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Argomento: altezza minima per accatastare vano
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Manero
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11 Agosto 2022 alle ore 12:24
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"claudioc1964" ha scritto: Premessso che la storia dell'immobile risale al 72 e che probabilmente alcuni precedenti proprietari, per limiti anagrafici, sono passati a miglior vita, ma le cantine non hanno un Subalterno. Nel primo atto, ossia quello con cui il costruttore / proprietario dell'immobile vende al primo proprietario è regolarmente citato. Buongiorno Negli anni 70 veniva depositata in catasto la pratica di accatastamento e citato il protocollo della scheda associata nell'atto di compravendita, così facendo il bene poteva venire trascritto e volturato anche senza essere identificato catastalmente. Se non è così, è un problema che è di tipo urbanistico principalmente, oltre che catastale e oltre che di intestazione dell'avente diritto. Come è possibile che il costruttore abbia provveduto ad accatastare le abitazioni e non le cantine che poi vengono citate presumibilmente negli atti di compravendita ? Verifica meglio la regolarità urbanistica delle cantine compreso il sottoscala, perchè il dubbio che ci sia qualcosa che sfugge c'è.
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samsung
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29 Ottobre 2005
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Dalla descrizione sembrerebbe che non si tratta di cantine che certamente saranno rappresentate nelle rispettive schede, ma di un sottoscala che visti gli anni di costruzione non è stato rappresentato per qualunque motivo, magari inizialmente non previsto è stato chiuso da tramezzi in corso d'opera ecc. Immagino che non vi siano altri sottoscala e comunque la descrizione non crei equivoci. A mio parere tendenzialmente non vedo ostacoli alla presentazione della nuova unità afferente, ma il tecnico che ha incaricato considerando la documentazione complessiva saprà procedere nell'incarico. Cordialmente
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Orlando1973
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04 Maggio 2015 alle ore 16:51
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Concordo con samsung sulla scorta dell'atto , poi sarà il tecnico che si occuperà della pratica a valutare il tutto , non ci dovrebero essere problemi particolari all'accatastamento del sottoscala .
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Manero
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11 Agosto 2022 alle ore 12:24
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Detto in soldoni Il sottoscala non va censito perchè la proprietà non è definita, non c'è un titolo di passaggio che lo istituisce e il presunto proprietario non ne ha la disponibilità a cederlo. Difatti il Notaio punta al censimento catastale per avere un supporto dichiarativo del venditore che il sottoscale è di sua esclusiva proprietà. Ma è sbagliato anche questo, in realtà il venditore non ha alcun titolo per dichiararlo. Io la penso così.
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claudioc1964
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19 Settembre 2022 alle ore 11:47
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Buongiorno a tutti, prima di tutto grazie per il supporto. Volevo allegarvi della documentazione. come faccio?
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samsung
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29 Ottobre 2005
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"Manero" ha scritto: ... Il sottoscala non va censito perchè la proprietà non è definita, non c'è un titolo di passaggio che lo istituisce e il presunto proprietario non ne ha la disponibilità a cederlo... Il notaio vuole il censimento perchè oggi non è possibile vendere senza scheda catastale. Chiede solo la scheda catastale perchè evidentemente l'atto di provenienza lo convince e lo convince anche la situazione urbanistica in quanto un palazzo del 1972 è certamente presente negli archivi comunali nell'intera sua storia. Nel 1972 non era impossibile vendere un immobile o parte di esso non rappresentato in planimetria, pensi che siano tutti atti nulli o inefficaci ? La conformità catastale vige dal 2010. Ripetiamo che il geometra incaricato che probabilmente saprà districarsi meglio di noi nel caso particolare saprà portare a termine l'incarico. Cordialmente
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Manero
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11 Agosto 2022 alle ore 12:24
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Buonasera L'obbligo di accatastare gli immobili urbani è istituito dal Regio decreto-legge del 13 aprile 1939 n. 652, articolo 3. La conformità catastale che vige dal 2010 è l'obbligo di dichiarare la conformità catastale in atto. Un altra cosa che semmai deve fare il venditore di oggi, ma se fosse il legittimo proprietario che per me non lo è. Nel caso in questione l'impresa costruttrice per vendere nel 1970 aveva l'obbligo di accatastare tutto ciò che trasferiva e per il sottoscale non l'ha fatto, pertanto il trasferimento si è consolidato in parte nella trascrizione e voltura della sola abitazione escluso il sottoscala nonostante fosse citato. Ma la citazione vale nulla in questo caso. Ad ogni modo, suggerisco all'amico claudioc1964 di confrontarsi con il notaio sulla questione, onde evitare problemi al momento della stipula e di continuità di trascrizioni che al sottoscale inevitabilmente manca. Se, poi il Notaio, che in questo caso è responsabile unico, dichiara di essere disposto a redigere l' atto PUBBLICO (E NON UNA SCRITTURA PRIVATA), con il solo accatastamento, senza che il presunto proprietario abbia acquisito un valido titolo di provenienza, va bene a tutti. Un po' meno a chi acquista che non è per nulla tutelato.
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Prag
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04 Settembre 2023 alle ore 11:58
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"samsung" ha scritto: Temo che la risposta al quesito 13 contenga qualche imprecisione. A parte il continuare sul solco della domanda, nel considerare omogenee le superfici utile con quelle lorde, che potrebbe andare bene nel dialogo parlato, un po' meno in un documento scritto. A parte ciò, la questione del 10% massimo non so da dove provenga se non dal fraintendimento della discrezionalità applicabile a qualunque tipo di unità immobiliare. La norma parla di riduzioni (non quantificate) in base alla fruibilità degli spazi. A parte quindi la delusione apportata dalla qualità di una risposta poco meditata, il concetto base e cioè che la superficie catastale circoscrive spazi differenti dalla superficie di riferimento della consistenza mi pare ribadito e confermato. Daltronde più volte in questo forum che ha visto e vedrà ancora punti di vista differenti scontrarsi, su questo punto mi pare ci sia unanimità. Le conclusioni a cui sei giunto sono corrette. PS: Tra l'altro dovrò a breve accatastare un piccolissimo locale di altezza inferiore al metro e mezzo per permetterne la vendita, sono curioso di vedere se partirà un errore del programma quando rileverà una superficie catastale pari a zero a fronte della consistenza di un vano. buongiorno, sebbene sia passato un po' di tempo da quando è stato discusso questo argomento, non ho capito bene le risposte di boman e samsung ( non sono un tecnico ). La riflessione di boman vuole sottolineare la differenza tra superficie catastale e consistenza catastale. Nello specifico, consideriamo una u.i. del gruppo A, la cui consistenza è quindi misurata in vani, e prendiamo in considerazione un sottotetto, all'interno di essa, la cui altezza massima è 150 cm e minima diciamo 10 cm, e la cui superficie libera è 20 m2. Questo sottotetto avrà consistenza pari a 1/4 di vano utile mentre la superficie catastale dovrebbe essere 0. Cioè, riassumendo il sottotetto concorre alla consistenza ma non alla superficie catastale. Il mio ragionamento è corretto? Mi pare di capire che la superficie catastale, per questo gruppo di unità immobiliari è un dato che non concorre, ad oggi, al calcolo della consistenza e quindi della rendita. Grazie
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boman
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26 Novembre 2010
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"Prag" ha scritto: "samsung" ha scritto: Temo che la risposta al quesito 13 contenga qualche imprecisione. A parte il continuare sul solco della domanda, nel considerare omogenee le superfici utile con quelle lorde, che potrebbe andare bene nel dialogo parlato, un po' meno in un documento scritto. A parte ciò, la questione del 10% massimo non so da dove provenga se non dal fraintendimento della discrezionalità applicabile a qualunque tipo di unità immobiliare. La norma parla di riduzioni (non quantificate) in base alla fruibilità degli spazi. A parte quindi la delusione apportata dalla qualità di una risposta poco meditata, il concetto base e cioè che la superficie catastale circoscrive spazi differenti dalla superficie di riferimento della consistenza mi pare ribadito e confermato. Daltronde più volte in questo forum che ha visto e vedrà ancora punti di vista differenti scontrarsi, su questo punto mi pare ci sia unanimità. Le conclusioni a cui sei giunto sono corrette. PS: Tra l'altro dovrò a breve accatastare un piccolissimo locale di altezza inferiore al metro e mezzo per permetterne la vendita, sono curioso di vedere se partirà un errore del programma quando rileverà una superficie catastale pari a zero a fronte della consistenza di un vano. buongiorno, sebbene sia passato un po' di tempo da quando è stato discusso questo argomento, non ho capito bene le risposte di boman e samsung ( non sono un tecnico ). La riflessione di boman vuole sottolineare la differenza tra superficie catastale e consistenza catastale. Nello specifico, consideriamo una u.i. del gruppo A, la cui consistenza è quindi misurata in vani, e prendiamo in considerazione un sottotetto, all'interno di essa, la cui altezza massima è 150 cm e minima diciamo 10 cm, e la cui superficie libera è 20 m2. Questo sottotetto avrà consistenza pari a 1/4 di vano utile mentre la superficie catastale dovrebbe essere 0. Cioè, riassumendo il sottotetto concorre alla consistenza ma non alla superficie catastale. Il mio ragionamento è corretto? Mi pare di capire che la superficie catastale, per questo gruppo di unità immobiliari è un dato che non concorre, ad oggi, al calcolo della consistenza e quindi della rendita. Grazie A mio modo di vedere il ragionamento è corretto ed in linea con quanto da me esposto in precedenza.
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