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Autore D/10, perdità requisiti ruralità, compravendita bene

FedeBryan

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30 Novembre 2015 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 11:46

Buongiorno a tutti.



Sono alle prime armi con i fabbricati rurali D/10 e chiedo gentilmente un parere in merito ad una pratiche che devo affrontare.



Elenco subalterni della ditta:

sub.1 - abitazione A/3

sub.2/3 - agriturismo, tettoie aperte, pollaio, serre e deposito attrezzi D/10.

sub.4 - BCNC cortile comune a tutti i sub.



L'attuale proprietario, che ha perso i requisiti di ruralità diverso tempo fa, necessita di alienare i sub.2/3 cat. D/10. Oltre al fatto che il D/10 una volta persi i requisiti di ruralità necessitava di variazione DOCFA l'acquirente intende utilizzare l'immobile per propria abitazione principale (senza fare grandi opere) e usufruire delle agevolazione prima casa.

Il notaio giustamente richiede variazione catastale.

Io pensavo di fare variazione per il D/10 causale altre "FRAZ. CON CAMBIO DI DESTINAZIONE", sopprimere i sub 2/3 e creare nuovi per ogni fabbricato in oggetto.

Il mio dubbio è: oltre ad attribuire categoria C/6 e C/7 al pollaio, serre e deposito attrezzi quale categoria catastale attribuisco alla porzione destinata prcedentemente ad agriturismo?

L'acquirente avendo necessità di acquistare come prima casa necessita di categoria A oppure al più F/4 unitò in corso di definizione. Secondo voi?



Saluti e buon lavoro a tutti.

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Autore Risposta

bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 14:53

La F/4 sicuramente non puoi usarla.

Farei un appunto dicendo che le pratiche vanno fatte a regola d'arte, nel senso, che non puoi porocedere alla pratica attribuendo la categoria che fa comodo all'acquirente, tu sei un professionista, che deve spiegare come stanno le cose e cosa si può fare.

La perdita dei requisiti di ruralià, andava comunque comunicata entro 30 giorni all'Agenzia.

Per cui, visto che a me non è mai capitato un caso del genere, direi di chiedere all'Agnezia come procedre adesso, può essere che ci siano anche le sanzioni da pagare per regolarizzare l'esistente.



Direi che la tua pratica catatsale rispecchierà il progetto che si farà, per cambio di destinazione e per le variazioni che necessiteranno, dopo di che procederai alla denuncia in catasto di tante uiu quante denunciate in comune e soprattuto quante esistenti in loco, ma questo lo puoi sapere solo tu.



Saluti

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FedeBryan

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30 Novembre 2015 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 15:10

Grazie bioffa69 per il tuo parere.



Le pratiche certamente vanno fatte a regola d'arte. Nessuno vuole "attribuire la categoria che fa comodo al cliente" semplicemente vorrei andare in contro al cliente cercando di motivare e spiegare la corretta procedura catastale. Però sto trovando alcune difficoltà e incoerenze:

- lasciando perdere le sanzioni che, ovviamente, ci saranno ma non penso implichino una modifica della prassi da seguire...qual'è la procedura quanto un D/10 perde i requisiti di ruralità? Le categoria dovrò attribuirle in base alla tipologia di immobile che trovo sul posto o sbaglio? Anche perchè il D/10 non potrà continuare a esistere...



- l'agriturismo di per sè esiste solamente in virtù della ruralità, come lo si accatasta una volta persa la ruralità?? Di certo non lo posso abbandonare li.



- la pratica catastale ovviamente rispecchierà il progetto che si farà...ma sarà a carico dell'acquirente. Ora concretamente come può essere compravenduto un bene D/10 che non ha più la ruralità? Bisognerà portarlo ad una categoria ordinaria o sbaglio?



Mi sfugge qualche passaggio?

Saluti

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 15:26

Allora chiariscimi un paio di cose, la prima dici che il sub. 1 è un'abitazione, quest'ultima non ha nulla a che fare con la compravendita, rimane indipendente?



Poi dici che il sub. 2 e il sub.3 sono la categoria D/10, giusto? si tratta di unità identificata dai due sub. graffati?



In linea di massima, quando si perdono i requisiti di ruralità per le cat. D/10, emtro 30 gironi si deve presentare il modellino per la segnalazione, l'ufficio, mantenedo la planimetria agli atti modifica la cat. nella più approrpiata (per l'ufficio chiaramente), per cui nel tuo caso potrebbe classarla come un D/8, o un D/7, bisogna vedere la parte prevalente dell'agriturismo, se la zona ristorazione o altro.

Se invece l'agriturismo è di ridotte dimensioni, conoscerai tu i presunti limiti di sup. per le varie categorie, potrebbe attribuire la categoria ordinaria, , ma a in questo caso non so se si debba ripresentare la scheda.



Difficile dare un'oppinione del tuo caso specifico senza vedere la situazione reale.



Saluti

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SIMBA4

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28 Agosto 2015 alle ore 16:02

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 15:34

Salve



concordo con quanto dice Fabio, in un mio precedente caso dove avevo censito un agriturismo in D10 l'ufficio mi ha modificato la categoria, ritenendo che non ci fossero i presupposti, in D8 (ovviamente senza richiedere alcuna planimetria).

cordiali saluti

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FedeBryan

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30 Novembre 2015 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 15:42

Il sub. 1 rimane escluso dalla compravendita.



Il sub. 2 e 3 si sono graffati D/10 scusa non mi sono espresso bene precedentemente. L'agriturismo è davvero di ridotte dimensioni.



Quindi devo solamente presentare il modello per la segnalazione senza procede ad una variazione DOCFA?

Però sul modello nella nota 5 è espressamente indicato: "Per gli immobili censiti in categoria D/10 che perdono i requisiti di ruralità, deve essere presentata dichiarazione di variazione con procedura Docfa, secondo le modalità previste dal decreto del Ministro delle Finanze 19 aprile 1994, n. 701. I medesimi immobili devono essere accertati nella pertinente categoria, diversa dalla D/10, in coerenza con le disposizioni della prassi catastale".



Secondo me la pratica DOCFA va fatta comunque...che ne pensate?



Perchè hai subito escluso la categoria F/4? Se faccio un FRAZ. per TRASFERIMENTO DI DIRITTI non è plausibile?



Grazie SIMBA4 per la conferma sul D/8.

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 15:56

La cat. F/4, la si può usare solo in presenza di interventi di ristrutturazione totale, dove non si possa attrribuire un redditualità autonoma, vedi circolare 4/2009 e i chiarimenti operativi n.17471 del 31/03/2010 (anche la nota 15232/2002 spiega qualcosa), per cui deve essere completamente in ristrutturazione il fabbricato e non devono essere identificabili le uiu.



Pe rquanto riguartda il cambio categoria dalla D/10 ad altra da definirsi, esiste l'allegato 2 " Richieta di cancellazione dell'annotazione relativa alla ruralità degli immobili ad uso abitativo e degli immobili strumentali all'esercizio dell'attività agricola".

Io userei quest'ultimo, non sono certo ma pesno siano i modelli allegati alla circolare 2/2012.



Saluti

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FedeBryan

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 16:15

La nota 5 che ho riportato in precedenza è proprio indicata nel modello 2 da te suggerito.



Se facessi pratica DOCFA per FRAZ. CON CAMBIO DI DESTINAZIONE e individuo tutti i miei immobili nella categoria pertinente più appropriata come da dicitura nota 5 del modello 2:

- agriturismo D/8

- restanti porzioni tettoie e stalle C/7 e C/6.

In questo modo dovrei risolvere il discorso D/10 e perdita requisiti ruralità.



Successivamente presento DOCFA per CAMBIO di DESTINAZIONE per la sola unità D/8 per passarla ad abitativo (ovviamente a seguito di pratica comunale).

Cosa ne pensi? In questo modo però non risolvo il discorso della compravendita che dovrà per forza avvenire successivamente al cambio di destinazione d'uso.

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EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 24 Luglio 2018 alle ore 22:54

La richiesta di cancellazione di annotazione di ruralità vale solo per le unità ordinarie che hanno la suddetta annotazione e non per le D/10 per le quali la norma prevede di eseguire una variazione anche in maniera semplificata per il passaggio a D/7 o D/8 e/o a qualche altra categoria sulla base della normativa catastale.

Ricordo che per una rimessa, magazzino, tettoia, ecc. per la conservazione dei requisiti di ruralità nulla cambia se il possessore sia sia cancellato dall'elenco dei coltivatori diretti INPS ex SCAU e/o abbia perso la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale come richiesto (mi pare) per esercitare un'attività di Agriturismo.

Per avere il requisito rurale una rimessa, un magazzino, una tettoia, ecc. è necessario rispettare quanto la norma in materia prevede ovvero deve essere adibito all'attività agricola di un Imprenditore come definito da un articolo del C.C. che non ricordo quale e che parla di imprenditore semplice che abbia determinati requisiti (praticamente abbia quanto meno la partita Iva Agricola).

Tutto quanto sopra nel senso che puoi dividere il D/10 e creare un D/8 per l'Agriturismo e un D/10 per le unità strumentali all'attività agricola (visto che già sono D/10), sempre se ricorrono i casi come da me sopra esposti e via siano tutti i requisiti richiesti dalla norma.

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FedeBryan

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 0 -  0 - Inviato: 25 Luglio 2018 alle ore 09:07

Grazie EALFIN per il tuo parere.



Verificherò l'effettivo "stato attuale" del proprietario.

L'agriturismo è stato chiuso di recente e presumo che non abbia più alcun titolo per mantenere la ruralità degli immobili.



A vostro parere per quanto riguarda la stima diretta dei beni, per definire la rendita del D/8, devo recuperare il precedente accatastamento (non fatto da me) e mantenere i medesimi valori precedentemente stimati?



Saluti

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FedeBryan

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 0 -  0 - Inviato: 26 Luglio 2018 alle ore 11:57

Gentilemente chiedo ancora un vostro parere in merito.



Se al posto di dividere il D/10 in D/8 e C/7 (tettoie) se inserissi tutto in unico subalterno D/8 potrebbero sorgere problemi?

In effetti le tettoie, le serre e il deposito attrezzi sono ad uso esclusivo e subordinato all'attività.



Grazie

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bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 26 Luglio 2018 alle ore 14:01

Trattandosi di categoria D, a mio avviso non ci sono problemi.

Prova comunque a chiedere alla tua Agenzia se devi procedere alla denuncia DOCFA, magari anche la tua ragiona come la mia.



Saluti

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FedeBryan

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30 Novembre 2015 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 26 Luglio 2018 alle ore 14:53

Grazie bioffa69. Sentirò l'Agenza appena avrò il quadro completo.

Non avendo opere che causale do al DOCFA? Voi cosa fareste?

Cambio di destinazione d'uso?

Oppure mi invento qualcosa in altro: Perdita requisiti ruralità?



Grazie

Saluti

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larumi

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Brescia

 0 -  0 - Inviato: 20 Ottobre 2020 alle ore 10:33

Buongiorno,

mi allaccio a questo post in quanto ho anch'io una medesima pratica da eseguire: un D10 il quale ha perso i requisiti di ruralità in quanto non è più usato come deposito di attrezzi agricoli causa chiusura dell'attività agricola in seguito alla morte del proprietario (padre dei figli tuttora intestatari dell'immobile), il quale ora deve essere diviso in varie parti per la spartizione tra i figli dell'ex proprietario. Tali parti del D10 da dividere in seguito a futuri lavori di ristrutturazione saranno fuse con altre unità con creazione finale di unità abitative.

Dato che non devo richiedere la cancellazione dell'annotazione (di fatto non presente in visura) come indicato nella nota 5 del modello All.2 alla Circ.2-2012, è necessario solo eseguire un Docfa con soppressione del D10 e costituzione di vari C2 (effettivamente ora l'immobile è costituito da varie stanze con destinazione ripostigli-magazzini), mettendo come data in cui la variazione si è verificata il giorno in cui eseguirò il Docfa con causale divisione e cambio di dest. d'uso da D10 a C2.

Chiedo a chiunque avesse già eseguito una pratica simile se è giusta la procedura sopra descritta.

Grazie

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