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Argomento: Pubblicato in G.U. il "decreto Salva casa"
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rubino
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"Manero" ha scritto: "kemplen" ha scritto: "Manero" ha scritto: Riguardo glii attici spariranno anche questi insieme ai figli. Resteranno quelli delle persone sempre più ricche. I poveri sempre di più saranno destinati a vivere da soli in bettole. Forse avranno scelto di non fare figli e son contenti così. Bah... Hai ragione, la fine del mondo è vicina ... Meno male che a noi di una certa età non fanno più in tempo a fregarci ...  A me non mi frega parlavo dei nostri figli, almeno quelli che sono nati dopo la nostra generazione. Andremo ad estinguersi a favore di popolazioni di altri continenti. Gli Africani vivono benissimo in una stanza in tre o quattro. Si adattano bene, non sono come noi così puzzosi. Se sono pigmei c'è ne vanno anche più di quattro in uno scantinato, si può fare, basta chiedere ai meridionali a Milano in quanti vivevano in una stanza, negli anni '60, Anzi, c'è lo faremo raccontare nel 2024 dai nostri ragazzi, quando scenderanno a prendersi il deodorante, qua costa meno.
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Manero
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Un tempo, quello di vivere in 5,6 dentro un locale, era un grande sacrificio che aveva un suo perché.
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rubino
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"Manero" ha scritto: Un tempo, quello di vivere in 5,6 dentro un locale, era un grande sacrificio che aveva un suo perché. Certamente, perché l' alternativa era una caverna nel Sasso barisano a Matera. E pensare che oggi la cerca la sciura col cappello per mangiarci le freselle con le amiche di Milano in visita (così chiudono un po' la bocca) e non ne trova, meno male che adesso i magnifici agenti immobiliari gli potranno vendere per alloggio tipico dei luoghi l'ultima residenza del porco, nel senso del maiale.
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kemplen
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"rubino" ha scritto: Certamente, perché l' alternativa era una caverna nel Sasso barisano a Matera. Infatti, nel maggio dell'anno scorso, quando sono stato in vacanza a Matera ho avuto contezza del concetto di "caverna". Eravamo io e mia moglie più un'altra coppia di coniugi Inglesi nostri amici. Aveva prenotato mia moglie presso un'agenzia, senza sapere bene dove saremmo finiti. Fortuna ha voluto che io e lei eravamo in una casupola fuori terra, piccola ma abbastanza confortevole. Gli altri due sono finiti su una caverna a 20 metri sotto terra, molto spaziosa e piena di "utilities". Unico problema è che hanno patito un freddo cane per tutto il soggiorno.
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Manero
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Salvini farà un altro decreto tra poco: il salva-grotte.
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rubino
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"Manero" ha scritto: Salvini farà un altro decreto tra poco: il salva-grotte. Bella battuta ma non ci sono grotte da sanare, ci sono le soffitte e gli scantinati da fittare, debitamente scorporati. Qualcuno ha presentato pratiche con le nuove norme?
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Pippocad
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"rubino" ha scritto: "Manero" ha scritto: Un tempo, quello di vivere in 5,6 dentro un locale, era un grande sacrificio che aveva un suo perché. Certamente, perché l' alternativa era una caverna nel Sasso barisano a Matera. E pensare che oggi la cerca la sciura col cappello per mangiarci le freselle con le amiche di Milano in visita (così chiudono un po' la bocca) e non ne trova, meno male che adesso i magnifici agenti immobiliari gli potranno vendere per alloggio tipico dei luoghi l'ultima residenza del porco, nel senso del maiale. Da me i magnifici agenti immobiliari venderanno i fienili delle stalle come camera da letto. Dove la “sciura col cappello e le amiche di Milano in visita” effettua i "bagni di fieno" che (cito il marketing):”affonda la loro radice nell'usanza dei contadini di riposarsi dalle dure fatiche della giornata dormendo nel fieno tagliato per le mucche, fieno che riusciva a togliere la spossatezza del lavoro nei campi e restituire le forze". Sicuramente se ci fosse stato un bel materasso king size, quel contadino sceglieva il fieno, la polvere e gli insetti.
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rubino
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"Pippocad" ha scritto: "rubino" ha scritto: "Manero" ha scritto: Un tempo, quello di vivere in 5,6 dentro un locale, era un grande sacrificio che aveva un suo perché. Certamente, perché l' alternativa era una caverna nel Sasso barisano a Matera. E pensare che oggi la cerca la sciura col cappello per mangiarci le freselle con le amiche di Milano in visita (così chiudono un po' la bocca) e non ne trova, meno male che adesso i magnifici agenti immobiliari gli potranno vendere per alloggio tipico dei luoghi l'ultima residenza del porco, nel senso del maiale. Da me i magnifici agenti immobiliari venderanno i fienili delle stalle come camera da letto. Dove la “sciura col cappello e le amiche di Milano in visita” effettua i "bagni di fieno" che (cito il marketing):”affonda la loro radice nell'usanza dei contadini di riposarsi dalle dure fatiche della giornata dormendo nel fieno tagliato per le mucche, fieno che riusciva a togliere la spossatezza del lavoro nei campi e restituire le forze". Sicuramente se ci fosse stato un bel materasso king size, quel contadino sceglieva il fieno, la polvere e gli insetti. ... e se dentro ci trovava la sciura, le allegate e il cappello scommetto un caffè che gli passava il sonno. a quel punto m preoccuperei per l'agente immobiliare.
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rubino
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Vabbè, palleggiamo in attesa di notizie da qualcuno che ha predisposto e consegnato pratiche edilizie applicando il salva-casa. Secondo me, pochi c'hanno capito qualcosa, soprattutto nei Comuni.
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Pippocad
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Manero
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Si suppone, ma non lo specifica la legge salva-casa, che si stia parlando di Varianti in C.O. SOSTANZIALI e non quelle rientranti nell'art.15 della L.47/85. Purtroppo chi fa le leggi non tiene conto della normativa urbanistica vigente e si complica ancora di più la legislazione dando campo ad interpretazioni delle norme che dovrebbero avere la finalità di semplificare e che invece alimentano la confusione normativa.
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Parisi
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una domanda, ma secondo voi le difformità interne consistenti in una diversa distribuzione degli spazi interni non portanti rientrano nell'art. 34-bis comma 2? se sì non viene fatta la santoria? Riporto di seguito l'articolo del DPR 380/2001 costituiscono inoltre tolleranze esecutive ai sensi e nel rispetto delle condizioni di cui al comma 2 il minor dimensionamento dell'edificio, la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali, le irregolarità esecutive di muri esterni ed interni e la difforme ubicazione delle aperture interne, la difforme esecuzione di opere rientranti nella nozione di manutenzione ordinaria, gli errori progettuali corretti in cantiere e gli errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere.
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Manero
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"Parisi" ha scritto: una domanda, ma secondo voi le difformità interne consistenti in una diversa distribuzione degli spazi interni non portanti rientrano nell'art. 34-bis comma 2? se sì non viene fatta la santoria? Riporto di seguito l'articolo del DPR 380/2001 costituiscono inoltre tolleranze esecutive ai sensi e nel rispetto delle condizioni di cui al comma 2 il minor dimensionamento dell'edificio, la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali, le irregolarità esecutive di muri esterni ed interni e la difforme ubicazione delle aperture interne, la difforme esecuzione di opere rientranti nella nozione di manutenzione ordinaria, gli errori progettuali corretti in cantiere e gli errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere. Dipende dalla loro realizzazione e se rientrano tra gli interventi previsti nel titolo abilitativo. Se sono interventi rientranti nelle tolleranze esecutive, realizzati durante la esecuzione di un intervento regolarmente autorizzato o dotato di titolo abilitativo, non è richiesta la sanatoria, ma, eventualmente, uno stato legittimo se lo si ritiene opportuno, in quanto mancante una rappresentazione fedele nell'archivio comunale di quanto effettivamente realizzato. L'apertura di una porta interna, o una diversa distribuzione interna, se non è una difformità ad un progetto abilitato, non è tra le tolleranze esecutive di cui all'articolo riportato sopra. (Salvo se l'opera rientra nell'Art.48 della L.47/85).
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Parisi
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"Manero" ha scritto: "Parisi" ha scritto: una domanda, ma secondo voi le difformità interne consistenti in una diversa distribuzione degli spazi interni non portanti rientrano nell'art. 34-bis comma 2? se sì non viene fatta la santoria? Riporto di seguito l'articolo del DPR 380/2001 costituiscono inoltre tolleranze esecutive ai sensi e nel rispetto delle condizioni di cui al comma 2 il minor dimensionamento dell'edificio, la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali, le irregolarità esecutive di muri esterni ed interni e la difforme ubicazione delle aperture interne, la difforme esecuzione di opere rientranti nella nozione di manutenzione ordinaria, gli errori progettuali corretti in cantiere e gli errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere. Dipende dalla loro realizzazione e se rientrano tra gli interventi previsti nel titolo abilitativo. Se sono interventi rientranti nelle tolleranze esecutive, realizzati durante la esecuzione di un intervento regolarmente autorizzato o dotato di titolo abilitativo, non è richiesta la sanatoria, ma, eventualmente, uno stato legittimo se lo si ritiene opportuno, in quanto mancante una rappresentazione fedele nell'archivio comunale di quanto effettivamente realizzato. L'apertura di una porta interna, o una diversa distribuzione interna, se non è una difformità ad un progetto abilitato, non è tra le tolleranze esecutive di cui all'articolo riportato sopra. (Salvo se l'opera rientra nell'Art.48 della L.47/85). Molti comuni non accettano un deposito dello stato legittimo, ma esso è da un'eventuale atto di compravendita, come riporta anche il DPR 380
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Manero
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"Parisi" ha scritto:
Molti comuni non accettano un deposito dello stato legittimo, ma esso è da un'eventuale atto di compravendita, come riporta anche il DPR 380 Non capisco. Lo stato legittimo è regolato per Legge nazionale, i Comuni non possono rifiutarsi di accettarne il deposito, perchè negherebbero un diritto del cittadino acquisito per Legge. Come stabilito dall’art. 9 bis del D.P.R. 380/2001 lo stato legittimo dell’immobile è “lo stato stabilito dal titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione o che ne ha legittimato la stessa e da quello che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio che ha interessato l’intero immobile o unità immobiliare, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali”.
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