La tesi delle due cucine che non possono essere incluse in una sola unità viene spesso sostenuta da diversi uffici provinciali, pur se a mia memoria non mi risulta l'esistenza di una norma chiara che determina il numero delle unità immobiliari da censire a seconda del numero delle cucine ed indipendentemente dall'accesso autonomo.
In passato presentai vari accatastamenti con due cucine e tutto andò liscio.
Poi, a seguito di bocciature Docfa (l'ho saputo da colleghi, a me non è mai capitato), ho inserito in planimetria "taverna" per quelle cucine tipiche presenti a piano terra o seminterrato utilizzate di solito per pranzi occasionali, ecc.
In sede di un sopralluogo eseguito per i controlli dei Docfa non mi contestarono affatto la presenza della taverna a piano seminterrato.
Vi è da dire però che in quell'occasione detto locale era l'unico abitabile presente in quel piano dove mancava anche un servizio igienico ed inoltre non potemmo entrare in casa per l'assenza dei proprietari.
Altre volte ho messo la scritta cucina alla stanza adibita principalmente a detto uso mentre non ho messo nulla alla cucina secondaria, lasciando in bianco la destinazione in conformità ai vani letto, studio, soggiorno, pranzo e via dicendo.
Tanto alla fine la rendita è sempre quella quindi perché andare a complicarsi la vita rischiando una bocciatura da parte del "primo che capita"?
Comunque il Catasto deve sempre motivare il rigetto del Docfa facendo riferimento ad una Norma, Circolare, ecc. per cui io insisterei nel farmi indicare la disposizione normativa che mi vieta di accatastare un appartamento con due cucine.