09 FAQ - 0016_ sulle letture coniugate
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Regola di Bessel: operando con un teodolite eseguendo la lettura di un angolo orizzontale nelle due posizioni coniugate C.S. e C.D.
Si è visto come il teodolite sia utilizzabile in due posizioni (diritta e capovolta, dette anche cerchio a destra e cerchio a sinistra). Si può dimostrare che alcuni errori sistematici sull’angolo azimutale, in particolare i seguenti:
· errore residuo di inclinazione (2^ condizione di rettifica)
· errore residuo di collimazione (3^ condizione di rettifica)
· errore di eccentricità del cannocchiale (condizione di costruzione)
si manifestano con lo stesso valore ma con segno opposto nella posizione diritta e in quella capovolta. Quindi, se si esegue la media delle due letture “coniugate” un errore positivo si somma a un uguale errore negativo per cui complessivamente l’errore si elide.
La regola di Bessel va applicata sempre nelle misure angolari di una certa importanza. In pratica, l’unico caso in cui si omette di applicarla è il cosiddetto rilievo “celerimetrico”.
Nelle misure angolari più importanti (ad es. nelle reti di triangolazione), in cui si richiede una precisione spinta, si ricorre alle cosiddette tecniche di reiterazione (o ripetizione*) che consistono nel ripetere la misura dell’angolo azimutale più volte, con posizioni diverse del cerchio, e poi farne la media.
In questo modo si mediano gli errori accidentali di collimazione coincidenza imposta dall’operatore tra reticolo del cannocchiale e immagine della mira, che dipende dalle condizioni di visibilità, illuminazione, ecc. oltre che dalla vista e dall’apprezzamento dell’operatore), riducendone complessivamente l’entità.
Inoltre, dato che si mediano letture eseguite in zone diverse del cerchio, si riduce l’effetto degli errori di graduazione (che hanno segno positivo e negativo avendo andamento periodico sui 360° del cerchio).
Esistono diverse tecniche di reiterazione. Il metodo più utilizzato nella pratica è quello a strati.
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Se ipotizziamo una Stazione Totale perfettamente calibrata e quindi con errore strumentale = zero ( ho scritto ipotizziamo ) Bessel, Gauss e la teoria degli errori, ecc... servono proprio a ridurre il più possibile l'errore di collimazione che, essendo un errore di stima dovuto dall'operatore, deve sempre essere considerato in fase di misurazione.
Queste leggi della Topografia hanno come fine ultimo quello di avere un valore il più vicino possibile alla precisione dello strumento utilizzato, sotto il quale non si può andare ovviamente.
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enrico_p; oreste_vidal;