Un caso simile recente di dicembre 2019 capitato a me.
Poco più di una decina di anni fa curai la denuncia di successione di un soggetto che era intestatario catastale anche di una porzione rurale di fabbricato promiscuo ricadente sul vicino suo edificio abitativo caduto in successione (il de cuius possedeva anche altri terreni, ecc.).
Praticamente i due immobili sono separati da un vicolo pubblico.
Nell'atto di acquisto per donazione non si parlava di detta porzione ma si parlava di tutti gli altri immobili che ho regolarmente dichiarato in successione.
Gli eredi hanno dichiarato che detta porzione non è mai stata di proprietà del loro congiunto "A" e che era stata attribuita al fratello "B" del de cuius negli anni '60 forse sempre per donazione (non ho mai posseduto la copia di detto atto).
Pertanto detta porzione rurale di fabbricato promiscuo non l'ho inclusa nella denuncia di successione di "A".
A fine 2019 il Catasto invia ad una delle due eredi del de cuius "A" (in realtà solo alla moglie ultranovantenne che fra l'altro aveva rinunciato all'eredità a favore dell'unica figlia) un preavviso di accertamento per la suddetta porzione rurale di fabbricato promiscuo, con invito ad accatastarlo.
Non potendo rintracciare gli eredi del fratello "B" (vivono all'estero o comunque fuori provincia) del de cuius "A" ho fatto quanto meglio descritto in appresso.
Da visure catastali storiche ed elenco immobili ho scoperto che all'urbano esisteva una sola unità immobiliare urbana (intestata agli attuali eredi del fratello del marito della mia cliente) e due porzioni rurali di fabbricato promiscuo.
Uno di questi era intestato, ovviamente, al de cuius "A" per il quale avevo curato la successione senza inserire detta porzione.
L'altra porzione era intestata al fratello "B" del de cuius "A" e non ai suoi eredi i quali nel frattempo avevano presentato la sua denuncia di successione solo per la porzione urbana.
Tutto quanto sopra perché chi ha curato dopo l'85 la variazione catastale dell'unica unità immobiliare urbana presente nel fabbricato ha dimenticato di sopprimere le due porzioni rurali di fatto ricomprese nell'unica porzione urbana.
Per farla breve mi sono fatto delegare dall'ultranovantenne di rappresentarla quale delegato ed intermediario allo scopo di per poter esercitare, per suo contro, il diritto di autotutela.
Ho prodotto delle foto esterne dettagliate del fabbricato (da precisare che detto edificio/particella è composto da 4 piani con un paio di stanze ed accessori per ogni piano, con unico accesso dall'esterno a piano terra).
Nell'autotutela ho precisato che le suddette porzioni rurali erano ricomprese di sicuro nell'unità urbana già accatastata (della quale non possedevo la planimetria e non potevo procurarmela) spiegando tutte le altre notizie del caso ovvero anche che l'errore lo ha commesso il tecnico che ha curato la variazione catastale precedente non presentando il relativo tipo mappale, anzi redigendolo male visto che comunque un tipo mappale era stato presentato per sopprimere altra unità rurale presente nel fabbricato.
Quindi ho detto le foto ve le do io, la planimetria ce l'avete voi, controllate se le suddette porzioni sono ricomprese o meno nella consistenza dell'unità urbana già esistente in atti catastali, in caso affermativo sopprimete d'ufficio le suddette porzioni rurali.
Non si sono nemmeno degnati di rispondermi all'istanza di autotutela da me inviata via PEC ma tramite Sister dopo qualche tempo ho scoperto che le 2 suddette porzioni rurali esano state soppresse e la particella intera interessata era stata variata in merito alla sua qualità ovvero da fabbricato promiscuo ad ente urbano.