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Rettifica confine |

bjjam
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20 Ottobre 2005
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Buongiorno a tutti, premetto di aver cercato un argomento simile sul forum ma di non aver trovato nulla che fa al caso mio. Ho una situazione del genere: due lotti confinanti di due fratelli, i mappali 143 e 144, che nel 1985 fecero un atto notarile regolarmente registrato nel quale rettificavano la linea di confine rispetto a qutno graficamente rappresentanto in mappa. A tale atto notarile non fece mai seguito alcun frazionamento. Il mappale 144 sarà però oggetto di compravendita ed il notaio mi chiede di rettificare la linea di confine con l'indicazione della giusta superficie dei mappali. Non essendomi mai capitato nulla del genere, vi chiedo, come procedereste voi? Allego un piccolo schemino, nel quale la linea rossa è la linea di confine post atto notarile 1985. Grazie a chiunque mi risponderà. Clicca sull'immagine per vederla intera
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Risposta |

centerba
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02 Luglio 2005
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Bisognerebbe leggere cosa ha scritto in Notaio nell'Atto. Messa così non avrebbe potuto stipulare nulla senza identificare le porzioni residue da permutare. Normalmente si procede "prima" alla corretta identificazione delle porzioni di terreno seguito subito dopo dal rogito. Fare il tutto a processo invertito... conviene chiedere in Agenzia come muoversi.
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SIMBA4
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28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Veneto - Adria città Etrusca
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Salve secondo me i due proprietari si sono scambiati del fumo e non del terreno. cordiali saluti
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bjjam
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20 Ottobre 2005
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Cerco di essere più preciso: si tratta di un "Atto di Divisione Amichevole", in cui due fratelli proprietari indivisi del mapp. 143 e 144, si dividono amichevolmente i beni, con tanto di planimetria allegata e linea di confine quotata, che non corrisponde oggi graficamente con l'estratto di mappa agli atti. E' necessario oggi allineare tale linea di confine con quanto "diviso amichevolmente" nel 1985.
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SIMBA4
Iscritto il:
28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Veneto - Adria città Etrusca
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Salve bisogna fare tutto quello che serve a livello catastale per far coincidere la volontà della divisione con lo stato di fatto, e successivamente si rivà dal notaio per rendere giuridico il tutto con un successivo atto. cordiali saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Facci capire bjjam........a quanto corrisponde questa differenza? Metricamente parlando. Cordialmente Carlo Cinelli
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bjjam
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20 Ottobre 2005
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"SIMBA4" ha scritto: Salve bisogna fare tutto quello che serve a livello catastale per far coincidere la volontà della divisione con lo stato di fatto, e successivamente si rivà dal notaio per rendere giuridico il tutto con un successivo atto. cordiali saluti Simba, perchè mi vuoi far tornare dal Notaio quando vi è già una divisione dichiarata ed agli atti? E' lo stato catastale che riporta una situazione pregressa e non conforme..
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bjjam
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20 Ottobre 2005
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"geocinel" ha scritto: Facci capire bjjam........a quanto corrisponde questa differenza? Metricamente parlando. Cordialmente Carlo Cinelli Buondi geocinel, non mi sono tanto posto questo problema: allego comunque per migliore comprensione l'allegato all'atto del 1985, nel quale si indicava la nuova linea di confine quotata. Come vedete dalla mappa precedente, graficamente la linea di confine è diversa. Clicca sull'immagine per vederla intera
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bioffa69
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23 Settembre 2009
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BRESCIA
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"bjjam" ha scritto: "SIMBA4" ha scritto: Salve bisogna fare tutto quello che serve a livello catastale per far coincidere la volontà della divisione con lo stato di fatto, e successivamente si rivà dal notaio per rendere giuridico il tutto con un successivo atto. cordiali saluti Simba, perchè mi vuoi far tornare dal Notaio quando vi è già una divisione dichiarata ed agli atti? E' lo stato catastale che riporta una situazione pregressa e non conforme.. Sembra di capire si tratti di un atto che avrebbe dovuto essere seguito dall'identificazione in catasto, delle aree compravendute e che però poi andava perfezionato con un atto di "identificazione catastale". Ha ragione Simba, quando dice che si deve tronare dal Notaio, l'atto di identificazione serve appunto a perfezionare quanto specificato, ma non identificato (per volontà delle parti), catastalemente. L'atto fatto non può essere volturato perchè non identificate le particelle che si sono compravendute, mentre sarà possibile volturare l'atto di identificazione. Non ci si scappa, devono tornare da un Notaio, dopo TF. L asituazione è pregressa, perchè le proprietà, non l'hanno mai perfezionata con Tf e successivo atto di identificazione, lo defono fare adesso. Saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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"bjjam" ha scritto: "geocinel" ha scritto: Facci capire bjjam........a quanto corrisponde questa differenza? Metricamente parlando. Cordialmente Carlo Cinelli Buondi geocinel, non mi sono tanto posto questo problema: allego comunque per migliore comprensione l'allegato all'atto del 1985, nel quale si indicava la nuova linea di confine quotata. Come vedete dalla mappa precedente, graficamente la linea di confine è diversa. Clicca sull'immagine per vederla intera Beh.....le differenze hanno una loro importanza. Se superiori all'imperfezione di graficismo della mappa bisogna eseguire un frazionamento e un atto di permuta. Diversamente no. Mi pare di capire comunque che siamo oltre. Mi consiglierei con un Notaio ma credo che sia opportuno un passaggio dallo stesso per regolarizzare il tutto. Su quale ti dirà lui anche sulla base di ciò che è già stato fatto. Si va dall'Atto identificativo fino alla permuta. Cordialmente Carlo Cinelli
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bjjam
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20 Ottobre 2005
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Vi ringrazio per gli spunti che mi avete dato, sicuramente farò un passaggio dal notaio..
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EALFIN
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L'atto di divisione amichevole di cui trattasi non ha permesso di trascrivere le rispettive porzioni di aree oggetto di permuta ai fini della rettifica del confine e quindi non ha permesso nemmeno di creare le condizioni affinchè dette porzioni potessero essere volturate in Catasto ai rispettivi possessori di fatto. Quindi per quanto concerne la rettifica di confine l'atto stipulato è da ritenersi alla stregua di una scrittura privata, pur se stipulata davanti ad un Notaio. Al massimo detto atto potrebbe essere utile, ad una delle parti, allo scopo di poter agevolare eventuali procedure di usucapione per acquisire l'area effettivamente posseduta ma intestata ad altri. Poiché a quanto pare le due parti vanno tuttora d'accordo, occorre eseguire per ordine: - un tipo di frazionamento, anzi due trattandosi di enti urbani differenti; - un atto di rettifica di confine, di identificazione catastale, di permuta, ecc. (tanto si dovrebbero comunque pagare circa le stesse spese), non importa se si faccia o meno riferimento al bonario accordo del 1985. A seguito della stipula dell'atto ogni porzione interessata verrà regolarmente volturata e trascritta al legittimo possessore. Per finire le rispettive aree urbane, in Catasto, potrebbero:- essere fuse alle corti esclusive e/o comuni delle rispettive unità immobiliari; - passare da aree urbane a corti comuni di almeno due unità immobiliari stessa ditta. Si potrebbe anche fare a meno del Pregeo; se e/o ove occorre, si potrebbero creare unità identificate da particelle graffate, rispettivi subalterni.
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