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Argomento: Scommettiamo da 50 a 100 ?
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Pippocad
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"cassini" ha scritto:
La Germania probabimente non ha problematiche sismiche pertanto si possono anche attrezzare di mazze e quant'altro per poter demolire facilmente quello che vogliono. Qui da noi è un po' più difficile. E' un discorso molto più complesso non può essere ridotto semplicemente alla sisimica. In primis è un rispetto delle regole diverso. Recentemente hai parlato anche di "abuso di necessità" trovo che questo sia una copertura per dare una motivazione morale/etica al condono. L'abuso di necessità, quello vero, è molto marginale e limitato. L'abuso, quello furbo magari con la complicità del tecnico, è molto più pervasivo. E' sempre un problema di rispetto delle regole. Sistemare la problematica evidenziata da st-topos "fabbricato rurale la parte pertinenziale divenuta abitazione" fa parte di quel minimo sindacabile da fare con un aggiornamento di legge in modo da normarlo per sempre. E' più che altro un abuso burocratico. Va cambiata la norma in modo strutturale non fatto un condono una tantum.
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cassini
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Lamporecchio
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"Pippocad" ha scritto:
Va cambiata la norma in modo strutturale non fatto un condono una tantum. Questo passaggio è il cuore di ciò che abbiamo sostenuto io e st-topos. Ed è quello che tutte le persone di buon senso si aspettano. La Legge 47/85 ci andò vicina ma non completamente. Pippo di abusi di necessità ce ne sono tantissimi. Più di quanti non si pensa.
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Latemar
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"cassini" ha scritto: "Latemar" ha scritto: "cassini" ha scritto: Carissimo Antonio Leggo tante inesattezze e le sottolineo. Che le dica Pippo non mi fa specie visto che fa parte di un'altra Italia. Che le dicano altri si. Non si può scambiare i piccoli abusi (come li intende il governo) per quelli che già oggi sono facilmente sanabili attraverso la doppia conformità. Carissimo Carlo Posso rispettare la tua opinione sul condono, ma non posso accettare che tu giudichi gli altri ignoranti perchè tu consideri inesattezze, e lo sottolinei addirittura, quello che scrivono o segui UGO Pagliai. Ma chi sei tu ? Chi è Pagliai ? Dai su, finchè si scherza, si scherza. Abbi pazienza. Io cerco di sdrammatizzare facendo battute ma non equivocare, ti prego. Consentimi di essere un pochino risentito, io che non sono nessuno, per come ti rivolgi a me e a tutti gli altri che esprimono una loro opinione fosse anche contraria alla tua. Ti conosco, so che sei persona intelligente e grande conoscitore di riconfinamenti, so che capirai sicuramente, per questo ti ho espresso il mio stato d'animo, ma è certo che non puoi pretendere di insegnarmi il mio mestiere che svolgo tutti i giorni con grande passione, dedizione e soprattutto studio della materia che è di una difficoltà pazzesca. Solo chi è esperto può rendersene conto. La difficoltà sta anche nei rapporti con i colleghi che quasi mai hanno la nostra stessa visione sull'applicazione e utilizzo delle norme urbanistiche, edilizie, sanitarie e vincolistiche su un territorio fragile come quello italiano che noi, specie in qualità di tecnici Geometri dobbiamo rispettare e far rispettare e non guadagnare sulle speculazioni urbanistiche che distruggono il territorio e rendono difficile la vita delle persone. Non hai capito. Non mi stavo rivolgendo a te nello specifico. Anche se non condivido la tua demagogia sui territori fragili che non c'entrano proprio niente con gli abusi che intenderemmo sanare io e st-topos. Non ci si può avventurare nell'urbanistica parlando di spostamento di tramezzi e porte diventate finestre pensando di limitare un condono a ciò che già si può sanare. E' una inesattezza e come tale va stigmatizzata. Una precisazione. Io mi sono specializzato in riconfinazioni ma nella mia vita professionale non ho fatto e non faccio solo quello. Anzi asserisco che l'aver fatto un po' di tutto mi ha migliorato molto l'aspetto riconfinazioni. Ho iniziato a lavorare nel maggio del 1985 e quindi sono figlio del Condono Edilizio. Nello studio dove entrai a fare il tirocinio facemmo la bellezza di quasi 1.000 pratiche di Condono. La materia la conosco bene come conosco abbastanza bene l'Urbanistica. Non è materia da banalizzare. Scusami avevo capito male. Il messaggio cominciava con "carissimo Antonio" e quindi ho frainteso che ti rivolgessi a me come ignorante. Scusa di nuovo.
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3L
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Nel mio intervento del 02 Ottobre segnalavo un articolo di un sito specializzato in edilizia. www.ediltecnico.it/116489/perche-abbiamo... Il fine era quello, magari prendendo spunti dall'articolo, di evidenziare che una misura così importante e delicata, come un nuovo ipotetico condono edilizio, non dovrebbe certo prendere vita da esigenze di cassa da parte dello Stato, ma scaturire da ben altre valutazioni. Altra cosa sono le sanzioni/oblazioni che citava l'autore che non possono che essere ordinariamente consequenziali. Quindi ritornando all’ originario quiz lanciato dal mio conterraneo anonimo leccese, dal titolo: Scommettiamo da 50 a 100 ? io scommetterei che la prossima manovra non presenterà alcuna voce di entrata attribuibile a condono edilizio (e mi auguro che chi scommetteva su questo si sbagli). Aggiungo poi che la circostanza che possa generare nuovo lavoro debba essere considerata solo come eventuale conseguenza secondaria, prescindendo se faccia bene ad alcune categorie professionali. Con ciò non sto sostenendo contrarietà all'idea di un condono edilizio e/o riforma della normativa in materia. Auspico anzi che si affronti il tema sotto tutte le sfaccettature possibili, tenendo conto delle diverse posizioni, purché consapevoli della materia, con l'obiettivo di risolvere l'infinità di problematiche (tra cui a mio giudizio innumerevoli assurdità) che paralizzano parti considerevoli di situazioni e territori e che, come riportato da qualcun altro, nulla hanno a che fare con disastri ambientali, idrogeologici, sismici, attività criminali, speculative ecc... oltre a generare un dispendio di risorse dello Stato/P.A./Enti Locali/privati che non mi giustifico. Il fatto che alcune realtà (e/o soggetti) non riscontrino il problema, non significa certo che non esista. Il modo di affrontarlo e risolverlo poi può e deve essere punto di incontro equilibrato delle molteplici voci. L'articolo da me richiamato riportava: "evitando se possibile ogni forma di pensiero preventivo". Anche il servizio segnalato da Cassini mi pareva sulla stessa lunghezza d'onda. Certo il relatore ha esperienze di campo di "soli 25 anni" (nasceva insieme alla Bucalossi) e non ha vissuto professionalmente il periodo a cavallo della 47/1985, ma di elementi di discussione validi mi pare che ne evidenzi a sufficienza. L’articolo sui dati statistici richiamato da Pippocad parla di fenomeno diffuso degli anni ‘50-’60. Riferisce di fenomeno per lo più in mano alla criminalità organizzata, richiama rapporti di Legambiente sul progetto NO ECOMAFIA. Ritengo si tratti di altre casistiche. Probabilmente vi saranno anche luoghi dove per tradizione, cultura, possibilità maggiori il fenomeno sia inesistente o di poco conto, ben per loro; nonché realtà dove invece è ancora in mano alla “criminalità”. Il territorio nazionale è vasto e vario. Dalle mie parti dico "abusi" anche degli anni ’70. Epoca in cui ci si risollevava da un disastro e gli abitanti, come di tante altre realtà, erano in prevalenza in Svizzera, Germania, Belgio, per vedere se riuscivano a far costruire una casa al paese. Negli ultimi decenni, alla scomparsa di quella generazione che ha usato la propria casa per una vita, e negli ultimi anni di bonus, riscontriamo quelle difformità/irregolarità che oggi sono considerati abusi permanenti, dei quali la proprietà non ne aveva alcuna consapevolezza prima, figuriamoci poi con il continuo sopraggiungere di una infinità di nuove norme e vincoli. Credo che casi della signora Maria in giro ve ne siano in abbondanza. Se ho ben percepito le esternazioni del Ministro che ha lanciato la notizia (che peraltro avrebbe dichiarato di aver incontrato più ingegneri in questi ultimi mesi che in tutta la sua vita), mi pare di capire che molto venga da segnalazioni della base e forse dal notevole lavoro svolto da anni da parte della Rete delle Professioni Tecniche. RPT impegnata anche nella proposta di riforma del T.U.E. che contiene già delle ipotesi di soluzioni a problematiche di "abusi minori”. RPT alla quale partecipa attivamente la categoria dei Geometri e, per quanto mi risulta, diversi mesi addietro richiedeva e gradiva ogni forma di osservazione/suggerimento da parte degli iscritti. Che sia la volta buona che la politica ascolta la voce degli addetti ai lavori?
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Latemar
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"3L" ha scritto: Nel mio intervento del 02 Ottobre segnalavo un articolo di un sito specializzato in edilizia. www.ediltecnico.it/116489/perche-abbiamo... Il fine era quello, magari prendendo spunti dall'articolo, di evidenziare che una misura così importante e delicata, come un nuovo ipotetico condono edilizio, non dovrebbe certo prendere vita da esigenze di cassa da parte dello Stato, ma scaturire da ben altre valutazioni. Altra cosa sono le sanzioni/oblazioni che citava l'autore che non possono che essere ordinariamente consequenziali. Quindi ritornando all’ originario quiz lanciato dal mio conterraneo anonimo leccese, dal titolo: Scommettiamo da 50 a 100 ? io scommetterei che la prossima manovra non presenterà alcuna voce di entrata attribuibile a condono edilizio (e mi auguro che chi scommetteva su questo si sbagli). Aggiungo poi che la circostanza che possa generare nuovo lavoro debba essere considerata solo come eventuale conseguenza secondaria, prescindendo se faccia bene ad alcune categorie professionali. Con ciò non sto sostenendo contrarietà all'idea di un condono edilizio e/o riforma della normativa in materia. Auspico anzi che si affronti il tema sotto tutte le sfaccettature possibili, tenendo conto delle diverse posizioni, purché consapevoli della materia, con l'obiettivo di risolvere l'infinità di problematiche (tra cui a mio giudizio innumerevoli assurdità) che paralizzano parti considerevoli di situazioni e territori e che, come riportato da qualcun altro, nulla hanno a che fare con disastri ambientali, idrogeologici, sismici, attività criminali, speculative ecc... oltre a generare un dispendio di risorse dello Stato/P.A./Enti Locali/privati che non mi giustifico. Il fatto che alcune realtà (e/o soggetti) non riscontrino il problema, non significa certo che non esista. Il modo di affrontarlo e risolverlo poi può e deve essere punto di incontro equilibrato delle molteplici voci. L'articolo da me richiamato riportava: "evitando se possibile ogni forma di pensiero preventivo". Anche il servizio segnalato da Cassini mi pareva sulla stessa lunghezza d'onda. Certo il relatore ha esperienze di campo di "soli 25 anni" (nasceva insieme alla Bucalossi) e non ha vissuto professionalmente il periodo a cavallo della 47/1985, ma di elementi di discussione validi mi pare che ne evidenzi a sufficienza. L’articolo sui dati statistici richiamato da Pippocad parla di fenomeno diffuso degli anni ‘50-’60. Riferisce di fenomeno per lo più in mano alla criminalità organizzata, richiama rapporti di Legambiente sul progetto NO ECOMAFIA. Ritengo si tratti di altre casistiche. Probabilmente vi saranno anche luoghi dove per tradizione, cultura, possibilità maggiori il fenomeno sia inesistente o di poco conto, ben per loro; nonché realtà dove invece è ancora in mano alla “criminalità”. Il territorio nazionale è vasto e vario. Dalle mie parti dico "abusi" anche degli anni ’70. Epoca in cui ci si risollevava da un disastro e gli abitanti, come di tante altre realtà, erano in prevalenza in Svizzera, Germania, Belgio, per vedere se riuscivano a far costruire una casa al paese. Negli ultimi decenni, alla scomparsa di quella generazione che ha usato la propria casa per una vita, e negli ultimi anni di bonus, riscontriamo quelle difformità/irregolarità che oggi sono considerati abusi permanenti, dei quali la proprietà non ne aveva alcuna consapevolezza prima, figuriamoci poi con il continuo sopraggiungere di una infinità di nuove norme e vincoli. Credo che casi della signora Maria in giro ve ne siano in abbondanza. Se ho ben percepito le esternazioni del Ministro che ha lanciato la notizia (che peraltro avrebbe dichiarato di aver incontrato più ingegneri in questi ultimi mesi che in tutta la sua vita), mi pare di capire che molto venga da segnalazioni della base e forse dal notevole lavoro svolto da anni da parte della Rete delle Professioni Tecniche. RPT impegnata anche nella proposta di riforma del T.U.E. che contiene già delle ipotesi di soluzioni a problematiche di "abusi minori”. RPT alla quale partecipa attivamente la categoria dei Geometri e, per quanto mi risulta, diversi mesi addietro richiedeva e gradiva ogni forma di osservazione/suggerimento da parte degli iscritti. Che sia la volta buona che la politica ascolta la voce degli addetti ai lavori? Sono completamente d'accordo con la riflessione di 3L. Di questo possiamo tranquillamente discutere. Ma le finalità di una riproposta di condono dalla politica è questa che riporto sotto presa da un articolo (https://www.buildnews.it/articolo/condono-edilizio-dalla-politica-spunta-nuova-sanatoria), non di salvaguardare la Sora Maria che ruba le caramelle. Il ministro Matteo Salvini ha parlato recentemente della volontà di introdurre un condono edilizio per contribuire a finanziare la prossima legge di Bilancio. Non so se è chiaro.
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st-topos
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buongiorno @Pippocad ha scritto :"....... fabbricato rurale la parte pertinenziale divenuta abitazione" fa parte di quel minimo sindacabile da fare con un aggiornamento di legge in modo da normarlo per sempre. E' più che altro un abuso burocratico........" L'approccio a tale problematica non può essere questo. Il fenomeno è diffuso e se guardato bene è altrettanto grave come la nuova edificazione senza titolo (grandi abusi). La zona agricola che diventa zona edificatoria (di fatto) senza infrastrutture. Qualche anno fa un articolo parlava di un comune a sud di Napoli dove il vecchio insediamento urbano era stato quasi totalmente abbandonato (ora abitato da extracomunitari) e di fatto si era spostato in zona agricola (tra le più fertili d'italia). Tutti fabbricati rurali sulla carta, con una volumetria complessiva raddoppiata (se non triplicata)....cementificazione delle aree rurali. Ovviamente parliamo di comuni grandi come una città del nord. Questo fenomeno, ovviamente non con tali proporzioni, è molto diffuso su tutto il territorio nazionale. Qualche giorno fa avevo chiesto a Rubino (contrario al condono) di rispondere in tal senso, lui, come al solito, è scappato (fenomeno molto diffuso anche dalle sue parti). Questa tipologia di abuso, se sanata, non può pagare solo l'oblazione, si deve far carico anche del danno che ha provocato......tu minimizzi su tali abusi.....purtroppo non è così. Ricordo a tutti che tale tipologia di abuso non è inquadrabile fra il cambio di destinazione, ma è inquadrato fra gli aumenti di superficie (per capirci....). @3L cortesemente chiarisci cosa volevi dire: "......C erto il relatore ha esperienze di campo di "soli 25 anni" (nasceva insieme alla Bucalossi) e non ha vissuto professionalmente il periodo a cavallo della 47/1985, ma di elementi di discussione validi mi pare che ne evidenzi a sufficienza......." Bucalossi 1977 condono 1985 25 anni cosa volevi dire???????
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Pippocad
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"3L" ha scritto: L’articolo sui dati statistici richiamato da Pippocad parla di fenomeno diffuso degli anni ‘50-’60. Riferisce di fenomeno per lo più in mano alla criminalità organizzata, richiama rapporti di Legambiente sul progetto NO ECOMAFIA. Ritengo si tratti di altre casistiche. Leggi bene. L'articolo da la stima ISTAT al 2021. Dice: l'abusivismo ancora oggi è una realtà perchè (media nazionale) nel 2021 sono costruite 15,1 case illegali ogni 100 autorizzate. Sud e nelle Isole mantiene livelli allarmanti, con valori dell’indice compresi tra 35 e 40). L’indice di abusivismo è una misura di flusso riferita all’edilizia residenziale, che esprimela proporzione delle costruzioni abusive realizzate nell’anno di riferimento in rapporto a quelle autorizzate dai Comuni. Non rappresenta, quindi, la quota di costruzioni abusive sul totale delle costruzioni realizzate nell’anno di riferimento (né, tantomeno, sullo stock delle costruzioni). Costruzioni abusive intende edifici interamente abusivi o ampliamenti volumetrici abusivi di edifici regolari. Qui un grafico: ibb.co/fkJZCNk
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Pippocad
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"st-topos" ha scritto: buongiorno @Pippocad ha scritto :".......fabbricato rurale la parte pertinenziale divenuta abitazione" fa parte di quel minimo sindacabile da fare con un aggiornamento di legge in modo da normarlo per sempre. E' più che altro un abuso burocratico........" L'approccio a tale problematica non può essere questo. Il fenomeno è diffuso e se guardato bene è altrettanto grave come la nuova edificazione senza titolo (grandi abusi). La zona agricola che diventa zona edificatoria (di fatto) senza infrastrutture. Qualche anno fa un articolo parlava di un comune a sud di Napoli dove il vecchio insediamento urbano era stato quasi totalmente abbandonato (ora abitato da extracomunitari) e di fatto si era spostato in zona agricola (tra le più fertili d'italia). Tutti fabbricati rurali sulla carta, con una volumetria complessiva raddoppiata (se non triplicata)....cementificazione delle aree rurali. Ovviamente parliamo di comuni grandi come una città del nord. Questo fenomeno, ovviamente non con tali proporzioni, è molto diffuso su tutto il territorio nazionale. Qualche giorno fa avevo chiesto a Rubino (contrario al condono) di rispondere in tal senso, lui, come al solito, è scappato (fenomeno molto diffuso anche dalle sue parti). Questa tipologia di abuso, se sanata, non può pagare solo l'oblazione, si deve far carico anche del danno che ha provocato......tu minimizzi su tali abusi.....purtroppo non è così. Ricordo a tutti che tale tipologia di abuso non è inquadrabile fra il cambio di destinazione, ma è inquadrato fra gli aumenti di superficie (per capirci....). Vero. Vedi che il problema è molto complesso. E' inutile ridurre la cosa a "condono si" o "condono no". Se non entriamo nel merito delle singole cose non si può trattare questa materia. Questo settore va normato puntualmente con una legge globale che consenta di sanare, con dei limiti, alcuni settori tipo quello che hai evidenziato. Normarlo con dei limiti e delle sanzioni. Questo intendevo.
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cassini
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Ma infatti. Non ci vuole un condono fine a se stesso. Ci vuole una nuova legge Urbanistica, come era anche la 47/85, che rivoluzioni completamente questo mondo e non permetta nel futuro di tornare nelle solite problematiche. Una legge che contenga anche la parte di sanatoria, come era appunto la 47/85. E' un problema di ordine tecnico ma anche politico perché questa nuova legge dovrebbe andare incontro alle esigenze abitative della popolazione per non creare disagi. A quel punto solo i furbi incorrerebbero in abusi. E' così che si isola il fenomeno. I risultati dicono che fino ad ora non ci sono/siamo riusciti. Non dico che sia facile ma bisogna provarci. Come chiudeva giustamente 3L le buone leggi nascono dalla stretta collaborazione tra mondo professionale e politico. Su un aspetto st-topos mi ha anticipato: Sono a chiedere infatti anch'io cosa intendeva 3L per Bucalossi visto che è antecedente alla 47/85.
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st-topos
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Questo problema si risolve quando i sindaci decidono cosa vogliono fare del loro territorio. Lo Stato non può fare molto. Quando rilasci una serie di P di C in zona agricola ti devi porre il problema, non quando sono stati edificati. Altrimenti zero burocrazia all'inizio e dopo ti controllo ogni tot anni. (io sono per questa soluzione)
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cassini
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"st-topos" ha scritto: Questo problema si risolve quando i sindaci decidono cosa vogliono fare del loro territorio. Lo Stato non può fare molto. Quando rilasci una serie di P di C in zona agricola ti devi porre il problema, non quando sono stati edificati. Altrimenti zero burocrazia all'inizio e dopo ti controllo ogni tot anni. (io sono per questa soluzione) Certamente Anche i Sindaci devono fare la loro parte che, per opportunità politica, non hanno mai fatto. Se rileggiamo la 47/85 le omissioni da parte loro sono impressionanti. Quella Legge non era fatta malissimo.
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st-topos
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Ti ricordo il decreto Nicolazzi, che non fu mai convertito in Legge. Concettualmente era migliore della 47/85 perchè prevedeva un avvallo del comune prima di procedere alla presentazione della pratica di Condono. Per cui tutte quelle opere che erano e sono rimaste insanabili non avrebbero intasato gli uffici comunali. Il problema in questo forum non è Condono si o no, il problema è di sentirsi superiore (come sempre) agli altri. Così è se si parla di Condono, se si parla di Fisco, se si parla di politica, se si parla di una questione tecnica ecc. ci sta sempre quello che alza il ditino e dice la sua a c....o e poi scompare nel nulla, senza soatenere ciò che ha scritto, per passare su un altra discussione a parlare di auto, di musica e c...i vari a fare l'esperto di ogni cosa. saluti
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Latemar
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Se pensate che i Comuni avevano l'obbligo di rilasciare l'abitabilità assieme al condono... Comunque, nonostante io sia da sempre stato contrario al principio del condono edilizio, riconosco ad oggi quello che sostiene Cassini, che la 47/85 sia stata una ottima legge che tutt'ora è in vigore ed ha prodotto buoni risultati a favore della gente comune, considerato l'enorme cementificazione incontrollata avvenuta con l'espansione delle grandi città all'epoca del boom economico, dell'industrializzazione del paese e il conseguente abbandono dei campi coltivati. In quel contesto storico una Legge come la 47/85 è stata indispensabile. Le successive leggi/remake sul condono, però, sono state drammaticamente fallimentari e sono sempre state promulgate con l'impegno che sarebbe stata l'ultima volta.
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cassini
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"Latemar" ha scritto:
Le successive leggi/remake sul condono, però, sono state drammaticamente fallimentari e sono sempre state promulgate con l'impegno che sarebbe stata l'ultima volta. Giustissimo Proprio perché erano leggi remake fini a se stesse. Vedi che su qualcosa stiamo convergendo. C'è bisogno di una nuova Legge Urbanistica moderna e che comprenda anche la sanatoria (non di tutto ovviamente).
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Pippocad
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"cassini" ha scritto: "Latemar" ha scritto:
Le successive leggi/remake sul condono, però, sono state drammaticamente fallimentari e sono sempre state promulgate con l'impegno che sarebbe stata l'ultima volta. C'è bisogno di una nuova Legge Urbanistica moderna e che comprenda anche la sanatoria (non di tutto ovviamente). ESATTO! una legge seria strutturale che regolamenti la materia nel passato (sanatorie) ed in futuro. Un po'come D.lgs 81/2008 ha (nel bene o nel male) riformato completamente la sicurezza cantieri. Quindi non abbiamo alcuna chance...
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