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Argomento: TM con stazione su copertura oggetto. Si può fare?
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samsung
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"cappe_46" ha scritto:
...se devo dimostrare che "le stazioni sono state realmente eseguite sul posto" siamo veramente alla frutta. Ma dove dovrebbero essere eseguite, di grazia, un studio ? Scusami, ma questo servilismo non mi è mai piaciuto, che mi dimostrino la loro "inidoneità" per altri motivi va bene, non certo per la loro posizione sul territorio. Effettivamente non devi dimostrare che le stazioni siano realmente eseguite sul posto. Il tecnico collaudatore esegue una serie di misurazioni di distanze tra elementi del rilievo: almeno una coppia di fiduciali in presenza di una misurazione fuori tolleranza, due punti della nuova dividente, due spigoli del nuovo fabbricato, e punti di riferimento o verifica particolari indicati in relazione. Questo è il minimo richiesto. Se in fase di collaudo il tecnico mi chiede di indicargli una o più stazioni utilizzate, io gliele indico civilmente ed educatamente se sono ancora in grado di rintracciarle, questo non è servilismo, ma civiltà di rapporti tra esseri umani.
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anonimo_leccese
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"samsung" ha scritto: "cappe_46" ha scritto:
...se devo dimostrare che "le stazioni sono state realmente eseguite sul posto" siamo veramente alla frutta. Ma dove dovrebbero essere eseguite, di grazia, un studio ? Scusami, ma questo servilismo non mi è mai piaciuto, che mi dimostrino la loro "inidoneità" per altri motivi va bene, non certo per la loro posizione sul territorio. Effettivamente non devi dimostrare che le stazioni siano realmente eseguite sul posto. Il tecnico collaudatore esegue una serie di misurazioni di distanze tra elementi del rilievo: almeno una coppia di fiduciali in presenza di una misurazione fuori tolleranza, due punti della nuova dividente, due spigoli del nuovo fabbricato, e punti di riferimento o verifica particolari indicati in relazione. Questo è il minimo richiesto. Se in fase di collaudo il tecnico mi chiede di indicargli una o più stazioni utilizzate, io gliele indico civilmente ed educatamente se sono ancora in grado di rintracciarle, questo non è servilismo, ma civiltà di rapporti tra esseri umani. Ho "subito" 3 collaudi recentemente, presi a sorteggio,...ed i solerti tecnici dell'ade di lecce, su mio invito a battere le stazioni, mi hanno risposto che non gl'interessano, ma solo i pf ed i punti di dettaglio, avevano il gps, ma anche in caso di stazione totale usano delle loro stazioni create ad oc da lo stessi, per l'occasione, le loro misure sono sganciate dal libretto presentato -
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SIMBA64
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"anonimo_leccese" ha scritto: "samsung" ha scritto: "cappe_46" ha scritto: ...se devo dimostrare che "le stazioni sono state realmente eseguite sul posto" siamo veramente alla frutta. Ma dove dovrebbero essere eseguite, di grazia, un studio ? Scusami, ma questo servilismo non mi è mai piaciuto, che mi dimostrino la loro "inidoneità" per altri motivi va bene, non certo per la loro posizione sul territorio. Effettivamente non devi dimostrare che le stazioni siano realmente eseguite sul posto. Il tecnico collaudatore esegue una serie di misurazioni di distanze tra elementi del rilievo: almeno una coppia di fiduciali in presenza di una misurazione fuori tolleranza, due punti della nuova dividente, due spigoli del nuovo fabbricato, e punti di riferimento o verifica particolari indicati in relazione. Questo è il minimo richiesto. Se in fase di collaudo il tecnico mi chiede di indicargli una o più stazioni utilizzate, io gliele indico civilmente ed educatamente se sono ancora in grado di rintracciarle, questo non è servilismo, ma civiltà di rapporti tra esseri umani. Ho "subito" 3 collaudi recentemente, presi a sorteggio,...ed i solerti tecnici dell'ade di lecce, su mio invito a battere le stazioni, mi hanno risposto che non gl'interessano, ma solo i pf ed i punti di dettaglio, avevano il gps, ma anche in caso di stazione totale usano delle loro stazioni create ad oc da lo stessi, per l'occasione, le loro misure sono sganciate dal libretto presentato - Ciao Anonimo Ogn'uno porta acqua al suo mulino ho capito, io avrò subito 30 controlli fino ad ora e con molta probabilità ne subirò ancora. Sono sempre stato molto disponibile con i tecnici catastali, a volte mi chiedevano se gentilmente gli indicavo qualche stazione, a volte non me le chiedevano. Io mio pensiero che volevo esprimere prima era quello che se io ho fatto il mio rilievo sul posto con stazioni ben identificate (e magari anche stabili nel tempo, tipo chiodi miniati infissi al suolo) nessuno potrà mai accusarmi di niente, non solo il tecnici catastali, ma anche altri colleghi. Non credo di fare bella figura se un tecnico del catasto mi chiede gentilmente, dove potrebbe essere la stazione 200??, ed io gli rispondo non te lo dico perchè non puoi pretenderla. Il mio pensiero è se dai max collaborazione. max collaborazione riceverai. Saluti collaboranti
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geoalfa
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"SIMBA64" ha scritto: ... avrò subito 30 controlli fino ad ora e con molta probabilità ne subirò ancora..... Vedo l'argomento dei collaudi non come un controllo negativo, ma addirittura di conforto sul mio operato! e di questo ne vado orgoglioso! perchè nella mia carrriera professionale di collaudi per lavori professionali - di ogni genere - ne ho subiti molti ed ad ogni collaudo ho sempre avuto un riscontro positivo, che mi ha ogni volta soddisfatto! quindi nessun ostacolo, perchè quando si nasconde, il malizioso potrà sempre dire: qui gatta ci cova! e sarà istigato a trovare l'incongruenza, anche quando non c'é! poi come detto sopra il collaudo spesso riguarda punti che spesso non sono nemmeno oggetto principale del nostro lavoro, per esempio distanze fra PF con scarti considerevoli rispetto al nostro rilievo oggetto di verifica! non mi è mai capitato di vedermi chiedere la posizione del chiodo de me posto ad indicare le stazioni usate! addirittura l'ultimo collaudo subito, riguardava un TM per conferma della posizione in mappa! saluti collaudati
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anonimo_leccese
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Vedo l'argomento dei collaudi non come un controllo negativo, ma addirittura di conforto sul mio operato! e di questo ne vado orgoglioso! Straquoto, come si usa in gerco forumiano,...infatti la soddisfazione di sentirti dire dal tecnico che ha effettuato il collaudo, una settimana dopo presso gl'uffici.... Tranquillo collega tutto a posto*,.... ti fà stare a posto con la coscienza, ed una spanna sopra ed alla faccia di quelli che fanno ancora i tipi sulla carta * naturalmente già con la coscienza a posto, avendo effettuato il lavoro con tutti i crismi possibili,...ma come si dice, scagli la prima pietra ...
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dioptra
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"geoalfa" ha scritto: "SIMBA64" ha scritto: ... avrò subito 30 controlli fino ad ora e con molta probabilità ne subirò ancora..... Vedo l'argomento dei collaudi non come un controllo negativo, ma addirittura di conforto sul mio operato! e di questo ne vado orgoglioso! perchè nella mia carrriera professionale di collaudi per lavori professionali - di ogni genere - ne ho subiti molti ed ad ogni collaudo ho sempre avuto un riscontro positivo, che mi ha ogni volta soddisfatto! quindi nessun ostacolo, perchè quando si nasconde, il malizioso potrà sempre dire: qui gatta ci cova! e sarà istigato a trovare l'incongruenza, anche quando non c'é! poi come detto sopra il collaudo spesso riguarda punti che spesso non sono nemmeno oggetto principale del nostro lavoro, per esempio distanze fra PF con scarti considerevoli rispetto al nostro rilievo oggetto di verifica! non mi è mai capitato di vedermi chiedere la posizione del chiodo de me posto ad indicare le stazioni usate! addirittura l'ultimo collaudo subito, riguardava un TM per conferma della posizione in mappa! saluti collaudati Salve Straquoto. Certo che si potrebbe mettere un chiodo con vite a pressione sul solaio. Ah, Ah, così il proprietario ti scanna all'istante. Personalmente ho utilizzato in relazione tecnica la formula: Il fabbricato è stato rilevato durante la costruzione, ad evitare che mi si chiedessero come ho fatto a rilevare il punto di la del fabbricato. Ma ho fatto rilievi anche sospeso da un ponte. Ora, guardando le norme di sicurezza non lo farei più in quel modo ma, se andiamo a vedere, la stazione stava qualche centtimetro fuori dell'impalcato ed impossibile da materializzare. Che ci avrei dovuto scrivere nella descrizione? Ci ho scritto semplicemente "stazione". cordialmente udino ranzato
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uccellino
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D'accordo, però voi m'insegnate che la normativa richiede la ripetibilità del rilievo: il proprietario deve essere reso edotto della possibilità che altri tecnici debbano poter accedere anche a stazioni come quelle che propone il Collega. Quando mi capita di farle (raramente) le materializzo in corrispondenza delle fughe delle mattonelle con un buon pennarello indelebile, coprendole con quadrati di plastica dura (tagliati dai fogli di acetato che usiamo per rilegare le relazioni) tenuto fermo da strisce di nastro isolante per proteggerle dagli agenti atmosferici. Completo il tutto con una buona monografia.
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cappe_46
cappe.46
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"uccellino" ha scritto: D'accordo, però voi m'insegnate che la normativa richiede la ripetibilità del rilievo: il proprietario deve essere reso edotto della possibilità che altri tecnici debbano poter accedere anche a stazioni come quelle che propone il Collega. Quando mi capita di farle (raramente) le materializzo in corrispondenza delle fughe delle mattonelle con un buon pennarello indelebile, coprendole con quadrati di plastica dura (tagliati dai fogli di acetato che usiamo per rilegare le relazioni) tenuto fermo da strisce di nastro isolante per proteggerle dagli agenti atmosferici. Completo il tutto con una buona monografia. "un buon pennarello indelebile, coprendole con quadrati di plastica dura (tagliati dai fogli di acetato che usiamo per rilegare le relazioni) tenuto fermo da strisce di nastro isolante per proteggerle dagli agenti atmosferici" ...mai sentito, grande ! Non ti preoccupare anch'io alle mie prime relazioni mi sono sentito dire da un geometra più anziano di me: "Bisogna laorar co' un poco de mona in scarsela" (bisogna lavorare con un poco di -intraducibile- in tasca)
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geoalfa
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"cappe_46" ha scritto: ....... "Bisogna laorar co' un poco de mona in scarsela" (bisogna lavorare con un poco di -intraducibile- in tasca)  Ugo..... i tuoi maestri, SI! che li stimo, riuscivano a laorar cò un poco de mona in scarsela!!! perchè io quando vedo la mona.... non rieco mica a laorar!!!! Saluti
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SIMBA64
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"geoalfa" ha scritto: "cappe_46" ha scritto: ....... "Bisogna laorar co' un poco de mona in scarsela" (bisogna lavorare con un poco di -intraducibile- in tasca)  Ugo..... i tuoi maestri, SI! che li stimo, riuscivano a laorar cò un poco de mona in scarsela!!! perchè io quando vedo la mona.... non rieco mica a laorar!!!! Saluti Quoto Gianni e Ugo Comunque quel termine anche se è tipico del veneto, è anche naturale che si conosca in tutto il mondo. Salutoni grandiosi
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it9gvo
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trappeto
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"cappe_46" ha scritto: "SIMBA64" ha scritto: Salve a tutti Si va bhe, però non sottovalutiamo il fatto che le stazioni celerimetriche dovrebbero essere conservate per un certo periodo di tempo, appunto per avere una certa credibilità. Mi viene in mente un mio tipo a collaudo nel quale mi si chiedeva l'identificazione delle stazioni, ovviamente erano sparite, però i tecnici catastali me l'hanno chiesta. Saluti pomeridiani ...non possono pretenderlo: i "caposaldi" sono i fiduciali e le stazioni si determinano per "misure indirette" ergo da qualsiasi posizione che anche loro deveno essere in grado di determinare. Bravo! E' proprio così! Sui collaudi esiste una particolare circolare con la quale vengono impartite chiare disposizioni per i tecnici preposti ai collaudi; la non presenza (smarrimento) delle stazioni celerimetriche non pregiudica affatto l'esito positivo dello stesso collaudo! Buon lavoro
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cappe_46
cappe.46
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32032 FELTRE (BL)
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"it9gvo" ha scritto: "cappe_46" ha scritto: "SIMBA64" ha scritto: Salve a tutti Si va bhe, però non sottovalutiamo il fatto che le stazioni celerimetriche dovrebbero essere conservate per un certo periodo di tempo, appunto per avere una certa credibilità. Mi viene in mente un mio tipo a collaudo nel quale mi si chiedeva l'identificazione delle stazioni, ovviamente erano sparite, però i tecnici catastali me l'hanno chiesta. Saluti pomeridiani ...non possono pretenderlo: i "caposaldi" sono i fiduciali e le stazioni si determinano per "misure indirette" ergo da qualsiasi posizione che anche loro deveno essere in grado di determinare. Bravo! E' proprio così! Sui collaudi esiste una particolare circolare con la quale vengono impartite chiare disposizioni per i tecnici preposti ai collaudi; la non presenza (smarrimento) delle stazioni celerimetriche non pregiudica affatto l'esito positivo dello stesso collaudo! Buon lavoro Sì, c'è anche una certa logica, anche se "abundare" è meglio che "deficere". Il concetto è che da caposaldo a caposaldo le stazioni sono libere (rispettando il tragitto più breve e l'omogeneità dei lati). Una volta i caposaldi (trigonometrici) stavano a circa 2 km, oggi stanno mediamente a 350 m e quindi, a maggior ragione, è inutile infittirli oltre. Quello che manca assolutamente sono le coordinate attendibili (e non grafiche) di detti caposaldi che risolverebbero parecchi inutili conflitti fra tecnici interni ed esterni.
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it9gvo
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trappeto
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"uccellino" ha scritto: D'accordo, però voi m'insegnate che la normativa richiede la ripetibilità del rilievo: il proprietario deve essere reso edotto della possibilità che altri tecnici debbano poter accedere anche a stazioni come quelle che propone il Collega. Quando mi capita di farle (raramente) le materializzo in corrispondenza delle fughe delle mattonelle con un buon pennarello indelebile, coprendole con quadrati di plastica dura (tagliati dai fogli di acetato che usiamo per rilegare le relazioni) tenuto fermo da strisce di nastro isolante per proteggerle dagli agenti atmosferici. Completo il tutto con una buona monografia. E il proprietario ti lascia fare?!? Buon lavoro
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uccellino
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"it9gvo" ha scritto: "uccellino" ha scritto: D'accordo, però voi m'insegnate che la normativa richiede la ripetibilità del rilievo: il proprietario deve essere reso edotto della possibilità che altri tecnici debbano poter accedere anche a stazioni come quelle che propone il Collega. Quando mi capita di farle (raramente) le materializzo in corrispondenza delle fughe delle mattonelle con un buon pennarello indelebile, coprendole con quadrati di plastica dura (tagliati dai fogli di acetato che usiamo per rilegare le relazioni) tenuto fermo da strisce di nastro isolante per proteggerle dagli agenti atmosferici. Completo il tutto con una buona monografia. E il proprietario ti lascia fare?!? Buon lavoro Certo: queste cose le faccio solo a casa di persone che mi conoscono (per questo ho scritto che mi capita di farle raramente), a cui ho sempre spiegato, a priori e con lingua diritta, cosa devo fare, perchè e per conto di chi. Sono sempre presenti, vivi e lottano insieme a me.
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