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Argomento: collegio geometri retribuzione membri
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geoalfa
(GURU)
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02 Dicembre 2005
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"rubino" ha scritto: "robertopi" ha scritto: Buonasera, leggendo il post sul 2 aprile, mi venuto in mente (sono un pò scordarello) che questo sito (ottimo) è seguitissimo e frequentato dalla più variegata tipologia di geometri e non, e quindi anche dalle figure appartenenti all'argomento in oggetto. Allora, poichè a volte sono curioso, ho pensato che qui potrò avere un paio di risposte che da anni cerco di conoscere (premesso, senza nessuna polemica): 1- I membri di un collegio geometri (e CNG), presidente, consigliere, componenti commissioni, sono retribuiti? se si, quanto? 2- Quando ero ragazzo e facevo pratica su uno studio, il boss mi diceva che sui collegi ci si spartivano ottimi incarichi, è vero? Ecco, prego chiunque di rispondere senza però fare alcuna polemica. Grazie e saluti Premesso che la mia esperienza (fra alterne vicende ormai quasi ventennale) si limita ad un solo Collegio Provinciale, che io sappia non esiste alcuna norma che vieti la retribuzione a presidente, consigliere, componenti commissioni ecc. Ne deriva che, qualora un Collegio provinciale volesse retribuire i propri dirigenti può farlo, ovviamente sulla scorta di una apposita delibera di Consiglio mediante la quale si fissano importi e modalità di pagamento. La delibera deve essere a disposizione degli Iscritti e gli importi inseriti nell'apposita voce di bilancio. Per quanto a quest'ultimo documento, consuntivo e preventivo, esso viene posto all'approvazione dell'Assemblea degli Iscritti ogni anno: in quella sede, poiché tutti sono chiamati a parteciparvi, è possibile interrogare sia il presidente sia i consiglieri su ogni punto delle problematiche che investono i Collegi provinciali, non ultimi i tuoi dubbi. Tuttavia, e ribadisco per quanto al Collegio di Potenza, non è prevista nessuna retribuzione: esiste una delibera di Consiglio mediante la quale si provvede a rimborsare il presidente ed i consiglieri in occasione di interventi istituzionali. Per le normali sedute di Consiglio si è disposto esclusivamente il rimborso del costo del carburante (1/3?) a favore dei Consiglieri residenti fuori del capoluogo provinciale, non vi è alcun gettone di presenza (per esempio, a me che risiedo a Potenza non spetta un euro). Che siano stati conferiti incarichi derivanti dalla carica in nostri organi professionali? Per la mia esperienza, posso dirti che al Collegio non arriva nulla. Ciao. P.S.: ... e di certo a me non ne hanno dati. quoto rubino! anche la mia esperienza nel collegio di Camerino è del tutto simile alla tua! come già detto da noi scegliamo i rappresentanti in base alla disponibilità ed alla fiducia e stima che i colleghi hanno verso gli eleggibili. mentre a noi rimborsano un poco di meno (1/4 del costo della benzina), ma in occasione di viaggi a scopo di rappresentanza. per il resto mi sono già pronunciato e qui confermo. cordialità
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VARES8
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Io che vivo la vita di categoria da qualche decennio ho imparato che c'è chi assume l'incarico nell'interesse della categoria e chi invece per cercare di trarne il massimo profitto personale. Da noi ad esempio questo si nota negli incarichi affidati dal Tribunale (CTU) che non sono a rotazione come prevede la legge ..... qualcuno fa due perizie all'anno e qualcuno due a settimana ....... C'è poi qualcun altro che millantando la carica prenede incarichi dai comuni .... Per quanto mi risulta è comunque tutto regolare (diversamente qualcuno si sarebbe già mosso) l'unica critica è spendibile sotto il profilo dell'onestà intellettuale. Spetta poi alla base degli iscritti continuare ad accettare questa situazione o porre un termine alla situazione nel segreto dell'urna.
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technograph
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non credo che il presidente del CNG abbia solamente un gettone di presenza! visto e considerato che il buon fausto savoldi si sobbarca ben più di un viaggio in quel di roma e vi dedica anima e corpo nel fare quello che gli riesce meglio incaricarsi di difendere la nostra professionalità dai nostri governanti.
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robertopi
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In sostanza si può concludere che non c'è compenso, ma la visibilità e quindi tornaconto professionale, volente o nolente, si ha. Poi giustamente sta all'onestà del professionista quando e quanto approfittarne.. saluti
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Si sono toccati vari argomenti, e vale la pena si sintetizzare. 1 Retribuzione Durante i miei tre mandati biennali come consigliere, ormai vent’anni fa, il Collegio di Bologna non prevedeva alcun gettone di presenza. Questi sono stati introdotti in seguito, con regolare approvazione dell’Assemblea, e gli importi annuali risultano a bilancio. Suppongo che nei collegi in cui non compare la voce, non ci sia motivo di pensare che questi gettoni siano previsti. Il rimborso spese era allora previsto soltanto per le trasferte per conto del Collegio, e non per presenziare alle riunioni di Consiglio. Ovvio che questo penalizzi eventuali consiglieri provenienti da fuori città. 2 Incarichi Sempre nei tre mandati citati (non posso far altro che basarmi sull’esperienza personale), quale responsabile della Commissione Catasto, pubblicai sul Bollettino l’intenzione di rispondere alle richieste di terne di nomi che ogni tanto pervenivano da Enti Pubblici e da privati, attingendo unicamente dal gruppo di Colleghi che conoscevo personalmente perché partecipavano all’attività della Commissione. Giustificavo il mio comportamento in modo molto semplice: non sarebbe stato serio indicare professionisti di cui non conoscevo le capacità. Nessuno obiettò alcunché. Ma la commissione non crebbe numericamente. 3 Partecipazione L’argomento non è stato ancora introdotto direttamente, ma discende dal resto. In un gran numero di Collegi le assemblee ordinarie vanno sostanzialmente deserte. Per vedere un numero ragionevole di facce è necessario indire una riunione in cui si parli di argomenti tecnici (PSC, RUE, Pregeo, Docfa, GPS...) La giustificazione è quasi sempre la delusione per i risultati politici che il Collegio ottiene. A questa seguono alcuni corollari, come ad esempio le illazioni su vantaggi personali dei Consiglieri. Vantaggi per lo più presunti, e comunque raramente dimostrati. Penso che le Categorie Professionali siano una pura astrazione: non esistono. E men che meno esiste quella dei Geometri, da sempre particolarmente eterogenei per formazione e pratica di lavoro: una Categoria si forma per comunione di interessi, e non è possibile trovare interessi davvero comuni fra cartografi, progettisti, costruttori, urbanisti, periti assicurativi, maestri di scuola, consulenti tuttologi dei Tribunali, dipendenti di Enti ed Imprese... Dunque la Categoria non esiste. Ma esiste, purtroppo, la politica di categoria. Infatti nella diuturna, misera guerra che i Professionisti Tecnici combattono, l’argomento “competenze”, legato allo specifico titolo di studio, è sempre in agguato. Dunque la politica di categoria è necessaria. Perciò credo che sia necessario partecipare. Partecipare attivamente alle Commissioni permette di capire l’utilità del Consiglio. Il fatto di non aver risultati positivi non deve deludere, perché è già positivo rintuzzare quelli negativi, che sono certi, se si è assenti. Scusate la pedanteria. Leonardo
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robertopi
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[quote="Leo"] 2 Incarichi alle richieste di terne di nomi che ogni tanto pervenivano da Enti Pubblici e da privati, attingendo unicamente dal gruppo di Colleghi che conoscevo personalmente perché partecipavano all’attività della Commissione. Giustificavo il mio comportamento in modo molto semplice: non sarebbe stato serio indicare professionisti di cui non conoscevo le capacità. Nessuno obiettò alcunché. Vedi secondo me questo è il punto, nulla da dire sulla retribuzione o gettone o rimborso, sempre che sia noto a tutti, ma sugli incarichi come hai detto, li hai assegnati a persone a te note. Un ente o un privato si rivolge al collegio, perchè cosi ha la garanzia che andando alla fonte ottiene il meglio senza discriminazioni. siccome tu dici di non poter garantire per tutti gli iscritti, quindi, lo dai a chi conosci; da un lato sarebbe logico poiche vuoi offrire un servizio sapendo che stai offrendo il meglio, ma dall'altro stai operando una discriminazione verso il resto degli iscritti. Ed è così che si genera il malpensiero, tu sei onesto e non lo fai, ma qualcun altro potrebbe dire al collega"ecco un incarico, tu figuri poi si fa a mezzo".Oggi poiche ci sono i mezzi, la cosa più giusta è inviare il "bando" per avere l'adesione di chi è interessatol, tramite mail, poi sorteggiare tra gli aderenti. saluti
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andrea80
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ancona
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concordo con robetotopi e molte delle volte dietro ci sono sempre gli interessi a far girare sempre le persone che si conoscono, come le imprese per i lavori edili in cui i tecnici fanno il preventivo basso e poi l'impresa gli dà la percentuale sul lavoro perchè quell'impresa lavora con quel tecnico. Saluti
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Eh, eh, Robertopi. Qui ti volevo! Non opero (operavo, per meglio dire) alcuna discriminazione verso alcun “resto degli iscritti”. Il tutto va letto INSIEME alla partecipazione. Se il Collegio deve dare nomi di persone la cui preparazione è nota, bisogna che la preparazione sia, per l’appunto, NOTA. E non lo è quella di uno sconosciuto, mentre lo è quella di uno che partecipa (bada bene: non ho detto di un amico, ma di uno che partecipa alla Commissione). D’altra parte, se il Collegio deve dare nomi a rotazione, è molto meglio che l’Ente attinga direttamente dalla propria copia dell’Albo, che il Collegio stesso ha provveduto ad inviargli tempestivamente. Almeno non potrà accusare il Consiglio di avergli affibbiato una patacca! (Oooops, non si può dire che ci sono anche iscritti indegni?) Tuttalpiù si può chiedere che l’Ente comunichi al Collegio ogni incarico che affida, cosicché il Collegio possa verificare il criterio di rotazione. A cui, però, sarebbe eventualmente solo l’Ente a dover sottostare... Se provi a leggere tutto il mio precedente post nella chiave di promuovere la partecipazione (e intendo partecipazione disinteressata!), allora il cerchio potrebbe chiudersi. Perché mi rendo ben conto che, visto da fuori, un Collegio può avere somiglianza ben più che vaga con un postribolo. Ma bisogna provare a vederlo anche da dentro, per verificare se davvero l’impressione è giustificata... Buon lavoro a tutti. Ciascuno NEL proprio Collegio. E questo non è detto che sia un regalo che faccio ai rispettivi Consigli... Leonardo Un rapido PS: domattina, assieme ad un manipolo di altri illusi (Geocinel ne sa qualcosa...), parto di buon ora a mie spese per dare un modesto contributo alla causa della categoria. Certo l'onere; incerto il risultato. Non è questo il momento migliore per sottopormi illazioni su presunti interessi personali :wink:
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maxroma
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"Leo" ha scritto:
............ Non opero (operavo, per meglio dire) alcuna discriminazione verso alcun “resto degli iscritti”. Il tutto va letto INSIEME alla partecipazione. Se il Collegio deve dare nomi di persone la cui preparazione è nota, bisogna che la preparazione sia, per l’appunto, NOTA. E non lo è quella di uno sconosciuto, mentre lo è quella di uno che partecipa (bada bene: non ho detto di un amico, ma di uno che partecipa alla Commissione). .................. Un rapido PS: domattina, assieme ad un manipolo di altri illusi (Geocinel ne sa qualcosa...), parto di buon ora a mie spese per dare un modesto contributo alla causa della categoria. Certo l'onere; incerto il risultato. Non è questo il momento migliore per sottopormi illazioni su presunti interessi personali :wink: Credo che sia quanto meno anomalo che il criterio di segnalazione di un tecnico avvenga sulla base della sua partecipazione alla vita collegiale e non sulle sue effettive capacita' professionali. Circa 15 anni fa' presso il nostro Collegio si penso' di istituire un data base con i curriculum professionali di ogni iscritto, da utilizzarsi proprio per poter indirizzare eventuali richieste professionali a quei tecnici realmente operativi nel settore richiesto. Fu' inviata a tutti gli iscritti una circolare alla quale era necessario rispondere allegando un proprio curriculum professionale; non se ne e' mai piu' saputo nulla. Nel frattempo le evetuali richieste giunte al Collegio sono state gestite all'interno dello stesso senza alcuna pubblicita' verso i colleghi. Detto questo e' comunque bene non fare di tutta l'erba un fascio; ci sono nostri delegati che operano all'interno del Collegio con passione e sacrificio personale e, per questo, vanno ringraziati per la scelta operata ma, a mio parere, nel contempo, vanno pure eliminate tutte quelle situazioni "anomale" che contribuiscono a minare la credibilita' dell'istituzione stessa. Buon lavoro, Massimo
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Scusa, Maxroma, ma mi permetto di insistere. Se un'idea altrui sembra anomala, bisogna provare ad adottare l'altrui punto di vista, e non rimanere nel proprio, per riuscire a valutarla. E' facile porsi nell'ottica di chi critica genericamente l'operato dei Collegi (leggasi Consigli), perché è quella di oltre l'80% della popolazione dei Professionisti, e di una percentuale ancor maggiore degli "altri", intendendo con ciò tanto i Committenti quanto i dipendenti, pubblici o privati che siano. E' più difficile porsi nell'ottica di un Consiglio, tanto più se questa tende ad essere "innovativa": si rischia di trovare genericamente "anomalo" ciò che, invece, tenta di apportare nuove idee e cerca soluzioni ai problemi. Possono essere errori, ma a volte è utile provare per verificare. In particolare, per comprendere la giustificazione di nominare chi partecipa all'attività di Commissione, è utile immaginare il RUOLO del Consigliere responsabile della Commissione stessa. Esiste un Albo, affiancato da questionari che assumono la valenza di vere autocertificazioni: l'Iscritto DICHIARA di avere certe competenze. Un simile data base non richiede l'intervento dell'uomo: chi lo interroga può sapere che il geom. Tizio è specializzato in Tuttologia. Ergo, se gli occorre un Tutologo, si rivolge al geom. Tizio. Ottiene un buon lavoro, e tutto funziona. Ottiene una vaccata, e la colpa è dell'autocertificazione del geom. Tizio. Se esiste un Consigliere responsabile di una Commissione, ed a questo Consiglere vien chiesto di fornire nomi di Colleghi competenti nella materia, non è affatto "anomalo" che lui si senta garante di quei nomi: se il Committente ottiene un buon lavoro, tutto funziona (ed il Collegio fa una buona figura); se il Committente ottiene una vaccata, il Collegio fa una figura barbina. Ed il Consigliere, garante di quei nomi, è responsabile di quella figura. E a nulla vale che egli si trinceri dietro l'autocertificazione che non ha provveduto a verificare... Se l'ipotesi non è del tutto da scartare, vediamo bene che la Partecipazione è fondamentale. Se, invece, l'ipotesi appare peregrina (o anomala), bisogna intendere che sia preferibile affidare tutto al data base delle autodichiarazioni. E in tal caso diventa necessario partecipare ad un'assemblea che proponga ed approvi - a sensibile maggioranza - la formazione e la tenuta del data base, nonché l'attribuzione alla segreteria del Collegio del compito di interrogare il data base stesso con una banale routine che randomizza l'uscita di una terna di nomi ad ogni richiesta. E partecipare, poi, a controllare che tutto funzioni a dovere. Quindi anche qui è fondamentale la Partecipazione. Morale: la Partecipazione rimane il nocciolo del problema. E' fondamentale. Perché è inconcludente, salvo per la soddisfazione del tutto personale dell'esercizio dei diritto di mugugno, autoescludersi dal mondo del Collegio per poi romp... ooops, criticare sterimente con il "si dovrebbe fare" in luogo del più proficuo "dobbiamo fare". Anche perché, se si è presenti, è molto più difficile che altri, in seguito, ci possano domandare dove eravamo NOI qualdo i furbi si appropriavano di incarichi, crediti e referenze. Se, come ci ricorda Path, Alberto diceva che " La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente", non credo che sia male cercarle attivamente, le nuove idee. Scusa ancora Leonardo
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