Buongiorno, chiedo aiuto su questa questione abbiate pazienza per le scorrettezze..

una proprietà è formata da un'abitazione in A2 (part. 880 sub 2) e nell'adiacente resede (part 882) da un locale di sgombero indipendente (riportato sempre nella stessa scheda catastale), in visura capisco che le particelle sono graffate, il locale di sgombero si configura se non sbaglio come accessorio diretto non comunicante. Il catastale è del 1957.

si vorrebbe dividere il resede (part 882) in due parti, ottenendo una porzione di resede come pertinenza dell'abitazione e la restante parte di resede con il locale di sgombero (destinato a C2) in modo che possa anche essere venduto separatamente.

La procedura potrebbe essere questa? mediante docfa divido la part 882 in 3 nuovi subalterni: il primo sub lo assegno come resede alla casa graffandolo alla part 880 sub2 (lo poligono nella nuova planimetria?); il secondo sub. lo assegno per il nuovo magazzinio a C2 graffandolo al terzo subalterno.



Ringrazio e saluto,

Daniele

Salve

difficile rispondere perchè la spiegazione dell'attuale situazione catastale non è ben comprensibile, si provi a descrivere il tutto in modo più tecnico.



cordiali saluti

Vedo di essere più chiaro,

l'abitazione è in A2 ed individuata nella part.880 al sub 2 (al pt e p1) ed ad essa è graffata la part.882 sempre al n.c.e.u. del resede esclusivo (al pt), nel resede è posizionato l'attuale locale a sgombero. Attualmente il locale a sgombero non è individuato singolarmente da un subalterno, categoria e rendita ma è insieme alla casa come accessorio diretto non comunicante.

Si vuole per esigenze di vendita individuare il locale di sgombero in modo indipendente, assegnadogli un subalterno ed collegandoci una parte di resede, in maniera che se i proprietari volessero potrebbero vendere separatamente la casa con porzione di resede o il magazzino con altra porzione di resede. Ovviamente la cosa è possibile perchè il resede ha già due ingressi dalla strada confinante ed è fisicamente divisibile in due parti.

ringrazio e saluto

Salve



trattandosi di stessa ditta e unica u.i. di partenza, io direi di fare un docfa solo per "divisione" dove sopprimi l'abitazione (880/12-882) e crei le due nuove u.i. , per l'abitazione m.n. 880/da definire il sub. graffato con m.n. 882/1, per locale sgomnero C2 882/2.

Naturalmente la nuova abitazione avrà in planimetria indicata la parte del resede, lo stesso dicasi per il C2.



cordiali saluti

Grazie delle informazioni,

un chiarimento, la part 882/2 conterrà sia il locale a c2 che la superficie poligonata del resede, giusto? non serve fare un 882/3 per il resede e graffarlo al 882/2 ?

altra cosa, secondo voi presso il Comune devo presentare qualcosa? o qualche documento tipo una CILA/SCIA per frazionamento? mi sorge il dubbio perchè in sostanza il locale a C2 diventa staccato dalla casa mentre attualmente è un suo locale di pertinenza.



Ringrazio e saluto

Grazie ancora,

premetto che per etica professionale sono tendenzialmente d'accordo a variare solo immobili regolari, quì si apre però un capitolo diverso quello della conforità urbanistica e catastale,

per essere sicuro che il locale di sgombero sia apposto (ed a maggior ragione anche l'abitazione) dovrei fare una nutrita ricerca urbanistica (che auspico ma non ne sono stato incaricato).

La domanda che mi sorge è questa, è obbligatorio controllare la conformità degli immobili ad ogni variazione catastale? non è possibile pensarci successivamente qualora volessero vendere gli immobili? e adesso limitarmi a distinguere i due immobili in modo diverso da come sono già accatastati?

Ringrazio e saluto

Salve

Non è obbligatoria la conformità urbanistica ogni volta che si esegue una variazione catastale.

Le due situazioni non sono strettamente collegate, lo diventano quando i beni oggetto delle due conformità sono soggetti ad alcuni tipi di atti pubblici.

Recentemente poi hanno inventato lo stato legittimato dei beni oggetto di atti pubblici, che per il momento non so quanti notai lo richiedano.

Cordiali saluti