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Argomento: Proposta di Riforma del Regolamento per la Formazione dei Geometri
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EFFEGI
f.g.
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Irpinia
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"geobetto" ha scritto:
se io voglio formarmi sulle "case in paglia" che faccio? Aspetto che un neo FormatoreGeometra (che poi a me sembra una nuova 'eletta schiera' destinata a divenire una casta nell'albo, ma forse anche qui non capisco...) si sia formato per potermi formare? ... Non posso quindi investire in me stesso e seguire un corso magari on-line, perchè la materia è poco nota e le competenze che voglio apprendere si trovano molto lontane da me e non voglio distogliere tempo alle mie ore lavorative? E se voglio studiare da autodidatta? In passato funzionava solo così e non mi risulta sia stato mai un problema. Quindi solo i Collegi potranno decidere cosa voglio io, quando e come fare formazione? E se un tecnico è molto competente in una materia di interesse, ma non è accreditato nel nuovo registro? Che si fa, si attende che si abiliti (se lo vuole fare) prima di ascoltarlo? Che centra con gli iscritti il compenso dei formatori? ... In ogni caso, trovo invece interessante e definitivo quello che viene relegato in uno spazio quasi marginale della proposta: "esami a prova di competenza". Che potrebbe diventare l'unico modo di attrinbuire crediti formativi. Ognuno dovrebbe essere libero di formarsi come vuole (evento organizzato da Collegio/ente, corso on line, corso frontale, studio da autodidatta su pubblicazioni di sicuro referaggio ecc.) senza attribuzione di crediti o in numero marginale. I crediti verranno acreditati agli iscritti solo dai Collegi, dimostrando le competenze superando delle prove da tenersi ESCLUSIVAMENTE al prorio Collegio di appartanenza. Magari sui test compilati a livello nazionale distinti per materie obbligatorie e facoltative, ma svolti (magari con più sessioni annuali per andare incontro alle esigenze di tutti) sotto il controllo della Commissione di Disciplina. In questo modo i Collegi sarebbero definitivamente centrali nell'attribuizione delle competenze, senza scaricare sugli iscritti eventuali carenze nella capacità di organizzare eventi formativi d'interesse. E se qualcuno volesse specializzarsi in qualcosa di esotico (non solo le solite cose trite e ritrite), non sarebbe il Collegio ad impedirglielo. E magari se qualcun'altro dopo 40 anni di professione fosse tanto sicuro di non aver bisogno di formazione, potebbe fare come vuole. Ma sarebbe comunque sullo stesso piano - senza vantaggi, se non quelli maturati dall'esperienza - di un iscritto da 4 anni o 40 giorni. Distintamente Geobetto condivido in toto. P.S. FraCristoforo, solo per curiosità ti chiedo: dato che sei stato tu a proporre il trend perchè delegare ad altri la prima firma della proposta? Di solito il primo firmatario di una "legge" è colui che la propone.... ma forse non riesco a vedere il motivo perchè dalla mia finestra non si vede lontano... ci sono troppe nuvole
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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EFFEGI Rispondete alla mia domanda tu e Geobetto (non scriveva su questo forum dal 13/04/2015). C'è qualcuno che vi vieta di fare i corsi on-line se li volete fare? C'è maggiore o minore libertà di scelta se venissero approvate queste variazioni? Cordialmente Carlo Cinelli
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geobetto
geometra
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Forlì-Cesena
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"geocinel" ha scritto:
... C'è qualcuno che vi vieta di fare i corsi on-line se li volete fare? ... No, nessuno vieta niente. Però nella proposta mi sembra prevalga un “metodo principale”, in cui gli eventi formativi sono promossi principalmente dai Collegi, stabilendo una forte gerarchia. Vengono poi delle “forme alternative” - quindi secondarie -, che sono considerate a parte e sembrano non facilmente integrabili nel sistema formativo tratteggiato nei punti 2, 3 e 4 della proposta. Tra questi io temo andrebbero a finire i tanti corsi on-line reperibili in rete. La mia esperienza di questi anni è che l’aula non fa più per me, difficile trovare la tranquillità e capacità di concentrazione. Personalmente mi sono trovato bene con i corsi on-line nelle versioni registrate, ma è una questione assolutamente soggettiva. "geocinel" ha scritto:
... C'è maggiore o minore libertà di scelta se venissero approvate queste variazioni? ... La ritengo minore. Domando: perché si dovrebbe forzare gli iscritti a seguire solo corsi sulle materie su cui siano disponibili formatori? Come è pensabile che i Collegi possano rispettare il punto 5, spaziando in TUTTI i settori della professione? Non è colpa degli iscritti né dell’organizzazione del Collegio se le materie in cui può svolgere attività di un geometra sono così tante. Per coprire tutti i settori bisogna essere in grado di accogliere TUTTE le possibili proposte formative. Quindi io chederei la modifica della proposta, con l'unificazione dei metodi di attribuizione dei crediti, in un unico articolo in cui sia evidente la pari dignità di ognuna delle forme elencate. Solo dopo passare alla descrizione delle funzioni dei Collegi. Vedi Carlo, io credo nell’investimento in sé stessi, quindi mi piacerebbe fosse riconosciuto lo sforzo che ognuno di noi fa in quella direzione, per come e quanto può. Ma non è più tempo di tornare dietro i banchi di scuola, in cui si seguiva un programma deciso da altri, e si veniva giudicati su quello. Se poi i Collegi organizzano corsi di alta qualità a costi ragionevoli, ben vengano. Ma non vorrei concedergli il monopolio perché li preferirei nel ruolo fondamentale di garanti della qualità dei loro iscritti. Concludo con una ovvietà: questa è solo la mia opinione. Ciao a tutti.
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BCNC
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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27 Dicembre 2016 alle ore 18:09
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Ottima e condivisibilissima conclusione, Geobetto! Credere nell’investimento in sé stessi e riconoscere lo sforzo che ognuno fa in tale investimento è l’argomento principe che pone nel curriculum personale( 1) la dimostrazione più efficace della formazione personale. Quindi la libertà di dare questa dimostrazione è l’elemento centrale per non dover più dipendere da nulla. Il resto è superfluo, tranne per il fatto, che Carlo Cinelli mi fece notare in altra sede, che i più giovani potrebbero aver difficoltà a scrivere un curriculum “significativo”; e per questo è bene che ci sia la possibilità alternativa di vantare formazione mediante corsi( 2). Personalmente non vedo bene alcun limite ai corsi, ma sempre e soltanto se a tutti è aperta la possibilità di completare la dimostrazione della propria preparazione con qualsiasi metodo: nessun minimo di CFP acquisiti con metodo A, con metodo B e così via. La verifica è il solo altro elemento indispensabile per superare le criticità del passato, sia di quello ante formazione obbligatoria, quando i Consigli sorvolavano sui casi di manifesta inadeguatezza di alcuni Iscritti, sia (e soprattutto) di quello post, in cui nessuno si prende più la briga di alcuna verifica fidandosi del fantomatico “percorso formativo”. Quindi grazie, Geobetto, per quell’espressione. Concentrandosi sul curriculum e le verifiche, le altre ipotesi potrebbero risultare esempi possibili e integrabili, con l’auspicio che i Collegi “tornino protagonisti della formazione dei propri iscritti”, ma forse sarebbe meglio che tornassero responsabili. Io, comunque, fino a quando la nuova proposta conterrà la possibilità di fruire di curriculum e verifica per la propria formazione sono dispostissimo a firmarla per quanto perfettibile. Leonardo Gualandi ( 1) Vale la pena di osservare che il Curriculum Professionale Certificato (CPC) è un pesante inganno, perché si tratta in realtà di Curriculum Formativo Certificato; forse l’acronimo CFC è parso sconveniente, ma temo che si sia preferito definirlo pomposamente professionale; solo che chi lo andrà veramente a leggere, pieno di eventi “formativi” com’è, potrebbe porsi la legittima domanda: ma costui ha mai lavorato? I miei Committenti se la riderebbero, non so quelli degli altri. ( 2) Si deve comunque considerare che può fare ottimo curriculum anche un lavoro di modestissime dimensioni purché presenti spunti altamente “professionali”, ossia di attenzione alle esigenze del Committente e non dell’Ente a cui il lavoro viene presentato. Ogni riferimento alla scelta di Punti Fiduciali trascurando i punti affidabili è precisamente voluto. Una Commissione veramente professionale lo sa riconoscere.
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SIMBA4
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Salve personalmente penso che il sistema formazione per noi geometri vada rivisto, non trovo giusto trattare un geom. 60/65 enne come uno di 25. Condivido lo schema proposto da Carlo Cinelli e sono pronto a sottoscriverlo. Anche con modifiche al sistema formazione (sperando che vengano recepite e approvate) a nessuno è vietato formarsi ulteriormente con esperienze personali o con altri tipi di corsi. Credo che già ora sia così, chi vuole imparare di più lo fa a sue spese, l'importante è che la formazione obbligatoria sia gestita in maniera un po più approfondita da ogni collegio provinciale. Dopo anni di formazione mi sto rendendo conto che veramente il modo attuale di fare formazione obbligatoria è principalmente un vero busines e affare economico per certe ditte/società. Comunque penso che non sia così semplice trovare un nuovo modo di fare formazione obbligatoria che vada bene per tutti, per questo ogn'uno dovrà accettare qualche piccola sbandata su l'idea personale di fare formazione (compreso me). Mi piace che tutti, o quasi, siano consapevoli che sarebbe (condizionale perchè non è certo) giunta l'ora di cambiare il regolamento della formazione, non sarei tantissimo drastico per quelli che non rispettano tale regolamento, ma metterei dei punti ben definiti per i trasgressori. Punti definiti precedentemente con la stesura del nuovo regolamento, e non a posteriori proprio per non ingannare nessuno. Mi auguro e vi auguro con tutto il cuore che qualcosa si riesca a fare con l'obiettivo finale di avere un futuro migliore anche in termini di formazione obbligatoria. cordiali saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Sono abbastanza in linea con quanto scritto da Leonardo e Stefano. Vorrei rispondere a qualche osservazione di Roberto che non condivido in pieno. Tu dici, adducendo anche motivazioni personali (l'aula non fa più per me), che i punti della "riforma" 2, 3 e 4 renderebbero alternative/secondarie forme di corsi tipo qualli on-line. Io parto, in questa analisi, da un presupposto diverso: I Collegi si devono re-impossessare della formazione professionale, poi le forme le decideranno loro. Ci sono Province che hanno una grande estensione (es. Cuneo) che se vorranno fare corsi on-line ai propri iscritti (e non solo) li potranno fare benissimo, ma gratuiti. Perché l'iscritto deve pagare profutamente la formazione? Perchè questa è diventata un businnes fuori controllo per quasi tutti i Collegi d'Italia e per tutti i fornitori terzi che ci stanno intorno? Ci sono Collegi che fanno pagare Corsi in aula di mezza giornata cifre iperboliche. Non è una novità che riguardo alle forme dei Corsi io la pensi diametralmente all'opposto rispetto a te. Ma come hai giustamente osservato è un pensiero personale. Per me il Corso in aula ristretto a meno di 40 persone è un vero confronto, c'è il controllo su chi partecipa (cosa che non esiste nei corsi on-line), c'è una possibilità di dialogare impossibile nei corsi on-line e tante altre cose che ritengo migliori. Pensiero personale. Tu dici che c'è minore libertà di scelta adducendo motivazioni varie. Ti porto a conoscenza, per averli frequentati, che di formatori iscritti all'Albo dei Geometri ce ne sono già molti in tutte le materie possibili. Dalla Topografia al Catasto, dalle Riconfinazioni all'Estimo, dalla Conciliazione Mediata al Condominio, dalle Successioni alla Contrattistica, dall'Urbanistica all'Edilizia, dalle Costruzioni alla Sicurezza. Non escludo che ci sia qualche esperto anche nelle Case di Paglia. Ma poi: chi vieta di rivolgersi ad esperti provenienti da altri ordini? Nessuno. Chi vieta di rivolgersi a persone che hanno una preparazione riconosciuta nei vari ambiti? Nessuno. Come si fa dunque a dire che c'è meno libertà per i colleghi nella scelta dei corsi da seguire? Diciamocelo francamente, Roberto, a tanti colleghi oggi della Formazione non importa niente e scelgono sul mercato ciò che costa meno per adempiere all'obbligo formativo. Io alle assemblee del Collegio sento parlare più di costi per ora formativa che di qualità del corso. Per la verità, se ci penso bene, non ho mai sentito parlare di qualità. Ma è questo il mondo che vogliamo? In conclusione dico che i collegi debbano fornire ai propri iscritti corsi gratuiti di qualità attingendo agli esperti dei vari settori. Se poi qualcuno ritiene di formarsi in maniera diversa non vedo chi glielo vieta. Importante anche il passaggio curriculum/verifica di formazione. Cordialmente Carlo Cinelli
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tafazzi
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Vorrei fare un'altra riflessione a proposito della formazione : - se non vengono fatti corsi o non ci sono novità tali che lo richiedono, sulla materia di cui mi occupo come dovrei fare per essere in regola con i crediti formativi ? - se studio autonomamento un argomento non trattato nei corsi di aggiornamento, non sono formato ?
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bioffa69
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BRESCIA
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"geocinel" ha scritto:
Diciamocelo francamente, Roberto, a tanti colleghi oggi della Formazione non importa niente e scelgono sul mercato ciò che costa meno per adempiere all'obbligo formativo. Io alle assemblee del Collegio sento parlare più di costi per ora formativa che di qualità del corso. Per la verità, se ci penso bene, non ho mai sentito parlare di qualità. Riprendo questo piccolo periodo dove parli di qualità, la mia è solo una riflessione che magari esce anche dal tema trattato, ma come mai non è richiesta la qualità nelle pratiche catastali, in altre parole, perchè il tecnico redattore di pratiche catastali non viene certifciato? faccio fatica a capirlo. Saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
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"bioffa69" ha scritto: Riprendo questo piccolo periodo dove parli di qualità, la mia è solo una riflessione che magari esce anche dal tema trattato, ma come mai non è richiesta la qualità nelle pratiche catastali, in altre parole, perchè il tecnico redattore di pratiche catastali non viene certifciato? faccio fatica a capirlo. Saluti Caro Bioffa69 perdonami ma non ho ben capito il senso della tua domanda. Se puoi ampliarla te ne sarei grato. Cordialmente Carlo Cinelli
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bioffa69
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Riprendevo la frase, dove viene riportato che a tanti colleghi la formazione non interessa niente così come la qualità dei corsi. Allo stesso modo io riscontro che moltissimi tecnici che si approcciano al catasto, (vista la crisi la cosa più facile da fare è appunto il catasto, cosa ci vuole), non ne sanno niente, hanno scaricato i programmi e smanettandoci un po sono riusciti a farli girare. La cosa , dal mio punto di vista è assolutamente avvilente, e penso sia così per tutti quei tecnici che preparati in materia sono messi alla pari di chi non sa cosa sta facendo e in cosa si sta imbattendo (anche dal livello di alcune domande qui nel forum si capisce il livello o sooto livello di preparazione), per cui mi chiedevo se viene richiesta qualità e competenza in altri ambiti del nostro lavoro, perchè questo non avviene per il tecnico che fa catasto? perchè anche il tecnico che fa catasto non viene certificato alla pari di chi per esempio fa le certificazioni? E' chiaramente più uno sfogo che una riflessione. Saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
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Una specie di abilitazione come avviene per chi fa la Sicurezza o le Certificazioni Energetiche. Beh...non ci avevo mai riflettuto ma trovo che sia una osservazione interessante e centrata. Probabilmente si ritiene che nel Catasto poi tanti danni non ne puoi fare. Sinceramente non so dirti quale possa essere la discriminante. Cordialmente Carlo Cinelli
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geoalfa
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Ragazzi, appena pronta la proposta, mi direte dove si firma e come! Cordialità Gianni detto geoalfa
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geocinel
Carlo Cinelli
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SIMBA4
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Salve io ho appena firmato la petizione, vorrei capire se tutto è andato a buon fine, come si fa? cordiali saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
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Stefano Non è andata a buon fine. Non risulti nell'elenco dei firmatari. Devo ammettere che sono peggiorati.........qualche anno fa quando aprii quella sulla Commissione Catasto era più semplice sottoscrivere. Ciao Carlo
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