Ti spiego :
Il mio cliente mi ha riferito che all'atto della vendita (16 anni fa !!!!) il notaio si accorse che la planimetria catastale non corrispondeva.
Si accordarono con la parte acquirente, che dopo il rogito la parte venditrice avrebbe aggiornato l'elaborato catastale (..... ma dico io, siamo pazzi ?).
Quindi il notaio fece l'atto : ma di aggiornare la planimetria (... che costa soldi !) tutti se ne dimenticarono.
Un bel giorno il confinante (terza parte) si accorse di avere una stanza .... in comune (!?) con l'appartamento oggetto di compravendita.
Si iniziò a discutere : di chi è la stanza ?
La stanza era della terza parte, che si era accordata verbalmente con l'allora parte venditrice (.... che galantuomini ! ) che gliela avrebbe presa, previa apertura di una porta su muro divisorio, in cambio di una porzione del giardino con annesso gazebo.
Ora la parte allora venditrice mi ha chiamato affinchè gli sistemi ... il gran casino che hanno combinato.
L'attuale proprietario è spaventato : perchè non ha capito cosa ha acquistato.
E si rifiuta di firmare il DOCFA.
Indirettamente (..... grazie !) mi hai suggerito una possibile soluzione : chiedere al esempio alla Camera di Conciliazione della mia città ( ........ per carità, i Tribunali lasciamoli dove stanno !) affinchè convochi le parti (sono tre !) per trovare una soluzione. Da cui se ne esca con un accordo con l'attuale proprietario che firmi il DOCFA.
Altri suggerimenti ?
P.S. : per il momento mi sono fatto pagare il rilievo.