso di un locale che era stato indicato originariamente, sia in comune che al catasto, come terzo bagno (in un appartamento con due camere!) ma che nella realtà è sempre stato un ripostiglio. Quindi aumenta il numero di vani e la rendita. La pratica di regolarizzazione è propeduetica alla vendita dell'appartamento, e quindi ho sul collo tutta la trafila cliente, acquirente, agenzia, perito della banca, direttore della banca e chi più ne ha più ne metta che vogliono l'aggiornamento al catasto per l'altro ieri. Ora, io ho presentato la pratica da una settimana, solitamente aspetto una risposta del comune e quando tutto è ben definito presento l'aggiornamento al catasto (non sia mai che per un qualsiasi motivo mi venga contestato qualcosa). Nel mio caso tutto dovrebbe risolversi senza problemi visto che si sta parlando della traslazione di un tavolato di 20cm e del cambio d'uso bagno/ripostiglio, quindi dovrei ragionevolmente essere tranquillo. Posso già procedere con l'aggiornamento della planimetria? Da quel che scrive totonno, che ritengo essere molto affidabile, non dovrebbero esserci impedimenti (stiamo parlando di lavori eseguiti nel 2007) e qui la domanda sorge spontanea: esiste una normativa di riferimento dove posso trovare il corretto ordine temporale da seguire quando si aggiorna un DOCFA (sempre che esista un corretto ordine temporale)? E' chiaro che nel mio caso i fatidici 30 giorni fine lavori (che ho sempre considerato come il momento in cui i lavori sono effettivamente finiti e non la data della presentazione dell'eventuale fine lavori al comune) sono abbondantemente passati, quindi da quel punto di vista tutto tornerebbe, e nelle note indicherei il protocollo della SCIA in sanatoria anche se non è ancora conclusa. Ttra l'altro, siccome devono fare anche un nuova APE e questo appartamento è uno di quello con cantina abbinata nello stesso SUB, mi servirebbe aggiornare il catasto così avrei il nuovo subalterno per l'APE. Che dite? Vado con l'aggiornamento del DOCFA senza farmi tutti sti problemi?
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totonno
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"FedericoM" ha scritto: "totonno" ha scritto: Immagino tu abbia consegnato la richiesta di sanatoria non il permesso di costruire in sanatoria che invece ti rilascerà il comune dopo aver pagato la sanzione determinata dallo stesso. Il DOCFA può (se non deve) essere fatto al più presto per la regolarizzazione fiscale, indipendentemente dal rilascio della sanatoria che penso dipenda solo dal pagamento della sanzione poichè non vi saranno elementi ostativi al suo rilascio trattandosi di semplici opere interne. Per la data di fine lavori da dichiarare in DOCFA ovviamente va messa quella coincidente con l'epoca di realizzazione dell'abuso che hai indicato nella pratica comunale, non quella della presentazione della richiesta di sanatoria. Saluti.  Riesumo questa vecchia discussioine perchè mi sto trovando a gestire un caso simile. Ho presentato una cosidetta "SCIA in sanatoria" per piccole varianti interne, una di queste è il cambio di uso di un locale che era stato indicato originariamente, sia in comune che al catasto, come terzo bagno (in un appartamento con due camere!) ma che nella realtà è sempre stato un ripostiglio. Quindi aumenta il numero di vani e la rendita. La pratica di regolarizzazione è propeduetica alla vendita dell'appartamento, e quindi ho sul collo tutta la trafila cliente, acquirente, agenzia, perito della banca, direttore della banca e chi più ne ha più ne metta che vogliono l'aggiornamento al catasto per l'altro ieri. Ora, io ho presentato la pratica da una settimana, solitamente aspetto una risposta del comune e quando tutto è ben definito presento l'aggiornamento al catasto (non sia mai che per un qualsiasi motivo mi venga contestato qualcosa). Nel mio caso tutto dovrebbe risolversi senza problemi visto che si sta parlando della traslazione di un tavolato di 20cm e del cambio d'uso bagno/ripostiglio, quindi dovrei ragionevolmente essere tranquillo. Posso già procedere con l'aggiornamento della planimetria? Da quel che scrive totonno, che ritengo essere molto affidabile, non dovrebbero esserci impedimenti (stiamo parlando di lavori eseguiti nel 2007) e qui la domanda sorge spontanea: esiste una normativa di riferimento dove posso trovare il corretto ordine temporale da seguire quando si aggiorna un DOCFA (sempre che esista un corretto ordine temporale)? E' chiaro che nel mio caso i fatidici 30 giorni fine lavori (che ho sempre considerato come il momento in cui i lavori sono effettivamente finiti e non la data della presentazione dell'eventuale fine lavori al comune) sono abbondantemente passati, quindi da quel punto di vista tutto tornerebbe, e nelle note indicherei il protocollo della SCIA in sanatoria anche se non è ancora conclusa. Ttra l'altro, siccome devono fare anche un nuova APE e questo appartamento è uno di quello con cantina abbinata nello stesso SUB, mi servirebbe aggiornare il catasto così avrei il nuovo subalterno per l'APE. Che dite? Vado con l'aggiornamento del DOCFA senza farmi tutti sti problemi? Scusa, mi sfugge qualcosa che non ho capito forse, ma perchè hai fatto una SCIA in sanatoria e non una CILA tardiva ? La SCIA almeno secondo la legge regionale toscana (che poi riprenderebbe il DPR 380/01), in sanatoria si farebbe per accertamento di conformita' ma per lavori eseguiti in difformità al regolamento urbanistico (ampliamenti volumetrici o volumi ex novo non autorizzati). Per piccoli lavori interni quelli per intenderci che rientrano nell'ex art.26 della legge 47/85, basta la comunicazione e non sono considerati abusi. Poi: qual è l'epoca di esecuzione dei lavori ? Se son passati più di cinque anni solari la sanzione va in prescrizione. Per il docfa non hai scelta, lo devi fare per forza, visto che poi c'è da fare l'atto di compravendita Saluti
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FedericoM
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Sono d'accordo con te, infatti io per piccole modifiche interne suggerisco sempre di fare una CILA tardiva, ma non chiedermi per quale motivo da queste parti i tecnici comunali (per lo meno quelli con cui mi sono confrontato io) preferiscono la SCIA in sanatoria (nello specifico in questo caso comma 4 art.37 DPR 380/2001). Alla fine la preferisce anche il cliente perchè dovrebbe costare meno trattandosi di piccole modifiche interne (516€ contro 1.000). Purtroppo i'iter è più lungo e io devo aspettare i fatidici 30gg per la risposta sperando che non mi chiedano integrazioni con il fiato sul collo di tutti i soggetti interessati. Ovviamente al cliente spieghi bene che i tempi si allungano ma niente, preferiscono la SCIA e iniziare a chiedermi se la pratica è chiusa a partire dal giorno successivo alla presentazione. Il DOCFA devo farlo, assolutamente perchè devo allineare tutto con lo stato attuale delle opere, ma la domanda è: posso presentare subito il DOCFA aggiornato anche se non ho ancora ottenuto risposta dal comune? Io di solito, per stare dalla parte della ragione, lo presento quando so che tutto è andato a buon fine, e non mi sono mai nemmeno posto la domanda se esiste un ordine cronologico da rispettare rispetto alla pratica cui generalmente è associato. I lavori sono stati eseguiti nel 2007 (quindi nessuna sanzione), posso presentare il mio DOCFA già oggi ad una settimana dalla presentazione della SCIA? Visto che l'appartamento ha la doppia conformità e non vedo nulla per cui il comune dovrebbe avere da obiettare (ossia costringermi a ripristinare lo stato originario che poi è quello mai realizzato da progetto) non dovrei avere problemi, ma nelle peggiore delle ipotesi, che non saprei nemmeno dire quale potrebbe essere, al massimo dovrò aggiornare nuovamente la planimetria più avanti. Mi faccio mille scrupoli, lo so, ma cerco sempre di stare dalla parte della ragione sia per me che per il cliente. Vado con il DOCFA e mi stro facendo mille problemi per niente?
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totonno
(GURU)
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DPR 380/01 Art. 37 (L) - Interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla segnalazione certificata di inizio attività e accertamento di conformità Non è il tuo caso. Soprattutto per la finalità di pagare meno la sanzione. La pratica da redigere non è una scelta di convenienza e per una determinata categoria di opere è solo quella specifica determinata dalle norme. A meno che le opere interne non riguardino parti strutturali non è SCIA ma CILA e le opere sono di manutenzione straordinaria. Mi dispiace, ma io sono abituato a disquisire con le norme sottocchio, non c'è funzionario comunale che tenga. Anche perchè tendi a sanare opere che non sono considerati abusi mentre dichiari nella pratica di SCIA indirettamente che lo sono. Che è falso. Sul catasto hai già una tua idea, io ti ho già risposto, inutile continuare a dibattere. Saluti
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FedericoM
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Innanzitutto ti ringrazio per il tempo che mi stai dedicando, ma non era mia intenzione contrariarti sul tipo di pratica che ho presentato in accordo con il tecnico comunale (persona sulla cui preparazione non nutro alcun dubbio) e volevo rassicurarti sul fatto che non è stata presa nessuna scelta di comodo e non si è cercato di fare furbate per pagare meno. Oltre agli spostamenti di un tavolato, in questo caso, c'era la modifica di una finestra che non sono stato a precisare perchè la mia domanda non riguardava quae tipologia di pratica era più corretto presentare, ma semplicemente chiedevo se era corretto procedere contestualmente con l'aggiornamento della planimetria catastale senza aspettare la chiusura della stessa. Volevo quindi rassicurarti che tutto è stato presentato nella piena osservanza degli artt.22 e 37 del TU e di quanto realmente successo (varianti ad un PDC non presentate a suo tempo). "totonno" ha scritto: Sul catasto hai già una tua idea, io ti ho già risposto, inutile continuare a dibattere. Ecco, qui mi cogli alla sprovvista... siccome ho scritto proprio perchè non ho un'idea sarei molto curioso di sapere invece quale sarebbe così risolvo il mio problema, che tutt'ora resta irrisolto Terrò valido quanto hai scritto poco sopra: "totonno" ha scritto: Il DOCFA può (se non deve) essere fatto al più presto per la regolarizzazione fiscale, indipendentemente dal rilascio della sanatoria che penso dipenda solo dal pagamento della sanzione poichè non vi saranno elementi ostativi al suo rilascio trattandosi di semplici opere interne. Quindi, avendo già presentato la SCIA, procedo con la presentazione del nuovo DOCFA che rispecchia il reale stato dei luoghi senza attendere alcuna risposta dal comune. Spero di aver capito correttamente (ma voglio precisare che questa NON è la MIA idea sulla quale dibattere inutilmente, è la conclusione cui sono arrivato leggendo quello che hai scritto)
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dariofcf
dariofcf
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23 Marzo 2022 alle ore 09:32
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palermo
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buongiorno a tutti sono nuovo, ho una cila tardiva da eseguire , la lavanderia corrisponde a un prospetto di mattoni forati decorativi e dalla planimetria risulta aperto, ma il cliente ha lasciato i mattoni e internamente ha alzato un muro lasciando intatta la finestrella pre esistente , posso tranquillamente fare la variazione con cila tardiva? grazie
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