Buongiorno a tutti, mi aggancio alla discussione del post per introdurre il mio quesito che ha attinenza con il passaggio dei fabbricati ex rurali al N.c.e.u.
Nel mio caso ho una tettoia chiusa su tre lati ed un ex pollaio con tettoia circostante che insistono sulla stessa particella e non sono presenti in mappa N.c.t ma risultano in visura Fabbricato Rurale.
Arriva lettera di notifica in cui si invita a verificare : -se il fabbricato è ancora di proprietà;
-se è rurale;
-se non è più rurale ed è da accatastare oppure no.
Si offre la possibilità della riduzione ad 1/6 della sanzione se si fa il ravvedimento operoso.
Il proprietario dell'immobile mi riferisce che fino al 1980 aveva aderito ai coltivatori diretti come piccola proprietà contadina ma che aveva subito una vertenza a seguito di accertamento perchè risultava esercente professione di commerciante e quindi gli era stato contestato il diritto di usufruire alle agevolazioni fiscali come coltivatore diretto. Nel 1994 lo stesso diventa pieno proprietario a seguito di riunione di usufrutto della proprietà ma perde anche buona parte dei terreni per divisione ereditaria e resta con l'appezzamento di cui sopra. Ad oggi pensionato con pensione artigiana mantiene partita iva per usufruire dei seminativi ma non supera il tetto previsto dalla legge per essere riportati nella dichiarazione dei redditi.
I fabbricatioggetto di accertamento ad oggi non sono più usati per usi agricoli (il pollaio non è più utilizzato come tale e la tettoia contiene una serie di masserizie (tra cui un vecchio carro di legno non più utilizzabile).
Alla luce di quanto specificato dalla normativa posso accatastare le due unità immobiliari come tettoia C7 e deposito C2 oppure ha preminenza il fatto che il proprietario conservi ancora la partita I.v.a. agricola? Se i fabbricati non hanno più requisiti di ruralità non pagherò il ravvedimento (sia Pregeo che docfa) oppure lo devo pagare comunque?