Ciao a tutti,



un mio cliente deve vendere un box di sua proprietà.

La planimetria catastale del box però riporta in realtà la planimetria di un altro box e pertanto mi è stato chiesto di correggere l'errore.

Ho chiesto quindi gli atti notarili per ricostruire un po' la storia dell'immobile e capire cosa fosse successo e mi sono accorto che il box in questione viene sì citato negli atti di compravendita ma non il suo sub.

Per chiarire: nell'atto si dice che viene venduto l'appartamento con due cantine e un box e vengono inseriti i dati catastali dell'immobile (sub. 21) ma non quelli del box (sub. 45).

Che il box sia effettivamente parte della compravendita l'ho dedotto scaricando la visura storica del box. Al suo interno infatti viene citata la medesima Partita che viene citata nell'atto notarile.

E' la prima volta che mi succede di vedere un box citato nell'atto ma senza che venga richiamato il sub. e volevo conferma da altri utenti più esperti.



Grazie a tutti,

superslot

Classico scambio di box sul posto. Il box di proprietà è l'altro. La partita è la stessa perche i due box erano intestati a stessa ditta.

Direi molto probabile.

Inoltre mi chiedo, se non c' è il sub., come è stato volturato? ci sono magari i protocolli?

Comunque prima di considerarlo un errore fai tutte le verifiche, compreso il confronto con il soggetto che utilizza il box, che risulta dalla planimetria di prop. del tuo cliente, molto facile che ognuno utilizzi un box, di cui però non è propietario.



Saluti

Buonasera. Secondo me, la soluzione più pratica è informare entrambe le parti dell'anomalia e dato che, se ho capito bene, gli atti notarili sono carenti nella descrizione, per verificare se vogliono entrare nella disponibilità indicata nelle rispettive planimetrie catastali.

Scrivo questo perchè, ultimamente, ho dovuto affrontare un problema simile per delle soffitte abbinate a due abitazioni, una delle quali doveva essere venduta (era necessario dividere le due porzioni); esse risultavano (ripeto: senza descrizioni efficaci in entrambi gli atti notarili) scambiate rispetto alla (unica) indicazione geometrica disponibile: le planimetrie catastali, entrambe coeve e redatte dallo stesso tecnico prima del 1984, quindi non esite l'E.P. "d'impianto". Le parti, piuttosto che affrontare le spese per rettificare lo stato di diritto fino a farlo coincidere con lo stato di fatto delle rispettive, attuali, disponibilità, hanno preferito scambiarsi le soffitte, prendendosi ognuno quella abbinata alla rispettiva abitazione come da planimetrie catastali (scusate se lo ripeto: i titoli di proprietà, praticamente uguali, non indicavano nulla se non l'acquisto, nel 1974, di abitazioni con soffitte, entrambe al quinto piano e stop). Ho rifatto il sopralluogo constatando che avevano effettivamente spostato le reciproche masserizie nelle soffitte giuste e che si erano scambiate le chiavi.

Aggiungo: solo dopo essere giunti a questa soluzione ho proceduto all'aggiornamento catastale.