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A/5 senza planimetria |

villa-g
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Buongiorno. Mi trovo in questa situazione: ho un A/5 (anno 1930 circa) accatastato e classato senza planimetria. Devo trasformare l'A5 (che nel tempo ha subito alcune trasformazioni autorizzate) in A3 . Per cambiare la categoria devo prima associare la vecchia planimetria e poi procedere con la variazione planimetrica o c'è un modo per saltare il primo passaggio visto che la planimetria sembra non si trovi...?? Ringrazio in anticipo
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Berry
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Ho più volte presentato pratiche docfa di u.i.u. del quale non vi erano le planimetrie. Non ho MAI "allineato" l'esistente prima di procedere con la variazione. Non so se per la bontà dei tecnici della "mia" AdT, o meno ... Saluti.
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villa-g
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"Berry" ha scritto: Ho più volte presentato pratiche docfa di u.i.u. del quale non vi erano le planimetrie. Non ho MAI "allineato" l'esistente prima di procedere con la variazione. Non so se per la bontà dei tecnici della "mia" AdT, o meno ... Saluti. Grazie, proverò a presentarla come div.distrib. spazi interni !!
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dado48
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"villa-g" ha scritto: Grazie, proverò a presentarla come div.distrib. spazi interni !! Eppure esiste la Causale " Presentazione di planimetria mancante" che dovrebbe essere, in questo caso, più adatta allo scopo. Ciao, buon lavoro.
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Berry
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"villa-g" ha scritto:
Devo trasformare l'A5 (che nel tempo ha subito alcune trasformazioni autorizzate) in A3 . Non credo che in questo caso la causale " Presentazione di planimetria mancante" possa andar bene, in quanto villa-g con la sua variazione andrà a variare la rendita ... Saluti.
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dado48
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"villa-g" ha scritto: Devo trasformare l'A5 (che nel tempo ha subito alcune trasformazioni autorizzate) in A3. Per cambiare la categoria devo prima associare la vecchia planimetria e poi procedere con la variazione planimetrica o c'è un modo per saltare il primo passaggio visto che la planimetria sembra non si trovi...?? "Berry" ha scritto: Non credo che in questo caso la causale "Presentazione di planimetria mancante" possa andar bene, in quanto villa-g con la sua variazione andrà a variare la rendita ... Io ritengo che la soluzione più appropriata sia quella di presentare per prima la planimetria mancante e subito dopo la variazione relativa alle trasformazioni autorizzate, citando nelle note gli estremi di queste ultime con la rispettiva data di esecuzione. Ciao, buon lavoro.
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totonno
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"dado48" ha scritto: "villa-g" ha scritto: Devo trasformare l'A5 (che nel tempo ha subito alcune trasformazioni autorizzate) in A3. Per cambiare la categoria devo prima associare la vecchia planimetria e poi procedere con la variazione planimetrica o c'è un modo per saltare il primo passaggio visto che la planimetria sembra non si trovi...?? "Berry" ha scritto: Non credo che in questo caso la causale "Presentazione di planimetria mancante" possa andar bene, in quanto villa-g con la sua variazione andrà a variare la rendita ... Io ritengo che la soluzione più appropriata sia quella di presentare per prima la planimetria mancante e subito dopo la variazione relativa alle trasformazioni autorizzate, citando nelle note gli estremi di queste ultime con la rispettiva data di esecuzione. Ciao, buon lavoro. In questo caso non è obbligo presentare la planimetria mancante, perchè devo, come professionista e come proprietario, dichiarare uno stato di fatto che non è più in essere presentando la planimetria mancante che negli anni trenta non vi era l'obbligo nemmeno di redigere, in quanto erano gli stessi tecnici di ufficio che compilavano una scheda con descrizione della consistenza dell'immobile, durante il sopralluogo, senza l'ausilio di alcuna planimetria. Avrei invece solo presentato la planimetria nel caso di vendita dell'immobile invariato rispetto all'anno della sua costituzione. Saluti.
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Berry
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Quoto totonno, in caso di una vendita posso capire la necesità di presentare la "planimetria originaria" ... ma in questo caso, penso si possa proprio farne a meno. Saluti.
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geoalfa
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"dado48" ha scritto: Io ritengo che la soluzione più appropriata sia quella di presentare per prima la planimetria mancante e subito dopo la variazione relativa alle trasformazioni autorizzate, citando nelle note gli estremi di queste ultime con la rispettiva data di esecuzione. Ciao, buon lavoro. "totonno" ha scritto: In questo caso non è obbligo presentare la planimetria mancante, perchè devo, come professionista e come proprietario, dichiarare uno stato di fatto che non è più in essere presentando la planimetria mancante che negli anni trenta non vi era l'obbligo nemmeno di redigere, in quanto erano gli stessi tecnici di ufficio che compilavano una scheda con descrizione della consistenza dell'immobile, durante il sopralluogo, senza l'ausilio di alcuna planimetria. Avrei invece solo presentato la planimetria nel caso di vendita dell'immobile invariato rispetto all'anno della sua costituzione. Saluti.  Vorrei evidenziare che pur nella diversità delle due risposte c'è un filo logico e coerente che giustifica la correttezza di entrambe: 1) Dado48, presenterebbe la scheda mancante ora per allora. ritengo positiva la risposta perchè così facendo di crea una storia grafica sulla uiu che altrimenti andrebbe persa! e niente non è se, anche se è già una batatglia persa, si riuscisse a migliorare quella che è una manchevolezza della legislazionedell'epoca. 2) Totonno, non presenterebbe la scheda mancante, perchè all'epoca non era richiesto, ma presenterebbe la situazione attuale tal quale è nostro compito! ebbene, fra le due tesi, potendolo liberamente fare, anche se con maggior spreco di energie e di denaro, propendo per qella di Dado48! cordialità
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totonno
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"geoalfa" ha scritto: "dado48" ha scritto: Io ritengo che la soluzione più appropriata sia quella di presentare per prima la planimetria mancante e subito dopo la variazione relativa alle trasformazioni autorizzate, citando nelle note gli estremi di queste ultime con la rispettiva data di esecuzione. Ciao, buon lavoro. "totonno" ha scritto: In questo caso non è obbligo presentare la planimetria mancante, perchè devo, come professionista e come proprietario, dichiarare uno stato di fatto che non è più in essere presentando la planimetria mancante che negli anni trenta non vi era l'obbligo nemmeno di redigere, in quanto erano gli stessi tecnici di ufficio che compilavano una scheda con descrizione della consistenza dell'immobile, durante il sopralluogo, senza l'ausilio di alcuna planimetria. Avrei invece solo presentato la planimetria nel caso di vendita dell'immobile invariato rispetto all'anno della sua costituzione. Saluti.  Vorrei evidenziare che pur nella diversità delle due risposte c'è un filo logico e coerente che giustifica la correttezza di entrambe: 1) Dado48, presenterebbe la scheda mancante ora per allora. ritengo positiva la risposta perchè così facendo di crea una storia grafica sulla uiu che altrimenti andrebbe persa! e niente non è se, anche se è già una batatglia persa, si riuscisse a migliorare quella che è una manchevolezza della legislazionedell'epoca. 2) Totonno, non presenterebbe la scheda mancante, perchè all'epoca non era richiesto, ma presenterebbe la situazione attuale tal quale è nostro compito! ebbene, fra le due tesi, potendolo liberamente fare, anche se con maggior spreco di energie e di denaro, propendo per qella di Dado48! cordialità So Geoalfa quanto ti stia a cuore la storia, e questo, ti assicuro, anche a me. Ma in questo caso non credo che una planimetria catastale, fatta oggi, sia migliore della descrizione in una scheda di un immobile fatta in un sopralluogo di un tempo che fu. E' come se si andasse a modificare le mappe di impianto al catasto terreni. Detto questo, a parte la storia, la procedura di Dado48 è ineccepibile. Saluti.
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dado48
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"Totonno" ha scritto: .... la planimetria mancante che negli anni trenta non vi era l'obbligo nemmeno di redigere .... Questo è esatto, sino però all'emanazione del: " Regio Decreto Legge del 13/04/1939 n. 652 Titolo del provvedimento: Accertamento generale dei fabbricati urbani, rivalutazione del relativo reddito e formazione del nuovo catasto edilizio urbano. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 108 del 06/05/1939)" in cui si può leggere: Art. 3 Dichiarazione relativa agli immobili urbani. Testo: in vigore dal 06/05/1939 L'accertamento generale degli immobili urbani e' fatto per unita' immobiliare in base a dichiarazione scritta presentata: a) dal proprietario o, se questi e' minore o incapace, da chi ne ha la legale rappresentanza; ....... Art. 4 Definizioni di immobili urbani. Testo: in vigore dal 06/05/1939 Si considerano come immobili urbani i fabbricati e le costruzioni stabili di qualunque materiale costituite, diversi dai fabbricati rurali. Sono considerati come costruzioni stabili anche gli edifici sospesi o galleggianti, stabilmente assicurati al suolo. Art. 5 Definizione di unita' immobiliare. Testo: in vigore dal 06/05/1939 Si considera unita' immobiliare urbana ogni parte di immobile che, nello stato in cui si trova, e' di per se stessa utile ed atta a produrre un reddito proprio. art. 6 Redazione della dichiarazione. Testo: in vigore dal 06/05/1939 La dichiarazione di cui al precedente art. 3 deve essere redatta, per ciascuna unita' immobiliare, su apposita scheda fornita dalla Amministrazione dello Stato e presentata al podesta' del Comune ove l'unita' immobiliare e' situata, entro il giorno che sara' stabilito con decreto del ministro per le finanze. La dichiarazione va estesa alle aree e ai suoli che formano parte integrante di una o piu' unita' immobiliari, o concorrono a determinarne l'uso e la rendita. Non sono soggetti a dichiarazione: a) i fabbricati rurali gia' censiti nel catasto terreni; ...... Art. 7 Obbligo di presentazione della planimetria. Testo: in vigore dal 19/09/1939 Oltre alla dichiarazione di cui ai precedenti articoli 3 e 6, le persone ed enti di cui all'art. 3 devono presentare al podesta' del Comune ove gli immobili sono situati, entro il giorno che sara' fissato con decreto del Ministro delle finanze, una planimetria di detti immobili in scala non inferiore a 1:200, dalla quale si rilevi anche la ubicazione di ciascuna unita' immobiliare rispetto alle proprieta' confinanti e alle strade pubbliche e private. Detta planimetria e' esente da tassa di bollo. Diciamo che, considerato anche il brutto periodo immediatamente successivo, tanti si diedero poco da fare per ottemperare alla Norma, ma ciò non toglie che, in ogni modo, anche gli immobili la cui ultimazione precedeva quella data avrebbero dovuto essere accatastati e se ne dovrebbe trovare, oggi, traccia. Ciao, buon lavoro a tutti.
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alindao
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questi richiami alla legislazione passata mi garbano molto, anche perchè si nota come anche se passati più di 70 anni le leggi le scrivevano molto meglio di oggi che siamo dotati di una tecnologia in continuo miglioramento. non trovate?
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totonno
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"alindao" ha scritto: questi richiami alla legislazione passata mi garbano molto, anche perchè si nota come anche se passati più di 70 anni le leggi le scrivevano molto meglio di oggi che siamo dotati di una tecnologia in continuo miglioramento. non trovate? Prima il sistema girava esclusivamente sulle risorse umane, oggi è la forte spinta tecnologica che prevale sul genere umano. Sono a favore del sistema attuale, molto più comodo e veloce e migliorerà sempre di più. Ma l'ingegno che aveva l'essere umano tempi addietro è un qualcosa di veramente affascinante e la conoscenza degli antichi metodi e lo stile di vita delle epoche passate, possono essere di grande aiuto al progresso. Penso che una descrizione di un immobile settanta anni fa sia di gran lunga migliore e più dettagliata di una rappresentazione grafica di oggi. Saluti.
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villa-g
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Vi ringrazio innanzitutto e faccio i complimenti per le risposte precise e competenti. Sarei d'accordissimo nel ricostruire la cronistoria dell'abitazione ma sinceramente non saprei come risalire alla planimetria originaria dell'abitazione. Ricostruirò comunque i passaggi avvenuti con due concessioni edilizie degli anni 70 e 90. P.S: ma come fate di domenica ad essere così lucidi e precisi...??  :lol:
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totonno
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"villa-g" ha scritto: Vi ringrazio innanzitutto e faccio i complimenti per le risposte precise e competenti. Sarei d'accordissimo nel ricostruire la cronistoria dell'abitazione ma sinceramente non saprei come risalire alla planimetria originaria dell'abitazione. [size=9]Ricostruirò comunque i passaggi avvenuti con due concessioni edilizie degli anni 70 e 90.[/size] P.S: ma come fate di domenica ad essere così lucidi e precisi...??  :lol: Con questa precisazione la cosa cambia. Devo un poco modificare le mie risposte precedenti. Nel caso di opere eseguite negli anni 70 e 90 concessionate ma mai aggiornate al catasto bisogna regolarizzare l'immobile presentando le relative variazioni e recuperare così la storia. Un conto è riprendere in mano la storia del 1930 e mai modificata fino ad'ora e invece un altro conto è considerare che l'immobile ha subito interventi edilizi concessionati ma mai aggiornati catastalmente. Saluti.
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