Condivido in pieno le risposte dei colleghi che mi hanno preceduto.
Per quanto riguarda errori nelle planimetrie di Docfa approvato l'unica possibilità è ripresentare un altro Docfa adottando le causali opportune con riferimento alla tipologia di variazioni che si intendono rettificare.
In sostanza i Docfa non si possono annullare solo perché ci si è accorti di aver sbagliato ma i Docfa possono essere solo ripresentati in aggiunta a quelli sbagliati e sono anche soggetti a sanzioni (nei casi che ricorrono).
Esempio:
- presento e mi approvano un Docfa oggi per una variazione con ultimazione lavori dichiarata del 13 settembre 2019;
- lunedì 14 ottobre ripresento lo stesso Docfa per modificare alcuni errori quali, ad esempio, mi sono dimenticato di rappresentare in balcone;
- come ultimazione lavori al Docfa "di rettifica" non è che posso mettere una data diversa dal 13 settembre 2019, quindi o si attende il pagamento della sanzione "o ci si ravvede pagando una minima sanzione".
Circa le interferenze dei Notaio sulle causali Docfa credo che un Notaio dovrebbe fare il Notaio ed il Tecnico il Tecnico.
Perché ad esempio:
- nel 1966 (nel 2019 ho avuto alcuni casi) un'unità immobiliare ha subito delle variazioni (frazionamenti, ristrutturazioni con modifiche distributive e della consistenza, ecc.) rispetto a quanto risultava fin d'ora in Catasto (in alcuni miei casi non esistevano nemmeno le planimetrie in atti di unità risalenti all'impianto del Catasto);
- non è che debbo presentare una Pratica Edilizia per giustificare un'opera realizzata ante '67 ma regolarizzata in Catasto solo nel 2019;
- cioè non è che, per i capricci del Notaio, debba presentare una Sanatoria senza presupposti giuridici solo perché me lo dice il Notaio stesso;
- voglio ricordare che le causali Docfa in linea generale debbano ritenersi svincolate dalle corrispondenti causali della pratica edilizia;
- per meglio chiarire il concetto, ad esempio: 1) se per errore il tecnico precedente ha accatastato come unica unità due unità di fatto separate come rilevabili anche nella pratica edilizia ultima alla quale detto accatastamento era collegato; 2) se quindi io debba essere costretto a dividere l'unità attuale in due per uniformarmi sia allo stato reale di fatto che alle previsioni del titolo edilizio; 3) non è che debbo presentare un titolo edilizio fasullo per frazionare l'unità sono perchè non vi è corrispondenza fra il Docfa di variazione per divisione che presento oggi con la pratica edilizia di 20 anni fa.
In conclusione: alzare la voce con i Notai che sparano certe cavolate e, ove possibile, cambiare Notaio se continuano ad avere la testa dura.