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A richiesta d'integrazione documenti da parte dell'Ufficio Tecnico si evidenziano incongruenze tra quanto indicato nei modelli di condono e stato dei luoghi.
Nell specifico il tecnico aveva condonato (con mod.47-85/B) un cambio di destinazione da commerciale ad abitativo.
Dai riscontri eseguiti però vi sono circa 30,00 mq. di costruzione in più rispetto alla Licenza Edilizia che nel 1970 ne assentiva la costruzione.
Domanda: Il Comune da possibilità oggi al richiedente di poter sanare i 30,00 mq. eccedenti?
A voi colleghi, i preziosi responsi.
RINGRAZIO TUTTI I COLLEGHI INTERVENUTI NELLA MIA PROBLEMATICA: LE LORO CONSIDERAZIONI CONFORTANO IL MIO PENSIERO.
Se si dimostra che non si tratta di opera eseguita dopo la presentazione della domanda ma di errore di domanda di condono commessa dal dichiarante (il tecnico non risulta nella domanda quindi fino a prova contraria è il dichiarante colui che è responsabile) il Comune può ridefinire il Condono calcolando la differenza da pagare di oblazione. Per i condoni del 1994 e del 2003 vi erano più restrizioni in merito a errori commessi nelle domande di sanatoria mentre per i condoni del 1985, in assenza di dolo, il Comune può operare qualsiasi integrazione e/o correzione dei dati metrici e oblazione dichiarati in domanda.
non comprendo perché dici che la domanda non è ben dofinita, quando:
"ARTUROFERRARI" ha scritto: 1) CONDONO EDILIZIO LEGGE 47/85 2) Pratica di condono del lontano 1985. 3) A richiesta d'integrazione documenti da parte dell'Ufficio Tecnico si evidenziano incongruenze tra quanto indicato nei modelli di condono e stato dei luoghi. Nello specifico il tecnico aveva condonato (con mod.47-85/B) un cambio di destinazione da commerciale ad abitativo. 4) Dai riscontri eseguiti però vi sono circa 30,00 mq. di costruzione in più rispetto alla Licenza Edilizia che nel 1970 ne assentiva la costruzione. 5) Domanda: Il Comune da possibilità oggi al richiedente di poter sanare i 30,00 mq. eccedenti? A voi colleghi, i preziosi responsi.
Secondo me, la risposta di EALFIN è condivisibile, e dal momento che ho fatto lo spelling del questo, aggiungo:
1) e 2) L'applicazione della Legge 47/85 richiese fior fiore di chiarimenti, Istruzioni convegni e qualt'altro per instradare il tecnici alla corretta applicazione di un evento storico ripetuto poi con maggiori successi burocratici!
3) I Comuni, sommersi da una enorme quantità di denunce solo consitenti nei vari modelli 47/85, non fecero altro che accantonare le stesse denunce per poi riaprirle in seguito, con comodo!
4) La casistica su cui Arturo Ferrari si basa, per la stragrande maggioranza una consuetitudine, è stata consigliata dai funzionari stessi e dalle autorità!
5) I Comuni, sempre fatta salva la verifica delle condizioni minime necessarie quanto meno sulla veridicità delle prove prodotte, non solo hanno la possibilità di chiedere le integrazioni e le eventuali necessarie rettifiche, ma ne hanno l'obbligo!
Gianni, la condivido anch'io la soluzione data dal collega EALFIN, è che stavo ipotizzando anche un'altra soluzione per AURTUROFERRARI e nell'ipotesi che la sanatoria si possa fare al di fuori del condono edilizio L. 47/85.
Il comune di Napoli è un esempio, credo, unico in Italia per come ha liquidato le domande di Condono Edilizio L.47/85 ancora inevase, forse Robertopi o CESKO c'è lo possono spiegare bene.
Se la sanatoria che chiede il proponente fosse riferita al di fuori del condono, dal momento che non specifica chiaramente, bisognerebbe analizzare altri aspetti per capire se fosse possibile chiederla ugualmente.
il comune di Napoli sta evadendo le pratiche in autocertificazione come prevede la legge regionale per tutti e tre i condoni.
nel caso ci siano errori nella indicazione delle superfici accettano la rettifica delle stesse, però lo devi dimostrare con opportuna documentazione a supporto e comunque prima del rilascio fanno i controlli con le fotogrammetrie per le sagome dove sono riportate anche le quote altimetriche degli edifici nei casi dove erano presenti anche errori nell'indicazione dei volumi.
in generale i controlli prima del rilascio vengono effettuati e comunque dopo il rilascio il 20% delle pratiche sono soggette a controllo approfondito.
in generale la procedura in autocertificazione ha consentito negli ultimi anni di smaltire l'enorme mole di pratiche giacenti.
anche altri comuni della Campania hanno adottato detta procedura
"paolo1963" ha scritto: il comune di Napoli sta evadendo le pratiche in autocertificazione come prevede la legge regionale per tutti e tre i condoni.
nel caso ci siano errori nella indicazione delle superfici accettano la rettifica delle stesse, però lo devi dimostrare con opportuna documentazione a supporto e comunque prima del rilascio fanno i controlli con le fotogrammetrie per le sagome dove sono riportate anche le quote altimetriche degli edifici nei casi dove erano presenti anche errori nell'indicazione dei volumi.
in generale i controlli prima del rilascio vengono effettuati e comunque dopo il rilascio il 20% delle pratiche sono soggette a controllo approfondito.
in generale la procedura in autocertificazione ha consentito negli ultimi anni di smaltire l'enorme mole di pratiche giacenti.
anche altri comuni della Campania hanno adottato detta procedura
Ritorno all'origine del quesito per rispondere al quesito posto:
"ARTUROFERRARI" ha scritto: CONDONO EDILIZIO LEGGE 47/85. Pratica di condono de lontano 1985.
.... Domanda:
Il Comune da possibilità oggi al richiedente di poter sanare i 30,00 mq. eccedenti? ...
Di questi casi ne sono stati verificati a migliaia!
Secondo me, il richiedente deve dimostrare, anche con eccessiva dettagliata documentazione che la porzione era preesistente e l'errore commesso non è doloso!
Il Comune, poi valuterà con serenità la questione ed ammetterà o meno la prosecuzione ed integrazione della pratica!
A Roma non accettano assolutamente superfici eccedenti il condono richiesto, per ottenere una concessione riferita alla legge 47/85 anche se la pratica risulta completamente corredata di tutta la documentazione richiesta impiegano UN ANNO con sollecito al quale allego ormai sempre una lettera di un avvocato che diffida l'ufficio ai sendi della legge 241/90, lavorare in queste condizioni è quasi impossibile.
Salve. Vorrei porre un quesito in merito a una domanda di condono legge 47/85.
Il fabbricato con regolare Licenza Edilizia per la realizzazione di due piani fuori terra.
Di dim. in pianta di 10,00m x 5,60m.
Durante l’esecuzione dell’opera il fabbricato subisce modifiche sostanziali:
1. Dimensione in pianta pari 10,00 x9,00m
2. Realizzazione del secondo piano
Nella domanda di condono l. 47/85, presentata , le oblazioni pagate riguardavano la superficie in eccesso del piano terra e primo e il piano secondo totalmente.
Ad oggi l’ufficio tecnico per il rilascio del permesso a costruire in sanatoria chiede:
OBLAZIONE CALCOLATA X TUTTO IL PIANO TERRO E PIANO PRIMO, PERCHE’ DIFFORME ALLA LICENZA EDILIZA.
Volevo sapere se la risposta dell’ufficio tecnico e corretta
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