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l’area tratteggiata in una mappa cosa rappresenta? |

frisco0
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sono nuovo a questo forum e non so se sia questa la giusta collocazione del post. Tutti mi risponderete che è banale la risposta. Non è così. Innanzitutto immagino che chiunque è convinto che se chiedo l’estratto di mappa di una particella quello che in stampa mi viene visualizzato (per intenderci quella retinatura di una forma geometrica) altro non è che l’area di sedime del fabbricato. Se quel contorno rispecchia lo stato dei luoghi e, per di più, ha un unico subalterno e come dire che di quel sedime conosco il proprietario ovverosia il l’intestatario di quella particella. E’ corretta fin qui la mia analisi? Qualcuno può spiegarmi com’è possibile che, ad insaputa del legittimo proprietario, qualcuno si possa intestare un pezzo di quella particella facendo solo proliferare un altro subalterno dichiarando di essere possessore senza titolo? Come mai il legittimo proprietario, che è conosciuto dall’Agenzia del Territorio, a cui viene sottratto un pezzo di particella di tutto questo non viene informato? Ho posto il quesito ad un ingegnere del catasto e non ha saputo darmene spiegazioni. Qualcuno può aiutarmi a capire perché accade e come possa essere possibile?
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dioptra
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"frisco0" ha scritto: sono nuovo a questo forum e non so se sia questa la giusta collocazione del post. Tutti mi risponderete che è banale la risposta. Non è così. Innanzitutto immagino che chiunque è convinto che se chiedo l’estratto di mappa di una particella quello che in stampa mi viene visualizzato (per intenderci quella retinatura di una forma geometrica) altro non è che l’area di sedime del fabbricato. Se quel contorno rispecchia lo stato dei luoghi e, per di più, ha un unico subalterno e come dire che di quel sedime conosco il proprietario ovverosia il l’intestatario di quella particella. E’ corretta fin qui la mia analisi? Qualcuno può spiegarmi com’è possibile che, ad insaputa del legittimo proprietario, qualcuno si possa intestare un pezzo di quella particella facendo solo proliferare un altro subalterno dichiarando di essere possessore senza titolo? Come mai il legittimo proprietario, che è conosciuto dall’Agenzia del Territorio, a cui viene sottratto un pezzo di particella di tutto questo non viene informato? Ho posto il quesito ad un ingegnere del catasto e non ha saputo darmene spiegazioni. Qualcuno può aiutarmi a capire perché accade e come possa essere possibile? Salve Hai verificato gli atti di modifica catastale? cordialmente
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bioffa69
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23 Settembre 2009
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BRESCIA
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...vedo che hai postato sostanzialmente due volte la stessa domanda. Da come ti poni non capisco se sto' parlando con un tecnico, che pertanto deve sapere la differenza fra catasto terreni o urbano o sto' parlando con un privato. La proprieta' comunque non si vede ai terreni se sullo stesso esiste un fabbricato denunciato all'urbano, ma si vede solo all'urbano...e mi sembra alquanto impossibile che esista un solo subalterno, perche' o il mappale e' intero o esistono almeno due sub. Sarebbe interessante sapere se sei un tecnico o un privato...
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pzero
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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..e comunque non è di certo con una "piantina" che si diventa proprietari... saluti paolo
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frisco0
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21 Luglio 2010
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Ciao bioffa, sono un ingegnere e il catasto è mai stato il mio punto forte, non essendomene quasi mai occupato se non in un paio di circostanze. Forse per questo non riesco ad esprimermi con un linguaggio appropriato rispetto a chi se ne occupa giornalmente. Nel caso specifico sono anche il danneggiato. Tutto quello che ho detto è riferito al catasto urbano. Fino ad un anno fa esisteva solo il sub 1. Dopo aver fatto le visure ho scoperto che esiste il 2 e il 3 rispettivamente il PT e il 1P passati al confinante. Nelle visure si dice che il confinante ne è in possesso senza avere un titolo, che dette istanze hanno la riserva. E' chiaro che non è con una piantina che si diventi proprietari. Non riesco ancora a capire come sia possibile tutto questo. Ma questa la nostra realtà? Ci sia laza una mattina ci si dichiara possessori si invita un tecico che ti fa una planimetria falsa e compiacente il catsto accetta sia pure con riserva e tu sei in mare di guai? Supponiamo che voglia vendermi questo immobile mi dici come faccio per il sub 2 e 3 che sono intestati al confinante e che detengo da 60 anni?
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dioptra
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Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)
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"frisco0" ha scritto: Ciao bioffa, sono un ingegnere e il catasto è mai stato il mio punto forte, non essendomene quasi mai occupato se non in un paio di circostanze. Forse per questo non riesco ad esprimermi con un linguaggio appropriato rispetto a chi se ne occupa giornalmente. Nel caso specifico sono anche il danneggiato. Tutto quello che ho detto è riferito al catasto urbano. Fino ad un anno fa esisteva solo il sub 1. Dopo aver fatto le visure ho scoperto che esiste il 2 e il 3 rispettivamente il PT e il 1P passati al confinante. Nelle visure si dice che il confinante ne è in possesso senza avere un titolo, che dette istanze hanno la riserva. E' chiaro che non è con una piantina che si diventi proprietari. Non riesco ancora a capire come sia possibile tutto questo. Ma questa la nostra realtà? Ci sia laza una mattina ci si dichiara possessori si invita un tecico che ti fa una planimetria falsa e compiacente il catsto accetta sia pure con riserva e tu sei in mare di guai? Supponiamo che voglia vendermi questo immobile mi dici come faccio per il sub 2 e 3 che sono intestati al confinante e che detengo da 60 anni? Salve Se c'è una riserva significa che il catasto non ha creduto in toto alla dichiarazione del confinante. Vai la e fai valere le tue ragioni, con i documenti in tuo possesso. cordialmente
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frisco0
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Ciao dioptra, grazie per il suggerimento, era esattamente quello che che avevo in animo di fare. Ma vorrei porti un quesito, se non ci fosse stata la riserva cosa sarebbe successo? tra i tanti problemi che ho con questo nuovo confinante, da un'anno e mezzo, ho proprio questo problema. A 1 piano esiste nella parte centrale un terrazzo che è diviso a metà con un muro alto 3 m e spesso 0,70. la mia terrazza sta sopra due locali del mio vicino. Cos'ha fatto il furbetto? fa un'istanza al catasto dicendo che da visura planimetrica si è reso conto che c'era un'errore e che non gli era stata attribuita anche l'altra terrazza dall'altra parte del muro. Che fa il catasto? dal momento che la terrazza era sopra i suoi locali ha corretto il presunto errore senza riserve solo perchè lo hanno ritenuto abbastanza probabile dal momento, sostiene un ingegnere del catasto, che in passato molti dimenticavano di accatastare i lastrici solari. Cosa mi suggerisci di fare per questo caso specifico?
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bioffa69
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BRESCIA
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..come consigliato da dioptra, devi fare valere le tue ragioni con tutti documenti in tuo possesso. ...cosi' vale anche per la terrazza, rimango sbalordito che un'ufficio possa accettare una pratica dove si attribuise una terrazza che prima non era di proprieta', senza un titolo. ...sarebbe utile sapere, visto che mi sembra di capire che la tua proprieta' e' denunciata all'urbano, se detta terrazza e' rappresentata sulla tua scheda. ...non ho capito se il fabbricato e' un vechio fabbricato rurale che era diviso in subalterni anche ai terreni. Se cosi' fosse sarebbe molto utile rintracciare il mod.6, una specie di elaborato planimetico dove venivano rappresentate tutte le porzioni di unita' con i relativi proprietari, al catasto terreni. Personalmente non ho mai accatastato niente con riserva, penso pero' che l'Agenzia sia costretta a ripristinare la tua intestazione una volta che dimostri, con l'atto d'acquisto o succesione , che tu se il legittimo proprietario. ciao.
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frisco0
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la verità è che in passato con una stretta di mano si sugellava una compravendita. Nel mio caso nonostante 1 compravendita del 48 e 2 successioni con ripartizione l'ultima, la descrizione in atti è esattamente quella del 48 non una parola di più non una di meno. Basti pensare, vengo or ora dall'archivio di stato, che anche la partita di provenienza citata nell'atto del 48 oltre che errata era quella del 1890 era già stata sostituita nel 1913. Questo dia la dimensione di quanto erano precisi gli atti prima e dopo il 48. Aggiungo ho appena estratto una sentenza del tribunale di aggiudicazione di quell'immobile del 1900, sperando di trovare qualche descrizione di detto immobile, e in 8 pagine manoscritte non esiste consistenza, neanche la descrizione dell'immobile se non ll confinante e le rendite erariali. Pertanto con gli atti non so se me la cavo.
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gaetano59
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"frisco0" ha scritto: la verità è che in passato con una stretta di mano si sugellava una compravendita. Nel mio caso nonostante 1 compravendita del 48 e 2 successioni con ripartizione l'ultima, la descrizione in atti è esattamente quella del 48 non una parola di più non una di meno. Basti pensare, vengo or ora dall'archivio di stato, che anche la partita di provenienza citata nell'atto del 48 oltre che errata era quella del 1890 era già stata sostituita nel 1913. Questo dia la dimensione di quanto erano precisi gli atti prima e dopo il 48. Aggiungo ho appena estratto una sentenza del tribunale di aggiudicazione di quell'immobile del 1900, sperando di trovare qualche descrizione di detto immobile, e in 8 pagine manoscritte non esiste consistenza, neanche la descrizione dell'immobile se non ll confinante e le rendite erariali. Pertanto con gli atti non so se me la cavo. Quando vi è incertezza sui titoli di provenienza, e sulle descrizioni dei beni in essi contenuti, quello che conta è il possesso (esclusivo) effettivo sul bene, i quale deve essere pubblico, pacifico, ininterrotto, ed "animo domini" per oltre venti anni. In pratica ci devono essere le condizioni per una sentenza dichiarativa di usucapione. Quando questa condizione non c'è, e ci sono, invece, delle situazioni incerte sulle descrizioni degli immobili nei titoli di provenienza, di solito si applica la "presunzione di compropietà" che può essere risolta o con una sentenza o con un atto notarile. Quindi nel tuo caso, ti consiglio di non perdere tempo con il catasto, ma di rivolgerti subito ad un avvocato, il quale, affiancato da un buon tecnico, saprà sicuramente individuare quali sono i tuoi diritti e come farli valere. In questi casi il tempo è prezioso, e col catasto rischi di perderne molto e senza risultati. Saluti
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dioptra
(GURU)
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Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)
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"gaetano59" ha scritto: "frisco0" ha scritto: la verità è che in passato con una stretta di mano si sugellava una compravendita. Nel mio caso nonostante 1 compravendita del 48 e 2 successioni con ripartizione l'ultima, la descrizione in atti è esattamente quella del 48 non una parola di più non una di meno. Basti pensare, vengo or ora dall'archivio di stato, che anche la partita di provenienza citata nell'atto del 48 oltre che errata era quella del 1890 era già stata sostituita nel 1913. Questo dia la dimensione di quanto erano precisi gli atti prima e dopo il 48. Aggiungo ho appena estratto una sentenza del tribunale di aggiudicazione di quell'immobile del 1900, sperando di trovare qualche descrizione di detto immobile, e in 8 pagine manoscritte non esiste consistenza, neanche la descrizione dell'immobile se non ll confinante e le rendite erariali. Pertanto con gli atti non so se me la cavo. Quando vi è incertezza sui titoli di provenienza, e sulle descrizioni dei beni in essi contenuti, quello che conta è il possesso (esclusivo) effettivo sul bene, i quale deve essere pubblico, pacifico, ininterrotto, ed "animo domini" per oltre venti anni. In pratica ci devono essere le condizioni per una sentenza dichiarativa di usucapione. Quando questa condizione non c'è, e ci sono, invece, delle situazioni incerte sulle descrizioni degli immobili nei titoli di provenienza, di solito si applica la "presunzione di compropietà" che può essere risolta o con una sentenza o con un atto notarile. Quindi nel tuo caso, ti consiglio di non perdere tempo con il catasto, ma di rivolgerti subito ad un avvocato, il quale, affiancato da un buon tecnico, saprà sicuramente individuare quali sono i tuoi diritti e come farli valere. In questi casi il tempo è prezioso, e col catasto rischi di perderne molto e senza risultati. Saluti Salve Solo un piccolo appunto: risolta o con una sentenza o con un atto notarile. Significa : dal Giudice per usucapione e dal Notaio per accordo bonario. cordialmente
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