"BCNC" ha scritto:
non c'è stata alcuna obiezione a quelle criticità.
Direi che, escluso il sottoscritto e forse uno o due altri intervenuti, non c'è stata nessuna partecipazione alla discussione (escludendo ovviamente gli OT e quelli che si limitano a sparare sentenze). Dire che in una discussione del tutto disattesa non ci sono state obiezioni e trarne motivo di approvazione alle proprie tesi significa, come al solito, vivere confinati nel proprio mondo fantastico.
Se servono obiezioni per resuscitare questa interessante discussione e non lasciarla in pasto agli "spara-sentenze", ecco le mie:
"BCNC" ha scritto:
- formazione di tipo scolastico e non professionale, inefficace;
Giudizio estremamente superficiale che la dice lunga sulla bramosia di dimostrare la propria tesi senza entrare nel merito delle singole questioni.
In diverse materie di competenza del geometra è proprio la formazione scolastica ad essere carente. Cito un paio di esempi.
1) Per motivi professionali io ho avuto modo di studiarmi le norme UNI-TS sulla certificazione energetica, un malloppo di carta che raggiunge i 20 cm di spessore. Ebbene, vi posso assicurare che un geometra libero professionista Italiano non è in grado di comprendere nemmeno le prime 10 pagine di queste norme, tanto è carente proprio di nozioni "scolastiche" (fisica, termodinamica, matematica, ecc.).
Domanda: è corretto che un professionista sia abilitato a produrre certificati energetici non avendo capito nemmeno l'1% di quello che certifica?
2) Ad un corso sui casi pratici di riconfinazione un iscritto, ancora abbastanza giovane (quindi con un curriculum non ancora "importante"), si è trovato come tecnico di controparte un geometra di lunga carriera (e quindi con un curriculum "importante") in una disputa tra confinanti nella quale, mancando qualsiasi altro elemento di prova, il confine doveva essere ricostruito dalla mappa d'impianto. Il nostro giovane iscritto ha operato con le tecniche acquisite al corso (georeferenziazione e correzione della mappa, rototraslazione ai minimi quadrati mappa-rilievo, ecc.). Il geometra dal curriculum importante si è invece presentato con l'estratto wegis e lo scalimetro e, alla dimostrazione fornitagli dal collega, ha reclamato:
Questa è una soluzione "scolastica", la mia è "professionale". Lascio a tutti voi valutare se è questo geometra dal curriculum "importante" ad avere bisogno di formazione "scolastica" oppure se è il giovane geometra ad avere bisogno di maturare un curriculum "importante".
"BCNC" ha scritto:
- esclusione del curriculum (che nella realtà sarebbe il solo elemento utile!) dalle garanzie di professionalità;
Ah sì? Rimando al caso di cui sopra. Se il curriculum è garanzia di professionalità ... siamo a posto.
"BCNC" ha scritto:
- inefficacia dei Crediti a garantire i Committenti;
I crediti non hanno lo scopo di garantire i committenti. I committenti sono grandi e vaccinati e si garantiscono come meglio credono. I crediti hanno lo scopo di fare in modo che il professionista continui a formarsi e ad aggiornarsi durante tutta la sua carriera.
"BCNC" ha scritto:
- ingiustificate differenze fra i “docenti”, liberi da CF, e Professionisti obbligati a sottoporvisi;
Su questo sono d'accordo, il regolamento va cambiato istituendo l'obbligo di raggiungere un determinato numero di crediti per poter fare il docente in una certa materia.
"BCNC" ha scritto:
- inutilità dell'obbligo testimoniata da quel docente che mi scrisse di aver avuto ottimi riscontri senza Crediti Formativi;
Questo non dimostra che si possano ottenere risultati molto migliori con i crediti e i corsi che ho organizzato io negli ultimi due anni lo dimostrano.
"BCNC" ha scritto:
- rischio di docenti interessati più al profitto che alla didattica, testimoniato dall'altro docente che me lo scrisse apertamente.
Ancora? Ma allora continuiamo a considerare i geometri Italiani dei de******** che si iscrivono a corsi senza accorgersi che il docente è un incompetente e che è mosso solo dal profitto.
I geometri Italiani, invece, non sono de******** e si accorgono subito se un docente è valido o se lo fa solo per i soldi. In quest'ultimo caso, quel docente sparirà molto presto dalla scena.
"BCNC" ha scritto:
A queste criticità, già esse pesantissime....
Pesantissime solo nella testa di chi le propone, molto opinabili nella realtà dei fatti.
"BCNC" ha scritto:
... nessuno ha obiettato alcunché, dunque sono da considerare riconosciute e quindi accertate.
Qui siamo al delirio di onnipotenza.
Si intavola una discussione a cui non partecipa, attivamente, nessuno (tranne il sottoscritto) e si deduce che, non essendo state contestate, le proprie tesi sono quindi da ritenersi accertate.
Io le mie tesi non le considero accertate nemmeno se fossero condivise, esplicitamente, da migliaia di interlocutori, mentre qui si considerano accertate sulla base del principio che chi tace acconsente.
Delirante, appunto.
"BCNC" ha scritto:
A controbilanciare tante criticità, un solo presunto vantaggio lo ha espresso Georox e lo ribadisce dicendo che “l'obbligo ha ingenerato in molti la spontanea esigenza di accedere alla formazione”. Qui, Georox, c'è una palese contraddizione che inficia l'intera costruzione logica: o l'esigenza è spontanea oppure ingenerata dall'obbligo.
Oppure ancora diventa spontanea proprio in conseguenza dell'obbligo.
"BCNC" ha scritto:
... non c'è alcuna verifica che senz'obbligo non avrebbero fatto formazione; forse non avrebbero fatto quel corso.
Altre fantasie alle quali mi viene la nausea a replicare, ma tant'è. Chi scrive "mi sono iscritto a questo corso solo per i crediti" indica chiaramente che, senza i crediti, non si sarebbe iscritto né a quello né ad altri corsi.
Poi, se lo scopo è quello di dimostrare a tutti i costi le proprie tesi, allora ci si può inventare qualsiasi elucubrazione, anche le più strampalate.
"BCNC" ha scritto:
La testimonianza atta a dimostrare l'utilità dell'obbligo consisterebbe in una dichiarazione che il Professionista non avrebbe assolutamente fatto formazione senza quell'obbligo. Ma aggiungo che una tale dichiarazione, per quanto anche si riuscisse ad averla da un certo numero di soggetti, sarebbe soltanto un'autocertificazione di negligenza di alcuni, e non la dimostrazione che l'obbligo sia necessario a tutti i Professionisti.
Resta il fatto che senza l'obbligo sarebbero in pochi a fare formazione continua e sarebbero invece in molti a pensare di non averne bisogno.
"BCNC" ha scritto:
c) corsi o esami universitari: scuola invece di Professione,
No, la ricetta giusta è "Scuola e Professione". Mettere le due cose in antitesi è proprio la causa del degrado della professionalità.
"BCNC" ha scritto:
d) visite tecniche e viaggi di studio: invece di lavorare dovremmo studiare chi lo fa;
Esatto, quando non si sa come si fa una cosa, non c'è niente di meglio che guardare chi la sa fare.
"BCNC" ha scritto:
f) commissari agli esami di stato: a parte le ragionevoli perplessità sulla verifica del livello professionale di ognuno (nominati localmente senza alcun riscontro fra gli Iscritti) parliamo sempre di numeri irrisori.
g) relazioni o lezioni: anche volendo ipotizzare che a un “relatore docente” corrisponda soltanto un “discente” staremmo parlando soltanto della metà di Iscritti.
h) pubblicazioni: evidentemente una nicchia numericamente insignificante,
Ma infatti tutte queste opportunità sono rivolte a coloro (e sono relativamente pochi) che ritengono, a ragione, di aver già maturato una notevole competenza nelle varie discipline. Ricordo (a beneficio della carenza di memoria dovuta all'età dell'interlocutore) che la contestazione era riferita al fatto che l'obbligo di seguire corsi di formazione fosse in capo anche a costoro.
"BCNC" ha scritto:
j) corsi ITS; ancora scuola e non Professione...
Vedi sopra punto c).
"BCNC" ha scritto:
È dunque evidente che il peso delle criticità assodate confrontato con l'unico indimostrato vantaggio rende le prime schiaccianti.
Di evidente c'è soltanto la presunzione di chi vuole dimostrare le proprie tesi sulla base di una discussione a cui, ripeto, abbiamo partecipato in due.
"BCNC" ha scritto:
... prendo nota del prezzo unitario da considerare accettabile per i Crediti: 4 euro. Che moltiplicato per i 60 crediti ciascuno per i centomila Geometri iscritti (cifra tonda, per capirci) produce un giro d'affari di ventiquattro milioni di euro ogni tre anni.
E allora? Fossero anche 200 milioni, che problema c'è?
Chi è che costringe un geometra a frequentare un corso se ritiene che il prezzo richiesto sia esagerato?
E se invece il prezzo viene ritenuto equo dagli iscritti, che fastidio dà il fatto che chi ha organizzato un corso, apprezzato per qualità e costo, guadagni il giusto?
Siamo alla solita mentalità del denaro visto come sterco del demonio e quindi come il male assoluto. Chi ha questo sentimento nei confronti del denaro dovrebbe andare a vivere in uno dei pochi Stati comunisti rimasti, che so: Cuba, Venezuela, la sì che si vive bene.
"BCNC" ha scritto:
E infatti la Libera Professione è stata pugnalata alle spalle mentre i Liberi Professionisti erano tenuti chini sul proprio lavoro a suon di pregeini e docfini...
Domanda: ma i liberi professionisti, anziché rimanere chini sui pregeini e docfini, come mai non hanno impedito di essere pugnalati alle spalle?
È la solita storia all'Italiana: non è mai colpa nostra, c'è sempre un "grande vecchio" che ci pugnala alle spalle.
Ah, che bello avere sempre qualcuno su cui scaricare le colpe delle nostre sofferenze.
geom. Gianni Rossi