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modifica aperture esterne - serve variazione catastale? |

mtstudio
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Salve, pongo un quesito che non sono ancora riuscito a chiarire. Ho recentemente presentato una SCIA per la trasformazione di una finestra in porta. La pratica non prevede altri interventi, quindi, non incidendo su consistenza e rendita, non comporta la variazione catastale. Recentemente i proprietari mi hanno informato che stanno prendendo in considerazione la possibilità di mettere in vendita l'immobile, quindi mi sono posto il problema della conformità delle pralimetrie catastali ed ho chiesto ai notai della zona, che mi hanno dato risposte discordanti: mentre per alcuni l'atto è stipulabile con la planimetria attualmente in atti, altri vorrebbero la nuova presentazione non ritenendola coerente. Mi chiedo quindi, che fare? Se non presento la variazione catastale e non si vende prima di 5 anni non ho sicuramente problemi, nel peggiore dei casi presento una variazione prima della vendita, ma se fra un anno i proprietari trovano un acquirente ed il notaio chiedesse la nuova planiemtria, i miei clienti si troverebbero a dover pagare le sanzioni per la tardiva presentazione. Grazie a chi vorrà rispondere.
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EALFIN
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La tua domanda è già stata oggetto di passate discussioni simili con pareri discordanti fra i vari colleghi utenti. Prima di tutto ai fini della conformità catastale da dichiarare in atto non incide qualsiasi modifica che non determini una variazione di rendita. In sostanza, da questo punto di vista e nel tuo caso non vi è obbligo di provvedere a delle variazioni catastali per semplici modifiche degli infissi esterni. Quello che la norma non obbliga però potrebbe contrastare con quello che un soggetto acquirente potrebbe richiedere visto che caccia non pochi soldi. In sostanza quando io generalmente esprimo un parere in merito ad una richiesta di aiuto in un post di Geolive penso sempre a quello che io farei se mi trovassi in casi simili. Per intenderci se compro un appartamento e vedo che una o più finestre sono diverse dal reale dico al venditore che deve regolarizzare la planimetria catastale oppure gli addebito le spese per regolarizzarla io. Ciò indipendentemente da quello che la norma dice in merito ad un eventuale obbligo o meno di variare l'accatastamento. Naturalmente per correttezza professionale, nei casi di stesura del preventivo per un'eventuale modifica non rilevante ai fini catastali e correlata ad una pratica edilizia, porto a conoscenza del costo della variazione catastale da redigere a fine lavori. Indipendentemente dal fatto che detta variazione potrebbe non essere obbligatoria ai soli fini catastali.
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mtstudio
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Grazie mille per la risposta! Sostanzialmente concordo con te, infatti al lomento della stesura del preventivo avevo informato i committenti del costo dell'eventuale variazione catastale. Ovviamente la loro risposta è stata: "ok, ma serve? Se va fatta si fa, sennò no". Stando alle normative vigenti ho dovuto rispondere che oggi, per l'entità del lavoro, non è richiesta, ma è consigliabile per il futuro. Il dubbio che mi rimane è questo, cerco di spiegarlo meglio: se io a fine lavori non presento la variazione catastale perchè non rilevante ai fini della rendita, ma mi trovassi costretto a presentarla fra 3 anni in vista di una vendita, l'Agenzia mi applica le sanzioni? In caso affermativo, trovo assurdo multare il tardivo accatastamento se questo non era richiesto al momento della fine dei lavori. Non mi sento però di consigliare ai clienti di procedere in ogni caso all'accatastamento, visto che non è nepure detto che decidano di vendere o che trovino un acquirente. Grazie ancora
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totonno
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"mtstudio" ha scritto: Grazie mille per la risposta! Sostanzialmente concordo con te, infatti al lomento della stesura del preventivo avevo informato i committenti del costo dell'eventuale variazione catastale. Ovviamente la loro risposta è stata: "ok, ma serve? Se va fatta si fa, sennò no". Stando alle normative vigenti ho dovuto rispondere che oggi, per l'entità del lavoro, non è richiesta, ma è consigliabile per il futuro. Il dubbio che mi rimane è questo, cerco di spiegarlo meglio: se io a fine lavori non presento la variazione catastale perchè non rilevante ai fini della rendita, ma mi trovassi costretto a presentarla fra 3 anni in vista di una vendita, l'Agenzia mi applica le sanzioni? In caso affermativo, trovo assurdo multare il tardivo accatastamento se questo non era richiesto al momento della fine dei lavori. Non mi sento però di consigliare ai clienti di procedere in ogni caso all'accatastamento, visto che non è nepure detto che decidano di vendere o che trovino un acquirente. Grazie ancora Se accatasti per l'esecuzione di un contratto di compravendita, la causale non è "modifiche interne", ma " migliore rappresentazione grafica" e la data è quella dell'avvenimento della denuncia non riguarda i lavori perchè per "modifiche interne" non c'è l'obbligo (almeno così si dichiara) . Se invece tu presenti un docfa per modifiche interne, vuol dire che ritieni che tali modifiche provocano la modifica della rendita e quindi devi per forza presumere una rendita differente dall'originaria. Se la rendita proposta rimane invariata ma vuoi comunque presentare il docfa per modifiche interne o, meglio, diversa distribuzione interna, devi spiegare in relazione come mai presenti una pratica se non c'è obbligo. In quest'ultimo caso, cioè nel caso di docfa per modifiche interne, se la denuncia è fatta oltre trenta giorni dalla data di termine dei lavori e entro i cinque anni solari l'agenzia applica la sanzione. Saluti
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samsung
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"mtstudio" ha scritto: Ho recentemente presentato una SCIA per la trasformazione di una finestra in porta. La pratica non prevede altri interventi Bene. Grazie. Adesso so che se trasformo una finestra in portafinestra devo fare una variazione catastale. Grazie ancora.
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totonno
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"samsung" ha scritto: "mtstudio" ha scritto: Ho recentemente presentato una SCIA per la trasformazione di una finestra in porta. La pratica non prevede altri interventi Bene. Grazie. Adesso so che se trasformo una finestra in portafinestra devo fare una variazione catastale. Grazie ancora. Non mi sembrava che mtstudio sostenesse che ci vuole la variazione catastale. Saluti
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mtstudio
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"totonno" ha scritto: "samsung" ha scritto: "mtstudio" ha scritto: Ho recentemente presentato una SCIA per la trasformazione di una finestra in porta. La pratica non prevede altri interventi Bene. Grazie. Adesso so che se trasformo una finestra in portafinestra devo fare una variazione catastale. Grazie ancora. Non mi sembrava che mtstudio sostenesse che ci vuole la variazione catastale. Saluti Grazie a Totonno per la chiara risposta. Per rispondere a Samsung, come ha gia detto Totonno non sostengo affatto la necessità della variazione catastale, volevo solo chiarirmi le idee ed evitare eventuali sanzioni al cliente. Grazie e buon anno a tutti.
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geoalfa
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"mtstudio" ha scritto: Salve, pongo un quesito che non sono ancora riuscito a chiarire. Ho recentemente presentato una SCIA per la trasformazione di una finestra in porta. La pratica non prevede altri interventi, quindi, non incidendo su consistenza e rendita, non comporta la variazione catastale. Recentemente i proprietari mi hanno informato che stanno prendendo in considerazione la possibilità di mettere in vendita l'immobile, quindi mi sono posto il problema della conformità delle pralimetrie catastali ed ho chiesto ai notai della zona, che mi hanno dato risposte discordanti: mentre per alcuni l'atto è stipulabile con la planimetria attualmente in atti, altri vorrebbero la nuova presentazione non ritenendola coerente. Mi chiedo quindi, che fare? Se non presento la variazione catastale e non si vende prima di 5 anni non ho sicuramente problemi, nel peggiore dei casi presento una variazione prima della vendita, ma se fra un anno i proprietari trovano un acquirente ed il notaio chiedesse la nuova planiemtria, i miei clienti si troverebbero a dover pagare le sanzioni per la tardiva presentazione. Grazie a chi vorrà rispondere. Ricordo a tutti che c'è l'obbligo di mantenere la uguaglianza fra la situazione catastale e quella urbanistica. Su come riuscirci è già stato risposto. Cordialità Gianni detto geoalfa
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totonno
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"geoalfa" ha scritto:
Ricordo a tutti che c'è l'obbligo di mantenere la uguaglianza fra la situazione catastale e quella urbanistica. Su come riuscirci è già stato risposto. Cordialità Gianni detto geoalfa Uguaglianza, in che senso e normativa, please !
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mtstudio
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"geoalfa" ha scritto:
Ricordo a tutti che c'è l'obbligo di mantenere la uguaglianza fra la situazione catastale e quella urbanistica. Su come riuscirci è già stato risposto. Cordialità Gianni detto geoalfa È possibile avere il link alla risposta? Grazie Geoalfa
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geoalfa
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Uguaglianza intesa come corrispondenza e ne ho parlato in altra risposta, questa: www.geolive.org/forum/altro/suggerimenti... comunque consulta: Istruzione XIX 01mar1949 Conservazione del Nuovo Catasto Fabbricati Circolare AdT 2 2010 Attuazione DL 78 31mag2010 art 19 c 14 Norme Insicazioni Circolare 02 9lug2010 36607 Consultabili anche dalla banca dati di geolive Cordialità Gianni detto geoalfa
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totonno
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"geoalfa" ha scritto: Uguaglianza intesa come corrispondenza e ne ho parlato in altra risposta, questa: www.geolive.org/forum/altro/suggerimenti... comunque consulta: Istruzione XIX 01mar1949 Conservazione del Nuovo Catasto Fabbricati Circolare AdT 2 2010 Attuazione DL 78 31mag2010 art 19 c 14 Norme Insicazioni Circolare 02 9lug2010 36607 Consultabili anche dalla banca dati di geolive Cordialità Gianni detto geoalfa Leggi bene, per me non c'è obbligo di conformità su queste norme. Comunque sarebbe che tu riportassi il tratto della legge dove presumi che si obbliga alla corrispondenza tra situazione catastale e quella urbanistica. Per corrispondenza intendi: grafica, per entità di modifiche urbanistiche apportata alla unità immobiliare oggetto di variazione catastale, o cosa ? Specifica, grazie. Saluti
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SIMBA4
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28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Veneto - Adria città Etrusca
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Salve intervengo solo per correttezza d'informazione, la conformità catastale può anche differire da quella urbanistica, nel senso che qualche leggera modifica urbanistica non va ad influire sulla conformità catastale stessa. Le leggi sono già quelle citate in precedenza, altrimenti come richiede totonno mi si dimostri con normative ben precise quanto sostenuto da Geoalfa. cordiali saluti
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geoalfa
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Ecchete !.... direbbe Totò ! Non dobbo dimostrare nulla, perchè non è un mio compito, ma per essere il più possibile collaborativo, voglio aiutarvi e vi indico fra le altre: l'art. 3 comma d della Circolare 2 9luglio2010 prot. 36007 .... in Banca Dati Comunque vi do altra indicazione utile ( Basta solo lggerla!: www.geolive.org/files/storage/normative/... Cordialità Gianni detto geoalfa
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totonno
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"geoalfa" ha scritto: Non dobbo dimostrare nulla, perchè non è un mio compito, ma per essere il più possibile collaborativo, voglio aiutarvi e vi indico fra le altre: l'art. 3 comma d della Circolare 2 9luglio2010 prot. 36007 .... in Banca Dati Comunque vi do altra indicazione utile ( Basta solo lggerla!: www.geolive.org/files/storage/normative/... Cordialità Gianni detto geoalfa Geoalfa, buongiorno. Non ti chiedo di dimostrare qualcosa. Ti chiedo solo di chiarire quello che sostieni e come interpreti la norma. Indica le motivazioni per le quali ritieni che le leggi da te accennate istituiscono l'obbligo della corrispondenza tra urbanistica e catasto oltre che indicare cosa intendi per corrispondenza. Se tu mi vo' bene ... altrimenti non serve a niente sparare normative senza nesso logico. Per me no, ma può darsi anche che tu abbia ragione, almeno per chi è interessato all'argomento. Grazie Saluti
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