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Attribuzione del valore a immobili in successione |

damikele
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Vibo Valentia
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volevo sapere, se qualcuno lo sa, il valore da attribuire ad un F/3 nelle denunce di successione. grazie e auguri di buone feste
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geoluxx
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barabba
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Varese
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"damikele" ha scritto: volevo sapere, se qualcuno lo sa, il valore da attribuire ad un F/3 nelle denunce di successione. grazie e auguri di buone feste Per gli immobili censiti nel gruppo F non esistono valori minimi da attribuire in sede di successione, ma devi indicare un valore di mercato attendibile.
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ciccio_lp
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Sud
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infatti è così....io tempo fa presentai una successione di immobile F3....fui molto fortunato a trovare un dipendente dell'Agenzia delle Entrate che mi segnalò un prezzo al mq congruo al fine di non essere accertato. Buone feste
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freddyone
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ALBANO LAZIALE
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TI CONSIGLIO DI FARE ATTENZIONE AL VALORE CHE ATTRIBUIRAI NELLA SUCCESSIONE, IN QUANTO PROPRIO SULLE CATEGORIE F3 L'AGENZIA DELLE ENTRATE EFFETTUA ACCERTAMENTI MEDIANTE VALUTAZIONE DI STIMA DA PARTE DELL'AGENZIA DEL TERRITORIO COMPETENTE, COME TI HA CONSIGLIATO IL COLLEGA NEL FORUM, TI CONVIENE CONCORDARE PRIMA IL VALORE CON L'UFFICIO, PER EVITARE SPIACEVOLI PROBLEMI PER IL TUO CLIENTE UN ABBRACCIO
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juanni
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Non ho trovato nessuna indicazione su come calcolare il valore di un fabbricato censito A6 da inserire in una successione apertasi nel luglio 1967. Qualche aiuto? Buon lavoro
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gerardocampagna
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Rapolla (PZ)
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All'Agenzia delle Entrate della mia zona vogliono che il valore di un F/3 sia calcolato in base alle quotazioni OMI, ossìa la media dei valori di mercato dichiarati nelle compravendite. Il paradosso di tale sistema è che, a parità di consistenza, ubicazione, destinazione ecc., due immobili l'un l'altro sovrastanti acquisiscono valori imponibili troppo differenti e disomogenei. Facciamo un esempio pratico: P.lla 1000 sub 1 piano primo - A/2 classe 2 - R.C. 433,82 € p.lla 1000 sub 2 piano secondo - F/3 - senza rendita - da destinare in futuro ad abitazione stessa superficie, l'un altro sovrastanti, praticamente identici, a parte il piano. Il calcolo dell'imponibile per le imposte di successione è il seguente: sub 1 (appartamento) = (R.C. x moltipl. catast.) = 433,82 x 126 = 54.661,32 € sub 2 (rustico - solo solai e tamponamenti) = (sup. lorda x valore unitario OMI) = 130,00 x 630,00 = 81.900 € Cioè vale di più l'immobile in corso di costruzione, che per caratteristiche intrinseche e oggettive, non potrà mai assumere una destinazione di valore superiore a quella di residenza? A voi il giudizio!!
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einste
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Andria
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"gerardocampagna" ha scritto: All'Agenzia delle Entrate della mia zona vogliono che il valore di un F/3 sia calcolato in base alle quotazioni OMI, ossìa la media dei valori di mercato dichiarati nelle compravendite. Il paradosso di tale sistema è che, a parità di consistenza, ubicazione, destinazione ecc., due immobili l'un l'altro sovrastanti acquisiscono valori imponibili troppo differenti e disomogenei. Facciamo un esempio pratico: P.lla 1000 sub 1 piano primo - A/2 classe 2 - R.C. 433,82 € p.lla 1000 sub 2 piano secondo - F/3 - senza rendita - da destinare in futuro ad abitazione stessa superficie, l'un altro sovrastanti, praticamente identici, a parte il piano. Il calcolo dell'imponibile per le imposte di successione è il seguente: sub 1 (appartamento) = (R.C. x moltipl. catast.) = 433,82 x 126 = 54.661,32 € sub 2 (rustico - solo solai e tamponamenti) = (sup. lorda x valore unitario OMI) = 130,00 x 630,00 = 81.900 € Cioè vale di più l'immobile in corso di costruzione, che per caratteristiche intrinseche e oggettive, non potrà mai assumere una destinazione di valore superiore a quella di residenza? A voi il giudizio!! Sicuramente dovrai inserire dei coefficienti corretivi. Ciao
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totonno
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"gerardocampagna" ha scritto: All'Agenzia delle Entrate della mia zona vogliono che il valore di un F/3 sia calcolato in base alle quotazioni OMI, ossìa la media dei valori di mercato dichiarati nelle compravendite. Il paradosso di tale sistema è che, a parità di consistenza, ubicazione, destinazione ecc., due immobili l'un l'altro sovrastanti acquisiscono valori imponibili troppo differenti e disomogenei. Facciamo un esempio pratico: P.lla 1000 sub 1 piano primo - A/2 classe 2 - R.C. 433,82 € p.lla 1000 sub 2 piano secondo - F/3 - senza rendita - da destinare in futuro ad abitazione stessa superficie, l'un altro sovrastanti, praticamente identici, a parte il piano. Il calcolo dell'imponibile per le imposte di successione è il seguente: sub 1 (appartamento) = (R.C. x moltipl. catast.) = 433,82 x 126 = 54.661,32 € sub 2 (rustico - solo solai e tamponamenti) = (sup. lorda x valore unitario OMI) = 130,00 x 630,00 = 81.900 € Cioè vale di più l'immobile in corso di costruzione, che per caratteristiche intrinseche e oggettive, non potrà mai assumere una destinazione di valore superiore a quella di residenza? A voi il giudizio!! Il valore OMI non può essere preso come unico riferimento per trovare il più probabile valore di mercato, questo vale sia per le compravendite che per determinare il valore imponibile di un bene in successione. L'Agenzia su un eventuale ricorso del contribuente perde sempre, ci comincia ad essere una discreta giurisprudenza in merito. Purtuttavia i valori OMI sono quelli che si avvicinano di più al reale valore che viene concordato tra le parti per un determinato bene, perchè sono frutto di medie sui contratti trascritti in quella zona per un determinato semestre e per quel particolare bene immobile similare al nostro. Il bene però deve anche essere valutato nello stato di fatto in cui si trova. I valori OMI si riferiscono a un bene finito ed utilizzabile. Quindi diciamo che,prendendoli comunque per buoni, alla media dei valori max e min OMI, deve essere decurtata una percentuale il cui importo altro non è che la somma occorrente per completare l'immobile in costruzione, diciamo pure che un immobile allo stato grezzo (struttura, tetto e tamponature completate) necessita di un importo che va dal 40 al 60% rispetto alla spesa totale per la costruzione finita. Questo importo va decurtato dal valore OMI stimato. Probabilmente non avrai una somma inferiore al valore imponibile determinato dal valore catastale dell'immobile finito similare, ma sicuramente sarà un valore ponderato determinato tramite uno studio approfondito che l'Agenzia dovrà per forza prendere in considerazione per fare le sue valutazioni. L'Agenzia non è detto che così, sicuramente non effettuerà l'accertamento, tutt'altro, ma, insomma, chi controlla deve conoscere con chi ha a che fare, ed in un eventuale ricorso l'utente non si arrenderà tanto facilmente ed ha tutti gli elementi per giustificare il valore da egli denunciato in successione. Scrivi nelle annotazioni dell'immobile come sei arrivato a determinare il valore di mercato dell'immobile ed il suo stato attuale VERITIERO grezzo e mancante di opere interne, impianti e di finitura, porte e finestre etc.. Fai conto di dover fare una memoria per un eventuale ricorso, se non ti c'entra nelle annotazioni, allega una perizia tecnica (meglio se giurata). Dì al cliente che l'accertamento dell'Agenzia è quasi certo, ma che farai il possibile per evitarlo, ma non puoi essere te a indirizzare l'orientamento dell'Agenzia nel momento del controllo della dichiarazione e che insieme al cliente potrete decidere se presentare ricorso ad un eventuale accertamento che potrebbe essere affatto non idoneo alla realtà. Saluti finiti.
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talismatico
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"totonno" ha scritto:
Il valore OMI non può essere preso come unico riferimento per trovare il più probabile valore di mercato, questo vale sia per le compravendite che per determinare il valore imponibile di un bene in successione. L'Agenzia su un eventuale ricorso del contribuente perde sempre, ci comincia ad essere una discreta giurisprudenza in merito. Purtuttavia i valori OMI sono quelli che si avvicinano di più al reale valore che viene concordato tra le parti per un determinato bene, perchè sono frutto di medie sui contratti trascritti in quella zona per un determinato semestre e per quel particolare bene immobile similare al nostro. Il bene però deve anche essere valutato nello stato di fatto in cui si trova. I valori OMI si riferiscono a un bene finito ed utilizzabile. Quindi diciamo che,prendendoli comunque per buoni, alla media dei valori max e min OMI, deve essere decurtata una percentuale il cui importo altro non è che la somma occorrente per completare l'immobile in costruzione, diciamo pure che un immobile allo stato grezzo (struttura, tetto e tamponature completate) necessita di un importo che va dal 40 al 60% rispetto alla spesa totale per la costruzione finita. Questo importo va decurtato dal valore OMI stimato. Probabilmente non avrai una somma inferiore al valore imponibile determinato dal valore catastale dell'immobile finito similare, ma sicuramente sarà un valore ponderato determinato tramite uno studio approfondito che l'Agenzia dovrà per forza prendere in considerazione per fare le sue valutazioni. L'Agenzia non è detto che così, sicuramente non effettuerà l'accertamento, tutt'altro, ma, insomma, chi controlla deve conoscere con chi ha a che fare, ed in un eventuale ricorso l'utente non si arrenderà tanto facilmente ed ha tutti gli elementi per giustificare il valore da egli denunciato in successione. Scrivi nelle annotazioni dell'immobile come sei arrivato a determinare il valore di mercato dell'immobile ed il suo stato attuale VERITIERO grezzo e mancante di opere interne, impianti e di finitura, porte e finestre etc.. Fai conto di dover fare una memoria per un eventuale ricorso, se non ti c'entra nelle annotazioni, allega una perizia tecnica (meglio se giurata). Dì al cliente che l'accertamento dell'Agenzia è quasi certo, ma che farai il possibile per evitarlo, ma non puoi essere te a indirizzare l'orientamento dell'Agenzia nel momento del controllo della dichiarazione e che insieme al cliente potrete decidere se presentare ricorso ad un eventuale accertamento che potrebbe essere affatto non idoneo alla realtà. Saluti finiti. E' una risposta da "Manuale", si potrebbe fare una faq? Saluti! gAR
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totonno
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"E' una risposta da "Manuale", si potrebbe fare una faq?" Lo considero un complimento e scritto da Talismatico lo apprezzo al quadrato. Bisognerebbe farci però un libro, più che una Faq. Il problema a mio parere che mi spinge a rispondere a questo tipo di argomentazione è che noto, anche su questo forum che molti colleghi credono ancora che l'attività di accatastamento e tutto ciò annesso, compreso le successioni ed il contrattuale si riduca solamente ad una registrazione agli atti della rendita proposta che andiamo a determinare, come se fosse una semplice operazione di archivio. Una volta era così, adesso il nostro compito è proprio quello di attribuire un valore all'immobile che sarà oggetto di controllo e che sarà l'imponibile sul quale il nostro cliente andrà a pagarci le tasse a suo carico per tutta la vita. Stesso discorso, pari pari è quando andiamo a affibbiare ad un immobile una categoria F pensando che, non avendo rendita, facciamo un favore al cliente, il quale, ovviamente, questo chiede principalmente al tecnico di fiducia: "possibilmente non pagare affatto le tasse". Niente di più sbagliato. Quando un immobile va in F, anche giustamente, è complicatissimo trovare un valore imponibile adeguato che vada bene all'Agenzia e quindi la nostra diventa una vera e propria stima che dobbiamo determinare con tutti gli strumenti idonei a nostra disposizione i quali dovremo quasi sicuramente contrapporre a quelli della stessa Agenzia, sempre più attendibili e precisi dei nostri. L'Agenzia ha il potere di confrontare, nel contrattuale in special modo, i valori con altri atti di trasferimento di beni similari in maniera puntuale e precisa. Questo a noi ci manca. Abbiamo solamente i valori OMI, e però devo dire che non è poco. Possiamo difenderci. I fattori che ci portano a determinare un certo valore, dobbiamo metterli subito sul piatto a conoscenza dell'Agenzia, prima di affrontare un eventuali ricorso sicuramente oneroso per l'utente. Saluti manuali.
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gerardocampagna
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Rapolla (PZ)
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nessun coeff. correttivo, nessun estimo, nessun giudizio, nessuna opinione soggettiva. VALORE= Superficie lorda x valore unitario OMI
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gerardocampagna
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Rapolla (PZ)
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Dobbiamo solo prendere atto di una vergognosa carenza normativa e regolamentare su questioni elementari. Da appassionato di materie tecniche non credo ci vogliano particolari finanziamenti alla ricerca e allo sviluppo tecnologico per aggiungere altri valori unitari e correttivi alle tabelle che l'AdE vuole si utilizzino. Ti ammiro Totono per il tuo approccio estimativo e squisitamente peritale alla risoluzione del probema, ma davanti ad uno sportello pubblico quando si parla di argomenti non espressamente regolamentati, non ci sono scienze, ma solo consuetudini
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talismatico
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lu Sule, lu Mare, lu Ientu
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"gerardocampagna" ha scritto: nessun coeff. correttivo, nessun estimo, nessun giudizio, nessuna opinione soggettiva. VALORE= Superficie lorda x valore unitario OMI Superficie lorda x valore unitario OMI = Valore Ordinario Per arrivare al Valore Reale bisogna tener conto delle eventuali Aggiunte/Detrazioni Nel caso di F/3 le detrazioni non sono altro che la sommatoria analitica dei costi per rendere fruibile l'u.i. in questione. Solo così può essere paragonata con quelle considerate dall'OMI. "gerardocampagna" ha scritto: Ti ammiro Totono per il tuo approccio estimativo e squisitamente peritale alla risoluzione del probema, ma davanti ad uno sportello pubblico quando si parla di argomenti non espressamente regolamentati, non ci sono scienze, ma solo consuetudini Forse è questione di fortuna, ma non lo penso, perchè in questi casi ho sempre trovato funzionari che hanno considerato la mia perizia di stima, debitamente documentata sullo stato dell'immobile e con calcolo analtico del valore di mercato. Ma nel caso dovessi scontrarmi con eventuali "consuetudini" che di estimativo hanno poco a che fare, ci sarebbe sempre la possibilità del ricorso alla Commissione Tributaria. Saluti! gAR
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