Decidere se l'area interessata ha le caratteristiche per essere censita come area urbana F/1 non lo posso stabilire io ma solo battaK che conosce i luoghi, ecc.
Spesse volte, specie in passato, si tendeva a censire grandi Enti Urbani per qualsiasi motivo (per ignoranza del tecnico, allo scopo di voler evitare un deposito al Comune in caso di stralcio di particella da maggiore consistenza, allo scopo di voler evitare di far pagare al cliente meno imposte ICI, IMU, TASI qualora ricadente in zona edificabile, ecc.).
Comunque, nel caso di regolare inserimento in trascrizione della particella in oggetto Ente Urbano a favore di colui che l'ha acquisita con Sentenza del Tribunale, non conoscendo comunque la situazione, a mio avviso le soluzioni potrebbero essere, a seconda dei casi, le seguenti:
- presentare direttamente un Docfa, a nome dell'attuale proprietario, per costituzione di area urbana, citando come estremi del tipo mappale quelli del frazionamento che ha originato la particella al C.T., allegando al Docfa la copia della Sentenza e la copia della Nota di Trascrizione;
- presentare un'istanza per il passaggio da Ente Urbano a Reliquato di Ente Urbano, allegando al modello 26/A-13 anche una o più foto per dimostrare che la particella non ha le caratteristiche di Area Urbana del C.F. ma di area da ritrasferire al C.T.;
- a seconda dell'intestazione che il Catasto attribuirà alla particella reliquato di Ente Urbano, se necessario si procederà prima alla voltura a favore di colui che l'ha acquisito con Sentenza, poi si presenterà un eventuale modello 26 per la variazione colturale, ove necessario.
Preciso che mi sono capitati vari casi più o meno simili ed ho sempre risolto a seconda dei casi.
In almeno un caso (risalente ai primi anni '90) vi è stato pure un sopralluogo, da parte del Catasto, per verificare la veridicità di quanto dichiarato.
Nel suddetto caso avevo un Ente Urbano che comprendeva anche un'area destinata ad uliveto specializzato e ricadente fuori dalla recinzione del lotto urbano effettivo con fabbricato ivi ricadente.
Poiché avevo dovuto necessariamente redigere un tipo mappale per delle variazioni che interessavano il perimetro del fabbricato e la sua ubicazione non coerente con la mappa, avevo deciso anche di stralciare la parte di area ente urbano effettivamente coltivata ad uliveto.
Quindi avevo presentato l'istanza ed il modello 26 (a nome dell'allora proprietario poi deceduto) ma, prima del suo inserimento in atti catastali, nonostante il sopralluogo dei tecnici catastali, ho dovuto lottare per tanti anni per venirne a capo.
Sempre negli anni '90 sono stato costretto quindi a dichiarare in successione detta particella ente urbano, visto che il Catasto non si degnava di eseguire quanto richiesto (purtroppo una volta era frequente che delle istanze giacevano nei cassetti per tanti anni).
Solo quando il cliente ha deciso di cedere la proprietà, nel 2008, sono riuscito a far eseguire il passaggio a reliquato di ente urbano, la variazione di coltura ad uliveto, la voltura (da successione) a favore del nuovo proprietario erede unico di quello vecchio nel frattempo deceduto.