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DA A3 A F4, E LA SCHEDA IN BANCA DATI??? |

AR85
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Buon dì, tempo fa ho presentato una variazione per passaggio da categoria A3 ad F4, aggiornando elaborato e elenco subalterni correttamente. Ora, mesi dopo, in fase di atto il notaio mi dice che in banca dati risulta ancora la vecchia planimetria catastale, che evidendemente con il docfa in variazione non è stata eliminata. Come posso procedere all'eliminazione della vecchia scheda in banca dati? (scheda che per altro riproduce perfettamente lo stato dei luoghi). grazie
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CESKO
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"AR85" ha scritto: Buon dì, tempo fa ho presentato una variazione per passaggio da categoria A3 ad F4, aggiornando elaborato e elenco subalterni correttamente. Ora, mesi dopo, in fase di atto il notaio mi dice che in banca dati risulta ancora la vecchia planimetria catastale, che evidendemente con il docfa in variazione non è stata eliminata. Come posso procedere all'eliminazione della vecchia scheda in banca dati? (scheda che per altro riproduce perfettamente lo stato dei luoghi). grazie ma scusa per la variazione di passaggio che causale hai utilizzato? ti ricordo che per le categorie di Tipo "F" non è ammesso il cambio di destinazione d'uso (da categoria A/3 a categoria F/4), quindi dovevi preventivamente sopprimere l'u.i. ordinaria in categoria A/3 (esempio: demolizione totale) e costituire l'u.i. in F/4 come unità afferente con altro Docfa a parte.
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AR85
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"CESKO" ha scritto: "AR85" ha scritto: Buon dì, tempo fa ho presentato una variazione per passaggio da categoria A3 ad F4, aggiornando elaborato e elenco subalterni correttamente. Ora, mesi dopo, in fase di atto il notaio mi dice che in banca dati risulta ancora la vecchia planimetria catastale, che evidendemente con il docfa in variazione non è stata eliminata. Come posso procedere all'eliminazione della vecchia scheda in banca dati? (scheda che per altro riproduce perfettamente lo stato dei luoghi). grazie ma scusa per la variazione di passaggio che causale hai utilizzato? ti ricordo che per le categorie di Tipo "F" non è ammesso il cambio di destinazione d'uso (da categoria A/3 a categoria F/4), quindi dovevi preventivamente sopprimere l'u.i. ordinaria in categoria A/3 (esempio: demolizione totale) e costituire l'u.i. in F/4 come unità afferente con altro Docfa a parte. Allora ho sbagliato, effettuando la variazione mantenendo il vecchio subalterno, per risolvere come posso procedere?
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bioffa69
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"AR85" ha scritto: "CESKO" ha scritto: "AR85" ha scritto: Buon dì, tempo fa ho presentato una variazione per passaggio da categoria A3 ad F4, aggiornando elaborato e elenco subalterni correttamente. Ora, mesi dopo, in fase di atto il notaio mi dice che in banca dati risulta ancora la vecchia planimetria catastale, che evidendemente con il docfa in variazione non è stata eliminata. Come posso procedere all'eliminazione della vecchia scheda in banca dati? (scheda che per altro riproduce perfettamente lo stato dei luoghi). grazie ma scusa per la variazione di passaggio che causale hai utilizzato? ti ricordo che per le categorie di Tipo "F" non è ammesso il cambio di destinazione d'uso (da categoria A/3 a categoria F/4), quindi dovevi preventivamente sopprimere l'u.i. ordinaria in categoria A/3 (esempio: demolizione totale) e costituire l'u.i. in F/4 come unità afferente con altro Docfa a parte. Allora ho sbagliato, effettuando la variazione mantenendo il vecchio subalterno, per risolvere come posso procedere? Non è corretto quanto affermato sopra, dalle linee guida Nazionali: • Variazione di destinazione Da utilizzare per dichiarare il cambio di destinazione d’uso di una unità82. Se selezionata questa causale, nel Quadro B è necessario indicare, nei campi a compilazione libera, anche le destinazioni originaria e finale dell’unità. Tale causale deve essere utilizzata anche per dichiarare il passaggio di una unità dalla sua categoria di appartenenza alla categoria F/2 o F/4. Le operazioni previste sono di soppressione dell’unità originaria e di costituzione dell’unità derivata; all’unità derivata devono essere attribuiti identificativi catastali diversi rispetto all’unità originaria83. Per cui il tuo errore è stato quello di non modificare l'identificativo, e l'Agenzia l'ha accettato. Io fare una semplice istanza, in bollo, chiedendo la modifica dell'identificativo. Saluti
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Bigstarna68
Camillo M.
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Buona sera, io ho un caso simile. Il fabbricato si trova nel "cratere" del comune di Spoleto (pg) in una piccola frazione di montagna, a seguito del terremoto del 1997 l'intero immobile composto da alcune U.I., sia abitative che accessorie (magazzino , ex stalle e cantine) è stato danneggiato. nel 2008 lo stesso è stato oggetto di riconsolidamento. I proprietari non essendo residenti nell'immobile non hanno potuto usufruire del contributo per quanto riguarda le finitute. è stato riconsolidato solamente l'involucro esterno, è stata realizzata la copertura ed i solai. All'interno di ogni singolo appartamento mancano i massetti finiti, parte degli intonaci e tutti gli impianti. Mancano anche gli infissi esterni, interni e il portoncino di ingresso. I contatori che erano di vecchia generazione sono stati eliminati senza essere sostituiti in qunto nessuno degli aventi titolo ne hanno fatto richiesta. Ora vi chiedo cortesemente come mai la circolare sopra citata non ha pensato a questo tipo di problematica e se è giusto che un immobile assolutamente non fruibile possa mantenere la vecchia categoria catastale utile solamente a far pagare le tasse al proprietario????. Attendo con ansia un vostro parere.
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AR85
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"bioffa69" ha scritto: "AR85" ha scritto: "CESKO" ha scritto: "AR85" ha scritto: Buon dì, tempo fa ho presentato una variazione per passaggio da categoria A3 ad F4, aggiornando elaborato e elenco subalterni correttamente. Ora, mesi dopo, in fase di atto il notaio mi dice che in banca dati risulta ancora la vecchia planimetria catastale, che evidendemente con il docfa in variazione non è stata eliminata. Come posso procedere all'eliminazione della vecchia scheda in banca dati? (scheda che per altro riproduce perfettamente lo stato dei luoghi). grazie ma scusa per la variazione di passaggio che causale hai utilizzato? ti ricordo che per le categorie di Tipo "F" non è ammesso il cambio di destinazione d'uso (da categoria A/3 a categoria F/4), quindi dovevi preventivamente sopprimere l'u.i. ordinaria in categoria A/3 (esempio: demolizione totale) e costituire l'u.i. in F/4 come unità afferente con altro Docfa a parte. Allora ho sbagliato, effettuando la variazione mantenendo il vecchio subalterno, per risolvere come posso procedere? Non è corretto quanto affermato sopra, dalle linee guida Nazionali: • Variazione di destinazione Da utilizzare per dichiarare il cambio di destinazione d’uso di una unità82. Se selezionata questa causale, nel Quadro B è necessario indicare, nei campi a compilazione libera, anche le destinazioni originaria e finale dell’unità. Tale causale deve essere utilizzata anche per dichiarare il passaggio di una unità dalla sua categoria di appartenenza alla categoria F/2 o F/4. Le operazioni previste sono di soppressione dell’unità originaria e di costituzione dell’unità derivata; all’unità derivata devono essere attribuiti identificativi catastali diversi rispetto all’unità originaria83. Per cui il tuo errore è stato quello di non modificare l'identificativo, e l'Agenzia l'ha accettato. Io fare una semplice istanza, in bollo, chiedendo la modifica dell'identificativo. Saluti Grazie mille, cercherò di far valere le mie ragioni visto che nel frattempo, dopo aver chiesto info all'AdE di Bergmo su come procedere, d'ufficio mi hanno annullato il Docfa senza chiedere spiegazioni o possibilità di giustificazioni... ho una pratica edilizia che dimostra il passaggio in F/4, oltre a dover ripresentare il tutto anche i diritti di segreteria vanno nuovamente versati... Vi sembra corretto quanto è successo?
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AR85
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"bioffa69" ha scritto: "AR85" ha scritto: "CESKO" ha scritto: "AR85" ha scritto: Buon dì, tempo fa ho presentato una variazione per passaggio da categoria A3 ad F4, aggiornando elaborato e elenco subalterni correttamente. Ora, mesi dopo, in fase di atto il notaio mi dice che in banca dati risulta ancora la vecchia planimetria catastale, che evidendemente con il docfa in variazione non è stata eliminata. Come posso procedere all'eliminazione della vecchia scheda in banca dati? (scheda che per altro riproduce perfettamente lo stato dei luoghi). grazie ma scusa per la variazione di passaggio che causale hai utilizzato? ti ricordo che per le categorie di Tipo "F" non è ammesso il cambio di destinazione d'uso (da categoria A/3 a categoria F/4), quindi dovevi preventivamente sopprimere l'u.i. ordinaria in categoria A/3 (esempio: demolizione totale) e costituire l'u.i. in F/4 come unità afferente con altro Docfa a parte. Allora ho sbagliato, effettuando la variazione mantenendo il vecchio subalterno, per risolvere come posso procedere? Non è corretto quanto affermato sopra, dalle linee guida Nazionali: • Variazione di destinazione Da utilizzare per dichiarare il cambio di destinazione d’uso di una unità82. Se selezionata questa causale, nel Quadro B è necessario indicare, nei campi a compilazione libera, anche le destinazioni originaria e finale dell’unità. Tale causale deve essere utilizzata anche per dichiarare il passaggio di una unità dalla sua categoria di appartenenza alla categoria F/2 o F/4. Le operazioni previste sono di soppressione dell’unità originaria e di costituzione dell’unità derivata; all’unità derivata devono essere attribuiti identificativi catastali diversi rispetto all’unità originaria83. Per cui il tuo errore è stato quello di non modificare l'identificativo, e l'Agenzia l'ha accettato. Io fare una semplice istanza, in bollo, chiedendo la modifica dell'identificativo. Saluti Bioaffa69, dove posso trovare queste linee guida? nel vademecum?
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bioffa69
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"AR85" ha scritto: "bioffa69" ha scritto: "AR85" ha scritto: "CESKO" ha scritto: "AR85" ha scritto: Buon dì, tempo fa ho presentato una variazione per passaggio da categoria A3 ad F4, aggiornando elaborato e elenco subalterni correttamente. Ora, mesi dopo, in fase di atto il notaio mi dice che in banca dati risulta ancora la vecchia planimetria catastale, che evidendemente con il docfa in variazione non è stata eliminata. Come posso procedere all'eliminazione della vecchia scheda in banca dati? (scheda che per altro riproduce perfettamente lo stato dei luoghi). grazie ma scusa per la variazione di passaggio che causale hai utilizzato? ti ricordo che per le categorie di Tipo "F" non è ammesso il cambio di destinazione d'uso (da categoria A/3 a categoria F/4), quindi dovevi preventivamente sopprimere l'u.i. ordinaria in categoria A/3 (esempio: demolizione totale) e costituire l'u.i. in F/4 come unità afferente con altro Docfa a parte. Allora ho sbagliato, effettuando la variazione mantenendo il vecchio subalterno, per risolvere come posso procedere? Non è corretto quanto affermato sopra, dalle linee guida Nazionali: • Variazione di destinazione Da utilizzare per dichiarare il cambio di destinazione d’uso di una unità82. Se selezionata questa causale, nel Quadro B è necessario indicare, nei campi a compilazione libera, anche le destinazioni originaria e finale dell’unità. Tale causale deve essere utilizzata anche per dichiarare il passaggio di una unità dalla sua categoria di appartenenza alla categoria F/2 o F/4. Le operazioni previste sono di soppressione dell’unità originaria e di costituzione dell’unità derivata; all’unità derivata devono essere attribuiti identificativi catastali diversi rispetto all’unità originaria83. Per cui il tuo errore è stato quello di non modificare l'identificativo, e l'Agenzia l'ha accettato. Io fare una semplice istanza, in bollo, chiedendo la modifica dell'identificativo. Saluti Bioaffa69, dove posso trovare queste linee guida? nel vademecum? Si, in quello Nazionale.
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AR85
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"bioffa69" ha scritto: "AR85" ha scritto: "bioffa69" ha scritto: "AR85" ha scritto: "CESKO" ha scritto: "AR85" ha scritto: Buon dì, tempo fa ho presentato una variazione per passaggio da categoria A3 ad F4, aggiornando elaborato e elenco subalterni correttamente. Ora, mesi dopo, in fase di atto il notaio mi dice che in banca dati risulta ancora la vecchia planimetria catastale, che evidendemente con il docfa in variazione non è stata eliminata. Come posso procedere all'eliminazione della vecchia scheda in banca dati? (scheda che per altro riproduce perfettamente lo stato dei luoghi). grazie ma scusa per la variazione di passaggio che causale hai utilizzato? ti ricordo che per le categorie di Tipo "F" non è ammesso il cambio di destinazione d'uso (da categoria A/3 a categoria F/4), quindi dovevi preventivamente sopprimere l'u.i. ordinaria in categoria A/3 (esempio: demolizione totale) e costituire l'u.i. in F/4 come unità afferente con altro Docfa a parte. Allora ho sbagliato, effettuando la variazione mantenendo il vecchio subalterno, per risolvere come posso procedere? Non è corretto quanto affermato sopra, dalle linee guida Nazionali: • Variazione di destinazione Da utilizzare per dichiarare il cambio di destinazione d’uso di una unità82. Se selezionata questa causale, nel Quadro B è necessario indicare, nei campi a compilazione libera, anche le destinazioni originaria e finale dell’unità. Tale causale deve essere utilizzata anche per dichiarare il passaggio di una unità dalla sua categoria di appartenenza alla categoria F/2 o F/4. Le operazioni previste sono di soppressione dell’unità originaria e di costituzione dell’unità derivata; all’unità derivata devono essere attribuiti identificativi catastali diversi rispetto all’unità originaria83. Per cui il tuo errore è stato quello di non modificare l'identificativo, e l'Agenzia l'ha accettato. Io fare una semplice istanza, in bollo, chiedendo la modifica dell'identificativo. Saluti Bioaffa69, dove posso trovare queste linee guida? nel vademecum? Si, in quello Nazionale. Sembra non ne vogliano sapere, non è giusto però, ad avere il tempo servirebbe impuntarsi e ottenere ciò che è giusto. Peccato ci sia un atto di mezzo e quindi servirà fare ciò che mi viene richiesto e dare una rendita alla porzione di fabbricato............
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Manero
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"AR85" ha scritto:
Sembra non ne vogliano sapere, non è giusto però, ad avere il tempo servirebbe impuntarsi e ottenere ciò che è giusto. Peccato ci sia un atto di mezzo e quindi servirà fare ciò che mi viene richiesto e dare una rendita alla porzione di fabbricato............ Invece è giusto. Non devi impuntarti. La circolare di riferimento è la 4/2009 all' art.3.3 3.3 Attribuzione delle categorie fittizie F/3 ed F/4 Con la circolare n. 9 del 26 novembre 2001, dettante disposizioni per l’utilizzazione della procedura Docfa 3.0, sono state fornite alcune indicazioni in merito alla dichiarazione in catasto delle porzioni immobiliari censibili nelle categorie fittizie (da F/1 ad F/5). Con i documenti di prassi è stato più volte evidenziato come le categorie F/3 ed F/4 dovessero rappresentare solo una temporanea iscrizione negli atti catastali in attesa della definitiva destinazione conferita al bene. La scelta di istituire tali categorie fittizie, come è noto, trova ragione nella esigenza dei soggetti titolari di immobili di identificare porzioni immobiliari, che di per se stesse non costituiscono unità immobiliari, per le finalità più disparate (compravendita, iscrizione di ipoteche su porzioni di u.i.u., donazioni di parti di immobili non costituenti u.i.u.). Nel rispetto di tale principio, che non può essere disatteso, appare necessario impartire nuove disposizioni riguardanti le porzioni derivanti da unità immobiliari già censite, che non possono essere, in nessun caso, dichiarate in categoria fittizia F/4 e quindi ricondotte ad una condizione di assenza di rendita catastale. Pertanto, in caso di individuazione di porzioni immobiliari - facenti parte di unità immobiliare censita in catasto con attribuzione di rendita in vista di trasferimento di diritti o di altra equivalente finalità - a ciascuna di esse deve essere comunque attribuita una propria redditività (quota parte di quella complessiva), al fine di porre il contribuente nella condizione di espletare i propri doveri fiscali. Resta inteso che permane l’obbligo di correlare tra loro le diverse porzioni immobiliari oggetto di iscrizione negli atti catastali, al fine di rendere evidente l’insieme delle porzioni costituenti l’unità immobiliare, nel rispetto delle direttive di prassi in vigore. La causale da utilizzare per detta variazione è “frazionamento per trasferimento di diritti”. Tale stato di censimento rappresenta una condizione transitoria in quanto permane l’obbligo, a trasferimento avvenuto ed a lavori edilizi ultimati, di provvedere al perfezionamento dell’accatastamento per l’esatto accertamento catastale delle unità immobiliari definitivamente costituite. Si coglie l’occasione per ribadire che la causale “divisione” è utilizzata ogni qualvolta l’unità immobiliare è oggetto di frazionamento e genera due o più porzioni, ciascuna delle quali presenta le caratteristiche proprie dell’unità immobiliare e ciò indipendentemente dal fatto che le unità immobiliari derivate debbano formare oggetto di trasferimento di diritti reali. Costituiscono eccezione alla prassi sopra delineata gli interventi, rivolti a ridefinire radicalmente gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere tese a trasformare un fabbricato in un insieme di unità immobiliari, in tutto o in parte diverse da quelle in precedenza iscritte in catasto (cfr. articolo 3, comma 1, lettera d, del decreto legislativo 6 giugno 2001, n. 380, recante “Disposizioni legislative in materia edilizia”). In tale fattispecie può essere attribuita la categoria F/4 priva di rendita catastale.
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AR85
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Lago d'Iseo
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"Manero" ha scritto: "AR85" ha scritto:
Sembra non ne vogliano sapere, non è giusto però, ad avere il tempo servirebbe impuntarsi e ottenere ciò che è giusto. Peccato ci sia un atto di mezzo e quindi servirà fare ciò che mi viene richiesto e dare una rendita alla porzione di fabbricato............ Invece è giusto. Non devi impuntarti. La circolare di riferimento è la 4/2009 all' art.3.3 3.3 Attribuzione delle categorie fittizie F/3 ed F/4 Con la circolare n. 9 del 26 novembre 2001, dettante disposizioni per l’utilizzazione della procedura Docfa 3.0, sono state fornite alcune indicazioni in merito alla dichiarazione in catasto delle porzioni immobiliari censibili nelle categorie fittizie (da F/1 ad F/5). Con i documenti di prassi è stato più volte evidenziato come le categorie F/3 ed F/4 dovessero rappresentare solo una temporanea iscrizione negli atti catastali in attesa della definitiva destinazione conferita al bene. La scelta di istituire tali categorie fittizie, come è noto, trova ragione nella esigenza dei soggetti titolari di immobili di identificare porzioni immobiliari, che di per se stesse non costituiscono unità immobiliari, per le finalità più disparate (compravendita, iscrizione di ipoteche su porzioni di u.i.u., donazioni di parti di immobili non costituenti u.i.u.). Nel rispetto di tale principio, che non può essere disatteso, appare necessario impartire nuove disposizioni riguardanti le porzioni derivanti da unità immobiliari già censite, che non possono essere, in nessun caso, dichiarate in categoria fittizia F/4 e quindi ricondotte ad una condizione di assenza di rendita catastale. Pertanto, in caso di individuazione di porzioni immobiliari - facenti parte di unità immobiliare censita in catasto con attribuzione di rendita in vista di trasferimento di diritti o di altra equivalente finalità - a ciascuna di esse deve essere comunque attribuita una propria redditività (quota parte di quella complessiva), al fine di porre il contribuente nella condizione di espletare i propri doveri fiscali. Resta inteso che permane l’obbligo di correlare tra loro le diverse porzioni immobiliari oggetto di iscrizione negli atti catastali, al fine di rendere evidente l’insieme delle porzioni costituenti l’unità immobiliare, nel rispetto delle direttive di prassi in vigore. La causale da utilizzare per detta variazione è “frazionamento per trasferimento di diritti”. Tale stato di censimento rappresenta una condizione transitoria in quanto permane l’obbligo, a trasferimento avvenuto ed a lavori edilizi ultimati, di provvedere al perfezionamento dell’accatastamento per l’esatto accertamento catastale delle unità immobiliari definitivamente costituite. Si coglie l’occasione per ribadire che la causale “divisione” è utilizzata ogni qualvolta l’unità immobiliare è oggetto di frazionamento e genera due o più porzioni, ciascuna delle quali presenta le caratteristiche proprie dell’unità immobiliare e ciò indipendentemente dal fatto che le unità immobiliari derivate debbano formare oggetto di trasferimento di diritti reali. Costituiscono eccezione alla prassi sopra delineata gli interventi, rivolti a ridefinire radicalmente gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere tese a trasformare un fabbricato in un insieme di unità immobiliari, in tutto o in parte diverse da quelle in precedenza iscritte in catasto (cfr. articolo 3, comma 1, lettera d, del decreto legislativo 6 giugno 2001, n. 380, recante “Disposizioni legislative in materia edilizia”). In tale fattispecie può essere attribuita la categoria F/4 priva di rendita catastale. Quindi nel mio caso, un ex appartamento, ora con queste caratteristiche: - non accessibile per demolizione vano scala a seguito di sentenza - senza impianti per rimozione degli stessi dalla parete del vicino a seguito di istanza - non avente altezza abitabile (255 cm) - inagibile a seguito di sopralluogo del tecnico comunale deve considerarsi una unità immobiliare con capacità di produrre reddito? Nel mio caso specifico mi sembrava adatto il passaggio in F/4 in attesa di atto dove da unico proprietario due fratelli vanno ad acquisire la proprietà del piano terra, del piano primo in maniera esclusiva, mentre del piano secondo (oggetto di discussione) si sarebbero spartiti tale piano a seguito della ristrutturazione per la quale ritirano il fabbricato. Va bene essere burocrati, ma la realtà fisica di tutte le singole situazioni esistenti a volte esulano da una perentoria classificazione secondo la normativa, e una volta relazionata si può cercare una soluzione condivisa. A maggior ragione in una situazione dove è il tecnico redattore a sollevare la questione, se così non fosse stato non vi sarebbero state contestazioni sull'F/4, e fra 8 mesi dopo la ristrutturazione avremmo soppresso tale F/4. Manero in questa situazione quale destinazione avresti proposto?
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Manero
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"AR85" ha scritto:
Quindi nel mio caso, un ex appartamento, ora con queste caratteristiche: - non accessibile per demolizione vano scala a seguito di sentenza - senza impianti per rimozione degli stessi dalla parete del vicino a seguito di istanza - non avente altezza abitabile (255 cm) - inagibile a seguito di sopralluogo del tecnico comunale deve considerarsi una unità immobiliare con capacità di produrre reddito? Nel mio caso specifico mi sembrava adatto il passaggio in F/4 in attesa di atto dove da unico proprietario due fratelli vanno ad acquisire la proprietà del piano terra, del piano primo in maniera esclusiva, mentre del piano secondo (oggetto di discussione) si sarebbero spartiti tale piano a seguito della ristrutturazione per la quale ritirano il fabbricato. Va bene essere burocrati, ma la realtà fisica di tutte le singole situazioni esistenti a volte esulano da una perentoria classificazione secondo la normativa, e una volta relazionata si può cercare una soluzione condivisa. A maggior ragione in una situazione dove è il tecnico redattore a sollevare la questione, se così non fosse stato non vi sarebbero state contestazioni sull'F/4, e fra 8 mesi dopo la ristrutturazione avremmo soppresso tale F/4. Manero in questa situazione quale destinazione avresti proposto? Avrei valutato, se ci fossero tutte le condizioni previste dalla norma, per inserirlo in categoria F2. Di sicuro non la F4 che non c'entra nulla con la condizione dell'immobile che tu descrivi.
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