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Autore prot. 8722 CNG del 20/11/2008 - deposito TF in Comune

geobax

(GURU)

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17 Maggio 2005

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Biella

 0 -  0 - Inviato: 20 Novembre 2008 alle ore 17:14

Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
P R E S SO MI N I S T E R O D E L L A G I U S T I Z I A
Prot. n. 8722 del 20 novembre 2008
PIAZZA COLONNA, 361- C.F. 80053430585
Tel .+39 06.42.03.161 - Fax +39 06.48.91.23.36
Url: www.cng.it E-Mail: cng@cng.it
Serv. Area 1/4

Rifer del
Allegati
Oggetto:
Deposito tipi di frazionamento in Comune.
Ai Signori Presidenti dei Collegi
dei Geometri e Geometri Laureati
Ai Signori Presidenti dei
Comitati Regionali dei Geometri e Geometri
Laureati
Ai Signori
Consiglieri Nazionali
Al Consiglio di Amministrazione della
Cassa Nazionale Geometri
Ai Dirigenti di Categoria
LORO SEDI

Da più parti viene segnalata l’applicazione di disparate e pretenziose procedure, attivate a vari titoli dagli Uffici Tecnici Comunali, per ottemperare al dettato di legge che impone il deposito preventivo in Comune degli aggiornamenti catastali, comprendenti il frazionamento di terreni.
E’ appena il caso di sottolineare quale sia la “ratio” della norma in parola, istituita per la prima volta nella legge 47/85 (Condono Edilizio) e poi confermata, ripresa ed integrata anche da norme successive, ma mai modificata nei contenuti essenziali.
Detti contenuti sono inequivocabili e non si prestano ad interpretazioni, come invece pare facciano inopinatamente, alcuni Comuni.

La norma è contenuta nell’articolo 18, comma 5 della legge 47/85, che recita testualmente: “ I frazionamenti catastali dei terreni non possono essere approvati dall’Ufficio tecnico erariale se non è allegata copia del tipo dal quale risulti, per attestazione degli uffici comunali, che il tipo medesimo è stato depositato presso il comune”.
Con detta norma, si intendeva scoraggiare la realizzazione di lottizzazioni abusive, che erano avvenute un po’ ovunque, prima dell’entrata in vigore della legge sul condono edilizio, anche soltanto attraverso il semplice frazionamento del terreno e la vendita dei lotti, formati esclusivamente a livello catastale.
Accadeva infatti che nella realtà, la formazione di lotti di terreno, appariva come una sorta di assenso e di legittimazione (seppur soltanto catastale) a proseguire con le attività edilizie successive, anche in luoghi privi di specifiche e puntuali prescrizioni urbanistiche, che per altro, all’epoca spesso erano assenti o non erano puntualmente definiti.
Quindi la norma, intendeva rendere edotti anche i Comuni di un fatto che prima, appariva meramente di rilevanza catastale, fornendo così un’ulteriore opportunità di poter intervenire amministrativamente, contrastando sul nascere eventuali attività urbanistiche ed edilizie illecite ed abusive, prima del loro compimento.
L’articolo 18, comma 5 delle legge 47/85, impone che l’Amministrazione Catastale non possa approvare un atto tecnico di aggiornamento del Catasto dei Terreni che preveda il frazionamento di una o più particelle catastali, quindi ne modifichi la consistenza, in assenza della certezza che l’elaborato relativo sia stato preventivamente depositato presso il Comune.
La dimostrazione che l’elaborato sia stato depositato in Comune, ha la funzione di tranquillizzare il Catasto (per nulla competente nel settore dell’urbanistica) facendogli acquisire la consapevolezza che, comunque e quantunque debba per altro, eseguire puntualmente gli aggiornamenti di mappa e dei dati amministrativo/censuari di cui all’atto di aggiornamento presentato per l’approvazione, la vigilanza ed il controllo della legittimità
urbanistica ed edilizia, deputate per legge all’Amministrazione Comunale, sono comunque garantite.
Dunque il deposito in Comune, consente che l’atto di aggiornamento sia approvato dal Catasto e contemporaneamente, mette il Comune nelle condizioni di essere a conoscenza dell’aggiornamento in corso e se del caso, gli consente di poter intervenire con i mezzi indicati dalla stessa legge, per scongiurare la costituzione di una lottizzazione abusiva.
Questo però non consente al Comune di trattenere preventivamente l’elaborato di aggiornamento, né per verifiche preventive, né per autorizzazioni o pareri, in quanto la norma in parola richiede soltanto il “deposito” e non anche altre incombenze, al fine dell’approvazione catastale.

Il Comune non può richiedere al depositante, la presentazione di ulteriori dati tecnici o metrici, il pagamento di diritti, la presentazione di istanze, né tantomeno trattenere per un tempo indefinito o discrezionalmente prefissato, la copia presentata per l’apposizione della prova dell’avvenuto deposito (di solito data, timbro e firma del funzionario preposto), con la
pretesa di consentire la preventiva verifica dell’Ufficio Tecnico, o del Sindaco o del Funzionario.
La possibilità consentita al Comune, di accertare e verificare la presenza nell’atto tecnico di aggiornamento che viene presentato per il deposito, di elementi che possano configurarsi come illegittima attivazione di una lottizzazione abusiva, è una procedura che deve essere del tutto interna all’Ufficio Comunale e non deve assolutamente essere pregiudizievole del corretto deposito, previsto dalla legge.
Quindi è evidente che il Comune, non deve frapporre alcun indugio od ostacolo alla dinamica tempistica del deposito, il quale non può essere condizionato da elementi diversi dal semplice “prendere in custodia ciò che per legge viene affidato”.
Pertanto risulta senza dubbio indispensabile, che il Comune rilasci immediatamente ed in tempo reale al richiedente, l’attestazione che l’atto tecnico di aggiornamento è stato depositato, trattenendosi la copia di pertinenza e riservandosi contemporaneamente, ogni facoltà di intervento in seguito.
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE
f.to (Geom. Fausto Savoldi)

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Autore Risposta

Alberto

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Brescia

 0 -  0 - Inviato: 20 Novembre 2008 alle ore 18:13

Lodevole iniziativa, peccato che non sia stata inviata ai diretti interessati, ai Comuni.
Precisiamo comunque che ora l'art 18 della Legge 47/85 è stato sostituito dall'art. 30 del DPR 380/2001, sempre comma 5.

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dioptra

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Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)

 0 -  0 - Inviato: 20 Novembre 2008 alle ore 20:45

"Alberto" ha scritto:
Lodevole iniziativa, peccato che non sia stata inviata ai diretti interessati, ai Comuni.
Precisiamo comunque che ora l'art 18 della Legge 47/85 è stato sostituito dall'art. 30 del DPR 380/2001, sempre comma 5.



Salve
Quoto.

Art. 30 Comma 5
5. I frazionamenti catastali dei terreni non possono essere approvati dall'agenzia del territorio se non e' allegata copia del tipo dal quale risulti, per attestazione degli uffici comunali, che il tipo medesimo e' stato depositato presso il comune.

cordialmente

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robertopi

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NAPOLI

 0 -  0 - Inviato: 20 Novembre 2008 alle ore 22:15

bene era ora, purtroppo io sono stato vittima di tale abuso 6/7 anni fa.
e c'è da ridere ( o forse da piangere) pensate che io ero in veste di CTU per una divisione giudiziale, autorizzato dal giudice, e il comune mi ha fatto penare, prima non accettando il deposito, successivamente su mia insistenza, IL DEMENTONE dell'ufficio mi ha detto testuali parole" scrivi che è per una questione di giustizia" e così è avvenuto il deposito. Il DEMENTONE è ancora al suo posto a mietere vittime. Il mio errore non aver denunciato lui e suoi superiori. alla Procura.
saluti

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SERGIO_1971

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LE LANGHE

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 07:49

Ora che il Consiglio Nazionale ha scoperto l'acqua calda cosa cambia?
Maretdì prox. andrò in Comune ad Alba (CN) (come ormai quasi tutti i Comuni limitrofi) che mi farà protocollare il Tipo, rimarro in attesa una settimana il funzionario che lo esamina mi telefonerà chiedendomi una copia della mappa perchè dal Tipo non ci capisce nulla, e dopo qualche giorno tempo che il Responsabile firmi potro ritirare il tutto dopo avre sborsato €52.
Pensate spetti a ogni singolo professionista intentare guerre contro Comuni e/o varie Agenzie per problemi che sono di tutti e non solo suoi??
Che senso ha ricordare a noi cosa dice il testo unico dell'edilizia e la legge 47/85??

Le battaglie importanti e che riguardano problematiche di tutta la categoria devono essere fatte dalle istituzioni contro le istituzioni.

Esempio:
L'ANCI dell'Emilia Romagna ha cercato di rinnegare una circolare dell'ADT (la n. 50 dell'aprile 2000/2001??? che ribadiva che le rendite dei fabbricati indipendentemente da come erano censiti (CT e CF) erano comprese nel R.D. dei Terreni) sostenendo che l'ADT non ha titolo ha tali decisioni che incidono sulla fiscalità locale (chiaro lo scopo di volere applicare l'ICI sui F.R.); le confederazioni degli agricoli in meno di una settimana hanno ottenuto dal Governo di vedere scritto su un provvedimento che abbia valore (e pertanto non più contestabile) le affermazioni dettate della circolare dell'ADT.

Possibile che non sia possibile fare scrivere una piccolissima aggiunta agli articoli del Testo Unico che ne parlano che contenga due cose:
- al comune spetta unicamente l'onere di ricevere in deposito l'atto;
- il comune non deve emettere provvedimenti autorizzativi;
- il comune non può pretendere somme di denaro a qualunque titolo.
Problema risolto.

P.S.: stessa cosa con le Denuncie delle Opere in CA (che una volta venivano presentate gratuitamente al genio civile) dalle mie parti si arriva a spendere per i fabbricati + grossi anche €500 per la prima denuncia e € 250 per le varianti; il tutto per mettere un Timbro e buttarle in uno scaffale.

Scusate lo sfogo.

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geosim

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Grosseto

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 08:00

"SERGIO_1971" ha scritto:

Esempio:
L'ANCI dell'Emilia Romagna ha cercato di rinnegare una circolare dell'ADT (la n. 50 dell'aprile 2000/2001??? che ribadiva che le rendite dei fabbricati indipendentemente da come erano censiti (CT e CF) erano comprese nel R.D. dei Terreni) sostenendo che l'ADT non ha titolo ha tali decisioni che incidono sulla fiscalità locale (chiaro lo scopo di volere applicare l'ICI sui F.R.); le confederazioni degli agricoli in meno di una settimana hanno ottenuto dal Governo di vedere scritto su un provvedimento che abbia valore (e pertanto non più contestabile) le affermazioni dettate della circolare dell'ADT.




Scusate se vado fuori tema ma chiedo cortesemente a SERGIO_1971 se può fornirci qualche notizia in più sul provvedimento di cui parla relativamente all'ICI sui fabbricati rurali.
Grazie e buon lavoro

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figaro

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San Miniato (PI)

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 08:53

"SERGIO_1971" ha scritto:
...Pensate spetti a ogni singolo professionista intentare guerre contro Comuni e/o varie Agenzie per problemi che sono di tutti e non solo suoi??
Che senso ha ricordare a noi cosa dice il testo unico dell'edilizia e la legge 47/85??
...


La nota del CNG, se vedete i soggetti ai quali è indirizzata, non è rivolta a tutti gli iscritti, ma a determinate figure che ci rappresentano, le quali si dovrebbero, loro, attivare perchè questo problema sia dibattuto con le varie amministrazioni.
Cordialmente.

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Alberto

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27 Dicembre 2004

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Brescia

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 08:59

"figaro" ha scritto:

La nota del CNG, se vedete i soggetti ai quali è indirizzata, non è rivolta a tutti gli iscritti, ma a determinate figure che ci rappresentano, le quali si dovrebbero, loro, attivare perchè questo problema sia dibattuto con le varie amministrazioni.
Cordialmente.



Allora si muovano, magari minacciando di fare causa per abuso d'ufficio ai Comuni inadempienti !!!

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geobax

(GURU)

Iscritto il:
17 Maggio 2005

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Località
Biella

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 09:08

"SERGIO_1971" ha scritto:
Ora che il Consiglio Nazionale ha scoperto l'acqua calda cosa cambia?
Maretdì prox. andrò in Comune ad Alba (CN) (come ormai quasi tutti i Comuni limitrofi) che mi farà protocollare il Tipo, rimarro in attesa una settimana il funzionario che lo esamina mi telefonerà chiedendomi una copia della mappa perchè dal Tipo non ci capisce nulla, e dopo qualche giorno tempo che il Responsabile firmi potro ritirare il tutto dopo avre sborsato €52.
[...]



certo che è l'acqua calda, ma allora tu cosa aspetti dopo che hai depositato il tipo in comune, cosa hai da aspettare? La legge mica dice che il tipo deve essere "vistato" dal tecnico comunale che tanto non ci capisce nulla, parla di DEPOSITO. quindi, ancora in forza di ciò che tardivamente solo ora il CNG ha voluto puntualizzare, vai in comune, depositi il TF al protocollo facendoti mettere il timbro del protocollo sulle tre copie: una la lasci e le altre due te le porti via per l'approvazione presso l'AdT.
Il comune, ufficio tecnico o altro, non DEVE entrare nel merito della pratica che è puramente e squisitamente catastale!

se siamo così sicuri che sia acqua calda, perché ci facciamo imporre certi comportamenti illegittimi?...e guarda che capita in tantissimi comuni, certo che finché trovano chi si adegua...

perdonate ora, il mio di sfogo.

ciao

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geoermann

(GURU)

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17 Ottobre 2008

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(VA)

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 09:24

Il CNG ha dato una linea guida per tutta Italia, ora spetta ai singoli Collegi muoversi presso le Amministrazioni Comunali.

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gaetano59

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04 Gennaio 2007

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1296

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 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 10:21

Secondo me il C.N.G. potrebbe mandare una nota informativa ai comuni, magari suffragata dal parere legale di qualche illustre amministrativista, per chiarire meglio il concetto e mettere in guardia da eventuali responsabilità per ingiustificati e pretestuosi comportamenti che potrebbero sorgere da (a volte) personalissime interpretazioni.

Nella mia zona mi risulta che qualche comune in occasione del deposito di tipi mappali con stralcio d'area, pretende addirittura l'attestazione di conformità del fabbricato.

Cose da pazzi, oltre alla prestesa assurda, di fatto creano una disparità tra chi è costretto a depositare perchè fraziona la corte e chi, invece, fa solo l'inserimento in mappa in una particella intera e non deposita, e quindi, in teoria, accatasterebbe tranquillamente anche un fabbricato interamente abusivo.

Saluti

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seza

Iscritto il:
30 Agosto 2003

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159

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brescia

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 11:16

Il deposito dei frazionamenti è sempre stato una sofferenza, ultimamente si procede abbastanza bene basta protocclarlo all'ufficio protocollo.
Ma le battaglie fatte con i vari uffici tecnici sono state infinite così come le discussioni con i vari tecnici per far capira che bastava "l'avvenuto deposito" e non la notifica.
In alcuni comuni valevano l'allora lucido perchè dicevano che l'originale doveva restare al comune, altri mi chiedevano la marca da bollo, altri ancora dovevo notificare il tipo al messo comunale che aveva la delega ma che per il suo lavoro era sempre fuori ufficio, al comune di Brescia lo devi lasciare in ufficio gestione del piano che in una settimana lo rilascia, addirittura una volta voleva che cambiassi le linee perchè potevano sembrare lottizzazione.
Comunque in conclusione mi sembra una procedura inutile.
Nella maggioranza degli uffici comunale non fanno altro che archiviare il tipo senza nessun controllo nè preventivo nè successivo.
E poi se uno volesse fare una lottizzazione abusiva potrebbe effettuare tipi mappali e divisione con schede planimetriche ed eviterebbe il frazionamento.
Il vero controllo dovrebbe essere svolto dagli uffici comunali con vigili urbani o con tecnici che con qualche giro nel territorio si rendono benissimo conto di qualsiasi abuso.

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francescox

Iscritto il:
24 Marzo 2005

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Salentino

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 13:57

"gaetano59" ha scritto:
Secondo me il C.N.G. potrebbe mandare una nota informativa ai comuni, magari suffragata dal parere legale di qualche illustre amministrativista, per chiarire meglio il concetto e mettere in guardia da eventuali responsabilità per ingiustificati e pretestuosi comportamenti che potrebbero sorgere da (a volte) personalissime interpretazioni.

Nella mia zona mi risulta che qualche comune in occasione del deposito di tipi mappali con stralcio d'area, pretende addirittura l'attestazione di conformità del fabbricato.

Cose da pazzi, oltre alla prestesa assurda, di fatto creano una disparità tra chi è costretto a depositare perchè fraziona la corte e chi, invece, fa solo l'inserimento in mappa in una particella intera e non deposita, e quindi, in teoria, accatasterebbe tranquillamente anche un fabbricato interamente abusivo.

Saluti


CONFERMO!
Nel mio comune per il deposito di tipi mappali con stralcio d'area richiedono indicazioni sull'atto autorizzativo dell'immobile, con estremi di pratica edilizia e quant'altro ritengono utile. Successivamente verificano la sagoma del fabbricato autorizzato con quello in corso di accatastamento.

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SERGIO_1971

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05 Febbraio 2008

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LE LANGHE

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 15:31

rispondo a geobax

Purtroppo non basta avere un numero ed una data di protocollazione. Mi occorre avere due originali con il timbro e la firma di un responsabile sotto la scritta
""
Attestazione di avvenuto deposito
Si attesta che il presente atto di aggiornamento catastale è stato depositato presso questo Comune ai sensi del DPR 380/2001, art. 30, comma5.
luogo e data timbro e firma
""
cosa che le gentilissime signorine che ci sono all'ufficio protocollo non possono fare, ma lo può fare unicamente il funzionario preposto perchè così e previsto dai vari Regolamenti Comunali.

Ovvio che il solo fatto di averlo protocollato mi autorizza ad inviare il file all'ADT per via telematica ma ciò non toglie che poi, dopo 1-2 settimane, debba andare a ritirarmi i due originali timbrati e firmati al costo di €52.

E secondo te la soluzione del problema e che tutti i geometri debbano scorazzare per tutti gli Uffici Comunali di tutti i paesi d'Italia a piantare delle grane per sostenere che loro dipendenti comunali non sono capaci di fare il loro mestiere? Non penso; e per due ottimi motivi, prima di tutto non penso che rientri nelle ns. competente professionali ed in secondo luogo dopo tutti gli amici che ci faremo presso le amministrazioni pubbliche potremmo tranquillamente cambiare mestiere!

Credo invece, anzi lo pretendo, che questo debba essere fatto da chi ci rappresenta a livello politico nazionale; una volta che è stato messo a conoscenza dello stato delle cose (e lo è stato ed anche più volte) prenda gli opportuni provvedimenti con le rispettive controparti istituzionali (ANCI, governo, etc) al fine di obbligare le Amministrazioni Comunali ad operare secondo le Leggi.

E questo vale in ogni campo ed in ogni settore della ns professione; se tutti noi geom. partissimo a farci le nostre ragioni personali in nome della categoria sarebbe solo un gran CASINO; soluzione più ovvia è raccogliere le varie problematiche e per via gerarchica trasmetterle a chi ci rappresenta, a sua volta (dopo averle vagliate attentamente) le propone alle rispettive controparti istituzionali chiedendo immediata applicazione; quest'ultima se le argomentazioni sono valide a sua volta per via gerarchica le imporrà ai suoi rappresentati.

Oppure, come in questo caso, megli ancora sarebbe pretendere che venga scritto chiaramente su di un testo di legge e con tre righe piccolissime ed insignificanti si risolverebbero 2 problemi (notifiche TF e depositi delle Denuncie delle opere in Cemento armato).

Saluti e buon lavoro.

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SERGIO_1971

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05 Febbraio 2008

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Località
LE LANGHE

 0 -  0 - Inviato: 21 Novembre 2008 alle ore 16:00

rispondo a geosim

Tempo fa stavo combattendo la solita guerra con un funzionario comunale del settore tributi per dimostrare la ruralità di un'immobile accatastato (avente pertanto una rendita catastale del C.F.); dopo avere sferrato tutte le sue freccie ha dovuto arrendersi di fronte alla santa circolare 50 dell'ADT citata, ma prima di cedere e deporre le armi mi disse "ma sappiate che sta storia stà finendo perchè l'ANCI ha deciso che tutti i fabbricati denunciati al C.F. dovranno pagare l'ICI" a tali affermazioni non ho dato peso e le ho scambiate per farneticazioni.

La settimana scorsa ho letto, su di un mensile redatto dall'Unione Provinciale degli Agricoltori, un articolo che tranquillizzava gli iscritti sostenendo che la campagna portata avanti dall'ANCI dell'Emilia Romagna per rendere imponibili tutte le rendite catstali (ivicomprese quelle dei FR) era stata bloccata dai rappresentanti nazionali dei Coltivatori Diretti i quali avevano ottenuto da organi del governo che i contenuti della circolare dell'ADT venissero tramutati in testo legislativo in modo tale che non potessero + essere attaccati.

Se ritrovo l'articolo ve lo posto.

A me l'esempio serviva solo per fare capire che se invece di intervenire a livello nazionale ogni singolo coltivatore diretto doveva andare a farsi le proprie ragioni di fronte al servizio tributi di ogni comune scoppiava la 3° guerra mondiale; invece con 2 righe aggiunte in calce a qualche articolo di legge si risolve tutto ed in maniera uguale per tutta Italia.
Medesima cosa si DOVREBBE PRETENDERE DA PARTE DEI NS. RAPPRESENTANTI a livello nazionale, vuoi oggi sull'agromento delle notifiche dei tipi o vuoi per svariati altre argomentazioni che si sono già poste o che si dovranno porre in futuro.

Buona serata a tutti.

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