Caro Carlo,
mi fa piacere poter parlare "serenamente e pacatamente" delle nostre due attuali visioni sulla formazione in tema di riconfinazioni dopo le "scornate" dei mesi scorsi. Quindi riprendo qui qualche tuo passaggio.
"geocinel" ha scritto:
Non è vero che la causa principale per il quale lui non può far parte della mia proposta formativa è il fatto che è uno sviluppatore di software ecc. ecc.
Beh, adesso dici così e mi fa piacere anche questo, ma nei mesi scorsi mi hai dipinto molto diversamente (e negativamente). Ma va bene, non rivanghiamo ...
"geocinel" ha scritto:
Negli anni abbiamo riscontrato come gli errori più frequenti e pericolosi che vengono commessi sono gli errori di metodo che hanno ripercussioni incontrollate e di ordine metrico. Gli errori procedurali invece hanno ripercussioni di ordine decimetrico.
Infatti sono sempre stato d'accordo su questo, è solo la "cura" a queste problematiche che ci differenzia.
Mi spiego, tu pensi che, insegnando i principi e i metodi, poi un geometra (degno di questo titolo professionale) è in grado di trovare da solo le corrette procedure per mettere in pratica quei principi e quei metodi.
Io invece non la penso affatto così.
Penso, al contrario, che, una volta insegnati principi e i metodi, devi anche insegnare le corrette procedure, altrimenti la formazione è del tutto monca e, come tale, serve a poco.
Ma non dico questo per mia presunzione, lo dico sulla base degli oltre 200 seminari tenuti in lungo e in largo per l'Italia, molti dei quali con te e Leo.
Te lo ricordi quel geometra 56enne al seminario sui casi pratici di Reggio Emilia nel 2013 che ci sottopose quel suo caso di riconfinazione? Lui era convinto di applicare le giuste procedure perché, diceva, "ho sempre fatto così". Era convinto di operare correttamente mentre invece ha agito in maniera sbagliata per tutta la carriera.
E sempre a Reggio Emilia quel giorno, ti ricordi quando noi gli spiegammo che le loro mappe andavano georeferenziate con i parametri originari Sanson-Flamsteed, mentre invece loro ci dissero che le georeferenziavano sui parametri Gauss-Boaga, dicendoci che "noi qui abbiamo sempre fatto così"?
Era una vita che sbagliavano procedura.
E ti ricordi quel geometra a Lucca (che abbiamo battezzato l' "Aretino" perché era originario di Arezzo) che ci disse di applicare varie georeferenziazioni (a 4 parametri, a 6 parametri, l'omografica, ecc.) finché trovava quella che gli faceva "tornare meglio il confine"?
Anche quello stava applicando procedure del tutto scorrette da tutta la vita. Mi ricordo che sia tu che io alla fine di quel seminario abbiamo avuto un'accesa discussione con lui, tu sui metodi e io sulle georeferenziazioni.
Sai come è andata a finire con l'Aretino? Che lo scorso Novembre è venuto anche al mio seminario di Livorno dicendomi che alla fine si era convinto della bontà delle georeferenziazioni che gli avevamo spiegato e che nel frattempo aveva acquistato il software e le applicava con grande soddisfazione.
Poi tu dici che le procedure portano al massimo ad errori decimetrici.
Non è assolutamente vero. Possono portare ad errori metrici madornali.
Ti ricordi il nostro comune amico Salvatore della provincia di Catania? Lui non riusciva a capire perché, avendo eseguito il rilievo con il GPS, poi per calcolare il tracciamento i punti dovevano essere ruotati. Cioè non capiva che, nel momento in cui rototrasli il rilievo sulla mappa, ti porti sul Nord catastale e non più su quello WGS84 e quindi, quando vai a tracciare devi tener conto di tale disorientamento. Un angolo magari di pochi primi centesimali ma che, con la stazione GPS distante, ti porta ad errori mostruosi (di metri).
Altro esempio. Nel test della seconda lezione del mio corso online, ho posto una domanda che riguardava la larghezza dei pixel di una mappa scansionata a 200 DPI. Qualche iscritto si è lamentato dicendo che lui vuole fare il riconfinatore e non il matematico.
Allora, visto che il mio messaggio non era "passato", sai cos'ho fatto? Ho organizzato un webinar aggiuntivo (senza crediti e senza test) in cui gli ho rifatto vedere come, nel prelevare i punti dalla mappa, se non si pone la giusta cura (procedurale), è facilissimo sbagliare di 3 o 4 pixel. Poi ho ribadito che quei 3 o 4 pixel corrispondono a 75 cm - 1 mt.
Così come gli ho fatto vedere che, se non si corregge il disorientamento sul Nord di una mappa raster, gli errori sul lato più lungo vanno da 1 mt per mappe in buono stato, ai 2 mt per quelle messe peggio.
Sempre in quel webinar, alla fine ho chiesto:
Ditemi onestamente chi di voi risolve i suoi lavori di riconfinazione semplicemente aprendo la mappa sul CAD, senza nessuna georeferenziazione (e correzione della deformazione) sovrapponendogli il rilievo facendo collimare "a occhio" i punti di inquadramento? Bene, più della metà di chi ha risposto ha affermato candidamente che fa così.
E tu mi parli di errori solo decimetrici?
E dici che una volta spiegati i principi e i metodi, poi il bravo geometra le procedure le sa applicare da solo?
Te lo dico in Toscano, così capisci meglio:
Suvvia Carlo .... Citi sempre il Tani su questo punto, ma è un paragone che non ha nessuna attinenza con la realtà. Ti credo che un maestro come il Tani sapeva far discendere, dai principi, anche i metodi e le procedure.
Ma un geometra, comune mortale, no. O gliele insegni le procedure, oppure commetterà sempre grandi svarioni, molto significativi per una riconfinazione.
"geocinel" ha scritto:
Da qui l'idea di approfondire la parte legata ai principi più che a quella legata alle procedure.
L'idea è encomiabile ma .... non sufficiente a formare bravi riconfinatori.
Io sono convinto che questi tuoi corsi sui principi servano solo a chi ha già grande padronanza sulla materia, come Sergio Ivaldi che comunque sta seguendo anche il mio corso e con grande passione.
Viceversa, un geometra novizio della materia (ma anche, come dicevo, uno che credeva di conoscerla) che viene ad un tuo corso, dove in 8 ore gli fai una testa quadrata solo sui principi, poi quando si troverà davvero ad affrontare una riconfinazione, non saprà ancora da che parte cominciare.
"geocinel" ha scritto:
Le otto ore sono appena sufficienti per parlare di queste cose e quindi non era pensabile approfondire le procedure dove, l'ho sempre detto, Gianni è bravissimo a illustrarle.
Su questo hai ragione, ed è per questo che io, pur apprezzando come te il contatto umano, ho dirottato sulla formazione online perché è l'unico mezzo che ti permette di dedicare il giusto tempo, staccando le lezioni e dando modo a tutti di imparare davvero.
"geocinel" ha scritto:
Se questa mia idea sia efficace o meno ai posteri l'ardua sentenza, ieri a Cuneo era presente l'amico Sergio Ivaldi che può liberamente riportare la sua idea su questo forum, essendone iscritto.
Sergio si è appena espresso nel post sopra e mi sembra che le sue conclusioni siano in linea con le mie.
Da parte mia dico che questi corsi che stai portando avanti tu, necessitano poi di un grande approfondimento di dettaglio sulle procedure, altrimenti, come dicevo servono solo a chi è già esperto.
"geocinel" ha scritto:
L'altro motivo che ci differenzia è l'uso del mezzo. A me piace vedere in faccia chi ho davanti e confrontarmi direttamente; forse sarà un mio limite ma credo che la crescita reciproca passa anche attraverso uno sguardo.
Carlo, anche a me piace avere il contatto diretto con le persone, altrimenti non avrei girato per l'Italia tutti questi anni. E di seminari sul posto ne farò ancora. Ma non queste giornate full-immersion, come dicevo, non puoi chiamarle "corsi".
Se vuoi tenere dei corsi degni di questo nome, non hai alternative. O ti sposti sulla città prescelta per un mese e tieni comunque lezioni settimanali, oppure li fai online. Altre possibilità non ce ne sono.
Io invece devo dirti che questa esperienza online sta dando grandi soddisfazioni, sia a me come docente che ai partecipanti che mi coprono quotidianamente di apprezzamenti, complimenti e ringraziamenti.
Poi quando ti convincerai anche tu che il progresso non lo ferma nessuno, per me sarai il benvenuto se vorrai utilizzare questa mia nuova piattaforma informatica e telematica che ho sviluppato con tanto impegno e con un notevole investimento (è dall'autunno scorso che ci lavorano i miei programmatori e tuttora stiamo sviluppando nuove prestazioni che solo un corso effettivo poteva far emergere).
"geocinel" ha scritto:
Quello che non ho capito è perché, Gianni, hai voluto trattare nella prima lezione argomenti che non ti appartengono e che sono estremamente scivolosi.Come quelle risposte che possono indurre in errore chi le legge quando andranno a ricoprire futuri incarichi.
Nella prima lezione ho semplicemente espresso i concetti, i principi e la normativa di riferimento. Credo potrai darmi atto che, dopo anni e anni che li ho sentiti trattare da te e Leo, qualcosa avrò pur imparato, o no? E comunque, come sai, avevo chiesto a Leo di tenerla lui quella lezione, ma la cosa non è stata possibile.
L'unica leggerezza che ho commesso è stata quella di rispondere su quelle domande di carattere giuridico (e sulla ricerca dei documenti probanti) su cui non ho idonea esperienza (e l'ho detto all'inizio del corso). E come sai, nel farlo, mi sono affidato ad un anziano geometra (che all'epoca collaborava con il mio maestro scomparso). Purtroppo non è stata una scelta felice e tu mi hai fatto notare le inesattezze; dovute comunque anche ad un mio errore nel non riportare per intero la domanda di un iscritto.
Ma ieri, come hai visto, ho pubblicato la rettifica con le tue note, scusandomi.
Se poi vuoi continuare a crocifiggermi per questo, vedi tu ....
"geocinel" ha scritto:
Nel passato ho mandato una bella letterona al CNG per palesi inesattezze riscontrate su di un testo riguardante le Riconfinazioni (anche questa è formazione).
Mi fu risposto che contestare il prelievo di coordinate fatto attraverso la lucidatura della mappa di Impianto oppure quello di prelevare le coordinate dal parametro più a Ovest della mappa senza tener conto della deformazione era un mio punto di vista che andava contro un altro punto di vista. Io, ovviamente, non la penso così.
Neanch'io.
Peccato però che tu ti sia permesso di accostarmi al soggetto cui ti riferisci qui sopra.
Questo, Carlo, mi ha profondamente ferito e, come vedi, te lo dico qui in pubblico, anche se voglio sperare che fosse frutto solo di un momento di rabbia.
"geocinel" ha scritto:
Sul Conflitto di Interessi.
Gianni, indipendentemente dalla qualità della formazione, che ti piaccia o no, il conflitto c'è.
Quando io scrissi che il Tani con la calcolatrice e lo scalimetro era più affidabile di qualsiasi altro con i migliori strumenti ecc.
Quando ho detto che gli errori di metodo e gli errori di procedura sono ........ecc. ecc.
Ti sei sentito sempre in dovere di prendere un'altra posizione.
Perché? Semplicemente perché condividere questo avrebbe sminuito la funzione degli strumenti e del software del quale tu sei produttore.
E questo è il conflitto: non poter esprimere un libero pensiero perché vincolato da un interesse.
Carlo, non ho la pretesa che tu mi creda, perché tu sei rimasto fermo a quando io venivo ai seminari con il famoso "banchetto" fuori dalla sala. Poi le strade si sono divise.
In realtà, io oggi sono mosso solo dalla passione per la materia e dalla volontà di trasmettere le giuste procedure a chi segue i miei corsi. I software li uso soltanto come strumento didattico e li ritengo indispensabili per riuscire a spiegare le procedure. Se non potessi usare i miei, userei quelli di altri se sviluppano le procedure corrette. Chiedi ai miei corsisti se finora mi hanno sentito beatificare in senso commerciale i miei software o se invece mi hanno sentito solo spiegare i calcoli e le procedure corrette da applicare?
Ma non ho la pretesa che tu cambi opinione su questo, perché, senza offesa, sei troppo prevenuto e non consideri mai che le persone possono anche cambiare.
In ogni caso ti auguro le migliori fortune con i tuoi corsi sul territorio.
Anche perché, più ne fai, è più quelli che li seguono poi si iscriveranno ai miei
Ciao,
Gianni Rossi