Buonasera a tutto il forum, sono nuovo, è il mio primo post.

Da un po' di giorni sto facendo ricerche in rete su una questione che ultimamente, causa mancanza di lavoro, mi sta mettendo non poca ansia: come evitare l'eccessivo importo minimo contributivo CIPAG.

Preciso che sono iscritto da oltre 12 anni e che non ho mai avuto problemi di "Cassa" (in tutti i sensi); nel 2019 c'è stato un calo incredibile dal punto di vista delle entrate che si va ad aggravare con il pagamento della quota annuale Cipag, perchè se non ci fosse sarebbe tutto (o quasi) a posto.

Facendo ricerche in rete ho scoperto che Cipag avrebbe commesso due grossi abusi:

1) Costringere TUTTI gli iscritti all'albo ad iscriversi alla Cassa;

2) Evitare di rimborsare i contributi versati a chi si cancella inserendo nel regolamento solo una ricongiunzione contributiva con altro ente previdenziale.

Poi ho scoperto che ci sono sentenze che hanno già chiarito che non è obbligatoria l'iscrizione alla Cassa per chi non esercita in modo continuativo http://www.geometriperpassione.it/cass... ma ovviamente CIPAG fa orecchie da mercante e non ha ancora provveduto alla modifica del regolamento.

Inoltre anche per quanto concerne la restituzione dei contributi versati c'è una sentenza che riguarda la Cassa Forense ma che può essere interpretata benissimo per similitudine che smentisce anche quest'altra situazione http://www.salvisjuribus.it/testaruba/...

Io vi chiedo: dopo aver esercitato per 12 anni la professione con carattere continuativo posso decidere che dal 1° gennaio 2020 inizio ad esercitare in maniera occasionale quindi cessando partita IVA e cancellandomi dalla Cassa? Vi risulta possibile? Oppure occorre cancellarsi del tutto, far passare qualche mese e iscriversi nuovamente (solo albo)?

Per quanto concerne la restituzione dei contributi sono convinto che sia meglio riprenderseli, tanto ad una certa età uno straccio di pensione dovranno pur darmelo.

Cosa ne pensate? Avete casi simili?

Buon lavoro e grazie

Interessante, ma non capisco come si fa a dimostrare di non esercitare la professione in modo continuativo: per esempio se redigo una pratica col docfa al mese com'è? Oppure ne devo fare una all'anno?

Il tutto è molto opinabile e non ben specificato dalle leggi. Però così come la Legge 773/82 stabilisce che l'iscrizione alla Cassa è obbligatoria per tutti gli iscritti agli albi professionali dei Geometri che esercitano la libera professionale con carattere di continuità allo stesso modo è possibile esercitare in maniera OCCASIONALE. Non avendo la Partita IVA già ci si pone in una condizione "particolare", poi ovviamente altri indicatori possono essere il reddito e la mole di lavoro svolto.

Certamente il tutto è rivolto a chi ha redditi bassi, chi guadagna 60.000 euro l'anno nemmeno deve porsi questo problema.

Credo che concorderete con me che 5.000 euro l'anno oltre Irpef, iscrizioni varie e spese non sono pochi. Tentare di trovare una soluzione per abbattere questa spesa sarebbe interessante, restando nella LEGALITA', altrimenti si fa come fan tutti ovvero NON PAGARE, però non credo sia corretto.

Faccio un esempio: Professionista che incassa 15.000 euro lordi.

A) Con il sistema normale 15.000 - 8.000 (tra cassa irpef spese varie ecc.) = restano 7.000 euro

B) Con il sistema "occasionale" 15.000 - 2.000 (spese) = restano 13.000 euro.

E' una bella differenza! E potrebbe essere una soluzione LEGALE. Il condizionale è d'obbligo.

Il tutto diventa molto più semplice se uno ha un altro impiego, ma questa è un'altra storia.

L"agenzia delle entrate dice che l'occasionalita' non sta nella frequenza con cui si esercita la professione ma rispetto all'occupazione ordinariamente svolta.

Un mio ex collega, ha lavorato per anni da professionista iscritto alla cassa, poi per suoi motivi è passato a dipendente , rimanendo iscritto solo all'albo.



Dopo 5/6 anni, nel posto dove lavorara tuttora, gli è stato chiesto di procedere a due TF, li ha fatti.



Come sapete tutti i nomi dei tecnici che firmano pratiche catastali, vengono segnalati al Collegio, ebbene, così è stato anche nel suo caso, avendo proceduto a questi due TF, hanno considerato che l'attività professionale non fosse mai cessata, di fatto gli sono arrivati quasi 20.000,00 € da pagare per tutti gli anni in cui, solo iscritto all'albo, non aveva pagato la cassa.



Per cui consiglierei di informarsi molto bene , prima di pensare ad una cosa del genere, se fosse possibile lo farebbero in tanti, me compreso.


Saluti

... oltre a me. Leggendo la documentazione allegata al post originario pare di capire che quella dichiarazione di non esercizio continuativo della professione andava resa all'entrata in vigore dell'obbligo di iscrizione entro un dato termine

P.S.: conoscendoli, non è escluso che la finestra utile a rendere la dichiarazione fosse dalle 23:57 alle 00.00 del 31 dicembre dell'anno successivo al decesso dell'ultimo dei mortacci loro presi a quattro a quattro fino ai dispari.

c'e' la cosiddetta legge biagi che impedisce questo.

il lavoro di carattere occasionale non e' contemplato per quelle professionalita' che svolgono lavoro intellettuale per la quale e' necessaria iscrizione ad albi.

Secondo me per mettere in atto quello che ho descritto nel post iniziale dovremo attendere qualche ulteriore e più specifica sentenza.

Nel frattempo vi chiedo se ad esempio un geometra regolarmente iscritto all'albo e alla cassa decide di aprire un negozio può optare per versare i contributi all'INPS e salutare la Cipag? Vi risulta qualcosa in merito? Grazie

Credo che puoi salutare la Cipag quando ti pare . Devi solo scegliere o da una parte o dall'altra : o fai il libero professionista o il negoziante .

No, in questo caso dovresti mantenere le due posizioni contributive. A differenza di altre casse professionali (vedi Inarcassa) le quali nel caso tu sia iscritto all'INPS come dipendente (es. insegnante) ti impongono di cancellarti e iscriverti alla gestione separata.