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Autore Help Punto ausiliare

slim

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05 Luglio 2005

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12

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 0 -  0 - Inviato: 16 Dicembre 2005 alle ore 22:37

Ho fatto il rilievo, ma non ho potuto battere il PF, allora ho battuto un palo della luce, per inserirlo come ausiliario o trigonometrico..la mia domanda è come faccio ad inserirlo? e posso inserirlo al posto del pf.
Ringrazio tutti quelli che mi aiuteranno.

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Autore Risposta

tonin

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07 Dicembre 2005

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304

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melfi

 0 -  0 - Inviato: 17 Dicembre 2005 alle ore 06:20

:? non puoi inserirlo quale pf a meno rispetti le distanze minime e nemmeno quale ausiliario e poi di cosa? devi leggere il pf in archivio e se non pui raggiungerlo direttamente leggi due punti allineati con il pf e poi la distanza diretta tra il punto più vicino ed il pf e per completezza tra i due punti stessi. il tutto va inserito in pregeo con le linee 4 e 5. spero di essere stato chiaro :oops:
saluti

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geobax

(GURU)

Iscritto il:
17 Maggio 2005

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Biella

 0 -  0 - Inviato: 17 Dicembre 2005 alle ore 09:10

il PA è "un'ultima spiaggia" (circ. 5/89 e Istruzione per il rilievo del 1988, par. 11) a cui devi ricorrere solo in casi in cui rilevare il pf comporterebbe operazioni tali da inficiare la bontà del rilievo.
Come ha fatto notare tonin, cmq, dovresti rispettare le distanze di ca 250-300 metri dagli altri Pf. se il pf che non hai rilevato è prossimo al PA scelto, di certo il rilievo così effettuato non ti verrà accettato. Piuttosto, se il pf che devi impiegare, è effettivamente privo di anche una delle qualità dovute (secondo circ. 2/88: accessibilità, stabilità ed univocità) sopprimilo e costituiscine uno nuovo il più prossimo possibile al precedente, ma che abbia le caratteristiche di cui sopra.

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Anonymous

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10 Novembre 2000

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 0 -  0 - Inviato: 17 Dicembre 2005 alle ore 15:28

vi ringrazio, i vostri chiarimenti sono stati molto chiari.

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geoalfa

(GURU)

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02 Dicembre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 18 Dicembre 2005 alle ore 08:36

concordo con geobax ed inoltre mi piace ricordare quanto segue:

La circolare n. 5 del 1989 recita:

"proporre ed utilizzare, in qualità di punti fiduciali, elementi stabilmente materializzati ed accessibili pur se non rappresentati in mappa (fabbricati non censiti o non denunciati, pali o tralicci di elettrodotti, manufatti su strade o in prossimità di corsi d'acqua).
In questo caso e' obbligatorio collegare i punti scelti agli eventuali punti fiduciali presenti facendo ricorso a misure sovrabbondanti ed a iperdeterminazioni.
La indicazione sul copione di visura di tali punti fiduciali sarà effettuata sulla base delle monografie proposte e riportate sul modello (allegato A) in fase di concordato.
I punti fiduciali concordati svolgono, nella mappa catastale, la loro funzione di reale maglia di appoggio e la loro scelta dovrà privilegiare particolari che abbiano una rappresentazione catastale (fabbricati, confini di possesso materializzati, ecc);
in mancanza di questi ultimi, la scelta potrà ricadere su particolari topografici che non sono rappresentati in mappa (manufatti, tralicci, pali luce, ecc.) oppure potranno essere
costituiti da elementi di sufficiente stabilità apposti direttamente dall'utenza esterna quali ad esempio pilastrini, riferimenti lapidei, pali o picchetti in ferro affogati in c.a."

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geoalfa

(GURU)

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02 Dicembre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 18 Dicembre 2005 alle ore 08:59

tornando sull'argomento, vorrei ulteriormente precisare:

Nel caso vengano utilizzati due pf ed un ausiliario, come indicato sull'esempio grafico della circolare 2, è necessario iperdeterminare i due pf qualora questi non siano stati utilizzati tra loro avendo così la certezza di avere due punti certi al fine della ricostruzione dell'oggetto del rilievo, anche qualora il terzo punto (l'ausiliario), che spesso potrebbe non avere le stesse garanzie di stabilità e durata, possa venire a mancare.
E' evidente che qualora l'ausiliario non abbia i requisiti di un punto topocartografico, debba essere iperdeterminato anch'esso come avviene per i fiduciali, a cui esso si sostituisce, cioè battuto da due stazioni avendo l'accortezza di chiamarlo sempre con lo stesso numero,
ciò per consentine una facile ed inequivocabile ricostruzione sul posto in caso di distruzione
di uno dei due PF.
Nel libretto Pregeo, tale punto lo devi trattare come un normale punto generico, e nella descrizione scrivere solo "punto ausiliario".
Occorre presentarne una monografia o meglio una foto (solo cartacea e non su dischetto) e nello schema del rilievo deve essere collegato ai Pf con linea verde tratteggiata mentre alle stazioni che l'hanno letto con rossa tratteggiata.
E' importante nella relazione tecnica specificare i motivi per cui sei dovuto ricorre a tale procedura e una descrizione più dettagliata del punto ausiliario, necessaria all'eventuale ricostruzione del rilievo.

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geobax

(GURU)

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17 Maggio 2005

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Biella

 0 -  0 - Inviato: 19 Dicembre 2005 alle ore 10:37

...solo una nota, che forse si è persa: il PA, come un PF, deve avere riferimento altimetrico riportato sulla monografia che, presentata solo su supporto cartaceo, deve far parte della documentazione depositata con l'atto di aggiornamento, ai sensi della Disposizione Operativa di PREGEO del 03.12.2003.

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