"antonio_79" ha scritto:
Salve, ho un quesito da risolvere ovvero, vorrei sapere se è possibile effettuare una variazione catastale da unità in corso di costruzione ad unità collabente. L'immobile in questione fu accatastato in F3 in quanto iniziarono i lavori per la realizzazione di un edificio residenziale e per motivi a me sconosciuti fermarono i lavori e non furono mai ripresi. Ad oggi la concessione è scaduta da ben 7 anni e il fabbricato è rimasto a rustico ed è stato realizzato solo il piano terra. E' in uno stato di abbandono,privo di rifiniture e impianti, fatiscente e strutturalmente non si presenta bene. L'obbiettivo della variazione è per poter usufruire del sisma bonus con la realizzazione di un nuovo edificio residenziale.
L'attuale normativa in materia di eco/sisma bonus esclude chiaramente da tali incentivi le categorie F/3, le quali per definizione non sono
MAI state ultimate e quindi non sono
MAI state di fatto rese agibili e/o solo funzionali allo scopo a cui erano destinate.
La collabenza di un fabbricato (F/2) è legata alla vetustà dell'immobile che durante il corso della sua "vita" ha perso le caratteristiche insite dell'autonomia funzionale e reddituale, requisiti essenziali per poter considerare una Unità Immobiliare tale per definzione.
Un fabbricato pertanto già censito in F/3 non potrà essere oggetto di agevolazioni fiscali poichè per “
ristrutturazione edilizia” ci si deve riferire al concetto di
recupero degli immobili esistenti e
non al recupero di immobili ancora in fase di realizzazione, il tutto riferito alla data della richiesta delle agevolazioni fiscali, ecco perchè il tuo cliente vorrebbe censire l'immobile nella nuova categoria F/2.
Gli interventi edilizi agevolati devono avere sempre
carattere conservativo del patrimonio immobiliare esistente. Concludo dicendo che il completamento di una costruzione avviata ma non terminata
non può essere equiparato, in alcun modo, alla ristrutturazione edilizia, ivi incluso la demolizione e ricostruzione, di un rudere esistente poichè quest’ultimo è un edificio che in passato possedeva una propria
destinazione d’uso funzionale nata per lo scopo a cui era stato realizzato e che,
SOLO POI, ne ha perso le finalità, con il decorso del tempo.
Detto questo, ti consiglio vivamente, a prescindere dall'eventuale registrazione della pratica in catasto, poichè potresti anche trovare un funzionario poco accorto e ti registra la pratica docfa, ma ti troverai per anni una spada di Damocle sulla tua testa in merito ad eventuali controlli da parte dell'AdE e da altri enti preposti.
Secondo me, evitiamo di assecondare i clienti con richieste assurde e nate AL SOLO SCOPO di "frodare" (scusa il termine ma di questo si tratta) lo Stato. Diciamo NO subito e viviamo tranquilli e sereni.
Saluti cordiali