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Argomento: Particella modificata con aggiornamento ad insaputa del proprietario
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totonno
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"rubino" ha scritto: Infatti, scherziamo perché credo che ormai l'argomento sia esaurito, tuttavia, mettendo insieme i due casi, non si può certo dire che il suo rapporto con l'amministrazione catastale sia avvenuto sull'impronta dell'efficienza. Insomma.. si può stare tranquilli che il catasto non ci faccia brutti scherzi spostandoci le linee di confine in mappa a nostra insaputa, oppure dobbiamo preoccuparci ? No, perchè m'è venuta un po' d'ansia ! Notte
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rubino
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Fattela passare, se leggi (tutti) gli interventi capisci bene cos'è successo; vedrai che non hanno iniziato a fare quello che non devono, non avendo fatto seriamente quello che dovevano. Chiarisco così nessuno s'offende: se il passaggio alla nuova cartografia digitale fosse stato fatto seriamente, il caso non sarebbe sorto. Di situazioni simili ne abbiamo viste tutti, compreso i fabbricati rettangolari che divennero rombi, però ci dissero che era il progresso e noi i soliti geometri che credevano ancora all'attendibilità delle mappe. C'era una volta il progetto "recupero dell'attendibilità metrica delle mappe catastali", chissà che fine ha fatto.
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carlocinelli
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"rubino" ha scritto: Fattela passare, se leggi (tutti) gli interventi capisci bene cos'è successo; vedrai che non hanno iniziato a fare quello che non devono, non avendo fatto seriamente quello che dovevano. Chiarisco così nessuno s'offende: se il passaggio alla nuova cartografia digitale fosse stato fatto seriamente, il caso non sarebbe sorto. Di situazioni simili ne abbiamo viste tutti, compreso i fabbricati rettangolari che divennero rombi, però ci dissero che era il progresso e noi i soliti geometri che credevano ancora all'attendibilità delle mappe. C'era una volta il progetto "recupero dell'attendibilità metrica delle mappe catastali", chissà che fine ha fatto. Bravo Rocco Centro Pieno. Così cominciamo anche a dare il giusto peso ad una mappa catastale deformata e degradata. E sarebbe anche l'ora di capire altre cose che qualche collega in precedenza ha solo sfiorato riguardo alla proprietà e possesso, alla probatorietà, alla valenza residuale delle mappe in giudizio, alla considerazione che il Catasto (oppss Agenzia delle Entrate) attribuisce oggi al progetto a cui Rocco accennava. Il confine è quella linea senza spessore che separa due aree dove ci sono diritti differenti. Non è una linea di mappa sulla quale qualcuno può anche operare stravolgimenti. Questo concetto che trovo in alcuni passaggi va rivisto. E se oggi, forse sempre di più, diamo importanza alle mappe catastali, pur essendo prova sussidiaria, è perché c'è stato un abbandono sempre più massivo dei terreni e delle campagne in genere. Una volta non era così: i contadini sapevano bene dov'era il loro confine. Non avevano bisogno delle mappe catastali. E badate bene che il mio non è un attacco alle mappe, soprattutto di quelle d'Impianto, di cui sono estimatore e cultore. Mappe Catastali d'Impianto come una delle opere topo-cartografiche di rilievo a terra a grande scala più imponenti e importanti della storia d'Italia e del Mondo. Rimettiamo la Chiesa al centro del villaggio. Cordialmente Carlo Cinelli
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rubino
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Buongiorno. Allora, forse dovremmo fare anche noi una rivoluzione culturale, perchè oggi quando parliamo di cartografia catastale non possiamo più internderla come unica e valida per ogni scopo. Noi che facciamo parte di questo mondo da prima del 2 gennaioi 1987 siamo la generazione che ha conosciuto la prima cartografia, ci ha lavorato ed è stata testimone di come essa sia sia evoluta, ma non per tutti gli scopi lgati all'attività professionale. Non dimentichiamo che già alla fine degli anni '80 negli Ufiici circolava una parola "telelavoro": quando in Italia si parlava l'italiano si intendeva ciò che oggi si chiama smarworking; in quel periodo l'amministrazione dell'ex ministero delle finanze intuì - e, per onestà intellettuale, bisogna scrivere che ci aveva visto bene - che molte attività i funzionari potevano svolgerla senza la presenza fisiaca in ufficio, per farla però serviva dare sostanza ad un'altra parola in voga in quegli anni: digitalizzazione. L'attuale cartografia digitale altro è che non che il risultato finale del lungo passaggio dalla mappa cartece all'EDM, per me si tratta di un'evoluzione da non disgiungere dallo scopo di consentire la lavorazione di tutti gli atti d'aggiornamento del C.T. anche in uffici diversi dalla sede territoriale delle mappe ed anche da parte di funzionari dislocati in altre province: quindi non voglio e non posso criticare la cartografia attuale da contribuente, perchè senz'altro ha consentito un risparmio in termini di impegno dei funzioari e di tempestività dell'aggiornamento catastale nell'ambito del core-bussiness del Catasto, quello scopo fiscale che, ad esempio con tutta la fase di accertamento e censimento dei fabbricati rurali e dei fantasmi, ha consentito un incremento delle entrate fiscali. Poi c'è l'altra cartografia, quella tradizionale, che serve ad altro: noi sappiamo che il passaggio non poteva essere indolore ed infatti ci è costata la perdita dell'attendibilità metrica - e questo intendo quando scrivo che la digitalizzazione si poteva fare "seriamente" -. La domanda è: chi avrebbe dovuto imporsi perchè la digitalizzazione partisse dai fogli d'impianto? Chi avrebbe dovuto battersi per mantenere la qualità metrica della nuova cartografia? Chi avrebbe dovuto chiedere rispetto e tutela del patrominio catastale se non noi, il CNG dell'epoca, ma questi grandi geostar, iincalzati ed infastiditi dai giovani geometricchi di provincia ripetevano il mantra: siamo ospiti in casa d'altri! Ed eccoci qui, dopo trent'ann a dire e ripetere le stesse cose. Carlo, Quale chiesa dobbiamo mettere al centro: la Cattedrale (preconciliare) ante 2.1.87 o quella postconciliare, senza tele di Caravaggio ma con i giovani?
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totonno
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"carlocinelli" ha scritto: "rubino" ha scritto: Fattela passare, se leggi (tutti) gli interventi capisci bene cos'è successo; vedrai che non hanno iniziato a fare quello che non devono, non avendo fatto seriamente quello che dovevano. Chiarisco così nessuno s'offende: se il passaggio alla nuova cartografia digitale fosse stato fatto seriamente, il caso non sarebbe sorto. Di situazioni simili ne abbiamo viste tutti, compreso i fabbricati rettangolari che divennero rombi, però ci dissero che era il progresso e noi i soliti geometri che credevano ancora all'attendibilità delle mappe. C'era una volta il progetto "recupero dell'attendibilità metrica delle mappe catastali", chissà che fine ha fatto. Bravo Rocco Centro Pieno. Così cominciamo anche a dare il giusto peso ad una mappa catastale deformata e degradata. E sarebbe anche l'ora di capire altre cose che qualche collega in precedenza ha solo sfiorato riguardo alla proprietà e possesso, alla probatorietà, alla valenza residuale delle mappe in giudizio, alla considerazione che il Catasto (oppss Agenzia delle Entrate) attribuisce oggi al progetto a cui Rocco accennava. Il confine è quella linea senza spessore che separa due aree dove ci sono diritti differenti. Non è una linea di mappa sulla quale qualcuno può anche operare stravolgimenti. Questo concetto che trovo in alcuni passaggi va rivisto. E se oggi, forse sempre di più, diamo importanza alle mappe catastali, pur essendo prova sussidiaria, è perché c'è stato un abbandono sempre più massivo dei terreni e delle campagne in genere. Una volta non era così: i contadini sapevano bene dov'era il loro confine. Non avevano bisogno delle mappe catastali. E badate bene che il mio non è un attacco alle mappe, soprattutto di quelle d'Impianto, di cui sono estimatore e cultore. Mappe Catastali d'Impianto come una delle opere topo-cartografiche di rilievo a terra a grande scala più imponenti e importanti della storia d'Italia e del Mondo. Rimettiamo la Chiesa al centro del villaggio. Cordialmente Carlo Cinelli Condordo su tutto Buona domenica Saluti
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rubino
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Tombola! Ho vinto qualche cosa?
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carlocinelli
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"rubino" ha scritto: Buongiorno. Allora, forse dovremmo fare anche noi una rivoluzione culturale, perchè oggi quando parliamo di cartografia catastale non possiamo più internderla come unica e valida per ogni scopo. Noi che facciamo parte di questo mondo da prima del 2 gennaioi 1987 siamo la generazione che ha conosciuto la prima cartografia, ci ha lavorato ed è stata testimone di come essa sia sia evoluta, ma non per tutti gli scopi lgati all'attività professionale. Non dimentichiamo che già alla fine degli anni '80 negli Ufiici circolava una parola "telelavoro": quando in Italia si parlava l'italiano si intendeva ciò che oggi si chiama smarworking; in quel periodo l'amministrazione dell'ex ministero delle finanze intuì - e, per onestà intellettuale, bisogna scrivere che ci aveva visto bene - che molte attività i funzionari potevano svolgerla senza la presenza fisiaca in ufficio, per farla però serviva dare sostanza ad un'altra parola in voga in quegli anni: digitalizzazione. L'attuale cartografia digitale altro è che non che il risultato finale del lungo passaggio dalla mappa cartece all'EDM, per me si tratta di un'evoluzione da non disgiungere dallo scopo di consentire la lavorazione di tutti gli atti d'aggiornamento del C.T. anche in uffici diversi dalla sede territoriale delle mappe ed anche da parte di funzionari dislocati in altre province: quindi non voglio e non posso criticare la cartografia attuale da contribuente, perchè senz'altro ha consentito un risparmio in termini di impegno dei funzioari e di tempestività dell'aggiornamento catastale nell'ambito del core-bussiness del Catasto, quello scopo fiscale che, ad esempio con tutta la fase di accertamento e censimento dei fabbricati rurali e dei fantasmi, ha consentito un incremento delle entrate fiscali. Poi c'è l'altra cartografia, quella tradizionale, che serve ad altro: noi sappiamo che il passaggio non poteva essere indolore ed infatti ci è costata la perdita dell'attendibilità metrica - e questo intendo quando scrivo che la digitalizzazione si poteva fare "seriamente" -. La domanda è: chi avrebbe dovuto imporsi perchè la digitalizzazione partisse dai fogli d'impianto? Chi avrebbe dovuto battersi per mantenere la qualità metrica della nuova cartografia? Chi avrebbe dovuto chiedere rispetto e tutela del patrominio catastale se non noi, il CNG dell'epoca, ma questi grandi geostar, iincalzati ed infastiditi dai giovani geometricchi di provincia ripetevano il mantra: siamo ospiti in casa d'altri! Ed eccoci qui, dopo trent'ann a dire e ripetere le stesse cose. Carlo, Quale chiesa dobbiamo mettere al centro: la Cattedrale (preconciliare) ante 2.1.87 o quella postconciliare, senza tele di Caravaggio ma con i giovani? Rocco, rimettere la Chiesa al centro del villaggio vuol dire ESATTAMENTE quello che hai fatto tu in questo post: dare il giusto peso ad ogni cosa in base agli eventi intercorsi. Non ci si può scandalizzare di mappe digitalizzate che riportano errori grafici. Una volta il Direttore di Pistoia mi disse che ogni foglio di mappa digitalizzata portava con se mediamente sui 500 errori rispetto all'originale, tra linee spezzate che diventano dritte, linee che cambiano direzione con angolazioni diverse, numeri non riconosciuti, tratteggi mancanti e via dicendo. Con tutta probabilità cose similari a quelle di Augustob vengono fuori da rettifiche fatte in base a istanze che denunciano variazioni rispetto alla vecchia mappa di visura. Aggiungo e chiudo: non mi ricordo chi l'ha scritto ma la digitalizzazione non è avvenuta in modo manuale ma automatico. Assistita dall'uomo ma automatica perché gli errori sono quelli tipici dell'automatismo. Nel passato ho eseguito varie vettorizzazioni con un programma dove gli dovevi indicare diversi parametri e poi lui automaticamente eseguiva e notavi che gli errori avvenivano proprio sulla scia delle impostazioni che l'operatore dava. Cordialmente Carlo Cinelli
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pan
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Oltre a tentativi di riconfinamenti con coordinate dei punti fiduciali e coordinate dei punti prelevate dalla mappa wegis è capitato che un collega (a sua discolpa non si occupa di catasto) mi telefonò scandalizzato perchè il PDF della mappa che gli avevo mandato non corrispondeva ad una vecchia mappa cartacea che lui aveva in studio. (quattro metri si apprezzano anche scala 1:2000) Ho passato un po' di tempo a spiegargli la differenza tra le due mappe e l'uso che se ne poteva fare e che comunque, secondo me, gli avevano stampato la mappa PDF con "adatta". Controllate i parametri. Che? Quelle lineette sul riquadro. AAhhhhh Stessa cosa l'impiegato (geometra) di una comunità montana che aveva la convenzione per l'ICI/IMU presso un piccolo comune. I contadini (cosa che sono anche io nel senso che faccio l'orto) gli chiedevano una mappa per controllare i confini. Anche questo stampava con "adatta" e consegnava la mappa stampata come se fosse il massimo dell'ufficialità e della precisione. Alle mie rimostranze ha risposto che: "porca puttana ho dato a tutti mappe così". Ma ce ne sono tante altre di perle.
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totonno
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"pan" ha scritto:
Stessa cosa l'impiegato (geometra) di una comunità montana che aveva la convenzione per l'ICI/IMU presso un piccolo comune. I contadini (cosa che sono anche io nel senso che faccio l'orto) gli chiedevano una mappa per controllare i confini. Anche questo stampava con "adatta" e consegnava la mappa stampata come se fosse il massimo dell'ufficialità e della precisione. Alle mie rimostranze ha risposto che: "porca puttana ho dato a tutti mappe così". Va detto che l'impiegato in questo modo ha evitato molte liti che sarebbero sorte nel caso i contadini avessero chiamato un pool di tecnici esperti. Saluti
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pan
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"totonno" ha scritto: "pan" ha scritto:
Stessa cosa l'impiegato (geometra) di una comunità montana che aveva la convenzione per l'ICI/IMU presso un piccolo comune. I contadini (cosa che sono anche io nel senso che faccio l'orto) gli chiedevano una mappa per controllare i confini. Anche questo stampava con "adatta" e consegnava la mappa stampata come se fosse il massimo dell'ufficialità e della precisione. Alle mie rimostranze ha risposto che: "porca puttana ho dato a tutti mappe così". Va detto che l'impiegato in questo modo ha evitato molte liti che sarebbero sorte nel caso i contadini avessero chiamato un pool di tecnici esperti. Saluti In effetti si, essendo la mappa più piccola di terra ne è avanzata tanta
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totonno
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"pan" ha scritto: "totonno" ha scritto: "pan" ha scritto:
Stessa cosa l'impiegato (geometra) di una comunità montana che aveva la convenzione per l'ICI/IMU presso un piccolo comune. I contadini (cosa che sono anche io nel senso che faccio l'orto) gli chiedevano una mappa per controllare i confini. Anche questo stampava con "adatta" e consegnava la mappa stampata come se fosse il massimo dell'ufficialità e della precisione. Alle mie rimostranze ha risposto che: "porca puttana ho dato a tutti mappe così". Va detto che l'impiegato in questo modo ha evitato molte liti che sarebbero sorte nel caso i contadini avessero chiamato un pool di tecnici esperti. Saluti In effetti si, essendo la mappa più piccola di terra ne è avanzata tanta I contadini non sono andati a dirglielo all'impiegato che non tornavano le superfici. Mica scemi. Saluti
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nanalyly
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11 Aprile 2025 alle ore 09:50
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"Augustob" ha scritto: Buongiorno a tutti, mi succede una cosa strana: il vicino ha depositato un aggiornamento con cui ha modificato il confine di una particella catastale della proprietà confinante, ovviamente a sua insaputa. A seguito di istanza di annullamento dell'aggiornamento il catasto risponde che non può dare seguito, informando che Ragdoll Hit va depositato un aggiornamento con cui si ripristina la situazione precedente (ossia un aggiornamento che modifica l'attuale confine comune!). Domando se questa vi sembra la procedura corretta. A me pare di no, visto che colpevole dell'errore volontario è sicuramente il vicino, ma lo è anche il catasto che non doveva procedere alla modifica di una particella di altra propriet. Pertanto è il catasto che dovrebbe provvedere immediatamente a correggere il proprio errore. Cosa ne pensate? Se i dati del proprietario non sono stati aggiornati correttamente, la variazione potrebbe riguardare solo la planimetria o la mappa senza un cambio di intestazione.
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nanalyly
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11 Aprile 2025 alle ore 09:50
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"Augustob" ha scritto: Buongiorno a tutti, mi succede una cosa strana: il vicino ha depositato un aggiornamento con cui ha modificato il confine di una particella catastale della proprietà confinante, ovviamente a sua insaputa. A seguito di istanza di annullamento dell'aggiornamento il catasto risponde che non può dare seguito, informando che va depositato un aggiornamento con cui si ripristina la situazione precedente (ossia un aggiornamento che modifica l'attuale confine comune!). Domando se questa vi sembra la procedura corretta. A me pare di no, visto che colpevole dell'errore volontario è sicuramente il vicino, ma lo è anche il catasto che non doveva procedere alla modifica di una particella di altra propriet. Pertanto è il catasto che dovrebbe provvedere immediatamente a correggere il proprio errore. Cosa ne pensate? Se i dati del proprietario non sono stati aggiornati correttamente, la variazione potrebbe riguardare solo la planimetria o la mappa senza un cambio di intestazione.
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